Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: My Dream    21/09/2014    0 recensioni
Quella che un tempo era una piccola e stupida scommessa tra due diciottenni era adesso qualcosa di completamente reale. Mentre lei era timida con i ragazzi, lui era estroverso con le ragazze. Mentre lei pensava che lui non potesse frequentare una ragazza per trenta giorni, lui era determinato a provarle che si sbagliava.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Kenny, Nuovo personaggio, Ryan Butler
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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And everytime you're close I shiver, shiver, shiver..

Shiver - Shawn Desman

Puzzled Dark Blue Eyes.


Come disse prima Chaz, ci preparammo per la spiaggia. Feci una doccia veloce e come spesso facevo, raccolsi i miei lunghi capelli castani in uno chignon disordinato. 

Quando mi avevano chiamato al telefono, mi avevano detto di portare un costume. In quel momento non ne capii il motivo, ma ora era tutto chiaro.

Ero cosciente del mio corpo, e, a volte, lo sono ancora. Corro sul tapis roulant venti minuti al giorno e mangio sano, ma quando mi trovavo davanti allo specchio non potevo fare altro che stringere il grasso sulle mie cosce e sulla pancia, anche se non c'era molto grasso da strizzare.

Avevo lanciato un paio di occhiate veloci a Justin dopo il nostro confronto che era accaduto troppo presto, ma in mia difesa, era arrivato vicino a me di soppiatto e senza avvisare, il che era un buon motivo per avere la lingua legata, giusto?

Se questo ti fa dormire la notte, sbottò la mia mente.

Scossi la testa e ripescai il bikini color corallo che avevo portato, afferrando dei pantaloncini sbiaditi e una canotta con un disegno strano per proteggere il mio corpo da qualsiasi pervertito in giro per la spiaggia. Mi affrettai verso il soggiorno facendo scattare lo sguardo avanti e indietro. Sì! cantai nella mia testa, non c'era nessuno e il bagno era libero, era solo a qualche passo di distanza. 

Ora, quando i tuoi migliori amici sono Chaz e Ryan, impari a combattere per il bagno come se fosse la tua vita. Risi di me stessa e feci un passo avanti, fermandomi nel momento in cui vidi lo stesso paio di calzoncini da bagno entrare nella mia visuale. 

«Oh, dovevi usare il bagno?» chiese nello stesso tono allegro di prima alla finestra. 

Sospirai, prendendo il coraggio per guardarlo realmente negli occhi. Erano di un colore bruno scuro, molto profondi e misteriosi. Lo vidi sorridere mentre mi porgeva la mano. La guardai senza capire, la sua mano distesa davanti alla sua faccia ben proporzionata. 

«Ciao, sono Justin. Tu se Parvati, giusto?»

Ovviamente sapevo il suo nome, e il sorriso spavaldo sulle sue labbra mi diceva che anche lui sapeva che lo conoscevo. Distolsi i miei occhi dai suoi e non allungai la mia mano. Non avrei fatto nessun tipo di fatica per questo ragazzo e odiavo il suo essere seccante. Odiavo lui in generale. 

Come puoi odiare qualcuno che conosci a malapena? urlò la mia mente, ma la ignorai con tutta la mia forza. 

«Si, stavo per usare il bagno» dissi senza espressione, guardando in giro goffamente, « e si, mh, Parvati.»

Lo superai e andai in bagno, chiudendo la porta prima di cominciare a sfregare le mie tempie aggressivamente. Mi cambiai in fretta, e fui sollevata nel vedere che Justin era andato nella sua stanza un'altra volta. 


__________________________________________________________________________________________

 

Justin.


Guardai la porta della camera d'albergo che si spalancava. Ryan e Chaz entrarono dandosi il cinque notando le dimensioni e i mobili nella stanza. Risi, i miei occhi indugiavano attraverso la stanza osservando una ragazza di circa diciotto anni, sembrava persa, come se fosse in un altro mondo. 

Lei ignorò completamente la mia esistenza e la guardai mentre percorreva la strada verso il balcone. Era ipnotizzata dalla vista, come lo ero io la prima volta.

Questa ragazza aveva i capelli lunghi sistemati sulla sua testa in un'ondata di marrone.  Aveva gli occhi grandi, blu scuro e la pelle chiara con qualche piccolo neo che chiazzava il suo viso, la maggior parte sulle guance. Era splendida e sorprendente, per non dire altro. 

Scossi leggermente la testa, raccogliendo i miei capelli sul lato sinistro ordinatamente. Camminai verso di lei, ma anche così non mi riconobbe, finché non parlai. 

«Bello, non è vero?» 

I suoi occhi non incontrarono i miei neanche una volta e riuscii a vedere il suo corpo irrigidirsi. Oh, quanto vorrei farla rilassare con un massaggio, ma sapevo dal modo in cui si muoveva e guardava intorno a me che non era per niente tranquilla accanto a me, o qualsiasi altro ragazzo. 

Guardai la sua bocca aperta, ma solo un piccolo stridio di qualche tipo uscì dalle sue labbra. Era stranamente carino, e dovetti ridacchiare in risposta. Lei mi sorrise semplicemente, e sfiorai velocemente il mio braccio con il suo mentre camminavo verso Ryan che stava saltellando in giro. 

Più tardi, scoprii che si chiamava Parvati Hope Jones, una ragazza che veniva alla Stratford Secondary School. Sentii un senso di colpa quando realizzai che non l'avevo mai notata, e sperai di non aver dato l'impressione di essere un bambino snob e popolare.

Quando girai l'angolo la trovai a guardarsi in torno nel soggiorno, avevo trovato l'occasione di parlarle un'altra volta. Anche se non dovevo andare in bagno, le feci pensare il contrario quando mi fermai davanti a lei e le chiesi gentilmente se anche lei doveva usarlo. Non sono mai stato con ragazze timide, ma quando vidi la sua faccia perplessa, mi affascinò in modi che non riuscivo a capire.

Il mio ego si ferì in fretta quando lei mi rispose debolmente, andando verso il bagno per cambiarsi e lasciandomi diventare quello perplesso.


 
  
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