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Autore: Gio_mezzosangue01    24/09/2014    1 recensioni
Annabeth spinge Percy ad andare a fare una lezione di tiro con l' arco insieme a lei cercando di farlo migliorare. Il ragazzo però non ne vuole proprio sapere.
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era un sabato mattina come gli altri al campo e mi stavo preparando alla casa 3, quando sentii qualcuno bussare alla porta.
-Avanti- dissi.
Aprirono la porta e trovai Annabeth che mi fissava come se aspettasse una risposta da me.
-Allora?- mi chiese.
-Allora cosa?-
Notai che in mano aveva un arco e delle frecce. Mi si avvicinò e me li sventolò davanti alla faccia.
-Testa d’ Alghe ti sei scordato della promessa?-
A quel punto mi ricordai. Avevo promesso ad Annabeth, una settimana prima, che saremmo andati al poligono di tiro con l’arco. Mi aveva supplicato e supplicato fino allo sfinimento. Alla fine gli dissi di si e la misi in guardia del pericolo che poteva correre con me al suo fianco con un arco e delle frecce.
-Oddio scusa! Me ne ero completamente dimenticato-
-L’avevo intuito visto che sono rimasta venti minuti al poligono ad aspettarti.
-Scusami di nuovo. Aspetta solo che mi metta le scarpe e andiamo, ok?- e andai a prendere le scarpe.
Arrivammo al poligono di tiro con l’arco. Stranamente quella mattina non c’era un anima viva, ma ero sollevato all’ idea di non uccidere nessuno con una delle mie frecce.
-Sei proprio sicura di volermi aiutare, perché te lo ripeto per la miliardesima volta: non imparerò mai a tirare con l’ arco- gli ricordai.
-Certo che ti voglio aiutare! E comunque alla fine imparerai- mi guardò negli occhi- Ne sono sicura-
Gli risposi con un sorriso e con un: -Ok-
E lei mi ricambiò con un altro sorriso -Allora mettiamoci al lavoro-
Ci mettemmo difronte ad un bersaglio ad una distanza decisa da Annabeth.
-Aspetta- mi disse e mi avvicinò di più al bersaglio –Scusa ma eravamo troppo lontani-
La guardai con un leggero sorriso sulle labbra- Oppure perché io non sono esperto e quindi per non rischiare troppo ci siamo avvicinati?-
Lei rise e risi anche io.
-Ok, allora devi mantenere questa postura, così permetterai a-
La interruppi – Scusa ma chi ti ha insegnato queste cose tecniche?-
-La maggior parte Talia, altre le ho imparate qui. Tu non le puoi sapere appunto perché non vieni mai alle lezioni- rispose in tono ironico
-Ok Sapientona, allora cosa stavi dicendo?-
-Dicevo che devi metterti in questo modo così che-
Non fece in tempo a finire la frase (un’altra volta) che scoccai, accidentalmente, la freccia in cielo. Scese, rimbalzò contro un albero e si infilzò nel suolo.                                                                                                                                                                                      
Io rimasi a guardare la freccia per evitare lo sguardo di Annabeth, ma lei mi si mise davanti e mi disse…
-Ok…forse è meglio che prima ascolti quello che ti dico e poi provi a scoccarne una -
-si lo credo anche io-
Dopo ripetute spiegazioni sulla postura del corpo, su come tenere le braccia, l’arco e cose varie, passammo alla pratica e mi misi in posizione.
-Così mi devo mettere, vero?- gli chiesi
-Si. Ora con molta, ma molta calma…ecco bravo-
Ero molto fiero di me. Ero nel poligono di tiro con l’ arco e non avevo ancora ucciso nessuno…cioè non avevo ancora ucciso Annabeth perché era l’ unica presente. Probabilmente si era messa d’accordo con Chirone e con tutti i ragazzi del campo per lasciare il poligono esclusivamente a noi.
Prima di scoccare la freccia gli feci una domanda..
-Annie ma, questa lezione, forse, perché?- lei mi guardò torva, forse stava cercando di capire la mia domanda, che francamente non capivo neanch’ io.
-Niente lascia perdere, non so neanche io quello che ho detto-
-Va bene Testa d’ Alghe, ti decidi a tirare?-
-Si scusa, allora mi concentro. Cerco. Di. Tirare. Con. Calma- Stavo perdendo così tanto tempo che persi sensibilità alla mano che teneva la freccia e così mi fuggì senza accorgermene e si conficcò nel terreno a solo un metro di distanza da me e da Annabeth.  Si vedeva che lei stava iniziando a perdere la pazienza. Ci aveva messo così tanto a spiegarmi tutte le tecniche e cose varie, che proprio nel momento in cui dovevo dimostrarle che non aveva perso tempo con me, faccio il peggior tiro di tutti i tempi. Mi sentivo un vero stupido!
-Ok- disse Annabeth con molta pazienza -Ok-
Avevo paura di quello che poteva farmi in quel momento e non sapevo neanche io cosa fare…forse scappare oppure pregare gli Dei di farla rimanere calma.
-Annabeth senti-
-No Percy, non ti preoccupare. Dovevo sapere che, nulla, niente, vado-
Adesso ero io quello che non ci aveva capito niente di quello che aveva detto. Cercai di ribattere ma lei mi mise la mano davanti alla bocca e se ne andò. Io rimasi lì, come un imbecille a guardarla mentre se ne stava andando con passo veloce e a quel punto mi resi conto che non mi avrebbe mai più incoraggiato a fare qualcosa per cui non ero portato, perché non avrebbe mai funzionato.
   
 
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