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Autore: IlBellArmando    21/09/2014    13 recensioni
Un caso di routine all’NCIS. Peccato che della routine i nostri eroi se ne facciano un baffo.
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Anthony DiNozzo, Donald Mallard, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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NdA: Stavolta siamo stati, come di parola, un po’ più estesi… Speriamo di non risultare né pallosi né prolissi. Buona lettura!
 
 
-Nessun dorma!!! – il dottor Ducky Mallard prese in mano il bisturi per praticare l’incisione a Y sul cadavere del guardiamarina Peter Harold Douglas, accennando frattanto la famosa romanza pucciniana. Quel giorno il suo assistente, il signor Palmer, aveva preso un permesso, e allora lui poteva liberamente mettersi all’Opera. Il paziente estinto non avrebbe avuto nulla da ridire sulla sua performance canora, anzi probabilmente l’avrebbe gradita sinceramente, fin nel profondo delle sue silenti interiora.
 
Voce fuori campo: Ahò, ma che s’è rincoglionito a questo? Non ha visto che quello là steso è morto?
V.F.C. 2: Il solito ignorantone! Questa è la Turandot… e il dottore non è affatto da buttare, come tenore.
 
- O Principessa, nella tua fredda stanza guardi le stelle che tremano d'amore e di speranza... – Mallard intanto proseguiva imperterrito nella sua opera di analisi, senza badare alle due chiacchierone che volevano disturbarlo. Mica sentiva le voci, lui. Non  era suonato come Abigail o Gibbs, lui… e tantomeno un erotomane latinlover come Tony occhiobello Tinozzo, che a forza di lasagne aveva la regione addominale che assumeva sempre più le dimensioni di una tinozza, chiaro sintomo del “male dell’agnello”. (NdA: malattia che causa una certa sproporzionalità inversa tra addome e area pubica, legata al procedere dell’età e all’inveterarsi di pratiche alimentari malsane)
 
VFC: Principessa? Non sa manco distinguere ‘n omo da ‘na donna… ‘Sto vecchio babbione è un ringrullito totale…
VFC2: Sst… vogliamo starcene un po’ zitte? Questa è una morgue… un po’ di rispetto per i morti!
VFC: L’abbozzi ‘a nonné? Lo sappiamo tutti che parli coi cadaveri, ma mo’ ce semo rotti li cojoni…
 
Il norcino scozzese continuava la sua peritissima opera di macelleria…
 
VFC: Ahò, Siro? Che ti sei fumato, il rosmarino?
Narratore: No, me lo sono solo sniffato… però sui denti mi sono passato la salvia allucinogena al posto del filo interdentale!
VFC2: La solita cafona! Lascialo lavorare, il poverino… non vedi che è in crisi creativa? Che gli si è seccata l’ispirazione?
VFC: No, questo qua s’è seccato pure un fustino di Guinness, tanto pe’ gradì!!!
 
Dov’ero rimasto? Mannaggia a queste voci, sono peggio delle zanzare tigre nel giardino di mia nonna ad agosto!
Il buon vecchiardo… il decano dei patologi, per intenderci, stava compiendo l’analisi degli organi interni e stava pesando il fegato, quando all’improvviso la porta si aprì…
-Gibbs! Non avere fretta, i risultati dell’autopsia non sono ancora pronti! – accennò il dottore senza nemmeno distogliere lo sguardo dal suo lavoro.
-Senti Mallard, il decano dei patologi sono io! – tuonò un vocione alle sue spalle.
 
VFC: Sangue! Sangue! Mo’ se menano!!!
 
Ducky si girò e si trovò davanti il volto grifagno di Quincy, che lo guardava con fare beffardo e un poco minaccioso.
-Ah, sei tu amico mio! Non pigliartela con me, è il narratore che oggi è fuori forma…
-Va bene, allora ti lascio lavorare!
-Hai una nuova morosa, vecchio amatore? – fece Mallard indicando la graziosa ragazza che accompagnava il suo decrepito collega. Una brunetta niente male, un po’ scarsa di lato A, ma davvero molto carina!
 
VFC: A’ Sirotto! Come mi sei diventato finarlino… di’ pure che Jordan Cavanaugh è scopabile!
VFC2: Se non la smetti di dire volgarità ti butto nel cassonetto tutti i DVD dell’Ispettore Coliandro!
 
-No, no… è solo la mia allieva – ammise sconsolato Quincy e sparì così com’era arrivato.
 
“Tutte a lui, le fortune! A me è toccato quel quattrocchi petulante e minus habens del signor Palmer… e l’unica donna che mi tocca toccare è mia madre quando le cambio il pannolone nel giorno libero della badante! Ma cos’è ‘sta puzza?” si chiese annusando l’aria. La strana coppia di coroner si era dileguata lasciando nell’aria uno strano olezzo…
 
VFC: Non sai riconoscere nemmeno la canapa? Ma fatti un corso di aggiornamento! Per me la laurea te l’hanno data coi punti della Cooppe!!!
 
-Dai, torniamo a noi… ragazzo – fece Ducky rivolgendosi al fu guardiamarina – mi sembra che tu abbia alzato un po’ troppo il gomito… il tuo fegato è bello spappolato! E la morte violenta ‘un centra proprio nulla… Voi giovani non sapete proprio vivere. Scommetto che ti sei abbrutito di birrazza del Lidl… io, invece, alla tua età… quando ero ancora nella verde Edimburgo, quante amene bevute di Kilkenny Strong mi sono fatto… oppure il whisky triplo malto di nonno Jim!
 
VFC2: Per fortuna che quello è già bell’e che morto, altrimenti creperebbe di noia!
VFC: Parole sante, sorella! Mo’ m’addormo… m’è calato un abbiocco!
 
-Non è vero che il nonno fa il whisky! Il mio nonno fa il sidro – esclamò una vocetta infantile…
Le voci e il dottore si girarono e videro una bimbetta di sette otto anni con gli scarponcini, accompagnata da un gregge di caprette.
 
VFC: A’ Heidi, vatti a pigliare un cono gelato con il tuo amico Mathaus…
VFC2: Sst… il suo amico si chiama Peter!
VFC: Sarà, ma questa qua puzza più delle sue capre!
 
-Senti, bellina! Ora zio Ducky deve lavorare… va’ a giocare con la tua amichetta Clara che ti diverti di più!
-Ma se spingo la sua carrozzella giù dalla scarpata dopo mi fai giocare all’autopsia? – chiese Heidi con una sinistra luce negli occhi.
-Sì, tesoro. Ma prima è meglio se ti fai un bagno – osservò il dottore cercando di trattenere il respiro per non essere travolto dall’effluvio satiresco.
 
Rimasto finalmente solo, Ducky riprese il suo interminabile soliloquio con il povero estinto. Andò avanti per ore e ore, senza mai pigliare quasi fiato. Al calare del sole, quando aveva ormai rendicontato al suo muto ascoltatore i primi cinquant’anni di studi, amori, avventure strampalate con ballerini di samba sedicenti brasiliani ma in realtà lampadatosi-UVA in centro estetico sgarrupato della periferia di Aberdeen, viaggi intercontinentali e quarantene nella Tierra del Fuego, l’esame autoptico era completo e il dottor Mallard era pronto per riferirne i risultati a Gibbs. Un po’ a malincuore, perché l’agente speciale di norma non si fermava mai ad ascoltare oltre i primi cinque minuti, lasciandolo sempre con la bocca aperta a riempirsi di mosconi e bacherozzi che pullulavano nel cadavere. Citofonò al piano di sopra e si mise in attesa.
 
Cinque minuti e la porta si aprì. Ma non era Gibbs.
-Allora dottore, che mi dice del morto? – gli chiese un uomo tarchiato, calvo, dall’inconfondibile accento siciliano.
“Oh, no! E’ arrivata la mafia!” pensò sconsolato Ducky. Avrebbe preferito la spiccia indifferenza di Gibbs, a cui in fondo aveva fatto il callo, piuttosto che la visita di un personaggio il cui sorriso un po’ ironico non prometteva nulla di buono. “Che stiano girando il Padrino 4 e questo qua abbia sbagliato set?” si chiese per darsi un tono.
-Un colpo ravvicinato di arma da fuoco, alla tempia… ma se non fosse stato quello, ci avrebbe pensato la cirrosi a farlo secco!
-Ma s’è suicidato o è stato sparato? – chiese il pelatone.
-Per me è stato ucciso… al 90%, diciamo…
-Gentilissimo, dottore… mi fa dare una taliata da vicino?
“Ma come parla, questo? Vuole tagliare il cadavere?” si chiese Mallard, ma intimorito dal  mafioso annuì.
-Ma questo non è il mio morto! Mi sembrava strano, infatti, non trovare il dottor Pasquano e i suoi modi maleducati – osservò l’ignoto siculo trattenendo a stento una risata.
-Perché, mi scusi, chi è lei? – chiese il patologo.
-Salvo Montalbano, zono. Commissario di Vigata! – si presentò tendendogli la mano con un luminoso sorriso.
-Dottor Mallard… Ducky! Penso che lei abbia sbagliato set!
-Che gelida manina, se la lasci riscaldaaar … - attaccò il commissario toccando il guardiamarina che giaceva sul tavolone.
-… cercar, che giova? Al buio non si trova!!! – Mallard, felice di aver trovato un pucciniano de fero par suo, tirò fuori dal mobiletto una bottiglia di whisky.
-Ma per fortuna  è una notte di luna e qui la luna l'abbiamo vicina – proseguì Salvuzzo alzando volentieri il bicchiere e brindando alla salute del suo nuovo –ahimé transeunte – amico.
 
VFC: Oh, no! Mo’ riattacca con Puccini… ora che s’è trovato pure il socio, non ci passa più! Tutta la Bohème no e poi no!!!
VFC2: Per una volta devo darti ragione! Dai, abbozziamola qui con questo capitolo!
  
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