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Autore: drakanov    21/09/2014    0 recensioni
“Oi tu svegliati!” sento questa voce così distante “speriamo che non sia morto.” non sta parlando a me. Me? Chi sono io? Aspetta, mi ricordo qualcosa. Anzi no, non è un ricordo, è solo una sensazione, svanita nello stesso momento in cui si è formata. Ho l’impressione di aver dormito una vita.
Fanfiction crossover tra divergent e assassin's creed
è la mia prima storia quindi fatemi sapere!
-Drakanov
Genere: Azione, Guerra, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tris, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Correre. Non capisco ancora cosa ci faccio qui, ma adesso so che devo correre. Mi ricordo che fin da piccolo ho avuto questo sesto senso. Aveva un nome particolare tra noi assassini: l’occhio dell’aquila. Il nostro ordine, chi ne fa parte? Non siamo più molti ma qualcuno c’è. Il nostro mentore era Jake Pedrad. Il padre di Zeke e Uriah. Ma Zeke è troppo giovane nonostante sia più grande di me. 

È comico che alcuni assassini siano anche tra i pacifici che si riuniscono sotto un nome cosi violento nonostante la loro indole pacifica. Il problema più grande di questo periodo è che non riusciamo a riconoscere i nostri nemici. I templari possono essere chiunque ma siamo completamente all’oscuro delle loro ambizioni. L’ordine non riesce a unirsi per colpa delle fazioni. I pochi che ne fanno parte lo conoscono solo per eredità ricevuta dai genitori quindi è quasi impossibile scambiarsi informazioni.

Ho quasi raggiunto l’uscita e ho recuperato quasi tutto l’equipaggiamento. Sono all’oscuro di chi abbia lanciato quella bomba fumogena nella stanza che poi ho scoperto emetteva siero della morte sotto forma di gas, è stata la mia divergenza a salvarmi. Chiunque sia stato mi ha salvato oltretutto mi ha lasciato alcune cose che ho riconosciuto come miei effetti personali. La felpa nera con imbottitura anti-proiettili diventata divisa ufficiale degli assassini-intrepidi e la mia lama celata.

Pero c’è ancora una cosa che devo fare qui. Era la mia missione un mese fa e non penso che qualcuno l’abbia compiuta. Devo disattivare almeno la metà dei laboratori che studiano il siero della simulazione e recuperare l’arma che Jeanine Matthews ha creato. Jeanine, lei potrebbe essere un templare, ma è troppo scettica riguardo alla prima civilizzazione e ai frutti dell’eden.

Fortunatamente l’unico assassino tra gli eruditi Fernando ha scoperto un dato che può cambiare la guerra: la mela dell’eden produce i sieri grezzi che poi vengono trasformati in ciò che Jeanine ha studiato per tutta la vita.

La mela è in una posizione a noi sconosciuta, ma per la missione mi basta distruggere i contenitori di siero grezzo. Inevitabilmente devo uccidere molti scienziati per raggiungere questo scopo ma lo devo fare per un bene superiore.

Ho distrutto l’ultimo container e recuperato l’arma, ce ne sono molte copie, assomigliano a bombe con l’involucro grigio e delle venature di vari colori. Le prendo tutte insieme ai loro progetti e scappo pensando al loro utilizzo per l’ordine come faceva mio padre ogni volta che trovava qualcosa che riteneva utile.

In mezzo al corridoio. Non c’era posto peggiore per rimanere intrappolati, da tutti e due i lati ci sono eruditi armati con pistole grosse ed ingombranti che avevano un che di futuristico. Sembrava che avessero fatto a gara per creare l’arma con più optional possibili. Ma optional o no erano indubbiamente armi ed erano puntate contro di me. 

Io non ero armato con pistole o altre armi da fuoco e anche lo fossi stato non avrei potuto uccidere tutta quella gente senza morire a mia volta. Sapevo che se non avessi opposto resistenza non mi avrebbero ucciso. Dopotutto mi hanno imprigionato un mese senza uccidermi, quindi volevano studiarmi e questo va a mio favore.

Merda. Stiamo tornando indietro. Sempre più lontano dalla libertà, verso la mia cella\laboratorio. Speravo che se mi avessero scortato alcuni di loro sarebbero tornati alle loro mansioni quotidiane, ma non avevo fatto conto con l’intelligenza degli eruditi.

Ho capito, è il momento di sapere per quale arma mi hanno portato qui. Cercando il coraggio, simbolo della mia fazione tiro fuori dalla cartucciera una di quelle strane bombe. Un secondo prima di lanciarla a terra osservo che le venature di quella che ho tirato fuori a caso, è arancione. La nebbiolina si espande e si dirada in poco tempo e mi accuccio aspettando il colpo di quelle armi così strane. Ma non arrivano colpi. Sento urla, delle persone che mi stavano scortando. é terrore ciò che portava le loro menti precise e razionali sulla strada della follia. Ci volle un secondo per comprendere il potere di quell’arma che avevo usato come ultima speranza. Ciò che ho usato era una bomba caricata con siero degli intrepidi. Col siero della paura.
 
Pensando ancora a ciò che avevo scoperto, a ciò che avevo causato mi venne in mente all’istante il sorriso fiero di mio padre che mi face sorridere a mia volta mentre furtivamente uscii dalla sede degli intrepidi col cappuccio calato sul viso.

ecco il primo vero e proprio capitolo con un po' di azione 
se vi è piaciuto apprezzerei una recensione =D
drakanov
   
 
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