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Autore: _Giuls17_    25/09/2014    2 recensioni
Avevamo lascito Maka, in Fight the empty of insanity, in attesa di due gemelli e felicemente sposata con Soul... Ma sarà sempre così? O la nostra eroina verrà tormentata per il resto della sua vita dal vuoto della follia?
Una raccolta di storie brevi, connesse, che racconteranno il futuro di Maka e Soul e dei piccoli, di come sia necessario il coraggio e l'amore per andare avanti, sempre, anche quando la propria anima è spaccata in due.
#1 Oscurità
#2 Nascita
#3 Sogno
#4 Crescita
#5 Universo
#6 Udito
#7 Fulmine
#8 Neve
#9 Tema Libero ~ Amicizia
#10 Vista
#11 Invidia
#12 Anarchia
#13 Male
#14 Giustificazioni
#15 Sorte
#16 Tatto
#17 Sensazioni
#18 Pioggia
#19 Collera
#20 Libertà.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fear the empty of insanity'
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Vi chiedo scusa per la mia assenza, 
ma purtroppo per motivi personali e per esami dell'università 
non ho avuto modo di scrivere una 
sola riga!
Ma adesso quel periodo buio è passato e sono di nuovo qua!
Ci tengo a ringraziare davvero a chi continuerà a seguirmi e 
sappiate che risponderò più tardi alle recensioni, adesso devo scappare
dalla nonna, che sta poco bene!
XOXO


 
#5: Universo
 
 
Maka si guardò allo specchio per l’ultima volta, cercando di sistemare il maglioncino giallo sopra la camicia, controllò le pieghe della gonna ma decise che quel giorno non avrebbe indossato il suo cappotto, il sole splendeva alto nel cielo e i suoi raggi le infondevano forza.
Uscì di casa per raggiungere la Shibusen, le lezioni di quel giorno si sarebbero concentrate su Stein, nonostante la sua pazzia era un bravo professore e lei lo aveva riconosciuto solo col tempo.
Salutò Ox e Kim e si diresse verso la sua classe dove trovò Black Star e Kid fuori, intenti a litigare per qualcosa di frivolo e poco importante.
-Ciao ragazze.- salutò Tsubaki, Liz e Patty con un lieve sorriso.
-Ciao Maka! Ma Soul?-
-Ah… Non lo so.- ammise guardandosi attorno, la sua Buki non era mai stata puntuale, lo conosceva bene, erano una squadra da quasi quattro anni ma neanche con lui si era sentita veramente se stessa.
-Tipico dei ragazzi farci aspettare.-
-Soul e io non siamo una coppia, lui non deve mica essere puntuale per me.- precisò, superando le ragazze ed entrando dentro.
-Cos’ho detto?- sussurrò Liz prima che Maka entrasse.
La bionda scosse la testa e si incamminò verso il suo posto, odiava sentire le sue amiche parlare di lei e Soul e in quel modo, odiava essere al centro dei pettegolezzi e ancora di più nascondere la verità.
Aveva avuto una cotta per Soul il primo anno che lo aveva scelto come Buki, si era quasi innamorata di quell’albino, scorbutico, pieno di se ma poi aveva capito che il suo non era amore, e lo aveva capito nel modo più doloroso.
Quando lui l’aveva preferita a un’altra ragazza per un ballo della Shibusen, quando lei gli aveva quasi confessato i suoi sentimenti e lui li aveva calpestati, aveva capito che loro sarebbero stati solo Meister e Buki, nulla di più, nulla di meno, un rapporto basato sulla loro lunghezza d’anime che nonostante tutto non aveva ceduto.
Per lei Soul era importante, ma aveva smesso di pensarlo in quel modo, aveva smesso di illudersi che lui potesse guardarla in quel modo, nessuno lo aveva mai fatto, tutti i loro amici avevano messo in chiaro cosa la differenziava dalle altre, lei non piaceva.
-Ciao.-
Maka alzò gli occhi e si scontrò con un paio di iridi celesti, così profonde che le fecero perdere la cognizione del tempo, così limpide che riuscì a specchiarsi e qualcosa le disse che era diversa.
 
Lui ti guarda diversamente.
 
-Sono Zack, mi hanno da poco cambiato classe.-
-Maka, è un piacere.-
-So chi sei, ho sentito parlare di te.-
-Oh.- sussurrò abbassando lo sguardo.
-Ho detto qualcosa che non va?- chiese, avvicinandosi a lei.
-Di sicuro le voci sul mio conto non sono molto lusinghiere.-
-Non rendono quello che sei veramente.-
-Cos…?-
-Maka scusa il ritardo!!-
Soul si lasciò cadere nel posto accanto al suo e si stiracchio prima di sedersi, quasi compostamente.
-Tranquillo.-
-Ho fatto tardi ieri sera e… Sei nuovo?-
-Sì, il mio nome è Zack.-
-Cool.-
-Fate silenzio, inizia la lezione!- urlò Stein entrando con la sua fedele sedia, fino a spingersi alla scrivania.
Maka guardò un’ultima volta il ragazzo che sedeva alla sua sinistra, capelli neri e occhi azzurri, non aveva mai conosciuto qualcuno di così strano, di così diverso, ma improvvisamente capì che non aveva mai conosciuto qualcuno che le parlasse in quel modo, che la guardasse in quel modo.
Arrossì prima di distogliere lo sguardo e lo vide sorridere, quel sorriso sghembo, quello che molti non sanno di fare ma che colpiscono al cuore.
E lui c’era riuscito.
L’aveva colpita e anche affondata.
 
***
 
-Soul dobbiamo esercitarci se vogliamo passare il compito di Stein, di domani.-
-Lo so, Maka, ma non possiamo fare dopo le cinque, io e Black Star dobbiamo davvero fare questa cosa!-
-Cosa?- chiese incrociando le braccia e sbattendo il piede a terra.
-Lo sai che te lo dire, se potessi.-
-Le solite scuse sono queste.-
-Maka.-
-Soul vai pure, tanto lo so che non ci saresti con la testa.-
Si allontanò dal suo compagno, uscendo dalla classe e dirigendosi verso una delle uscite secondarie che portavano ai prati interni della scuola, le braccia ancora strette al petto per nascondere il tremolio.
Soul era sempre più lontano da lei, distante, e irraggiungibile. Aveva paura che la loro connessione potesse spezzarsi, che tutto potesse crollare con un soffio di vento, e lei non voleva.
Teneva a quel ragazzo, gli voleva bene e avrebbe combattuto per rimanere con lui, ma si chiese se al mondo esistesse qualcuno che avrebbe combattuto per lei, che avrebbe mosso mari e monti solo per rivederla, anche per un’ultima volta, anche per un ultimo bacio.
 
Non esiste nessuno per me.
 
-Ci rincontriamo.-
-Zack.-
-Maka, anche tu da queste parti?- disse osservando il verde panorama che li circondava.
-Ci vado spesso.-
-Anche io, ma non ti ho mai vista.-
-Cambio spesso posto.-
-Sei… Triste?- chiese avvicinandosi a lei, per appoggiarsi all’albero accanto.
-Io… Ho qualche problema con Soul, il mio compagno.-
-Del tipo?-
-Lui non prende molto seriamente i miei allenamenti e io non riesco a fare la dura.-
-Sembra più complicato di questo.-
-Lo è.- ammise abbassando lo sguardo sui piedi.
-Non dovresti disperarti.-
-Ah no? Sai mi sembra di essere sola in questo mondo, nessuno mi capisce, i miei amici acconsentono alle mie richieste per pietà e sento che nessuno potrebbe mai amarmi, mai volermi! Guarda… Ne parlo con te che neanche mi conosci.-
Si voltò di scatto per cercare di cacciare indietro le lacrime, non si era mai sentita così vulnerabile come in quel momento.
-Sciogliti i codini.-
-Cosa?-
-Fallo.-
Maka senza girarsi lo fece e sentì i suoi capelli ricadere dolcemente sulle spalle, non era poi così lunghi o così curati come quelli di Liz, lei non aveva mai pensato a quelle cose.
-Sei molto più carina, così.-
-Tu…-
Sentì una leggera pressione sulla sua mano e si voltò per guardare gli occhi limpidi di Zack, la stavano guardando dentro, come se lui riuscisse a leggere il suo cuore, i suoi sentimenti celati e il suo dolore, come se leggesse la sua anima.
-Tu sei rimasta ferita da Soul, lo vedo dal tuo atteggiamento, lo leggo nei tuoi occhi,  ma non dovresti rimanere ferma nel passato, la vita va avanti.-
-Io… Come posso andare avanti se nessuno vuole camminare con me?-
-Lo farò io.-
-Cosa?! Neanche ci conosciamo.-
-Maka, c’è qualcosa in te…. Io lo vedo.-
La ragazza chiuse gli occhi e stavolta non si ritrasse per nascondere le lacrime, nessuno le aveva mai parlato in quel modo, nessuno si era mai sforzato di parlarle in quel modo, di darle una vera occasione e adesso Zack lo stava facendo, uno sconosciuto le dava modo di essere se stessa, di conoscersi, di piacersi, di piacergli.
Lo guardò e sorrise brevemente, prima di rifugiarsi in quelle spalle così grande che l’avrebbero protetta sempre e da qualsiasi pericolo.
 
***
 
Zack le scostò una ciocca di capelli dalla faccia e sorrise, era andato piano, le aveva dato il tempo di aprirsi, di conoscersi, di fare uscire la vera Maka e dopo poche settimane tutto era cambiato.
Lei era diventata più raggiante, sorrideva, e lui viveva di quei sorrisi così puri che avrebbero scacciato le tenebre del mondo se solo lo avesse voluto.
-Cosa guardi?-
-I tuoi occhi.-
-Che hanno i miei occhi?-
-Sono di un bellissimo verde, Maka.-
-Sei tutto scemo, Zack.- scosse brevemente la testa per poi mordersi il labbro.
Qualcosa si mosse dentro di lui, quando lo faceva i suoi sensi impazzivano e stavolta sapeva che non sarebbe riuscito a trattenersi, voleva baciarla, voleva farlo e assaporare il loro gusto e calore.
Si sporse piano, non voleva farla arretrare, voleva che anche lei lo baciasse, che lo volesse con tutta se stessa e quando percepì il suo odore, così vicino, capì che Maka sarebbe rimasta, che non sarebbe andata via.
Le loro labbra si trovarono piano, per capirsi, per conoscersi, e solo dopo pochi attimi il bacio divenne più intenso, era giusto.
Le sfiorò una guancia con la mano e la sentì stringersi di più al suo corpo, combaciava perfettamente col suo, come se fossero stati creati per stare assieme.
 
 
Maka chiuse gli occhi non appena le sue labbra incontrarono quelle di Zack, sentì il suo sapore, erano morbide e calde, ma qualcosa dentro di lei invece le fece pensare al freddo, alla nave.
Si avvicinò a lui per difendersi, per proteggersi da quel qualcosa che non conosceva ma la sua mente iniziò ad aprirsi, a ricordare.
Si staccò piano ed aprì gli occhi, si trovavano in un luogo angusto, ricoperto di neve e l’aurora boreale spendeva sopra la loro testa.
-Cosa…-
-Maka, prova a ricordare.-
Zack la stava osservando, e improvvisamente anche lei ricordò.
-Siamo in Alaska, quando abbiamo affrontato l’ultima prova, quando tu mi hai salvato.-
-Ciao Maka…-
-Zack… Non ti sognavo da così tanto tempo, ma allora…-
-Era solo un sogno, se io fossi esistito come ragazzo quella sarebbe stata la nostra vita.-
-Wow, era così realistico.- ammise, guardandolo.
-Lo era perché abbiamo provato quelle cose.-
-Me lo ricordo.- sorrise e si alzò in piedi, e senza che lo volesse il paesaggio cambiò e si ritrovarono in Australia.
-Sarebbe stato bello abbronzarsi, quel giorno.-
-Sì, lo avremo dovuto fare.-
-Maka tu stai bene?-
Zack le prese la mano e la intrecciò con la sua, e la ragazza dovette ammettere a se stessa che tutto quello che aveva sognato le era sembrato così vero perché nel loro viaggio avevano provato quei sentimenti, Zack si era realmente innamorato di lei e forse nel profondo, anche lei lo aveva fatto.
-Vado avanti, Zack, ma non sto sempre bene.-
-Soul si prende cura di te?-
-Sì, ed anche i miei figli lo fanno, sono la mia forza ma io non mi sento così.-
-Devi resistere, ricordati il motivo del nostro viaggio, ricordati i pericoli, solo così potrai essere forte.-
-E se mi lasciassi sopraffare? Se cedessi al vuoto della follia?- chiese voltandosi di scatto verso di lui, -Se mi annullassi?-
-Tutti i nostri sacrifici sarebbero inutili, tutto il dolore, i rimpianti, non sarebbero serviti a niente.-
-Ma io…-
-Maka adesso basta, sono qua per ricordati cosa hai dovuto vivere, quali sono state le tue scelte e a cosa ti hanno portato, sono qua per ricordarti che tu devi andare avanti e che puoi farcela, anche senza di me.-
-Non potresti restare?- alzò lo sguardo verso quelle iridi che più volte l’avevano fatta sentire in difetto, come in quel momento.
-Lo farei se potessi, ma c’è Soul che ti aspetta a casa vostra e Lily con Jonathan, non c’è spazio per me.-
-Potrebbe esserci, se lo volessi.-
-Ma non deve andare così, te lo avevo detto, in un’altra vita avrei anche potuto amarti e così è stato, in questa vita io ti amo Maka, e so che anche tu mi ami, ma non è la realtà, tu appartieni a un altro universo.-
-Lo so, ma era così vero.-
-Guardami.- le prese il viso a coppa così da poter guardare nei suoi occhi, -Quando ti sveglierai dovrai andare avanti, dovrai farlo per me, ricordati di tutto questo e combatti Maka, non cedere mai alla follia!-
Premette velocemente le sue labbra contro quelle di lei per un’ultima volta, per ricordarsi quelle emozioni che vibravano dentro di lui, per ricordarla, poi la lasciò andare, era arrivato il momento di dirle di nuovo addio.
 
***
 
-Maka? Forza svegliati!-
-Io…-
Si toccò leggermente la testa ma la sentì dolorante e quando provò ad aprire gli occhi vide i contorni sfocati ma percepì la presenza di Soul vicino a se.
-Alzati piano.-
Si lasciò trasportare e si ritrovò seduta a terra in mezzo al salone della loro casa, una scala a pochi passi da loro e i piccoli che la guardavano con le lacrime agli angoli della bocca.
-Cos’è successo?-
-Eri sulla scala e sei caduta, hai perso l’equilibro.-
-Non è da me.- ammise, alzandosi da terra.
-Mamma!!-
Lily e Jonathan l’abbracciarono così forte che le parve di perdere nuovamente i sensi, ma il suo cervello lo impedì, avendo un immagine ben vivida nella sua mente.
Zack.
-Sto bene, non volevo farvi preoccupare, adesso andare a giocare.-
I suoi figli non se lo fecero ripetere due volte e lasciarono la stanza per dirigersi verso il giardino interno della casa.
-Non ti ricordavo così sbadata, sai.-
-Già, io non me ne sono proprio accorta, scusami.-
-Maka, perché mi chiedi scusa?-
-Perché è giusto così.- disse sorridendo amaramente, anche se era solo un sogno aveva di nuovo tradito suo marito.
-La follia è…-
-No, niente del genere!- disse scuotendo la testa, con decisione.
-Allora cosa? Chi hai visto, anche perché sei rimasta incosciente per un bel po’ di minuti.-
-Zack.-
-Me lo immaginavo.-
-Io non…-
-Non sono seccata con te, Maka.- le scostò i capelli dalla faccia e le sorrise, -Non sono più quel ragazzo, io ero geloso, ma ho anche capito che senza di lui tu non saresti qua oggi, e io comunque lo devo ringraziare, per tutto.-
-Sei un marito fantastico, e io ti amo, Soul.-
-Anche io ti amo.-
Si avvicinò piano e lo baciò, la scintilla di quel semplice contatto si propagò per tutto il corpo, era quella la loro magia.
 
Grazie Zack, grazie per avermi ricordato chi sono e cosa devo fare.
“Diciamo che anche per questa volta il vuoto della follia è stato sconfitto.”
E lo sarà sempre, perché io combatterò, per Zack, per Soul, io non cadrò mai.
“Credi in te stessa, sempre.”
 
   
 
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