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Autore: Shine_    26/09/2014    8 recensioni
Liam Payne ha ventisei anni, uno studio da dentista nel centro di Brooklyn e una vita molto pi๙ complicata di quel che sembrerebbe. Le cose sembrano andare sempre peggio quando, volendo fare un favore ad un amico di vecchia data, assume come stagista un ragazzino arrogante e pieno di s้, con amici altrettanto particolari.
Dal testo:
Si era vestito lentamente, allacciandosi con cura la camicia, mentre pensava all’identitเ di questo strano ragazzino di quasi diciotto anni che avrebbe passato con lui tutti quei mesi estivi. Sperava solamente di non finire in casini pi๙ grandi di lui.
[Ziam; una leggera sfumatura di Lirry in qualche capitolo e punk!Louis che non ci abbandona mai]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You're my end and my beginning

 

Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you.

 

Nono capitolo:

 

Liam aveva passato quei pochi giorni di ferie - ovvero una piccola vacanza che aveva dovuto necessariamente prendere per non impazzire - a rilassarsi, a spulciare quella lista di libri che, per via della scarsit di tempo libero, non era mai riuscito a leggere. Aveva passato molto pi tempo con Aileen, cercando in ogni modo di ignorare tutte quelle somiglianze con la madre, e le aveva comprato cos tanti gelati da ricevere saluti sempre pi cordiali del ragazzino al chiosco; era solo merito suo, se quell’attivit andava avanti a gonfie vele.

Si era persino fermato al “Brooklyn diner” durante i turni di Jade, ottenendo caff forti e gratuiti, per cercare di risolvere la questione di quel capo fin troppo assillante. Jade si era sfogata con lui, agitando il bicchiere di cartone con la mano, e gli aveva raccontato di come il proprietario del diner l’avesse caldamente invitata ad essere pi accogliente con i loro clienti. Ne era conseguito il suo farle compagnia al bancone, una bella tazza di caff davanti al viso, e il giorno dopo gli era arrivato un messaggio della ragazza - ringraziamenti su ringraziamenti -, in cui gli faceva sapere della resa del capo e delle sue scuse.

Era domenica sera, aveva messo Aileen nel letto - dopo il solito cartone animato della Disney -, e stava seduto sul divano con gli occhi fissi sullo schermo del televisore. Trasmettevano le ultime puntate del suo telefilm preferito - qualcosa di davvero imperdibile - e, proprio sulle scene pi intense e di panico generale, sent suonare al campanello; l’avrebbe sicuramente ignorato, dopotutto a mezzanotte passata chiunque fosse stato l fuori si sarebbe arreso, ma il suono non sembrava intenzionato a smettere.

Si alz quindi a fatica, lanciando un’occhiata triste al televisore, e percorse il corridoio con le mani a coprirsi le orecchie per il chiasso di quel campanello - ringraziava il cielo che Aileen avesse il sonno cos pesante -, facendo scattare la serratura ed aprendo la porta. Rimanendo nuovamente sorpreso nel trovarsi davanti quel moretto - era diventata una tradizione quella? -, che blocc con le mani sulle spalle per impedirgli di varcare la soglia, arricciando il naso per la puzza di alcool che emanava.

- Mi sembrava di essere stato chiaro.- inizi subito a parlare con un tono di voce freddo, premendo i pollici contro le sue clavicole e sentendo le sue dita stringergli la maglia a maniche corte. - Ti avevo detto che..- stava ripetendo per l’ennesima volta, bloccandosi e sospirando nell’incrociare i suoi occhi con delle venature rosse. - Sei piuttosto bravo a farti del male e metterti nei guai, vero?- gli domand invece, sentendolo ridere e dare uno strattone, per potersi poi alzare in punta di piedi e lasciargli fin troppi baci contro la mandibola.

- Son stato alla festa pi bella del mondo!- esclam il ragazzino, avvolgendo le braccia attorno al collo del maggiore e premendo le labbra contro le sue. - Tutto il fine settimana a fare festa, ma mi mancavi e son venuto a prenderti.- continu a parlare lui, tenendo le loro bocche appiccicate e rendendo difficile a Liam cercare di capirci qualcosa.

Quest’ultimo era infatti rimasto sorpreso dal suo gesto, non sapendo bene come reagire, e aveva poi appoggiato - pi per riflesso, che per volont - le mani sui suoi fianchi, ripetendo: - Venuto a prendermi? E dove vuoi portarmi?-

Una nuova annotazione doveva essere: non dar corda al ragazzino. Perch, qualsiasi mossa facesse, era sempre un mettersi in situazioni peggiori ed imbarazzanti; come in quel momento, Zayn aveva stretto le dita sulla maglia e lo stava tirando verso l'uscio, mugugnando: - Vieni con me. Andiamo alla festa di Lou.-

Si oppose con tutte le sue forze - non che ne avesse bisogno, quel ragazzino era cos magro che aveva paura di spezzarlo - e piant i piedi a terra, una mano sullo stipite e un braccio attorno alla sua vita. Di sicuro quella non era stata una delle sue idee migliori - ma in quell'ultimo periodo sembrava solo sbagliare -, perch ora i loro corpi erano premuti assieme, i loro petti che si muovevano in sincrono per i respiri.

- Io non vado da nessuna parte.- borbott dopo una pausa breve di riflessione, restando immobile e lasciando che strofinasse il viso contro il proprio collo, i capelli scuri che gli solleticavano la pelle e il naso. - Ti riporto a casa se..- stava ricominciando a parlare, sbuffando infastidito al suo scuotere la testa e risalire con i baci lungo la mascella e il viso. - Non potrei allontanarmi, ma posso chiamarti un taxi.- riprese subito dopo, mettendo pi forza nel braccio attorno alla sua vita e chiudendo la porta, per poi seguirlo quando si appoggi contro con la schiena.

- O preferisci che ti rimandi da Louis?- gli domand ancora, cercando di pensare ad una soluzione e, allo stesso tempo, di ignorare i farfugli del ragazzo.

- Non voglio andare da nessuna parte.- mugugn il moretto, dopo essersi lamentato per almeno dieci minuti. - Stavo scopando un ragazzo.. era uguale a te.. eri tu e ti volevo cos tanto. E son venuto da te.- concluse con un discorso senza senso, lasciando Liam a fissarlo con un sopracciglio sollevato e un'espressione confusa.

Il castano rest in silenzio, studiandolo attentamente, e strinse le dita sul suo mento per farglielo sollevare, mormorando: - Chiamo un taxi, ti rimando l a divertirti e la smetti di farmi queste orrende sorprese.-

Gli copr immediatamente la bocca, quando si mise a gridare il proprio nome con un tono lamentoso, e sibil: - Sta zitto che Aileen dorme.-, lasciandolo libero e vedendolo improvvisamente tutto allegro mentre ridacchiava: - Sei il pap pi sexy.-

- Non son suo pap.- sussurr con un filo di voce, lasciando che avvolgesse nuovamente le braccia attorno alle spalle e premesse le labbra contro le proprie. Si allontan dal suo viso con una mossa veloce, appoggi il mento sulla sua spalla e lo strinse in quello che sembrava tanto un abbraccio. - E tu devi dormire e riposarti.- aggiunse con un bisbiglio, strizzando gli occhi nel sentirlo insistere con: - Devi essere fiero di lei, proprio uguale a te.-

- Smettila.-

E c'era qualcosa di diverso quella volta, il tono che aveva assunto non era un sibilo velenoso, la sua testa non era piena dei mille modi per poter uccidere quel ragazzino. Al contrario aveva usato un tono di voce dolce, tenendolo stretto al proprio corpo e sussurrando quella parola contro il suo collo.

Non dur molto quel piccolo momento, perch Zayn mormor: - Solo se ti fai scopare.- e Liam perse nuovamente la pazienza, allontanandosi da lui con uno scatto; la cosa che lo lasciava sorpreso era quell'improvvisa voglia di ignorare il commento, solo per poterlo stringere nuovamente tra le braccia. Ed era assurdo, doveva alzare i muri ed ignorarlo.

Prese quindi un respiro, cercando di sedare la rabbia, e disse: - Non mi faccio scopare. Tantomeno da un bambino come te.-

Lo lasci nuovamente ridurre le distanze, tenendosi pronto a scattare, e appoggi le mani sui suoi fianchi - solo perch gli sembrava che ondeggiasse fin troppo -, trovandosi con il mento a premere sul suo capo.

- Tu mi vuoi, me l'hai detto alla festa ma poi non eri tu.- ricominci a farneticare il moretto, stropicciando la maglia con le dita e strofinando il naso contro la pelle del collo. - Ho scopato con almeno quattro persone in questi giorni.- farfugli ancora, spostandosi per potergli mostrare tutto il palmo aperto con un ghigno ad arricciargli le labbra. - Ho visto anche il tuo amico, il ricciolino. Non l'ho scopato, perch quello vuole te.. ma tu sei mio, Lee.-

Evit di correggerlo sull'ultimo punto - perch non era suo e mai lo sarebbe stato -, ignorando il soprannome, e gli accarezz una guancia con il dorso della mano, chiedendo in un bisbiglio: - Hai visto Harry? Che ci faceva a quella festa?-

Sent Zayn grugnire, borbottando qualcosa sul nome "Harry" - non capiva il "non pu piacerti una persona che si chiama Harry" detto con una smorfia sulle labbra -, e avvicin i loro visi, tenendo le dita salde a stringergli il mento. Si stava divertendo decisamente fin troppo a scoprire le cose con l'uso di quella tecnica, perch Zayn si scioglieva completamente e lo guardava come se fosse la cosa pi preziosa del mondo.

Scosse la testa, per non pensare troppo a quell’ultima annotazione - non era importante in quel senso per lui, voleva solamente un rapporto fisico -, e poi ascolt attentamente la sua descrizione del ragazzo assieme ad Harry - “Aveva una faccia cattiva ed era cos muscoloso.. le tue labbra son le pi belle.” -, filtrando le notizie dai deliri del minore, che aveva sicuramente bevuto e fumato in modo esagerato.

- Quindi Harry stava con questo ragazzo, che non aveva una bella faccia.- ripet quel che gli aveva detto, strofinando il pollice contro la sua mascella e ridacchiando nel vederlo sporgersi con il viso, quasi per non rompere il contatto e invitarlo a continuare. - E hai visto se gli faceva del male o..-

- Pensi sempre a quell’idiota, Lee.- lo sent piagnucolare, aggrottando la fronte e fissando le sue dita che gli tiravano la maglia, come se volesse attirare l’attenzione. - Vuoi proteggere sempre e solo lui. Anch’io voglio essere salvato da te, perch a me non ci pensi?-

Strabuzz gli occhi a quell’ultima domanda, sentendo il respiro fermarsi in gola all’incrociare i suoi occhi enormi e lucidi - stava seriamente per piangergli tra le braccia? -; si schiar la voce dopo qualche minuto, borbottando dell’ultima volta e del suo attaccarlo perch si era preoccupato, ripet persino le sue parole e “non ho bisogno di un pap protettivo”. Zayn, al contrario di quel che si aspettava, era rimasto immobile, le palpebre che sbatteva velocemente e una smorfia triste sulle labbra. Se poteva cercare di contenere lo Zayn ubriaco e fatto - quello fin troppo allegro e dall’eccitazione facile -, non sapeva se poteva far lo stesso con la copia triste. Decisamente no, non aveva la pi pallida idea di come consolarlo; aveva avuto a che fare con un’Aileen triste, ma mai con un adolescente, e di sicuro non poteva prenderlo in braccio e.. no, non l’avrebbe mai fatto.

- Ma tu pensi a lui e non a me.- si lament ancora il ragazzino, continuando a tirargli la maglia e rendendola pi grande di almeno due misure. - Ti ho detto di averti pensato e tu mi parli di Harry.- continu a lamentarsi, il broncio sulle labbra che lo rendeva stranamente adorabile. E non l’avrebbe mai ammesso, ma non era riuscito a resistere dal passare le dita sulle sue labbra, sentendole tremare sotto il suo tocco.

- Hai detto di volermi scopare, non di avermi pensato.- ribad dopo quei pochi momenti d’attesa, vedendolo scuotere il capo, alzarsi sulle punte e sentendolo borbottare contro la propria guancia: - Ti ho pensato, a come scoparti. E ti penso sempre. Mi masturbo pensando a..-

Non lo fece continuare perch fece uno scatto e gli colp uno zigomo con la spalla, cercando di non scoppiare a ridere ai suoi mugugni e lamenti; doveva ammettere che da ubriaco era molto pi gestibile, anche tenero e divertente. Nonostante quella fissa per il contatto fisico non riuscisse ad eliminarla.

- Mi hai fatto male, Lee. Fa male.- grugn il moretto, utilizzando un tono di voce per cui non poteva prenderlo seriamente: troppo innocente e dolce, con quelle labbra arricciate in un broncio.

Non pens troppo al gesto che stava compiendo, quello strofinare il pollice contro il punto colpito - come a farsi perdonare per la botta -, e sussurr: - Vuoi un bacino che ti passa?-

E non c’era nulla di malizioso in tutto quello - o almeno non all’inizio -, era una cosa che faceva solitamente anche con Aileen - non gli piaceva vederla piangere e le lasciava sempre un piccolo bacio sulle manine paffute -, ma Zayn si era messo improvvisamente a ghignare ed annuire assieme, inclinando il viso per porgergli quasi il punto infortunato. Non ci pens troppo Liam, si allung per premere le labbra contro lo zigomo e si trov a baciarlo per l’ennesima volta in quella mezz’oretta scarsa.

Se fosse stato solo qualche giorno prima, ne era sicuro, si sarebbe allontanato con una smorfia di disgusto e una serie d’insulti sulle labbra; ma in quel momento lo stava lasciando fare, muovendo i palmi su e gi lungo la sua schiena. L’unica scusa a cui riusciva a pensare era l’effetto della canna, che a furia di baciare Zayn, aveva intaccato anche la sua volont; non era tuttavia un qualcosa di credibile, perch il ragazzino gli stava leccando le labbra e lui teneva la fronte contro la sua, gli occhi chiusi e nessuna voglia di staccarsi.

- Ti faccio riportare a casa.- disse all’improvviso, riprendendosi da quel momento senza realmente dargli una fine. - Se mi dici dove abiti, chiamo un taxi e vai a riposarti.- aggiunse con un tono incredibilmente dolce, allontanandosi solamente per premere le labbra contro la sua fronte; quel gesto gridava allarme e pericolo da ogni angolazione, ma stava accantonando tutti i brutti pensieri. Non sapeva se era merito del buon umore di quei giorni - la breve vacanza gli aveva fatto bene - o del ragazzino che scuoteva la testa e ripeteva debolmente: - Con te, voglio stare qui con te.-

Liam appoggi le mani sui suoi fianchi, per poterlo allontanare dal proprio corpo e scoprire cosa ci fosse di sbagliato in quel momento - aveva sentito la temperatura della sua pelle calare velocemente e il suo corpo cercare quasi riparo contro di lui -, cerc di richiamare la sua attenzione, sussurrando il suo nome, e lo vide scuotere il capo e borbottare qualcosa sul mal di testa.

Gli massaggi con pi forza la schiena, cercando di offrirgli un qualche conforto mentre lo sentiva tremare contro di s, e poi propose: - Posso farti dormire nel mio letto, solo per oggi.-

E se ne sarebbe pentito - nonostante cercasse di non pensare troppo alle possibili conseguenze -, lo intuiva da come il suo cuore si era scaldato al: - Grazie, Lee.- del pi piccolo, che si era stretto a lui e strofinava il viso contro il proprio petto.

Avvolse quindi un braccio attorno alla sua vita, facendo scattare la serratura della porta con la mano libera, e poi lo fece appoggiare al proprio fianco, percorrendo il corridoio e varcando la soglia della propria stanza, sentendolo farfugliare qualcosa sulla camera del dottore.

Lo aiut a raggiungere il letto, facendolo sdraiare, e gli rimbocc persino le coperte - non ce n’era bisogno ma con Aileen aveva acquisito quel vizio -, sentendolo farfugliare tutto felice e sbuffando al suo continuare a muoversi alla ricerca di una posizione comoda. Non avrebbe dormito quella notte, ne era sicuro.

E le sue teorie diventarono sempre pi vere quando, prendendo posto al suo fianco, sent una sua gamba colpirgli lo stinco, le sue scuse e il suo successivo strofinare il piede contro quel punto, cercando quasi di sollevargli il tessuto dei pantaloni per potergli toccare la pelle.

Riusc solamente a dirgli qualcosa di molto simile a “se stai male, svegliami”, poi chiuse gli occhi e si addorment di colpo; una delle ultime cose che riusc a percepire, furono un paio di labbra contro la nuca. Ma doveva essersele sicuramente immaginate.

 

 

La mattina dopo Liam si svegli con la tipica sensazione di pelle d’oca, concentrata solamente sulle braccia - delle unghie che strofinavano la pelle in modo superficiale e gli mandavano scariche di piacere - e che lo portarono ad avvolgersi meglio attorno a quel corpo caldo, strofinando il viso e sentendo la guancia venire a contatto con dei capelli soffici e profumati.

Vi premette contro le labbra, sbadigliando e stiracchiandosi - irrigidendo i muscoli delle braccia e rilassandosi a quei continui massaggi -, per poi sospirare e chiedere in un borbottio: - Che ci fai nel mio letto?-

Sent la risatina di Zayn - ricordava ogni particolare della sera precedente, l’aveva riconosciuto ma si era appena svegliato e ancora doveva ingranare - e il suo: - Mi ci hai messo tu, Payne.- a cui segu un’ennesima risata e altrettanti grattini, che obbligavano Liam a restare vicino a lui e non allontanarsi di un centimetro.

- Forse dovrei accompagnarti alla porta.- mormor, pensando ad alta voce e bloccandosi con uno sbadiglio. - Prima che arrivi Aileen, ti trovi qui e faccia domande.- continu, spiegando il filo dei propri pensieri mentre lo stringeva un po’ pi forte e premeva la fronte contro la sua spalla nuda. - Dovrei seriamente mandarti via.- borbott con la fronte aggrottata e le labbra contro la sua pelle calda, decidendo di non aprire ancora gli occhi. Era troppo presto, decisamente troppo presto, e poi si sarebbe dovuto alzare; da sveglio non avrebbe mai accettato di.. star stretto a Zayn, stava abbracciando il ragazzino di sua spontanea volont.

Grugn ai suoi stessi pensieri, allentando appena la presa, e sent l’altro lamentarsi con: - Pensi sempre troppo, Payne. Spegni il cervello per qualche minuto e lasciati andare.-; il suo respiro era affannato, come se.. - Dimmi che non ti stai masturbando nel mio letto.- mugugn, non trovando nemmeno la forza di staccarsi o bloccarlo.

Inclin il viso, premendo le labbra contro la giuntura del suo collo, e lo sent ridacchiare e ripetere: - Non mi sto masturbando nel tuo letto, Payne.- a cui rispose con un borbottio su quanto lo odiasse e non sopportasse la sua presenza.

- Oltre ad essere una cosa naturale la mattina.- inizi a spiegare il moretto, un tono di voce saccente che solitamente faceva scattare il maggiore, per poi concludere con: - Potrebbe essere una reazione fisica al tuo essere cos espansivo e felice nel sonno.- e uno spingersi contro il cavallo dei pantaloni di Liam. Il maggiore arross completamente, sentendo le guance - tutto il viso e il corpo - andare a fuoco a causa di quel gesto, e si rese conto in quel momento dell’erezione ben formata e che premeva contro il tessuto dei boxer.

- D la verit, ti eccita l’idea di aver un bel ragazzo nel tuo letto.-

 Scosse la testa, cercando di negarlo a se stesso, ma non riusc a fermarsi dallo strofinarsi contro di lui e seguire i suoi movimenti; stava solo seguendo una soddisfazione puramente fisica, del piacere personale e non doveva prendere a cuore quel ragazzino dai mille problemi.

- Penso seriamente di odiarti.- bisbigli contro il suo orecchio dopo qualche minuto, il viso premuto tra i suoi capelli e il suo odore che gli riempiva le narici. - Se dovesse entrare Lyn e..- stava dicendo, non riuscendo a concludere per colpa della mano che si era stretta alla propria e la stava accompagnando sempre pi gi.

Chiuse ermeticamente gli occhi, non riuscendo ad impedire al respiro di accelerare al suo: - Se mi dai una mano, possiamo arrivare prima a quel che vogliamo.- e fece aderire il petto con la sua schiena, ripetendo: - Dio, quanto ti odio.-

E il suo cervello - tutti quei pensieri, dubbi e paure - si annebbi completamente nel piacere, gli occhi ben chiusi e la lingua che percorreva il collo del ragazzino, di cui non perdeva nemmeno un gemito o una stretta attorno alle proprie dita che scorrevano lungo il suo membro.

Zayn era qualcosa di intossicante, non riusciva pi a staccarsi dalla sua pelle e gli sembrava di desiderarne solamente di pi; non era una cosa positiva, era pericoloso e doveva staccarsi.. ma come poteva? Come faceva ad allontanarsi da quel corpo che tremava per gli spasmi dell’orgasmo? Ed era merito suo, era stato lui a portarlo fino a quel punto. Era stato quel pensiero, unito alla sensazione del suo sperma sulle dita, ad averlo portato a raggiungere il piacere nei boxer.

Si risvegli improvvisamente al lamento del pi piccolo - qualcosa sul suo pensare ancora troppo - e lo osserv stiracchiarsi tra le proprie braccia, come se fosse la cosa pi naturale del mondo, per poi strabuzzare gli occhi al suo: - Aileen passata quasi un’ora fa, aveva sonno e le ho detto di tornare a dormire.-

- Hai fatto cosa?!- esclam, sentendo quella frase come una doccia ghiacciata, e si mise velocemente seduto, vedendolo imitare le sue mosse con un sorriso che gli fece tremare le mani.

- Ho rimandato Aileen a dormire.- ripet con calma il moretto, prendendolo chiaramente in giro e continuando a sorridergli, ignaro di come Liam si stesse trattenendo dal prenderlo e buttarlo fuori dalla soglia. - Non son riuscito a resistere ai suoi occhi!- esclam in difesa, captando un guizzo in quelli del maggiore. - Son uguali ai tuoi, non riesco a negarti nulla.- continu con un filo di voce, arrossendo appena sulle guance e puntando lo sguardo sulla maglia del castano, che scosse la testa e borbott: - Quando ti dico di lasciarmi in pace? Quello sembra tu non lo capisca.-

A quelle parole il pi piccolo si raddrizz con la schiena, fece schioccare la lingua contro il palato e borbott: - Tu mi dici di lasciarti in pace, con gli occhi mi chiedi di scoparti.-

- Io?- chiese con un’espressione allibita il castano, indicandosi con l’indice, e rote gli occhi al suo cenno d’assenso e al suo insistere con: - Certamente, mandi segnali contrastanti. Non semplice starti dietro. Sei sempre vattene e lasciami in pace ma quel che sento sbattimi contro un muro e prendimi.-

- Tu sei pazzo!- esclam con stizza, non apprezzando per nulla la propria imitazione con quel tono di voce acuto, e lo spinse con una mano contro la spalla nel vedere la sua espressione compiaciuta. - Son cose che senti solo tu! Io non ti sto chiedendo di..-

- Supplicando.- s’intromise il minore, l’indice sollevato come per fare una correzione. - Mi supplichi di scoparti, Payne.- continu a mo’ di spiegazione, rivolgendogli un sorrisino tutto innocente e sporgendo le labbra verso di lui; lo ignor e continu a borbottare, bloccandosi solo quando si trov le sue labbra contro.

Si stacc immediatamente da lui, rischiando di cadere dal letto, quando sent il rumore di passettini veloci e si trov la bambina nella stanza, che si catapult in poco tempo addosso al moretto - aveva fortunatamente le coperte addosso -, ripetendo di voler andare al parco e chiamandolo Zee. E forse era quello il peggio - non i sentimenti contrastanti verso quel ragazzino -, Aileen si stava seriamente affezionando a lui e Liam ancora non capiva che posizione avesse nelle loro vite.

Era cos perso nei pensieri, da captare solamente: - .. quindi fatti bella, principessa. Lili lo convinco io.-, ed osserv la bambina schioccargli un bacio sulla guancia e correre verso la sua stanza, ubbidendo con fin troppa facilit alle parole del minore.

- Come hai fatto a convincerla cos in fretta?- gli chiese in un primo momento, ancora stupito dall’averla vista andare via senza troppe storie, ignor la sua risposta e continu: - Non m’interessa saperlo, in realt. Ma son curioso di ascoltare le tue spiegazioni sull’esserti intromesso tra me e lei. Prima le dai il permesso di saltare scuola e poi le proponi di passare la giornata al parco? Seriamente, Zayn, con che diritto ti metti a.. a fare questo?-

Si alz dal letto, imitandolo ma restando con le braccia tese lungo i fianchi, e grugn al suo: - Perch lei vuole passare del tempo con te.- a cui rispose con: - Passiamo gi tutto il mio tempo libero assieme, anche se non son fatti che ti riguardano.-

- Sei cos ottuso da non capirlo, vero?-

E avrebbe sicuramente lasciato correre, ignorato la sua risposta, ma il tono che aveva usato - quella risatina quasi a prenderlo in giro - gli avevano riempito la testa di fumo e rabbia, portandolo a sibilare un: - Non sai un cazzo di me.-

Rest per un momento sorpreso nel vederlo accendersi di rimando, come se fosse un argomento a lui a cuore, e nel sentirlo gridare: - Ma io ci vedo! E tu non l’hai nemmeno capito! Perch sei cos chiuso in te stesso e nelle tue paure da non vedere che quella bambina triste! E vuole te, coglione. Vuole il suo pap, ma tu sei cos.. cos cocciuto, Payne.-

Deglut nell’incrociare i suoi occhi lucidi, sentendo il fiato mancare per quel semplice “papเ”, e scosse la testa, borbottando: - Io non..- e venendo bloccato immediatamente dal minore che agit le mani, rinfacciandogli: - Io, sempre io. Pensi sempre e solo a te stesso. Sei cos idiota da non capire quando tua figlia..-

Non riusc a trattenersi oltre e ringhi a denti stretti: - Smettila! Non sai niente di me, non sai nulla di lei e..-

- Ma so abbastanza della mia vita per dirti che sei un coglione!- lo interruppe nuovamente, lo stesso tono alto di voce e i pugni che stringeva per scaricare la tensione. - Fai come tutti gli altri. Pensi al tuo dolore, non al suo. A come cazzo deve sentirsi senza la sua mamma. E, fottiti, so abbastanza per vedere che sei come mio padre e voglio evitare a lei di vivere con quest’angoscia. Di non riuscire a dormire la notte, perch ti manca cos tanto e non c’่ mai nessuno per te. Mai nessuno che ti ascolta, che ti fa sentire meno solo. Tu e il buio. E fa una cazzo di paura il buio, quando sei piccolo. Fa paura, Liam.-

- Non.. non lo sapevo.. io..- cerc di parlare e scusarsi il castano, sentendo tutta la rabbia sciogliersi alle parole disperate del minore e alle lacrime che tratteneva con forza. - Zayn.- bisbigli il suo nome con il groppo che gli chiudeva la gola, non sapendo se dovesse consolarlo o scusarsi. Si trov solamente ad annuire alla sua richiesta di vestiti puliti, trovandoli in poco tempo e porgendoglieli.

- Se vuoi sparisco..- ricominci a parlare il moretto, il fagotto di indumenti stretto al petto nudo e i piedi che muoveva contro i jeans a terra pur di non incrociare gli occhi del maggiore. -.. ma tu dovresti portare Aileen al parco, stare con lei e superare questo tuo blocco. Perch non fa bene a nessuno di voi due, roviner il vostro rapporto.. e lei .. davvero fantastica.- concluse a fatica, mantenendo quell’espressione fiera e quel suo volersi mostrare forte ad ogni costo.

Liam rest immobile, osservandolo dirigersi verso il bagno, si sedette sul bordo del letto e spost velocemente lo sguardo sulla bambina ferma sulla soglia, aprendo le braccia per invitarla a raggiungerlo.

- Sei arrabbiato perch non sono andata a scuola?- gli chiese una volta seduta sulle gambe del pi grande, aggiungendo: - L’ho detto io a Zee di non svegliarti, dormivi bene e.. e sembravi felice, ma mi dispiace..-

Liam la strinse un po’ pi forte, al sentire la sua voce tremare, e premette le labbra sul suo capo, ondeggiando appena per cercare di calmarla, ripetendo: - Non nulla, ora passa. Non sono arrabbiato, piccola mia.-

- E non ho paura del buio.- insistette la bambina, tenendo le dita strette alla sua maglia e il viso contro il suo petto mentre continuava con: - Perch tu mi lasci la lucina accesa, mi racconti le favole e non ho paura.-

- Lo so, piccola.- bisbigli lui tra i suoi capelli, tenendola stretta e sussurrando: - Perch tu sei una guerriera e Lili ti vuole tanto bene, sai? Te ne vuole tantissimo.-

Si bloccarono entrambi ad uno schiarirsi la voce, voltandosi verso la porta del bagno e Liam lasci che la bambina scendesse dalle proprie gambe per raggiungere uno Zayn in imbarazzo e in vestiti poco pi grandi di lui - nonostante avesse cercato quelli di anni prima e che ormai gli andavano stretti -.

- Vieni con noi, Zee?-

- Non posso, principessa. Devi prima chiedere il permesso a..-

Liam prese un respiro profondo, si alz in piedi e si pass i palmi sudati sui pantaloni della tuta, chiedendo in un sussurro: - Vuoi venire con noi, Zayn?-

Stava fissando a terra mentre glielo chiedeva, perdendosi cos l’improvviso rossore sulle sue guance e il sorriso che aveva preso forma sulle sue labbra.

 

 

 

 

Erano arrivati da un’oretta a Central park, Aileen si divertiva a lanciare pezzi di pane alle anatre - come sempre, sembrava una calamita per quegli anatroccoli che si radunavano vicino alla riva del lago -, e Liam stava a qualche metro di distanza con le braccia incrociate e gli occhi fissi su di lei, stando sempre attento nel caso si fosse messa in qualche pericolo.

- Payne?- lo richiam improvvisamente il ragazzino, non aveva proferito parola per tutto il tempo e se ne stava seduto sul prato con le dita che strappavano fili d’erba. - Mi dispiace.. per prima, intendo. Non volevo dirti tutte quelle cose.- confess in un moto di coraggio, tenendo gli occhi fissi sul terreno, come se avesse paura d’incrociare lo sguardo del maggiore.

Liam lo osserv per qualche minuto, non sapendo come rispondere a quella frase - a lui dispiaceva aver alzato la voce in quel modo, ma il “non sai nulla di me” era sicuramente una verit -, sospir appena e prese posto al suo fianco, spingendo una spalla contro la sua per richiamare la sua attenzione.

- passato, non pensarci troppo.- mormor, rompendo il silenzio e rivolgendogli il primo sorriso quantomeno dolce. - Non volevo farti ricordare quelle cose.- bisbigli infine, distogliendo lo sguardo e intrecciando le dita attorno alle ginocchia strette al petto. - So quant’่ dura perdere una persona cos importante. Poi la mamma sempre la mamma, no? O almeno dicono cos.-

A quell’ultima frase Liam scosse la testa, appoggi i gomiti contro le ginocchia e tenne i pugni chiusi a sostenere il viso, gli occhi socchiusi e fissi sulla figura della bambina, continuava ad agitare le manine e muovere le labbra in quella che sembrava una strana filastrocca.

- Dicono?- sent la domanda del ragazzino, la voce intrisa di una curiosit primitiva, e poi il suo chiedere: - I nonni di Aileen? Sanno che lei esiste?-

Poteva non rispondere, tenersi nuovamente quei segreti e chiudere la questione con una mezza bugia; se anche avesse inventato parti della loro storia, Zayn non poteva certamente esserne al corrente. Ma c’era qualcosa in quel momento, qualcosa di particolare che sembrava invitarlo ad aprirsi con la prima persona in vita sua.

Prese un grosso respiro, sentendo le dita iniziare a tremare per quanto si stava trattenendo dallo sputare fuori la verit, e mormor: - La mia vita un insieme dei clich pi brutti di un adolescente americano.-

Al verso - a met tra un grugnito e un “non me ne parlare” - del pi piccolo, si pass i palmi contro la stoffa dei jeans e allung le gambe di fronte a s, continuando con: - I genitori della mamma di Aileen erano molto.. come si pu dire? Tradizionali? E non hanno preso bene il suo restare incinta prima del matrimonio.. l’hanno cacciata di casa, letteralmente. Non che sia rimasto sconvolto, tempo prima ero stato cacciato di casa anch’io.. per motivi diversi, ma.. come fai a cacciare un figlio da casa tua? Mi sembrava qualcosa di assurdo. In ogni caso, sanno di Aileen e penso di averli intravisti al funerale della loro figlia. Non era difficile non notarli, c’ero io e qualche altro suo amico del liceo. Non son nemmeno andati a darle un ultimo saluto all’ospedale, che schifo di persone.-

Si ferm per qualche secondo, respirando lentamente ed osservando la mano di Zayn sul proprio braccio - lo stava stringendo come a dirgli “puoi smettere di parlare, se non te la senti” e “sono qui per te, ti sto ascoltando”-

- So che son stati avvisati, quando lei ha fatto quel brutto incidente con la macchina. Quell’idiota stava venendo a prendermi alla Columbia, avevo bevuto un po’ troppo.. ero ad una festa, sai anche tu come vanno quelle cose. Bevi fin troppo, chiami il primo numero che ti trovi sulla rubrica e inizi a sparare stronzate su quanto ti manchi tuo fratello, su quanto vorresti riavvolgere tutto ed essere morto al suo posto. Perch tu non hai una famiglia, non hai una figlia che sta crescendo qualcun altro. E quel cazzo di tumore poteva prendere te, non lui. Tu che sei solo il figlio sbagliato e..-

Sent quasi in lontananza il borbottio dell’altro a quell’ultima parola, il nodo che gli chiudeva la gola e gli rendeva il respiro affannato oscurava tutto il resto. Quel muro - costruito negli anni - che si sgretolava improvvisamente, lo portava a svuotare la mente e renderlo al corrente di tutti i suoi pensieri, come se non avesse pi un filtro.

- Avevamo litigato, mi aveva rinfacciato che Aileen non era figlia mia e io le ho gridato che non m’importava nulla di loro, che non erano una mia responsabilit e non volevo pi averne a che fare. Ma non ero serio, non ho mai creduto a nessuna di quelle parole. Ero solo nervoso, per l’universit e gli esami e Rick. Non avrei mai voluto vederle sparire, mai.- singhiozz l’ultima parte, coprendosi il viso con le mani e sentendo le spalle scuotersi appena per i respiri frettolosi. - E la odio. La odio perch non doveva venire da me, non doveva aiutare un coglione come me. E non doveva farmi trovare in una stanza bianca, col suo corpo freddo davanti. E farmi scoprire di essere il tutore di Aileen in quel modo. Son cose che una migliore amica non dovrebbe mai fare. Avrebbe dovuto parlarmene, darmi del tempo per ragionare sulla questione ed accettarla. Invece si presenta un tizio sconosciuto nell’ appartamento, inizia a dire cose assurde, ripete il nome di Aileen e dice che legalmente come se fosse mia figlia, perch Kaylyn aveva deciso cos. Perch quell’idiota vuole sempre fare di testa sua e pi la odio, pi mi odio. E penso che solo colpa mia, solo mia.-

Si sent avvolgere in un abbraccio goffo, anche a causa delle loro posizioni, e nascose il viso contro il collo del ragazzino, lasciando libero sfogo ai singhiozzi e alle lacrime dovuti a quell’ondata di ricordi.

- Sono stanco, troppo stanco.- farfugli contro la sua pelle, cercando di aggrapparsi a lui per non cadere. - Di sentirmi in colpa, non riuscire a dormire e fare sempre lo stesso incubo. Ti ripeti che tra qualche anno andr meglio, invece ti senti sempre pi solo e non riesci ad uscirne. Come puoi smettere di sentirti in colpa, quando sai che quella bambina orfana per colpa tua? Perch non potevi evitare di andare a quella stupida festa, dovevi chiarire con Rick, ubriacarti e far morire la tua migliore amica.- continu a farneticare, ignorando i suoi tentativi di bloccarlo e zittendosi solamente nel sentire quel “Liam” gridato per esasperazione.

- Sta zitto.- borbott il pi piccolo, premendo il viso tra i suoi capelli e stringendo meglio le braccia attorno al corpo del maggiore. - Niente di tutto quello colpa tua. Come puoi sapere che non sarebbe andata in quel modo? Forse era destino, che tu crescessi quella bambina splendida. Non devi vederla come una maledizione, ma come un dono.- insistette, lasciando scorrere le mani lungo la sua schiena e sentendolo calmarsi impercettibilmente. - Perch, finch quella ragazza vive in quella bambina, non sei solo.- concluse il suo discorso, stando attento al suo annuire e rannicchiarsi contro di lui; gli dava l’idea di un bambino troppo cresciuto, di qualcuno di troppo fragile persino per ammettere di aver bisogno di aiuto.

Restarono in quella posizione per qualche altro minuto, il respiro di Liam che si faceva mano a mano sempre pi regolare, e poi fu proprio quest’ultimo a spezzare il silenzio e sussurrare: - Scusa, di solito non.. non son cos.-

- Non mi dispiace averti addosso.- ribatt il moretto, arricciando le labbra in un ghigno mentre aggiungeva: - Anche se avrei preferito in tutt’altro senso. Mentre mi cavalchi, ad esempio.-

Nel vederlo non rispondere nulla - il viso del castano ancora a premere contro il proprio collo - continu con un tono malizioso: - Allora, dottor Payne, vuoi fare un giro su..-

Non riusc a concludere la frase, la mano del pi grande a coprirgli la bocca - un’espressione arrabbiata ma le guance cos squisitamente rosse -, e scoppi a ridere al suo borbottio: - Oh, ma smettila!-

E si scambiarono un sorriso intimo - come se fossero entrambi a conoscenza di un segreto, come se riuscissero a leggersi dentro e avessero un certo codice per capirsi -, ricominciando a ridere con leggerezza e completamente dimentichi del momento appena passato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Non credo di aver altro da aggiungere, svelati tutti i misteri (la maggior parte o almeno i pi importanti) e tanto, tanto Ziam! Accompagnato anche da fin troppo angst che mi sta letteralmente uccidendo.

C’่ un piccolo accenno ad Harry, al ragazzo che sta frequentando (al momento non ho ancora deciso chi sia, anche se Cap Hecate ha svelato una delle mie opzioni - e avevi quasi indovinato la questione Kaylyn/Liam/Aileen -) e nel prossimo capitolo far nuovamente la sua comparsa il ricciolino. Il rapporto tra i Lirry strano e delicato, quindi molto spesso Harry si allontana - come per testare quanto pu durare senza di lui etc etc -.

Grazie a tutti quanti per avere cos tanta pazienza con me e i miei aggiornamenti. (Parlo soprattutto per i “Tra quanti aggiorni Car Wash?”. Non ho abbandonato - ormai sapete che non abbandono nulla, no? - ma sto portando avanti tre one - shot nello stesso momento e questa long. Quindi continuer, ma solo dopo aver concluso almeno due progetti. So che state aspettando da tantissimo, che volete uccidermi perch vi ho lasciato ad un passo dall’uccidere il tizio stronzo, ma giuro che torno! Con tante nuove avventure, tanto nuovo Zeeyum e tanto fluff.)

E con questa solenne promessa, vi lascio.

A venerd prossimo!

Per dubbi, informazioni (..) potete scrivermi ovunque. E per ovunque intendo: Twitter, Tumblr o un messaggio su EFP. (Anche in una recensione perch, nonostante non stia pi rispondendo - maledetta pigrizia -, le leggo sempre tutte quante.)

   
 
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