È una notte buia e tempestosa a Düsseldorf. Un solo lampione illumina Viale Marx, dove casa Neuer, numero 77, è da tempo osservata. La figura alta e incappucciata attende impaziente di poter iniziare il lavoro.
È mezzanotte quando si accendono le luci nella casa. I coniugi, svegliati da pesanti rumori, si precipitano nella stanza del piccolo figlio. Un’ombra lo sovrasta di fronte al suo letto, un’ombra con occhi di fuoco che non lascia al piccolo nemmeno il tempo per gridare. Lo afferra, e non ha alcuna intenzione di mollare la presa.
I coniugi vengono scaraventati fuori dalla stanza, giù per la tromba delle scale. L’ombra li raggiunge, afferra un tagliacarte, gli apre la gola in due.
È il momento giusto. L’ombra è intenta a fare altro, così il fanciullo si libera dalla sua presa, ma le porte sono chiuse, sono chiuse e non sa come aprirle. Come mandare un messaggio? Decide che scriverà, ma in che modo? Lui ha paura e vuole vivere, così immerge le manine nel sangue di mamma e papà, corre alla finestra e traccia alcune tremolanti lettere. L’ombra ha finito con i signori Neuer, ora tocca nuovamente a lui, ma cosa vuole farne non ci è dato saperlo.

La figura alta e incappucciata attende impaziente di poter iniziare il lavoro. Fissata un’ultima volta la parola ardente di fuoco sulla finestra, forza la serratura in ferro battuto del cancello ed entra.
-Teufel…- sussurra tra sé padre Francesco. Il tedesco non è il suo forte, ma un esorcista riconoscerebbe il Suo nome scritto in qualunque lingua.
Il parroco non è spaventato - per lui è solo un’altra notte di lavoro – ma, nonostante tutto, c’è qualcosa di estremamente inquietante nella possessione in casa Neuer. L'uomo, infatti, è consapevole di quanto Lui sia forte dopo aver corrotto un’anima innocente quale quella di un bambino.