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Autore: CyberNeoAvatar    26/09/2014    9 recensioni
Nella terra di Acaidar un vulcano esploso ha fatto emergere temibili creature che vengono respinte grazie a degli Emblemi magici in grado di rafforzare le armi in cui vengono inseriti mentre bande di malviventi si formano approfittandosi dei magici oggetti. Questa situazione determinerà settant'anni dopo l'incontro tra Eria e Hiro, che partono insieme per aiutare la popolazione a difendersi dalle presenze ostili che popolano il continente.
P.S. : questa è una storia seria, pertanto non ci saranno plagi. Ogni apparente ed eventuale plagio o similitudine con altre storie notati è solo frutto di coincidenze.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3- La forza di Hiro.

-Studio Tetro-

Io:<< OOOOOOH, dopo aver recuperato quelle benedette chiavi posso tornare a introdurre...>>.

Keila (occhioni dolci):<< Non ce l'avrai con me, vero? OwO >>.

Io:<< DIREI DI SI'!>>.

Keila:<< TWT>>.

Honoryou:<< Cattivo, l'hai fatta piangere C_C >>.

Io:<< Chissene, muahahaha!!! E poi... proprio tu lo dici, ex-cattivo delle mie fic?>>.

Honoryou:<< LOOOOOOL!>>.

Io:<< Comunque diamo il via al riassunto: nel capitolo precedente Eria è arrivata a Greengate, incontrando il misterioso Hiro, un tipo tosto che affetta un Ironer con la spada dando provo di grande forza. La notte trascorre tranquilla e un rumore di zoccoli desta la ragazza il mattino seguente. Che starà mai succedendo? Lo scopriremo...>>.

Honoryou e Keila:<< … ADESSO!>>.


Eria uscì dalle coperte e si mise in piedi: cos'era tutto quel casino, si chiese? Piena di curiosità la ragazza si affacciò alla finestrella della stanza e cercò di capire quali eventi stavano per verificarsi a Greengate: vide arrivare in strada un gran numero di uomini in cotta di maglia e calotta, armati tutti di lunghe spade mentre dalle case uscirono gli storditi abitanti della città, anch'essi richiamati dall'arrivo di quelle persone.

“ Chi sono quelli?” pensò Eria dubbiosa:“ Uomini delle guarnigioni del Governo Imperiale? Non mi pare...”.

<< Che cosa vi porta qui, stranieri?>> chiese uno dei villici avvicinandosi agli uomini a cavallo. Il cavaliere però scattò subito e con un calcio lo atterrò, ordinando poi ai suoi compagni:<< AVANTI, ALL'ATTACCOOOO!!!>> a quel punto i cavalieri cominciarono a disperdersi per tutto il villaggio entrando in diverse case, scatenando il putiferio e terrorizzando i cittadini, le cui espressioni assonate lasciarono in posto ad espressioni intimorite portandoli a invocare inutilmente aiuto mentre la furia degli uomini a cavallo si abbatteva si di loro.

<< Accidenti... BRIGANTI!>> esclamò Eria arrivando alla fatidica conclusione: sì, non potevano essere che briganti, e solo il cielo poteva sapere di cosa sarebbero stati capaci. E dato che non voleva farsi cogliere impreparata cominciò a raccogliere i suoi abiti e le sue armi e a rivestirsi. 

Di sotto intanto i cavalieri finirono abbastanza in fretta la loro incursione, anche grazie al fatto che Greengate non era tanto grande: tutti gli abitanti della cittadina, grandi e piccoli, si ritrovarono ammucchiati all'esterno con le mani e piedi bloccati da robuste corde per evitare che facessero mosse indesiderate.

<< Cosa vorranno da noi?>> domandò uno dei cittadini ad un altro a fianco a lui con crescente preoccupazione.

<< Cosa vuoi che facciano? Sicuramente razzieranno l'intero villaggio... e se siamo fortunati non ci massacreranno.>> rispose quello. In quel frangente uno dei briganti si avvicinò a loro minacciandoli con la spada:<< Aprite ancora una volta le vostre sporche bocche e vi passo a fil di spada, chiaro?>>.

<< Come accertato dal nostro informatore non c'era nessun soldato del Governo Imperiale, qui.>> disse un altro brigante ad uno dei suoi amici:<< Il villaggio è sotto il nostro totale controllo.>>.

<< Perfetto.>> annuì quest'ultimo:<< Allora vai a chiamare il capo, adesso non c'è più alcun pericolo.>>.

<< D'accordo.>> rispose il brigante di prima, e così dicendo spronò il proprio cavallo e si diresse fuori città.

<< Sembra che fra poco scopriremo chi è il responsabile di questo casino...>> commentò sommessamente il proprietario della locanda del paese. Dieci minuti dopo, alla fine, il cavaliere andatosene tornò... e insieme a lui ce n'era un altro, senza calotta e con i capelli rossi sparati verso l'alto che portava sulla schiena una spada: il suo volto era pieno di cicatrici, testimonianza di battaglie all'ultimo sangue da lui sostenute, inoltre l'armatura che indossava portava uno strano simbolo tatuatovi sopra. I suoi occhi sadici, neri, si posarono sugli inermi cittadini di Greengate, schiudendo un sorriso compiaciuto.

<< Ottimo lavoro, Duncan.>> disse il cavaliere dai capelli rossi elogiando il brigante che l'aveva fatto mandare a chiamare.

<< Grazie, Lord Dweyn.>> rispose Duncan mentre Dweyn, che era indubbiamente il condottiero della banda, si piazzava davanti agli altri briganti e smontava da cavallo invitandoli a fare altrettanto.

<< Il nostro assalto a sorpresa è stato davvero trionfale.>> commentò Dweyn soddisfatto guardandosi intorno:<< Ora non solo abbiamo un villaggio da depredare... ma anche degli ostaggi che ci torneranno molto utili per fermare quelli del Governo Imperiale. Ognuno di voi, miei uomini, avrà ovviamente una percentuale in più sui guadagni.>>.

<< EVVIVA LORD DWEYN!!!>> esultarono i banditi acclamando il loro padrone. In quel momento dai fino ad allora silenziosissimi abitanti del villaggio si alzò una voce:<< Perché ce l'avete con noi? Cosa diavolo vi abbiamo fatto, BRUTTI FIGLI DI PUTTANA?>>. Lord Dweyn lanciò di scatto un'occhiataccia al mucchio di cittadini: non sembrava aver gradito la frase appena pronunciata.

<< Duncan... portami quel tipo!>> ordinò il capo dei briganti, e a quell'ordine Duncan scattò in avanti con passo rapido e trascinò  fuori dal gruppo di civili un uomo alto e magro dai capelli neri.

<< NON MI TOCCATE, CAZZO!>> gridò quello terrorizzato dimenandosi inutilmente, venendo poi sbattuto davanti a Dweyn. Il capoccia girò intorno al cittadino che aveva alzato la voce studiandolo con sguardo severo.

<< Ma come... sei stato così coraggioso da insultarci tanto apertamente... e ora tremi come una foglia?>> ghignò Dweyn mentre il silenzio gravava sulla scena:<< Alla fine sei solo un villico di merda...>>.

<< S-SMETTILA, DIAVOLO!!!>> urlò di nuovo il cittadino, ormai in preda alla paura.

<< D'accordo...>> chiuse gli occhi Dweyn:<< … BASTA!>> e con uno scatto estrasse la spada che portava nel fodero sulla propria schiena, usandola per lanciare un fendente micidiale che spiccò la testa dal collo del cittadino, facendo uscire da esso un fiume di sangue.

<< NOOOOOOOOOOOO!!!>> esplose una voce: una donna, probabilmente la moglie dell'uomo appena ucciso, cadde in ginocchio piangendo disperata. Gli altri concittadini piegarono la testa, partecipando a quel momento di dolore.

<< Spero che questo vi sia servito di lezione.>> disse loro Dweyn ripulendosi sui propri guanti la lama della lunga spada:<< Nessun bastardello del vostro calibro può permettersi di sparare sentenze su di me o sui miei uomini, o di ribellarsi a noi... e se si permette di farlo muore subito! E' chiaro?>>.

<< Per niente.>> rispose una voce femminile all'improvviso. I briganti si voltarono, e a passo veloce arrivò Eria, che si frappose tra loro e i cittadini di Greengate.

<< R-Ragazzina!>> esclamò il locandiere sbalordito.

<< Eh sì.>> annuì Eria con un sorrisetto: nelle mani stringeva già i suoi due pugnali argentati:<< Scusate il ritardo, ma ho avuto da fare...>>.

<< Ehi, Duncan, non avevi detto che avevate preso TUTTI in ostaggio?>> domandò Dweyn con aria truce al suo sottoposto.

<< Io... Io non...>> balbettò Duncan senza riuscire a trovare una spiegazione.

<< Inutile tormentare quello.>> si intromise la ragazza:<< Effettivamente uno di voi si è introdotto in camera mia, ma non è stato troppo difficile sbarazzarmene.>>.

<< Avresti dovuto fuggire, ragazza.>> la ammonì il locandiere:<< Hai visto quanti sono? Almeno una ventina, e tutti armati: tu invece sei da sola...>>.

<< Sfortunatamente non so contare.>> si limitò a rispondere scherzosamente Eria:<< Va, lasci fare a me.>>.

<< Sei una mocciosa molto coraggiosa.>> riconobbe Dweyn:<< Tuttavia il coraggio non è sufficiente per sottomettere venti uomini.>>.

<< Infatti non li attaccherò con quello.>> replicò Eria con tono di sfida:<< Avete ucciso quel cittadino inerme... ma io non sono inerme: non mi farò battere da voi.>>.

<< Hai scelto di morire.>> concluse il capo dei briganti, e con un cenno alcuni dei suoi sottoposti si lanciarono a spada sguainata contro Eria.

<< E va bene, vi farò vedere quanto vale Eria!>> esclamò la ragazza accogliendo il primo aggressore: quest'ultimo le tirò un fendente a due mani ma lei con una leggerezza e un'agilità inaspettate evitò il fendente e colpì con le lame delle sue armi lo stomaco del cavaliere avversario.

<< AGH!!>> si lamentò quest'ultimo perdendo sangue a fiotti dalle due ferite apparse nella sua cotta di maglia e accasciandosi al suolo. Questo avvenimento suscitò lo stupore sia dei cittadini catturati che quello dei briganti rimasti.

<< Ma... come...?>> si domandò il locandiere: non era riuscito a vedere bene nemmeno il MOMENTO in cui le ferite erano state inferte al nemico. E non si trattò di un caso, perché quando anche gli altri aggressori arrivarono a tiro della ragazzina ella li mise fuori combattimento nello stesso modo e con la stessa facilità: come risultato finale il terreno si riempì con i corpi esanimi, se non deceduti, di ben dieci banditi, tutti quelli mandatele contro in quel frangente.

<< Ma dai... Pensavo fossero un po' più forti.>> disse Eria scuotendo i pugnali per disperdere in giro il sangue di cui si erano impregnati:<< O sono io ad essere troppo forte?>>.

<< E'... fortissima!>> esclamò uno dei cittadini di Greengate con evidente ammirazione.

<< Forse c'è una possibilità di salvezza.>> fece eco un altro. Dweyn, invece, aveva cominciato a guardare ad Eria con una certa curiosità mista ad interesse.

<< Quello stile...>> commentò il capo dei banditi frugando nella propria memoria per capire cosa gli ricordasse:<< … quel movimento... è la Danza delle Due Rondini del Cielo?>>. La ragazza si schiuse in un sorriso fiero.

<< Devi avere una bella esperienza, capo-brigante.>> affermò con evidente orgoglio Eria:<< E' vero, si tratta della Danza delle Due Rondini del Cielo: lo stile di combattimento con i pugnali più forte! Si basa su movimenti rapidi e leggeri allo stesso tempo che permettono di penetrare le difese avversarie e di metterlo fuori gioco in un solo istante... un po' come con i movimenti di una rondine.>>.

<< Questa è bella... credevo fosse uno stile di combattimento che si trasmettesse solo ai maschi.>> sorrise Dweyn:<< Ma che sia la Danza delle Due Rondini o una banale imitazione non mi interessa: non potrai ucciderci tutti.>> a quel punto fece un altro cenno e i suoi restanti dieci uomini si gettarono contro la ragazza, per niente intimoriti dalla precedente dimostrazione di forza e velocità.

<< Ne volete ancora? Allora eccovi serviTIIIIII!!>> disse Eria lanciandosi a sua volta contro gli avversari: il suo stile colpì ancora, mietendo altre nove vittime in pochi istanti. Quando arrivò a Duncan, l'ultimo rimasto, però... i suoi pugnali vennero parati dal filo della spada del braccio destro di Dweyn.

<< Cos...?>> fece la ragazza stupita.

<< Cosa c'è, troietta?>> le chiese Duncan ghignando:<< Pensavi fossi come quei dementi?>> e nel dire questo fece pressione con la propria lama in modo da respingere Eria e costringerla a saltare un metro più indietro.

<< Mmh... Sembri un po' più bravo dei tuoi amici.>> commentò la ragazza costatando la cosa sotto lo sguardo preoccupato dei villici.

<< Solo un po'?>> domandò Duncan seccato:<< Sfrontata puttanella... TI AMMAZZO!!!>>. Con quelle ultime parole si lanciò nuovamente all'attacco: la ragazza rispose evitando il nuovo fendente ma quando si trattò di mandare a segno nuovi colpi di pugnale l'avversario li intercettò muovendo velocemente verso di essi la sua spada.

<< Anche tu... hai un Emblema Diamante piccolo nella spada, eh?>> gli chiese Eria facendo un passo indietro:<< E' così che la tua lama resiste a tutti i miei attacchi.>>.

<< Che brava che sei, hai capito bene.>> rispose divertito il braccio destro:<< E' così, ho un Emblema come i tuoi. Inoltre ho capito bene come ti muovi... ti concentri di più sull'evitare i colpi per poi lanciarti all'attacco ma non sei abbastanza veloce per evitare il mio sguardo attento: non mi colpirai mai!>>.

<< Sembri molto sicuro di te, ma mi sa che ti stai sopravvalutando.>> disse Eria chiudendo gli occhi:<< Ti farò vedere quanto può essere temibile la mia tecnica.>> detto questo si mosse velocemente verso Duncan. Quest'ultimo rispose all'azione facendo saettare il filo della propria arma a semicerchio intorno a sé, ma con una mossa  rapida e imprevedibile Eria incrociò i propri pugnali e parò la grossa lama, non senza un certo sforzo ovviamente.

<< Cosa? Non l'hai schivato?>> chiese sbalordito Duncan cercando di frantumare la difesa della ragazza:<< Che scherzo è questo?>>.

<< Ehehe... Non ho mai detto... che il mio stile consistesse soltanto... nello schivare.>> sorrise Eria sudando per lo sforzo di trattenere la lama del forte guerriero:<< E uno... e due... eeeeeeee TREEEE!!!>> e così dicendo fece scivolare di scatto le due lame che impugnava contro il filo di quella che stava trattenendo, abbassandosi lei stessa nel contempo e liberando il fendente parato. La spada di Duncan, che era stata caricata con una spinta piuttosto energica dal suo stesso proprietario, procedette con forza nell'aria: la ragazza approfittò dell'occasione in cui l'avversario non poteva controllare efficientemente la propria arma per affondare il proprio pugnale nel suo petto prima che lui potesse difendersi, cogliendo di sorpresa tutti quanti.

<< GAH!!!>> fece Duncan bloccandosi come impietrito con voce strozzata mentre il suo stesso sangue cominciava a bagnare l'arma di Eria.

<< L'ha... L'ha sconfitto!>> esclamò uno degli abitanti di Greengate esprimendo tutto lo stupore che dominava la scena.

<< Visto, Duncan?>> gli sussurrò la ragazza trionfante:<< Era la Spinta della Rondine: ti ho lasciato dare carica alla tua arma in modo da colpirti in un secondo tempo senza che potessi usarla per...>> ma in quel momento anche lei si paralizzò: una fitta lancinante di dolore le salì fino al cervello. Il suo sguardo si mosse lentamente verso il basso... e con sua grande sorpresa la punta di una lancia acuminata si era insinuata nella sua pancia, trapassando il corpo di Duncan che a quel punto doveva essere morto.

<< R-RAGAZZA!>> balbettò il locandiere vivamente impressionato. Eria non si sentiva affatto bene, ma riuscì comunque a togliersi di dosso il cadavere del nemico, che minacciava di schiacciarla con il suo peso, e quindi la punta dell'arma che l'aveva trafitta. A quel punto tirò istintivamente un'occhiata all'unica persona che avrebbe potuto fare una cosa del genere: Dweyn.

<< P-Perché?>> gli domandò Eria cercando di tapparsi la ferita procuratagli dalla lancia:<< Il mio... colpo... non l'aveva ancora ucciso... sarebbe solo svenuto...>>. 

<< E allora?>> si limitò a rispondere Dweyn con un ghigno malefico:<< L'importante è vincere, non importa con quali mezzi... e con la ferita che ti ha provocato la lancia che ho preso dal mio cavallo dubito che riuscirai a muoverti agilmente come prima.>>.

<< Sei... un bastardo....>> ringhiò Eria incollerita da quel comportamento spregevole, piegandosi  in ginocchio a causa della perdita di sangue che la indeboliva.

<< Ha sacrificato il suo stesso uomo per averla vinta...>> commentò un cittadino, allibito.

<< Siamo spacciati!>> esclamò un altro terrorizzato.

<< Ormai è la fine...>> sorrise Dweyn sguainando nuovamente la sua spada ed avvicinandosi lentamente alla ragazza:<< Prima mi divertirò un po' con te... e poi ti trasformerò in concime per il terreno, ahahahah...>>.

“ Sembra... davvero la fine...” pensò Eria, non più in grado di battersi nelle sue condizioni:“ Anche se ho eliminato tutti i suoi uomini... gli altri cittadini non sono in grado di intervenire. Non c'è proprio più alternativa...”.

<< Che succede qui?>> si fece sentire improvvisamente una voce familiare che ebbe l'effetto di far quasi sobbalzare Eria. Il capo dei briganti si girò, colto di sorpresa, e vide arrivare nientemeno che il ragazzo incontrato dalla guerriera l'altro giorno, Hiro: stava trascinandosi dietro con il braccio fasciato una sorta di rozza piattaforma in legno su cui erano caricati grossi pezzi di tronchi d'albero, e la situazione da lui notata lo sorprese non poco.

<< A quanto pare la ragazza non era l'unica persona rimasta a piede libero, qui...>> concluse Dweyn serio:<< Ma che cazzo di problemi avevano Duncan e gli altri?>>.

<< Toh, la ragazza dell'altro giorno...>> notò Hiro guardando Eria sanguinante:<< Scommetto che hai fatto arrabbiare qualcun altro con le tue insistenze...>>.

<< Non dire... scemenze, tu.>> protestò debolmente Eria:<< Piuttosto... che diavolo... ci fai qui?>>.

<< Che domande... devo vendere il legno che taglio per vivere. Sei proprio una citrulla senza speranza...>>.

<< CITRULLA A CHI???>>.

<< Ehi, tu...>> li interruppe Dweyn:<< Non sono venuto fin qui per vedervi litigare. Che diavolo vuoi fare?>>. Hiro gli lanciò un'occhiata gelida.

<< E tu cosa ti immischi a fare?>> gli chiese il ragazzo senza esitazioni.

<< C-COME?>> protestò il capo dei briganti seccato:<< Come osi rivolgerti così a me?>>.

<< E' un brigante...>> spiegò subito Eria puntando il dito su Dweyn:<< Fermalo... Per favore...>>.

<< Ecco, muovi il culo, Hiro!>> lo ribeccò il locandiere davanti a tutti:<< Spazza via quel cialtrone!>>.

<< E se non mi andasse?>> gli domandò Hiro seccato nel sentirsi dare ordini.

<< Nessuno ti comprerà il legno!>> rispose con rabbia il locandiere:<< Mi sembra un buon motivo, o sbaglio?>>.

<< Uff... d'accordo.>> sospirò Hiro mollando il suo carico e iniziando a camminare in direzione di Dweyn:<< Tanto l'avrei fatto comunque, alla fin fine: questo ha l'aria di essere un prepotente con i fiocchi, una categoria con cui non vado d'accordo...>>.

<< E così... vorresti confrontarti con me?>> osservò Dweyn divertito:<< Un ragazzotto come te non ha alcuna possibilità di cavarsela.>>.

<< Non ti conviene sottovalutarmi.>> gli suggerì Hiro:<< Potrei riservarti qualche sorpresa...>>. Proprio in quell'istante, prima che qualcuno potesse dire qualunque cosa o avvertirlo, uno dei banditi al servizio del suo capo si rialzò da terra e si lanciò silenziosamente contro Hiro con la spada sollevata.

<< ATTENT...>> stava per avvisarlo la ragazza quando il ragazzo senza nemmeno guardarsi alle spalle schivò il fendente e con una gomitata del suo braccio fasciato colpì in pieno il viso dell'aggressore rispedendolo prontamente a terra, cogliendo di sorpresa tutti quanti. Subito dopo però Dweyn si scagliò contro Hiro, che per tutta risposta parò la spada impugnata dalle due mani dell'avversario estraendo velocemente la propria con la mano sinistra.

<< I miei complimenti, hai degli ottimi riflessi...>> notò Dweyn sorridendo mentre le due armi tremavano al contatto, causa le forze esercitate dai due contendenti:<< … e per giunta l'hai messo al tappeto con una sola gomitata. Scordati però di poter ripetere quell'azione contro di me.>>.

<< Hai dimenticato anche di dire che sto trattenendo la tua arma con una mano sola.>> sorrise Hiro sorprendendo il nemico, che l'attimo successivo si imbestialì.

<< NON SOTTOVALUTARMI, CAZZO!>> esplose Dweyn respingendo la spada corta del ragazzo e menando nuovi fendenti furiosi: Hiro si limitò a proteggersi opponendo il filo della propria arma ma l'operazione stava diventando piuttosto difficile, visto che il capo-bandito utilizzava entrambe le mani.

<< Urgh...>> fece Hiro, la fronte imperlata di sudore per lo sforzo.

<< CHE SUCCEDE?>> ghignò Dweyn mentre l'avversario schivava il suo ultimo fendente e proseguendo nei suoi tentativi di colpirlo:<< Perché non usi anche l'altro braccio? Eppure è con quello che hai atterrato il mio sottoposto poco fa! Vuoi dimostrarti superiore a me utilizzando solo la mano sinistra? Ma così potrai mai...>> in quel momento in mezzo a tutti i colpi lanciati dal capo dei banditi la spada di Hiro saettò verso il suo volto cogliendolo di sorpresa e spingendolo ad arretrare frettolosamente: uno schizzo di sangue saettò nell'aria, e sul viso di Dweyn una nuova ferita gli attraversò la guancia destra.

<< Scusami... ma parli troppo.>> disse Hiro muovendo la sua lama nell'aria, liberandola così del liquido rossastro cavato fuori dal nemico:<< E poi... ho visto una bella breccia nella tua difesa. Mi sembrava stupido non sfruttarla.>>.

“ Combattono alla pari...” pensò Eria sorpresa:“ Eppure quel brigante è davvero veloce, nemmeno io riesco bene a seguire i suoi colpi...”.

<< Tsk...>> fece Dweyn sputando per terra:<< E va bene, forse ti ho un po' sottovalutato. Ma adesso... mi ci metterò d'impegno.>>.

<< Vorresti dirmi che finora ti sei limitato?>> gli chiese Hiro tranquillo.

<< Diciamo che non ci ho messo tutta la mia forza... preparati! YAAAAAH!>> e così dicendo Dweyn si scagliò nuovamente contro il ragazzo lanciando un nuovo fendente. Hiro oppose nuovamente la propria lama, ma la forza esercitata dal nemico stavolta respinse facilmente la sua difesa.

<< Acc...>> mormorò Hiro rendendosi conto della nuova potenza liberatasi con quel colpo.

<< Ha aumentato davvero... la propria forza!>> esclamò Eria nonostante la ferita che la indeboliva.

<< MUAHAAHHAA!! PRENDI, STRONZETTO!!>> rise malignamente Dweyn muovendo nuovamente la spada contro l'avversario. Hiro la evitò per un soffio, ma il malvagio approfittò di quel momento per mollargli un calcio che gli fece quasi perdere l'equilibrio.

<< OFFF!!>> fece Hiro, il respiro mozzatogli da quel calcio rivolto contro il suo petto.

<< E' FINITA!!>> esclamò Dweyn alzando in aria la propria arma e calandola contro la propria vittima.

<< ATTENTO!>> gridò il locandiere allarmato da quell'azione. Il ragazzo istintivamente alzò il suo braccio fasciato contro di esso e il colpo ricadde sulle bende in cui era avvolto, bloccandosi. Tutti rimasero a bocca aperta.

<< Ha... Ha...>> boccheggiò Eria indicando con un dito tremante Hiro.

<< Ma che bravo... hai parato un colpo... lanciato da una spada contenente un Emblema Diamante di grandezza media... con il braccio...>> disse Dweyn cercando di imprimere forza sulla propria arma in modo da tagliare l'arto colpito:<< Non ho idea... di cosa hai nascosto sotto quelle bende... ma ben presto verrà tagliata in due dalla mia spada insieme al tuo braccio!>>.

<< Davvero?>> gli domandò Hiro con aria sicura. Detto questo con un'azione inaspettata lui stesso imprimette forza nel proprio braccio e lo spinse in avanti, respingendo progressivamente la lama dell'arma senza che quest'ultima si affondasse in esso.

<< C-Cosa diavolo...?>> chiese Dweyn allibito, e prima che potesse riprendersi dalla sorpresa l'arto di Hiro spinse via da un lato con forza la lunga spada, arretrando successivamente e scaricando il suo pugno contro il capo dei banditi: l'impatto sembrò tremendo, e di fatto Dweyn venne atterrato con estrema facilità, tossendo varie volte come se gli fosse andato qualcosa di traverso. 

<< INCREDIBILE!>> esclamarono tutti quanti con evidente stupore.

<< Come... Come ha fatto?>> osservò Eria colta alla sprovvista come tutti gli altri.

<< Tu...>> si lamentò Dweyn affondando la spada nel terreno e usandola come appoggio per rimettersi in piedi, ancora mezzo stordito dal pugno ricevuto:<< … piccolo bastar...>>. Non terminò nemmeno la frase: quello che vide gli fece sgranare gli occhi, era una cosa ancora più inaspettata rispetto a quella di prima:<< … Eh?>>. A causa della spinta data alla spada in precedenza, le bende del braccio di Hiro erano rimaste tagliate ed erano cadute mostrando com'era fatto realmente: era rosso quasi come se fosse stato scorticato e pieno di venature. Come se non bastasse, poi... da un lato si potevano vedere tre spazzi trasparenti contenenti ognuno un Emblema Diamante più piccolo rispetto a quello visibile nella spada corta del ragazzo.

<< Ma...?>> fece uno degli increduli cittadini di Greengate osservando la scena con sguardo meravigliato.

<< Il braccio... è...?>> echeggiò la voce del locandiere.

<< Co.. Cos'è?>> boccheggiò Eria: nessuno aveva mai visto una cosa del genere, come poteva essere possibile?

<< Tu... hai degli Emblemi nel braccio?>> domandò Dweyn non credendo alle proprie pupille:<< Ma... MA CHI CAZZO SEI?>>.

<< Uff... hai scoperto il mio braccio...>> scosse il capo Hiro:<< Non dovevi farlo... e visto e considerato che comunque l'hai fatto adesso toccherà anche a me fare sul serio!>> quindi iniziò ad avvicinarsi a passo solenne a Dweyn... e la sua espressione non prometteva niente di buono.

<< Chiunque tu sia... NON MI BATTERAI!>> sentenziò Dweyn, ed estratta la propria arma dal terreno la rivolse contro il proprio nemico con forza. Per tutta risposta Hiro parò senza difficoltà il colpo con il braccio appena scoperto mentre con la spada nella mano sinistra eseguì un affondo che il bandito schivò a malapena. Altri fendenti seguirono il primo ma il ragazzo, sfruttando il suo braccio particolare come uno scudo e attaccando con la spada, non si lasciò colpire una sola volta, ferendo invece parecchie volte di striscio l'avversario. 

<< E'... E' sbalorditivo!>>  commentò Eria attonita seguendo lo scambio di colpi:<< Quegli Emblemi... sembrano potenziare davvero il braccio di Hiro... Come avrà fatto però ad inserirseli?>>.

<< STRONZOOOOO!!!>> urlò Dweyn alzando ancora una volta la spada e cercando di abbatterla con tutte le sue forze contro il ragazzo con la chiara intenzione di toglierlo di mezzo una volta per tutte.

<< Adesso... MI HAI STANCATO!>> esclamò Hiro rispondendo all'attacco lanciando un nuovo pugno del suo braccio “ caricato a Emblemi” contro l'arma, ottenendo un risultato sconvolgente: la lama della spada si frantumò sotto la forza di quel destro micidiale, lasciando che esso si abbattesse contro la faccia del nemico in maniera da lanciarlo ad almeno un metro più lontano, atterrandolo per la seconda volta. Il capo dei briganti a quel punto cercò ancora una volta di rimettersi in piedi... ma quando sembrò sul punto di farcela ricadde al suolo, inerte.

<< Ce l'ha fatta...>> mormorò uno dei villici rompendo il silenzio che gravava sulla scena.

<< EVVAI!>> esultò Eria tutta contenta:<< Quel vigliacco ha... ha....>> ma le parole le morirono in gola: la tensione che l'aveva sostenuta fino a quel momento nonostante la ferita infertagli dalla lancia si era spenta con la fine dello scontro, e la vista le si fece sempre più sfocata finché non perse del tutto i sensi.

-Studio Tetro-

Io:<< Alla fine Eria è svenuta, ma con la ferita di quella lancia direi che è comprensibile.>>.

Keila:<< Vero, l'hai dett... Cosa stai facendo è_é ? >> 

Io (piazza trappole in giro per lo studio):<< Nell'oscurità di questo f*****o studio ho intravisto... GILAG (personaggio Yu-Gi-Oh! ZEXAL)!>>.

Keila:<< O_O Cosa sarà venuto a fare?>>.

Io:<< Non lo so, ma sembrava cercasse qualcuno: eli8600 ha avuto già grane da parte sua in alcune sue recensioni, voleva cancellarle il profilo EFP. Quindi...>>.

Honoryou:<< … ti attrezzi per tenerlo lontano?>>.

Io:<< Può anche darsi che stesse solo cercando eli, dato che ce l'aveva con lei, ma non si sa mai...>>.

Keila e Honoryou:<< AAAAAAAAAAH!!>>.

Io:<< Invece di fare “ AAAAAAAH!” come dei deficienti, VENITE AD AIUTARMI! SCATTARE, C***O! MUOVERSI!>>.

Keila e Honoryou (sobbalzano):<< SUBITOSIGNORE!>> lo vanno ad aiutare.

Io:<< E già che ci siamo... vi metto questo mio disegno di Hiro (pietà, non sono un grande disegnatore come Aki_Chan_97 TWT). Più che altro spero vi aiuti ad immaginarvelo (se volete nelle recensioni potete anche scrivere se preferite che ne metta altri disegni o no). Detto questo ci vediamo alla prossima puntata di “ Saga of the Emblems”... Pardon, capitolo.>>.

Keila e Honoryou:<< A PRESTO, CARI LETTORI ^O^ >>.

P.S. : si ringraziano playstation, vittox01 e bellfire99 per le recensioni aggiunte alla storia =)

  
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