Percy avvertì uno spiacevole formicolio al braccio destro. Lo mosse lentamente dalla posizione in cui era – posizione stramba davvero, considerando che avrebbe dovuto essere intento nel parlare con Annabeth dell’organizzazione delle squadre di Caccia alla Bandiera. O almeno, quella era la scusa ufficiale per il fatto di passare la serata nella cabina di Poseidone. In realtà avevano passato la maggior parte del tempo a sbaciucchiarsi, ma poi Percy si doveva essere addormentato.
Aprì lentamente gli occhi e osservò il profilo di Annabeth: aveva raccolto i capelli in una coda disordinata e un’espressione molto concentrata le era apparsa sul viso. Il computer di Dedalo era aperto davanti a lei e illuminava la stanza di una luce perlacea. Il ragazzo alzò lentamente la testa e mugolò qualcosa a metà tra un “Annie” e un “Ehi”; probabilmente lei capì “ehi”, altrimenti non avrebbe sorriso – quel sorriso per cui Percy avrebbe combattuto ancora mille volte contro Crono e sarebbe stato disposto ad essere sparato ancora mille volte da un vulcano pieno di mostri affamati.
< << Più probabile>> rispose lei chiudendo il laptop e allungandosi per dare un lieve bacio a fior di labbra al ragazzo ancora disteso sul letto; egli però non si fece cogliere impreparato e afferrò la ragazza per i fianchi trascinandola accanto a lui. Cominciò a farle il solletico da tutte le parti e anche se lei gridava e scalciava…dopo poco afferrò il cuscino del letto (notare: fodera blu di Nemo) e glielo sbattè in faccia. Percy mollò la presa… ma non fu una buona idea: rischò di soffocare, tra le cuscinate e le risa. In un attimo scoppiò una vera e propria battaglia di solletico e cuscini - e qualche bacio a sbafo da parte di lui - che terminò solo quando entrambi i ragazzi furono ansimanti e stremati, stesi l’uno accanto all’altra sul letto.
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< Si, cavoli, scherzi ?!> saltò su il ragazzo. Si diresse verso l’armadio, da cui tirò fuori dei pantaloncini blu e una maglietta grigia. <> Annabeth accettò di buon grado e si diresse verso il bagno per prima. Rimasto solo, Percy sgranò gli occhi e respirò a fondo: dopo quella notte, pensò sorridendo, avrebbe potuto affermare di essere andato a letto con Annabeth… anche se non in quel senso.
Dopo essersi preparati per “andare a nanna”, come avrebbe detto Sally, Annabeth appoggiò la testa al braccio del ragazzo e si rannicchiò vicino a lui, con il viso tuffato nell’incavo del collo. Percy,dopo qualche secondo, si girò su un fianco e la abbracciò. Dormirono così, vicinissimi, e anche se dopo qualche minuto la ragazza si addormentò, quella fu sicuramente la migliore notte fino ad allora, per Percy. E probabilmente anche per Annabeth.
Ma sottolineo il fino ad allora.
Note: So che in alcune righe il carattere cambia. No comment, è il computer. ><