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Autore: Phenix893    20/09/2014    5 recensioni
Se la maledizione non fosse mai stata lanciata? Se Regina avesse davvero scelto una nuova vita con suo padre Henry?
Questa FF è ambientata nella Foresta Incantata, nessuna Storybrooke e nessun campanile....
Castelli, pozzi dei desideri, magia e tutto ciò che le favole racchiudono... Compreso l'Amore
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte la mente di Regina ripercorreva il suo passato. Gli incubi del giorno in cui perse per sempre Daniel affiorarono. E le lacrime che scendevano dai suoi occhi nel sogno ricadevano sul cuscino. Mentre era piegata ancora su quella tomba una voce delicata si presentò nel vento, co ricadevano sul cuscino. E mme un delicato fruscio.

 

“Non piangere, le lacrime che hai versato fino ad oggi potrebbero terminare molto presto, il tuo cuore tornerà ad amare veramente Regina”.

 

A quelle parole gli occhi si aprirono, e mille domande affioravano nella sua mente. Erano molti anni che quel sogno la perseguitava ogni notte, pronto a ricordarle quanta sofferenza può portare la perdita di un amore e quanta fragilità fosse ancora presente in lei, ma era la prima volta che qualcosa infrangeva quella routine.

 

Riprendere sonno era ormai impossibile ed avanzando verso la finestra che dava sulle montagne notò qualche fievole bagliore di sole dare inizio al nuovo giorno. L’albero di mele, nei giardini, si stagliava in tutta la sua maestosità, persino le mele sembravano bruciare talmente erano rosse e le guardie sulle mura del castello si stavano dando il cambio per la fine del turno. Inspirò la fredda brezza mattutina e i suoi occhi si persero per qualche istante sui prati che brillavano di rugida.

 

Percorse tranquillamente i lunghi corridoi ormai illuminati dai raggi del sole, che riflettevano sugli innumerevoli specchi posizionati sui muri, l’unico rumore che riecheggiava era il tacchettio dei suoi passi, per il resto un silenzio irreale. Entrò nella sala da pranzo, dove un abbondante colazione era servita su una tavolata deserta. Sir Henry si alzò dalla sedia appena vide apparire la figlia all’interno della stanza.

 

“Buongiorno mia Regina, spero abbiate dormito bene stanotte”

 

“Buongiorno a Voi padre”

 

I tintinnii dei cucchiaini nelle tazze erano l’unico suono che infrangeva quella quiete. Orchestre, vociare e distrazioni erano divenute un ricordo di un ricevimento che era terminato già da un pezzo.

 

“Voglio che il miglior cavallo delle stalle sia strigliato e preparato per l’ora di pranzo, oggi vado a fare una cavalcata e non voglio essere disturbata” esordì Regina senza distogliere lo sguardo dalla tazza di fronte a lei.

 

“Certo Vostra Maestà, sarà pronto per quando avete chiesto, devo farVi preparare altro?” chiese l’uomo.

 

“No, sarò di ritorno non appena il sole calerà”

 

Non voleva si sapesse dove avrebbe passato il pomeriggio, ne tantomeno con chi, oltre a questi minimi dettagli non venne aggiunta nessun altra precisazione, così appena terminata la colazione si diresse nuovamente verso le sue stanze dove preparò l’abbigliamento da cavalcata.

 

Era ancora presto rispetto a quanto le era stato detto, così decise di andare a far visita alla tomba del suo amato. Non avrebbe di certo trovato chiarezza del sogno in quel luogo, ma sarebbe stata in tranquillità ed avrebbe potuto riflettere.

 

Nella sua mano destra Regina fece comparire una stupenda rosa scarlatta che venne posata sopra quella lapide dove era inciso il nome Daniel. Era da molto tempo che non si recava in quel luogo perché di lacrime ne versava già troppe durante la notte. Il suo cuore era divenuto freddo come la pietra ormai, l’oscurità aveva preso il sopravvento in lei e riteneva quasi improbabile che quelle parole significassero qualcosa.

 

 Lo sguardo si perse su quella collina dove Biancaneve molti anni prima aveva dato un morso alla mela avvelenata. Nemmeno il potere di Malefica aveva potuto nulla contro il Vero Amore. Solo quella definizione la disgustava. Avrebbe potuto scegliere la via della vendetta e cedere al Sortilegio Oscuro ed alle sue conseguenze, ma sacrificare e perdere l’unica persona che ancora l’amava l’avrebbe fatta sentire ancora più sola di quello che era.

 

Di tempo ne era trascorso veramente tanto ed il castello con le sue terre era l’unico mondo che frequentava. Era divenuta prigioniera di se stessa, carcerato e carceriere, non c’era mai stata ragione alcuna per tornare indietro. Ed era bastata una ragazza dai capelli biondi e dagli occhi verdi per farla uscire dai suoi schemi. Non una ragazza qualsiasi, ma bensì la figlia di Biancaneve. Proprio quella bambina che aveva salvato da cavallo quand’era ragazza.

 

Ci si può aspettare di tutto dalla vita, ma a volte il destino è beffardo, cambia le carte in tavola a suo piacimento senza chiedere autorizzazione alcuna. E pensare che a quel ballo non voleva nemmeno partecipare.

 

Solo un leggero soffio di vento accarezzava la sua pelle ed il verso di alcuni animali al pascolo rimbombava nella vallata. Quella solitudine le faceva da compagna da molto tempo, aveva imparato a conviverci ogni singolo giorno ed a ricavarne ogni piccola riflessione in quel silenzio.

 

La mano di Regina accarezzò dolcemente la fredda tomba dell’uomo che avrebbe voluto aver accanto per sempre, come se quella mano stesse accarezzando il suo viso. La magia non può riportare in vita i morti, ne era consapevole ed era anche il prezzo che una vita eterna avrebbe portato con se, la sofferenza. L’unico ricordo materiale che aveva di lui era un semplice anello da cui non si sarebbe mai separata, racchiudeva in se una promessa di matrimonio che mai si sarebbe consolidata.

 

Doveva esserci anche per lei un lieto fine e quello era il suo finché non le venne strappato via dalla persona che prima di tutte avrebbe dovuto amarla. Amarla come figlia e come donna. C’era un legame di sangue indissolubile tra loro. Eppure perfino dopo tutto il dolore che le aveva inferto non sarebbe mai riuscita ad odiare completamente sua madre, provava ancora amore nei suoi confronti e lo avrebbe provato sempre.

 

Aveva costruito una corazza intorno a lei, per evitare che il suo cuore iniziasse di nuovo a battere, che iniziasse a provare di nuovo sentimenti per paura di soffrire ancora di più. Eppure sentiva che qualcosa stava cambiando, quell’incontro avvenuto il giorno prima era stato come un salto nel buio, un buio che per la prima volta non conosceva, le era estraneo ma che la attraeva. Quei grandi occhi la osservavano rapiti e avevano incrinato quella fortezza in cui aveva racchiuso quella sua fragilità.

 

Gli occhi di Regina si spalancarono quando un pensiero attraversò la sua mente. I ricordi delle emozioni che aveva provato con Daniel la prima volta che si incontrarono, erano gli stessi che aveva provato la sera prima con Emma. Quel formicolio allo stomaco, quell’agitazione incondizionata, quella sensazione di serenità.

 

“Quella Emma dev’essere la chiave della mia felicità” pensò.

 

I suoi occhi ricaddero di nuovo sul nome inciso, forse doveva andare in quel modo, forse era già stato scritto tutto, di certezze non ne avrebbe mai avute. Prese tra le mani quel piccolo gioiello che teneva al dito e lo posò sulle labbra. Non avrebbe di certo dimenticato quell’uomo, quell’amore, ma era giunto il momento di alzarsi dalla polvere, tornare a vivere o provare a farlo. Con un mezzo sorriso sulle labbra, una densa nube viola comparve su di lei e si trovò nuovamente nella sua stanza.

 

Con molta calma si cambiò d’abito, era da molto tempo che anziché vestirsi con l proprie mani utilizzava la magia e le parve quasi come se lo stesse facendo per la prima volta. Camicia bianca, pantaloni nocciola, stivali marroni con guanti abbinati ed una giacca azzurra. Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo vestita in quel modo, quando dava prova di dimestichezza nei salti ad ostacoli a cavallo con suo padre che la osservava orgoglioso.

 

L’ora di pranzo era giunta ed una delle guardie si presentò al cospetto di Regina per informarla. Era basito nel vederla in quelle vesti, per la prima volta non gli parve di avere di fronte la Regina Cattiva ma una fanciulla aggraziata, per fortuna l’elmo sulla testa impediva alla donna di guardarlo in volto.

 

Ancora poche ore e si sarebbe trovata davanti alla persona che avrebbe potuto renderla felice ogni singolo giorno, nella speranza che i suoi sentimenti fossero ricambiati e che quel fato fosse per la volta dalla sua parte.

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Salve a tutti!!

Sempre tra Voi J Mi c’è voluto un po’ per aggiornare ma sono iniziati i corsi di ballo.

Comunqueeee… Nuovamente grazie per le recensioni del precedente episodio. Mi spiace Celian1987 ma dovrai attendere ancora un episodio per poter leggere finalmente l’incontro tra le due. Resistiiiii ahahah

Attendo come sempre i Vostri pareri.

A presto

Trish

   
 
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