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Autore: Masayume Pachirisu    16/09/2014    5 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La chiamata di Daehyun era arrivata di colpo quella mattina e, nonostante avesse dormito sì e no tre ore e forse sarebbe dovuto andare a scuola, ma aveva tranquillamente bigiato per starsene a casa a poltrire - tanto i suoi genitori uscivano presto e tornavano tardi per sua fortuna - era scattato in piedi al richiamo del fratello maggiore del suo migliore amico.
Daehyun aveva come sempre esagerato e ora toccava a lui sistemare le cose, da buon migliore amico.
Se solo Daehyun non lo avesse beccato il giorno prima insieme a quel ragazzo, insieme alla sua cotta gigantesca, che nemmeno Zelo conosceva, che nessuno conosceva, nemmeno sua madre -  e lui con sua madre parlava di tutto... ma davvero di tutto!
Quel ragazzo di 20 anni, i denti da coniglietto, capelli scuri e un sorriso da cooking mama! Sì, Himchan - questo era il suo nome - gli sembrava davvero cooking mama! E non solo perché cucinava talmente bene da farlo impazzire, ma perché era adorabile e dolce proprio come una mamma.
Si erano conosciuti in discoteca, quella prima volta all'Overdose dove quasi tutti in qualche modo erano tornati storti. 
Jungup era tornato a casa sì, ma non la sua, quella di Himchan.

E da quel giorno in un modo o nell'altro erano riusciti a vedersi, conoscersi, cercarsi, telefonarsi in ogni momento disponibile.
Himchan si era innamorato di Jongup a prima vista e lo stesso era successo al minore, troppo timido e vergognoso per rivelare tutto al suo migliore amico.
Cosa avrebbe potuto dirgli? 
Sì e no si conoscevano da quanto? Cinque giorni?
Ci si può innamorare in cinque giorni?
Si può perdere la testa per un ragazzo in cinque fottutissimi giorni?
Jongup non lo sapeva, ma non voleva comunque avere una risposta negativa dal suo migliore amico.
 
Zelo lo vedeva come un vero e proprio play boy, ma in realtà Jongup non lo era per niente! Lui era solo l'ennesimo ragazzino con il volto coperto da una maschera di cera, che piano piano si stava consumando, sciogliendo, rompendo.

Zelo non lo sapeva - e mai avrebbe dovuto saperlo - che un tempo Jongup aveva nutrito dei seri sentimenti per lui. Sentimenti che andavano ben oltre l'amicizia, il volersi bene, il voler "giocare" tra loro, tanto per passare il tempo.
Jongup si era preso una cotta per Zelo, ma aveva lasciato correre, soprattutto quando il minore aveva iniziato ad invaghirsi per Yong Guk. 
Per fortuna Himchan era entrato nella sua vita, senza bussare o presentarsi.
Era seriamente entrato nel suo bagno di quella discoteca senza accorgersene, mentre Jongup stava tentando di sistemarsi i pantaloni ancora calati.
Tra uno "scusa", un "non ti preoccupare" e mille sorrisi, avevano passato la serata insieme a ridere.
C'erano poi state altre serate, altri incontri, altre cose da raccontarsi, fino a quel giovedì sera, che Zelo gli aveva chiesto di coprirlo.
Lui lo aveva fatto senza chiedere spiegazioni, ma si sa, le bugie hanno le gambe corte e infatti Daehyun era passato proprio per quella strada, dove lui e Himchan si erano fermati con la macchina.
Era sicuro di essere in un punto nascosto da qualsiasi lampione, ma purtroppo lo sguardo perforante di Daehyun lo aveva beccato lo stesso.

E a quel punto a cosa sarebbe servito mentire?
Dire che Zelo era con lui quando, ovviamente, non era così?
Non aveva potuto fare altrimenti, ma aveva anche paura di Jughong. 
E se si fosse arrabbiato anche con lui? Se gli avesse dato la colpa di quello che era successo.

Non ci pensò.
Prese la bici e volò praticamente, senza nemmeno prestare molta attenzione alle persone che tra poco ammazzava per strada, verso casa di Zelo, arrivando in meno di dieci minuti.
Daehyun lo fece entrare subito e, per fortuna, i genitori dei ragazzi non c'erano, o che diavolo di scusa avrebbero potuto usare tutti quanti?

-Non vuole uscire dalla sua stanza... è un'ora che continua a piangere...- disse il maggiore.

Jongup bussò alla porta.
Piano, un paio di volte.
Disse il proprio nome, intimandogli di aprire, ma dall'altra parte non si mosse nessuno.
Provò di nuovo.

-Zelo... sono io... sono Jongup... a me devi aprire. Solo  a me. Te lo giuro. Entrerò solo io...-

I lamenti si fecero più lenti, meno forti.
Solo alcuini gemiti lievi, quasi impercettibili, come lievi singhiozzi, ma molto più leggeri.
La porta si aprì e uno Zelo con il volto devastato dal pianto si fece vedere.
Jongup entrò abbracciandolo di colpo, chiudendosi la porta alle spalle. 
Fu un abbraccio strano per entrambi. Profondo e forte come se fosse dato da un amico, ma anche letale e caldo come quello di un amante.

-Non so che fare...- biascicò mentre altre lacrime scivolarono dai suoi occhi.
-Tieni su la maschera ancora per un po'- rispose Jongup.

E sapeva che era il consiglio peggiore del mondo, ma era anche quello che gli avrebbe fatto meno male.

-Scusami Zelo... se non mi avesse beccato...-
-Non è stata colpa tua... forse ero io che volevo farmi beccare...- rispose l'altro subito dopo, staccandosi dall'abbraccio e asciugandosi le lacrime.
-Perché...?-

E Zelo sorrise.

-Non lo so...-

Jongup annuì e si sedette sul letto, tirando l'amico per un polso, così da farlo sedere di fianco a se e avvicinargli il capo sulla propria spalla, così da potergli accarezzare i capelli.

-... Sono innamorato anche io...- disse sottovoce, come se avesse paura.
-Lo sospettavo... sei solo un cretino Jongup...- 

E il solito sorriso dolce di Zelo tornò a farsi vedere.
Era proprio vero che a volte basta solo un amico per essere felici di nuovo, anche se per poco.

-Quindi... com'è andata con Yong... Guk...?- chiese a quel punto Jongup, curioso della serata dell'amico.
-...Anche troppo bene...-

E Jongup capì.
Zelo era arrivato ad un punto di non ritorno. 
Quel punto in cui o si sarebbe tolto la maschera da solo, o prima o poi questa sarebbe caduta senza più possibilità di rimetterla. 
  
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