E, per la
gioia di Percabeth7897, pagy94 e SofyCullen, ecco qui il capitolo
numero nove. Enjoy!
Capitolo
9
POV
ALEXANDRA
Luka se
n’era andato in tutta fretta durante la notte. Aveva pregato
suo padre – che
odiava Laura – di dargli un mezzo di trasporto qualsiasi ed
era arrivato un
Hammer* mezzo sgangherato che l’aveva riportato al Campo
Mezzosangue.
Un’ora
dopo
Simon decollò dal giardino sul retro e tornò al
Campo Giove.
E
così ci
lasciarono in due.
-Stiamo
meglio senza di loro!- aveva esclamato Nico quando l’aveva
saputo, ma io ero
divisa tra il dargli ragione – il figlio di Ares aveva
distrutto mia sorella
per la terza volta – e i sensi di colpa – il figlio
di Giove non era obbligato
ad andarsene. Jason ci era rimasto male, poverino.
Sospirai.
Laura attirava molti sguardi per via dei suoi capelli troppo lisci e
degli
occhi troppo intensi. Non era alta come me, ma era decisamente
affascinante,
come una figlia del dio dei morti non era mai stata. Superava persino
Hazel,
che era considerata la più bella figlia di Plutone mai
esistita. Poi era
arrivata Laura e l’aveva surclassata. Ma la sorella non le
aveva mai portato
rancore, anzi, le era grata per averla distolta
dall’attenzione di tutti.
Io, con i
miei capelli biondi e gli occhi verdi, sembravo la Madonna, soprattutto
se mi
vestivo di azzurro o di bianco. Perciò evitavo quei due
colori, indossando
soprattutto il verde e il nero, che non si intonavano con il mio essere
figlia
del dio del sole.
Ora, Laura
non si vedeva dalla sera prima e nemmeno il fratello di Stefan, Damon.
“Ti
prego, Apollo, dimmi che non hanno fatto nulla” pensai
ardentemente. Anche se a
prima vista poteva non sembrare, la mia piccola sorella era sensibile e
poteva
essere ferita molto facilmente.
Strinsi i
pugni. Non sarebbe dovuta andare così.
Improvvisamente
la porta principale si aprì e il vampiro maggiore
entrò nel salotto. Si fermò
sulla soglia, perplesso, lo sguardo fisso su di me.
All’inizio
non capivo, ma poi realizzai come dovesse vedermi lui. Una ragazza
bionda molto
simile a Katherine e ad Elena che camminava senza sosta per tutto lo
spazio
della sala, soffermandosi di più sulla porta della camera
matrimoniale della
sorella adottiva, come un’anima in pena.
“Quindi non hanno
fatto nulla…”
-Con chi
avrei dovuto fare cosa?- chiese il moro, inclinando
la testa di lato. Io
indietreggiai, presa alla sprovvista.
-Non
leggermi nella mente!- sibilai, lievemente piccata dalla cosa.
-L’ho
fatto?- domandò, ed io mi chiesi se fosse ubriaco o cosa,
perché mi sembrava
instabile mentalmente e anche fisicamente, dato che aveva barcollato
leggermente quando aveva richiuso la porta dietro di sé.
L’uscio
della camera di Laura si aprì, rivelando una figlia di
Plutone decisamente arruffata.
Il pigiama
era tutto spiegazzato e i capelli erano piegati tutti da una parte,
come se
avesse dormito in un ciclone.
-Buongiorno-
biascicò, trascinandosi fino al piccolo ripiano cottura dove
si preparò il
solito caffélatte.
Ricadde
pesantemente sulla sedia e sorseggiò la bevanda
distrattamente, come se fosse
lì solo con il corpo e non con la mente.
-Ma che vi
è
successo?- domandò una voce dietro di me. Non avevo sentito
arrivare il nuovo
figlio del dio del mare, Stefan, tanto che quasi saltai via dalla
sorpresa.
Capii che
alludeva a Laura e al fratello maggiore, il quale rispose con un ghigno
degno
di Ade in persona.
-Beh, sai, fratellino,
quando esce, si beve, si fa baldoria, si incontrano delle belle
italiane, si fa
tardi la sera-
-L’hai
Influenzata, non è così? Hai bevuto da lei-
Mi
arrabbiai. –Se l’hai fatto, io, Nico, Hazel e il
divino Ade ti uccideremo. E
anche la titanessa Asteria darà una mano-
-Non
l’ho
toccata, lo giuro sul sangue che fai versato dal corpo di nostro padre
cinquecento anni fa- Rabbrividii.
-È
troppo
apatica perché sia una cosa naturale- ribattè
Stefan.
-Sto bene-
affermò lei. Ci mancava solo che iniziasse a sostenere
Damon, il quale allargò
le braccia, come se stesse per fare un annuncio importantissimo.
-Vedete, sta
bene, è in perfetta forma, deve solo carburare! È
prima mattina, non
pretenderete certo che afferri due pompon e si metta a fare la ruota,
vero?-
In effetti
aveva ragione. Laura era nota per la sua apatia mattutina, solo che
oggi questa
sembrava più accentuata del solito.
-Sicura?-
-Sto bene-
ripetè con più forza.
Nico
spuntò
dalla camera che condivideva con Percy e Jason e si diresse verso la
sorella,
depositandole un lieve bacio sulla testa, per poi servirsi di
caffè forte.
-Buongiorno sorellina*- Vidi Stefan e Damon
irrigidirsi.
-Sei
italiano, per caso?- chiese il minore tra i due.
-Il mio cognome
è Di Angelo, sono nato negli anni Trenta del Novecento da
Maria Di Angelo, veneziana
emigrata a Washington con il padre, ambasciatore italiano negli USA, e
Ade, il
dio degli Inferi e dei morti- La voce di Nico era ferma e guardava i
due
vampiri con sfida.
-E come mai
non hai qualcosa tipo ottant’anni?- domandò il
maggiore.
-Sono rimasto
bloccato in un posto dove il tempo scorre più lentamente
assieme a mia sorella.
Sono stato liberato nove anni fa assieme a lei, ma Bianca è
morta in
un’impresa- e guardò Percy, che abbassò
lo sguardo, colpevole.
-Bianca?-
chiese Matt, che si era appena alzato.
-Mia sorella
morta a dodici anni in un’impresa che coinvolgeva le
Cacciatrici-
-Cacciatrici?-
s’inserì Alaric. Probabilmente pensava a Meredith.
-Ragazze
vergini che rinunciano ai maschi per una vita pressoché
immortale – se non
s’innamorano o cadono in battaglia, ma entrambe le opzioni
sono praticamente
impossibili – e seguono la dea Artemide, la dea della caccia,
degli animali
selvatici e della luna, nelle sue imprese- rispose Laura con voce cupa.
-Immortali?
Nel senso che non possono morire?- Certo che Elena era tarda.
-A meno che
s’innamorino o cadano in battaglia, non si ammalano, non
provano freddo o caldo
eccessivi e sono più forti e più veloci.
Più che umane, non so se mi spiego-
intervenni io.
-Sono delle
vampire- replicò ingenuamente Bonnie, ma Laura scosse la
testa.
-Sono umane
immortali, non vampire. Non si nutrono di sangue, sono normali sotto
quel punto
di vista. È in battaglia che non vorresti mai averle contro-
-Hanno
sconfitto il Campo Mezzosangue più di sessanta volte di
seguito negli ultimi
trecento anni. Ovvero tutte le volte che sono venute a trovarci-
commentò
Percy.
-Bellissime,
algide e fredde. Proprio il mio tipo- sorrise Leo con calore. La sua
storia con
Calipso non era andata a buon fine, ma lui si era ripreso in fretta. La
figlia
di Atlante non si era più fatta vedere, ma aveva un mondo da
esplorare.
-Buh!-
esclamò qualcuno, comparendo da un Viaggio
nell’Ombra proprio dietro Laura, che
sobbalzò.
Era Hazel,
che l’abbracciò da dietro ridendo come una pazza.
-Hazel
Levesque! Mi hai fatto venire un infarto! Volevi mandarmi nel regno di
nostro
padre prima del tempo?-
-Scusa, ma
è
stato troppo divertente!- rise la mia sorella acquisita.
-Non se ne
parla nemmeno, mi hai quasi uccisa!- replicò Laura.
Il telefono
della mora suonò e lei lo fissò accigliata.
–Michael Rowe ha fatto una nuova
intervista!- esclamò poi.
POV BONNIE
Michael chi?
Chi diavolo era?
Laura mi
sembrava molto presa da ‘sto tizio, ma io non avevo idea di
chi fosse.
-Chi
è
“Michael Rowe”?- chiesi. La figlia di Plutone mi
guardò come se fossi
un’aliena.
-È
semplicemente l’attore più figo che possa esistere
nell’universo. Vieni, te lo
faccio vedere- e andò a prendere un portatile, accendendolo.
-2x16?-
chiese la sorella bionda, e Laura annuì. -È
l’episodio in cui compare prima. In
teoria c’è ancora prima nella 1x03, ma non era
ancora figo come nelle ultime
puntate della seconda stagione-
-Ti do
pienamente ragione, sorellina-
Il sito
caricò il video molto in fretta. La figlia del dio dei morti
andò subito verso
i dodici minuti e mi spiegò brevemente i personaggi.
-Basta che fai
entrare la tua squadra-
stava dicendo la Waller.
-La mia
squadra?- chiedeva Diggle.
-L’abbiamo
chiamata “Task Force X”-
gli rispose il capo dell’A.R.G.U.S.
-Dacci un
taglio. Questa non è una Task
Force, diamo il giusto nome alle cose. Benvenuto nella Squadra Suicida-
La cosa
scioccante fu che, mentre il personaggio iniziava a parlare in inglese,
Laura
ripeté in italiano le stesse identiche parole che vedevo
come sottotitoli,
sospirando alla fine della frase.
Ancora
più
sconcertante fu che, nello stesso momento, lo fecero anche Alexandra,
Hazel,
Piper e Hilarie.
-Lo sappiamo
a memoria-
-“Deadshot
is a go”!- esclamò Laura, con un sorriso sornione
stampato sul viso.
-Ma è
tutto
tatuato!- notai.
-Si tatua il
nome delle sue vittime. Da solo, è inquietante.
Sull’avambraccio destro ha
scritto “James Holder”, la sua vittima della 1x03.
Che fisico!- rispose lei,
gli occhi neri che brillavano. Cosa non avrei dato per vedere
scintillare così
quelli di Damon!
-“We’re
going to want popcorn for this”!- disse stavolta la figlia di
Plutone, ridendo
assieme al cecchino.
-Assomiglia
a Damon lì- commentò Elena.
-Floyd
Lawton non ha riguardi per la vita umana; ha ucciso il fratello, il
padre e la
madre – storia lunga –; è un mercenario;
ha avuto un figlio, che è morto, e ora
ha una figlia. È un padre che deve difendere la propria
prole. Con Eddie non ci
è riuscito, con Zoe, invece, le sta lontano e tutto
ciò che prende lavorando –
e rischiando la vita – per l’A.R.G.U.S. va su un
fondo fiduciario segreto per
lei. Vorrebbe morire facendo qualcosa di onorevole, ma il suo desiderio
è
superato da quello di salvaguardare la figlia. È dolce, a
modo suo-
-Floyd
Lawton?- chiese Meredith.
-Il vero
nome di Deadshot- spiegò ancora Laura.
-Dì
che lo
ami e lo vorresti sposare- la sfidò Alexandra.
La sorella
la guardò e sorrise. Poi scese dalla sedia e si diresse
verso la finestra,
spalancandola. Un vento freddo le scompigliò i capelli.
-Io amo
Floyd Lawton, a.k.a. Deadshot, interpretato da Michael Rowe in Arrow! E
lo
vorrei sposare!- gridò alle montagne ed ai pini innevati, ed
alle case ancora
addormentate.
Quando la
richiuse, aveva le guance arrossate, ma sorrideva lievemente stordita
dal
freddo mattutino.
-Tu sei
completamente fuori di testa- commentò Stefan.
-Tutti
abbiamo un pizzico di follia. Tutto sta nel tirarlo fuori-
POV DAMON
Non
l’avevo
morsa, ma l’avevo Influenzata per dimenticare. Nessuno mi
doveva vedere
“umano”, anche e soprattutto una persona che avevo
appena conosciuto.
La vidi un
po’ intontita, ma si riprese in fretta, tanto da incominciare
a parlare a
raffica di un certo Michael Rowe e di Deadshot, per poi urlare qualcosa
fuori
dalla finestra.
Temetti di
averle causato un qualche danno permanente. Fissava un po’
tutti con un sorriso
imbarazzato che le imporporava leggermente le guance.
-Che ne dite
se ci fate vedere che tipo di poteri possiamo avere io e Stefan, dato
che siamo
stati riconosciuti?- chiese Elena, il mio Angelo.
-Ale, Ed,
Pipes, Perce? Per voi va bene?- domandò la castana figlia
del dio dei morti.
Loro annuirono.
-Stefan,
è
meglio se io e te andiamo a valle a cercare un fiume- gli disse il
figlio di
Poseidone.
-Noi invece
andiamo al poligono di tiro. E porto la chitarra, Apollo è
anche il dio della
musica- disse il figlio del dio del sole.
-Io vado con
loro e spiego ad Elena cos’è la lingua
ammaliatrice- s’inserì la figlia della
dea dell’amore.
-E noi?-
chiese la streghetta.
-Noi vi
faremo vedere i nostri poteri. Nico è molto bravo ad evocare
scheletri e a Viaggiare
nell’Ombra. Io ad usare l’oscurità a mio
favore e ad evocare fantasmi. Hazel a
trovare gallerie sotterranee e a riconoscere le pietre preziose. Jason
richiama
i fulmini e vola-
-Aspetta- la
interruppe il biondino. –Io non volo,
sfrutto le correnti d’aria per sollevarmi da terra.
È diverso-
-Sì, scusami, cugino. Ma sua sorella Thalia,
la luogotenente delle Cacciatrici, è molto più
potente per quanto riguarda i
fulmini-
-Io sono in
grado di far scendere la notte anche a mezzogiorno e vedo molto meglio
al buio-
intervenne la castana figlia di Nyx. –Leo, figlio di Efesto,
è in grado di
riparare qualsiasi cosa ed evoca il fuoco. Frank, figlio di Marte, ha
ereditato
la capacità di saper maneggiare bene qualsiasi tipo di arma
e la tattica
militare. Annabeth, la ragazza di Percy, figlia di Atena, è
un’abilissima
stratega. Clarisse, figlia di Ares, è molto brava a
combattere-
-I figli di
Ermes sono eccellenti ladri; quelli di Dioniso e di Demetra sentono una
forte
connessione con le piante; quelli di Ecate sono letteralmente maghi e
streghe,
dato che è la dea della magia; quelli di Nike –
non le scarpe – vincono sempre,
la madre è la dea della vittoria; quelli di Tyche portano
fortuna, mentre
quelli di Nemesi la equilibrano- elencò Hazel.
-Come dire
che portano un’enorme sfiga- borbottò Laura.
-Non
c’è un
test per sapere di chi sei figlia?- chiese la streghetta.
-Di solito
sono gli dei che decidono se e quando riconoscere i figli, ma
ultimamente si
stanno dando particolarmente da fare, quindi non ci vorrà
molto. Per il test,
no, generalmente non esiste, ma basta vedere in cosa si è
più bravi-
-Percy
eccelle nel canottaggio e nella spada- scrollò le spalle
Nico.
-Tu sei un
emo depresso, fratello- lo rimbrottarono le sue sorelle.
Lui
alzò di
scatto la testa e sguainò la spada. Era nera come quella
della sorella dai
capelli più scuri, probabilmente era fatta dello stesso
materiale.
Lei sorrise
e sganciò il braccialetto. La sua arma si allungò
e si appesantì, rivelando la
lama scura e lunga circa un metro. L’appoggiò
sulla spalla e ghignò al
fratello.
-Pronto a
perdere, fratellone?-
POV LAURA
Avevo
dormito come un sasso, per questo ero più intontita del
solito.
Alla
palestra-poligono di tiro, sfidai Nico come al solito, e come al solito
vinsi
in meno di due minuti.
Lo atterrai con
pochissime mosse, puntandogli Tenebræ alla gola.
Nello
stanzone a fianco, Elena, Ale ed Edward stavano tirando con
l’arco, o meglio,
Ed scoccava frecce a volontà ed mia sorella urlava contro la
neo-figlia di
Apollo qualcosa sulla sua postura.
-Più
in su con quel gomito! – Tira bene,
altrimenti come pretendi che la freccia si conficchi nel bersaglio?
– Il bacino
deve essere parallelo all’arco, per fare più forza
al colpo!- e
così via.
-È
l’ennesima volta che ti batto, fratello! Non è che
stai diventando vecchio?- lo
schernii, alludendo al fatto che era nato negli anni Trenta.
Lui mi
rifilò la sua migliore occhiataccia, ma era nulla in
confronto alle mie.
-Battiti con
me- disse una voce. Percy e Stefan erano ritornati.
–Dopotutto, ho sconfitto il
miglior spadaccino degli ultimi trecento anni!-
Scappucciò
la Bic che era la sua spada e Vortice fece la sua comparsa. Un metro e
venti di
bronzo celeste rilucevano e mandavano bagliori.
-D’accordo,
Perseus- lo presi in giro, posizionandomi in stile greco.
Lui sorrise
allo scherzo e si lanciò contro di me. Con Tenebræ
bloccai un suo fendente
dall’alto e sferrai una stoccata sotto la sua guardia.
Il figlio del
dio del mare scartò di lato e mirò al mio braccio
sinistro. Scattai all’indietro e deviai la punta della sua
spada con la mia.
Vortice fendette
l’aria orizzontalmente, come se il suo proprietario
volesse decapitarmi, ed io mi abbassai. Sfruttai questo momento in cui
Percy
aveva abbassato la guardia e mi gettai su di lui, afferrandogli la mano
con cui
teneva la spada e puntandogli la mia contro il petto, in modo da
immobilizzarlo.
-Dicevi, cugino?-
-Mh, anche
in stile greco- commentò Ale, che era appena ritornata di
qua. –Elena non
sarebbe in grado di centrare un bersaglio nemmeno se avesse il dono
della
telecinesi e scagliasse le frecce con la forza del pensiero-
commentò.
-Almeno
è
brava a cantare- s’inserì Ed.
-Sai come
t’aiuta in battaglia. Se ti trovi davanti un Lestrigone cosa
fai? Ti metti a
cantare “Salvami” di Gianna Nannini e Giorgia?-
Ovviamente, essendo Ed
americano, non capì il senso della frase, ma io, Nico, Damon
e Stefan sì.
-Oppure a
declamare versi di poesie?- rincarai la dose, un sorriso stampato in
faccia.
L’espressione offesa di Elena era impagabile. Stirai ancora
di più le labbra.
-Almeno potrei
rendermi utile e guarire i feriti, Apollo è anche il dio
della medicina-
-La lingua
ammaliatrice con me non funziona, legata
di Venere. Hai mai partecipato ad una battaglia campale? Da come sono
curate le
tue unghie, credo proprio di no-
-Che
c’entrano le mie unghie?-
-Sono troppo
curate perché combattessi in prima persona le tue battaglie-
spiegò Piper.
-Anche
quelle di Laura sono curate!- ribattè la neo-figlia di
Apollo.
-Le mie
unghie sono normali, non sono curate. Una volta alla settimana metto un
siero
allungante ricostituente e basta. Le tue, è evidente, sono
frutto di molte
manicure-
La bionda
strinse in pugni, come se si stesse sforzando di non saltarmi addosso e
strapparmi i capelli. Azione infantile, tra l’altro.
Mi scrocchiai
il collo e poi le dita, pronta per un’altra sessione di
allenamento.
Ma, come le
cose migliori, anche questo momento non era destinato a durare. Un
simbolo
aleggiò sopra la testa di Meredith, una civetta in campo
grigio perla.
-Determinata.
Ave, Meredith Sulez**, figlia di Atena, dea della saggezza, della
conoscenza,
della strategia militare e delle arti utili, signora delle civette-
proclamò
Ale.
*Un Hammer
è
un tipo di veicolo militare, una specie di SUV usato dagli americani
impegnati
in guerre su terrenti impervi. Se vedete la serie tv Torchwood,
è l’auto che
guida sempre Jack.
**Non sapevo
il cognome nuovo di Meredith, quindi ho usato quello che si conosce sin
dal
primo libro.
Spazietto
dell’Autrice:
allora, sono
tornata. Ho lasciato in sospeso questa storia perché ho
avuto gli esami di
maturità e l’ispirazione era andata a farsi un
giro.
Comunque ho
iniziato e finito questo capitolo nel giro di tre ore prima della
pubblicazione, mentre un’altra folle idea mi pervadeva la
mente, perciò non so
quanto bene sia venuto.
Ed ecco qui
un’altra semidea/legata.
Piuttosto ovvio
questo riconoscimento, ma sto tirando per le lunghe quello di Damon e
Bonnie.
Tanto per
dirla tutta, qui ci sono i presenti de “Il diario del
vampiro” con le
rispettive famiglie:
·
Stefan, figlio
di Poseidone e legato di Atena
(molto alla lontana)
·
Elena, figlia di
Apollo e legata di Afrodite
·
Meredith, figlia
o legata di Atena
·
Alaric, semplice
umano
·
Matt, semplice
umano
Penso di
aver detto tutto su questo capitolo. Ora che per me inizia
l’università non so
quando aggiornerò, ma tenterò di essere molto
più presente di quest’estate.
Grazie a chi
legge e chi ha recensito spingendomi a continuare.
Alla prossima.
Baci,
Fire