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Autore: whiteserval    24/09/2014    3 recensioni
"Ti è mai capitato di sentirti la persona più sfortunata del mondo? Che la vita che fai è terribilmente noiosa e che la gente che ti gira intorno non fa altro che avanzare pretese insensate senza renderti nulla in cambio? Ebbene, quest'oggi il più grande artista marziale di tutti i tempi, il mitico, insuperabile, Ranma Saotome si sentiva esattamente così."
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction! Spero vogliate dedicare un po' di tempo nel leggere la mia storia e di strapparvi un sorriso!;)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scesi a valle, risalendo il colle più vicino  e  avvicinandosi cautamente alla prima torre,  i quattro eroi rimasero nuovamente sorpresi nel notare due cose:   la prima era che non c'erano nè guardie nè sistemi di sicurezza nei dintorni,  gli unici a far presenza erano loro e alcuni turisti con tanto di macchinetta fotografica sparsi nel giardino intenti ad ammirare quelle che osavano definire  "opere d'arte";   la seconda era che ogni filo d'erba presente sul suolo era perfettamente alto quanto agli altri...  
... anche se forse questo non era poi così importante.

< Per muoverci più liberamente senza dare nell'occhio sarebbe meglio dividersi,  non sembrano esserci controlli ma la prudenza non è mai troppa! > dichiarò l'antica mummia cinese stando attenta a non alzare troppo la voce
 < Bene allora,  Akane, Ranma, potete andare!  Avete il mio consenso! >
ogni scusa era buona per quel combina matrimoni con i baffi per cercare di avvicinare i due fidanzati, i quali però, non sembravano affatto contenti, o meglio cercavano di non darlo a vedere;   Obaba invece era piuttosto  contrariata per diversi motivi, principalmente perchè a quel punto lei avrebbe dovuto fare coppia con quell'imbranato lagnoso di Soun!
I due più in là con gli anni entrarono di soppiatto nella torre mentre i giovani attraversarono il lungo ponte per raggiungere quella successiva e per ammirare meglio il paesaggio, cercando comunque di ignorare le sculture presenti un po' ovunque.

Aperto il  grande portone d'ingresso Obaba e Soun si ritrovarono in quello che doveva essere l'atrio,  peccato che in confronto all'esterno lasciava parecchio a desiderare:  la sala era buia e la pochissima luce  entrava da delle piccole finestre,  strette e lunghe,  ricoperte da ragnatele, i mobili erano completamente impolverati, insomma un vero disastro...   perfino le pareti erano annerite dalla muffa!
A rendere il tutto ancora più inquietante, una soave cantilena proveniva dalla parte più oscura della stanza
< Argh! Ci sono i fantasmi! > gridò l'uomo mettendosi le mani nei capelli,  guadagnandosi una bastonata in testa da parte della pluricentenaria   < Razza di fifone! Così ci sentiranno tutti! >   lo sgridò in seguito,   non accorgendosi però che aveva iniziato ad urlare anche lei,   attirando così l'attenzione di una figura umana nell'oscurità, probabilmente la stessa che fino a un attimo prima stava cantando,  facendola avvicinare.
 Soun cominciò a piangere in ginocchio,  pregando il fantasma di risparmiargli la vita, mentre Obaba si era messa in posizione di difesa; si rilassarano solamente quando capirono che la persona davanti a loro altri non era che la dolce Kasumi con tanto di scopa in mano, intenta a ripulire alcune grosse matasse di polvere
 < Salve! Posso offrirvi del tè? >  chiese la ragazza con una semplicità e una naturalezza impressionanti
 < Oh, figlia mia, finalmente ti ho ritrovata! Non puoi nemmeno immaginare quanto sia stato in pensiero! >    esclamò il signor Tendo ritrovando improvvisamente il suo colorito naturale e afferrando le spalle della figlia, poco prima di ricominciare a piangere, sta volta dalla commozione.
< Oh cielo! Sul serio lei è mio padre? > domandò stupita portandosi  la mano alla bocca, per poi continuare dopo un cenno del capo dell'uomo
< Allora...vuole che le prepari del tè? >
< Aah! Figlia mia che ti hanno fatto! > detto questo, Soun diede sfogo a tutte le sue riserve d'acqua costringendo la povera Obaba ad aprire l'ombrello che si era portata nei casi d'emergenza.

Nella seconda torre la situazione non era affatto diversa: ragnatele, sporcizie e muffe regnavano indisturbate
 < Con tutti i soldi che ha possibile che non può permettersi una domestica? >    ansimò il ragazzo con il codino spostando delle ragnatele filiformi con una mano    < Già è strano! Forse questa parte della casa è abbandonata! Daltronde è così grande... >    ipotizzò la fidanzata lasciando trasparire un pizzico di paura
 < Potrebbe anche essere, comunque sia è maglio dare un occhiata in giro prima di- > il moro si interrupe nel sentire un rumore di ferraglie da una delle porte infondo al corridoio, a quanto pare non erano soli!
 Akane,  degna figlia di suo padre,  si aggrappò al ragazzo mettendo l'orgoglio sotto il tacco delle scarpe, mentre lui,  da grande artista marziale qual'era,   incominciò ad avanzare a passi lenti ( Con tutta Akane attaccata! )   in direzione della camera,  pronto a sfidare qualunque mostro gli si presentasse davanti e a proteggere la coetanea che,  per una volta,  non si stava comportando da elefante.
Ranma aprì di scatto la porta e, improvvisamente, i suoi occhi abituati all'oscurità furono abbagliati da una luce solare proveniente da una grossa finestra;   ci mise più di un secondo a rendersi conto di essere entrato in una cucina pulita e ben attrezzata dove, per giunta, la sua carissima amica d'infazia Ukyo era intenta a preparare uno dei suoi speciali okonomiyaki.
 < Ucchan? Che ci fai qui? > domandarono all'unisono i due appena entrati  < E voi chi siete? Sparite dalla mia cucina! >  ringhiò la cuoca armandosi della sua fedele spatola, pronta a suonarla in testa agli intrusi.

< Ucchan, andiamo, non mi riconosci? Sono il tuo amico Ran-chan, quello che va matto per le tue focacce alle seppie! >
 doveva cercare in tutti i modi di calmarla con le buone, non poteva certo combattere contro di lei,   il suo codice d'onore non glielo permetteva!
E poi voleva bene alla sua cuoca preferita,   < No, io non ti conosco! E per tua informazione le mie creazioni culinarie sono esclusivamente per il mio Sey-chan! >
Sey-chan?   E chi diavolo era?  Quel damerino gli aveva proprio fatto il lavaggio del cervello, ma l'avrebbe fatta rinsavire, costi quel che costi, non avrebbe mai rinunciato ai suoi okonomiyaki gratuiti!

< Akane! Dobbiamo fermarla senza fargli male!  Mi raccomando però, cerca di non stare troppo in mezzo e intervieni solo quando te lo dico io! >;   non aveva certo bisogno di quell'impedita per tenere a bada Ukyo, tuttavia, meglio non rischiare che si ferisse nel dimenarsi dalla sua stretta, in due l'avrebbero bloccata con più forza e quest'ultima alla mora non mancava!
 < Ah sì? Sai che ti dico? Salvala da solo Ucchan visto che non mi vuoi tra i piedi...magari se gli chiedi di sposarla si calma da sola... >   disse la fidanzata con una punta di malizia nella voce, mettendosi seduta su una sedia accanto alla porta.
Eccola là, gli sembrava strano che Akane non trovasse una scusa per fare l'offesa! Possibile che non capiva che voleva solo proteggerla?!
Pazienza... se la sarebbe cavata benissimo anche da solo, come sempre.
Ranma tornò a concentrarsi sulla sua avversaria che aveva pericolosamente iniziato a far volteggiare la sua grossa spatola di ferro  < Per cominciare devo levargli quella cosa dalle mani! >  pensò ad alta voce lanciandosi contro la castana;  grazie alla sua rapidità sarebbe stato uno scherzo!
 < Tecnica modificata della tecnica modificata delle castagne versione Saotome! >  (?)  gridò in seguito muovendo le braccia con una velocità impressionante cercando di afferrare la paletta gigante,  e  così fu, peccato che la cuoca non sembrava avere alcuna voglia di lasciare la presa  < Mollala subito! è mia! >  protestò lei iniziando una sorta di tira e molla  < Ucchan! Ti prego cerca di ricordare! Non lasciare che Seyta ti manovri come un burattino! >
non sapeva se le parole avessero o no un qualche effetto, ma provare non costava nulla!
 < Sey-chan non mi manovra affatto! Quello che faccio è per lui e mi parte dal cuore! >
 < Ne sei sicura? Davvero? >  chiese il ragazzo guardandola intensamente e la cosa urtò Akane,  la quale fece una smorfia di disgusto, perchè invece di fare la gelosa non gli dava una mano?
 In fin dei conti era anche colpa sua se era stato costretto ad usare la sua arma speciale:  il fascino  ( Sì, perchè oltre ad essere fortissimo è anche bellissimo! ).
 A quanto pare funzionò, Ukyo era rimasta letteralmente imbambolata a guardarlo per alcuni interminabili secondi, peccato che subito dopo sembrò riprendersi  < Sicurissima! Te lo assicuro! >  gridò per poi buttarsi all'improvviso contro di lui, tanto che fu costretto a scansarsi all'ultimo istante, mandando la povera cuoca addosso ad un grosso mobile facendo cadere,  per l'urto,  tutte le pentole sopra ad esso che andarono inevitabilmente a seppellire la malcapitata.

Akane si alzò di scatto dalla sedia portandosi le mani alla bocca per impedirsi di urlare mentre Ranma sgranò gli occhi e si precipitò a soccorrere l'amica
< Ucchan! Stai bene?! >  urlò spostando pentola per pentola aiutato dalla fidanzata che,  intanto,  si era avvicinata preoccupata; ad essere tirata fuori dal cumolo di acciaio inox però, invece che la loro compagna di classe, fu una graziosa bambina con lunghi capelli castani e un enorme fiocco sulla testa
 < Ucchan? Sei proprio tu? > chiesero i ragazzi esterefatti;  la piccola aprì due grandi occhi azzurri e li guardò con aria interrogativa < Chi siete? > domandò poi con innocenza.
 Si era nuovamente scordata di loro?
 Peggio di così non poteva andare!
 < Akane, per favore, dimmi che sto sognado! >
 < In verità speravo che me lo dicessi tu... >
 i due si guardarono in faccia con la bocca spalancata dallo stupore
 < Lei si è...ringiovanita?! >;
era impossibile da credere, ma in fin dei conti di che si stupivano? Le cose più strampalate accadevano a loro!
 < Secondo me è un effetto di quella strana spazzola che Seyta ha usato su di lei >  disse Akane cercando di dare una spiegazione logica a quella situazione illogica < Quel dannato la pagherà anche per questo! >  ringhiò il ragazzo con il codino prendendo per buone le parole della fidanzata < Coraggio Akane, andiamo a riempirlo di botte! >
 < Ma Ranma! Cosa facciamo con la povera Ukyo in questo stato? > chiese la Tendo prendendo in braccio l'amica con il pollicino in bocca; lui piegò le labbra in un sorriso  < Beh, te ne occuperai tu ovviamente, da come tratti quel porcello di P-chan direi che la mamma orsa ti riesce piuttosto bene! >,  la ragazza arrossì lievemente e rispose al sorriso ignorando completamente l'appellativo "orsa", probabilmente essere definita una brava madre la mandava al settimo cielo.


I tre che davano l'impressione di essere una "famiglia felice" uscirono dalla torre e incominciarono ad attraversare il secondo ponte
 < Ho proprio voglia di scovare quel biondino! Maledetto vigliacco, chissà dove si è andato a nascondere! >  esclamò Ranma mettendosi a braccia incrociate; tutto ad un tratto un nastro rosso tristemente familiare cercò di colpirli,  i riflessi sempre pronti del ragazzo però gli consentirono di mandare l'attacco a vuoto,
 < Ah ah ah! Stolti! Non penserete davvero che vi consenta di andare ad importunare il mio adorato Seyta spero! >
< Sporchi intrusi! Io, il grande e potente guardiano del secondo ponte, non vi permetterò mai di proseguire oltre! >
proprio come temevano i loro prossimi avversari erano quegli invasati dei fratelli Kuno che nel frattempo che sprecavano fiato nel dire scemenze,  erano sbucati fuori da dietro una delle mostruose statue presenti sul muretto
 < Ci mancavano anche questi matti! Akane me ne occupo io! Tu pensa ad Ucchan! >
Anche se questa volta erano in due non era affatto un problema, avrebbe legato la ginnasta svitata con il suo stesso nastro e avrebbe preso a pugni sul naso il kendoca dall'elettroencefalogramma piatto;  a differenza che con Ukyo non aveva affatto paura di sfoderare tutta la sua potenza, almeno non con Tatewaki, pestarlo era uno dei suoi sport preferiti!
  
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