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Autore: PersephoneAm    27/09/2014    2 recensioni
In tedesco "Lieben" vuol dire 'amare'. E non è strano che a una sola "i" di distanza ci sia "Leben", che vuol dire 'vivere' ?
Attenzione: la storia è solo scritta dal punto di vista di una ragazza tedesca e nazista. Non è a sfondo razziale.. leggete e ditemi che ne pensate(:
Genere: Guerra, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Ottobre 1938, in Germania a palazzo von Herberstein.


 Ehlena scese dalla portiera, aperta dall'autista. Era tornata a casa dopo un po' di spese in città e davanti al palazzo di famiglia trovò tre Volkswagen nere. Entrò in fretta in casa, davanti alle cameriere e al maggiordomo carichi di pacchi e pacchetti. Arrivò come un fulmine nel salone, con la faccia corrugata da un'espressione adirata: cosa facevano a casa loro le SS mentre sua madre era a letto malata. Fermò il suo passo da marcia e si bloccò sulla soglia.
 
-Bambina!-esclamò un ufficiale, girandosi verso di lei con un sorriso. 

-Zio!-esclamò lei, sorridendo e correndogli incontro, ma ricordandosi dei soldati si fermò e si schiarì la gola,-Come stai?-. 

-Dammi pure quell'abbraccio, Ehlena!-disse lui,ridendo e la nipote lo accontentò. 

-Finalmente ci fate visita!-sorrise lei, stringendo l'uomo.

Adolf Hitler, il Führer di Germania, era stato come un padre per lei, da quando il suo era morto qualche anno prima. 

-Ma per quale motivo?-. 

-Ehlena!-la riprese la madre. 

-Scusate, ma la curiosità è oramai mia fedele compagna!-sorrise la ragazza, rivelando le piccole fossette sulle guance. 

-Non importa, non importa!-fece il führer,-Ti ricordi del regalo che ti ho fatto al tuo undicesimo compleanno?-. 

-Mi hai comprato la bambola di porcellana con il vestitino..-. 

-Rosso, esatto!-la interruppe il führer, sorridendo. 

-V.. volete qualcosa da bere o da mangiare?-chiese Ehlena, facendo gli onori di casa. -No grazie! Ma se mi ascolti un attimo avrei delle domande da farti-. 

-Su?-. 

-Sugli ebrei che hanno assalito lei e sua madre-parlò uno di loro, un soldato molto alto, forse sul metro e novanta e il corpo muscoloso. I capelli biondi e gli occhi azzurri, freddi e glaciali gli davano l'aspetto e le caratteristiche da soldato ariano. 

-Oh! Mi.. metterete in prigione?-chiese lei, spaventata. 

-Perché mai?-chiese Hitler, sconvolto dalla domanda della ragazza. 

-Ecco, io.. li ho uccisi!-spiegò Ehlena a bassa voce,-Ma.. non volevo! L'ho fatto per difendere mia madre!-. 

-Nessuno ti sta accusando o ti metterà mai in carcere, Ehlena!-la fermò Hitler, avvicinandosi alla ragazza e carezzandole una guancia,-Gli ebrei verranno deportati-.

-Ma cosa accadrà a me?-. 

-Non hai capito quello che ho detto!- scosse la testa Hitler,- La Germania non si troverà più sotto il controllo dei giudei e tu non verrai punita per aver pulito le nostre strade e aver ucciso due cani!-. 

Ehlena guardò l'uomo con un misto di curiosità e confusione. -Questo vuol dire una sola cosa-prese di nuovo parola il soldato di prima,-La Germania vuole riprendersi ciò che è suo di diritto perciò gli ebrei dovranno andarsene!-. 

Ehlena annuiva, iniziando a capire. Se gli ebrei sarebbero stati espulsi dalla Germania, i tedeschi avrebbero avuto lavoro e soldi a sufficienza.-Finalmente!- sospirò. I soldati la guardarono e lei alzò le braccia,-Cioè.. volevo dire..-. 

-Lo sappiamo!-la interruppe Hitler,-È il desiderio di molti, il tuo! Farla pagare agli ebrei è una rivincita per i tedeschi!-. 

Ehlena strinse la mano della madre e si abbassò all'altezza della donna seduta su una poltrona, quella di suo padre.-Madre! L'avevo detto io che non avrebbero avuto vita facile, i giudei!-. 

La donna sorrise stanca e Ehlena ordinò alla governante di portare Franziska nelle sue stanze, poi si rivolse ai soldati.-Volete rimanere qui a cena?-. 

-Nein, dobbiamo subito ripartire! Ma..-Hitler si fermò giusto per dare il colpo di grazia,-se ci fosse la necessità, aiuteresti il tuo popolo e lavoreresti per il Reich?-. 

-Non so cosa se ne può fare il Reich della figlia di un conte che non ha mai lavorato in vita sua!-si prese in giro Ehlena, sorridendo,-Ma va bene!-. 

-Allora fatti trovare pronta sempre!-buttò lì il führer,-Il comandante Teschen verrà a prenderti!-. 

-Ma.. quando?- esclamò lei, spiazzata. 

-Herr Teschen! Rimanga qui con la mia cara nipote!-ordinò Hitler, salutando Ehlena e uscendo poi da palazzo con gli altri soldati. 

Ehlena guardò il comandante Teschen sedersi su una poltrona, con posa regale e la ragazza gli lanciò sguardi di fuoco.-Prego! Accomodatevi pure!-lo schernì. 

-Una contessa non si comporta in questo modo insolente!-la zittì Teschen,-Né in privato né tantomeno in pubblico!-. 

Ehlena rimase a bocca aperta: il soldato doveva essere un uomo proveniente dall'alta aristocrazia, come lei. Glielo fece capire l'atteggiamento fiero, orgoglioso e altezzoso. 

Lei lo fissò, cercando di catturare il suo sguardo, ma non vi riuscì.-Faccio quello che mi pare e mi comporto come mi pare-. 

-Allora nel Reich non c'è posto per voi!-la zittì nuovamente il comandante,-Noi abbiamo bisogno di disciplina, non di ribelli e già il fatto che siete una donna vi mette in una posizione scomoda!-. 

Ehlena rimase stupita per quell'affermazione: nessuno l'aveva mai contraddetta e ora un soldato la stava schernendo in casa sua! -Le donne non sono poi così deboli come credete, Herr Kommandant-. 

Teschen si alzò in piedi e le si avvicinò, abbassando il volto fino a quello di lei.-Sarete mia sottoposta! Dovreste elogiarmi, non contrariarmi!-. 

Ehlena deglutì: la vicinanza di quell'uomo, il suo profumo di uomo e i suoi occhi erano troppo per lei! Doveva ammetterlo, quell'ariano era splendido! 

-Mi state fissando, Fraulin!-le fece notare Teschen e lei lo sguardo, arrossendo. 

-Io non sarò mai sottoposta a nessuno!-sibilò lei, andandosene e sbattendo la porta.

Postilla di oggi, 25 febbraio 2016 (scritto anche nell'ultimo capitolo): Ragazze buonasera. So che non aggiorno più la storia è che non mi sono più fatta sentire su alcuna notizia in merito alla pubblicazione di Dalla parte del carnefice, ma ora proprio devo dirvi un paio di cose... posso capire che l'idea di questa storia sia stata una novità per il sito è rutto il resto, ma è la seconda volta che trovo un'altra pubblicazione di una storia simile alla mia in molti fattori. Siccome "Dalla parte del carnefice" è stata registrata ed è coperta da copyright (perché appunto sto stendendo il romanzo che verrà pubblicato), mi trovo costretta a segnalare la cosa se le altre due storie non verranno cancellata: è ora di smetterla di fare le bambine, nel mondo dei grandi non ci sarebbe la seconda possibilità che sto dando io, quindi per favore, o cambiate la vostra storia(che è a sua volta tratta dalla mia) o davvero faccio un esposto. È la seconda volta è sono davvero annoiata da queste cose, per di più non è solo questa storia ad essere stata presa di mira. FINIAMOLA CON LE BAMBINATE, perché le vostre storie le vedo e soprattutto mi vengono segnalate. Spero di essere stata chiara.
Per quanto riguarda la pubblicazione... sto scrivendo la storia da capo, poiché essendo un romanzo storico, vorrei che non avesse alcuna incongruenza, perciò Ehlena non potrebbe per esempio andare in un lager ad aiutare Franz. Per altre notizie vi terrò aggiornate tramite messaggio, se volete, ma la storia la cancellerò a breve, visto ciò che sta accadendo e soprattutto su consiglio dell'editore. Buonanotte care❤
   
 
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