Il pranzo
iniziò in modo
totalmente diverso da come aveva immaginato, sia sua madre che suo
padre erano
in silenzio, anche se i loro sguardi valevano più di mille
parole.
“Emma
Tesoro, è un
piacere fare colazione insieme stamattina, pensavo che le ore piccole
di
stanotte influissero sul tuo risveglio” disse James per
rompere quel ghiaccio
che s’era formato.
“Un
sogno a fatto si che
mi svegliassi prima del previsto, ma ho avuto comunque modo di
riposare”
rispose la bionda.
“Emma
mia cara” continuò
la madre “Il ballo di ieri sera è stato
assolutamente perfetto e spero tu abbia
avuto modo di conoscere dei principi interessanti
che…”
Quel modo di
iniziare già
un discorso, di per se fastidioso, non piacque per niente a Emma,
già sapeva
dove la madre voleva andare a parare, così con tutta la
fermezza che possedeva
replicò.
“Si
sono stata costretta
a parlare e ballare con tutti i damerini presenti in quella sala, ma
nessuno di
loro ha attirato la mia attenzione madre. Il Vero Amore che cerco io
non è di
certo in quei palloni gonfiati che erano presenti ieri sera. Solo una
persona è
riuscita a farmi perdere la cognizione del tempo e dello spazio in una
serata
che sembrava quasi infinita e avrò modo di vederla molto
presto” detto ciò,
congedandosi, uscì dalla stanza sbattendo la parta e
lasciando i genitori a
bocca aperta.
“Sai
forse di chi stava
parlando?” chiese incuriosito James
Snow pur non
aprendo
bocca fece intendere al marito che non ne aveva proprio idea con un
gesto delle
mani.
L’aria
iniziava ad essere
pesante al castello, ed Emma non riusciva proprio a sopportare quella
situazione, avrebbe di certo tenuto testa a sua madre, ma quel giorno
non voleva
essere di pessimo umore, cosi si diresse correndo verso le stalle. Un
minuto di
più in quel luogo e si sarebbe trovata Biancaneve alle
spalle per delle
delucidazioni. Sellò il cavallo più in fretta che
poteva e senza avvisare nessuno
si lanciò al galoppo verso l’uscita del castello.
Nella Foresta avrebbe trovato
di certo la tranquillità che voleva ed avrebbe finalmente
potuto rivedere
Regina.
Era cresciuta in
quel
luogo, che molti temevano per le svariate creature che lo popolavano
ma, per
lei era come una seconda casa, le avventure più belle le
aveva vissute li e
nemmeno i temuti troll ormai le facevano paura. Di certo non era un
comportamento da principessa, ma s’era sempre ritenuta un
maschiaccio. La vita
di corte era certamente il suo futuro, ma non lo era oggi.
Finalmente
lontana da
casa, procedeva al passo ed inalava tutti i profumi e rumori che la
Foresta le
offriva. Sui rami degli alberi degli usignoli davano sfogo al loro
meraviglioso
canto ed alcuni scoiattoli la inseguivano sui rami più alti.
Quanto le piaceva
quel luogo, la faceva sentire viva, serena e libera. Persino la
pressione che
sua madre le aveva causato ormai era acqua passata. Coglieva ogni
piacere di
quel luogo, era il suo nascondiglio, il suo covo e per la prima volta
l’avrebbe
condiviso con qualcun altro. Qualcuno che era riuscito a rapirla con un
solo
sguardo ed a farle provare quello che in vita sua non aveva mai
sentito…
Emozioni vero.
In un salone
quasi deserto,
Regina si stava gustando il pranzo in rigoroso silenzio. Suo padre non
aveva
mai osato chiedere di potersi sedere al suo fianco. Rispettava sua
figlia tanto
quanto un suddito rispetta la propria regina. La tristezza
però era presente
nei suoi occhi, quanto avrebbe voluto vederla accanto ad un uomo che
potesse
riportare la felicità non solo nel suo cuore ma anche in un
reame ormai
dimenticato dal mondo. Quei silenzi potevano essere riempiti,
quell’oscurità
divenire bagliore e quelle porte chiuse a tutti aprirsi a balli,
ricevimenti e
feste. C’era stato tempo in cui tutto questo accadeva ma
ormai restava solo un
vago ricordo su alcune tele ingiallite di quadri appesi alle pareti.
Le mani di
Regina
sudavano ed il cuore batteva in gola, persino lo stomaco si era chiuso,
erano
sensazioni ed emozioni dimenticate. Più passava il tempo
più aveva voglia di
vedere quel viso, immergersi nuovamente in quel verde e sentirne il
respiro
sulla pelle. I pensieri si sovrapponevano tanto da farle dimenticare il
mondo
che la circondava. La lingua percorse la sua bocca ed il labbro
inferiore venne
stretto fra i denti.
La mora prese un
lungo
respiro che si appoggiò allo schienale del trono posto a
capotavola, lo sguardo
perso nell’immenso soffitto dove uno prestigioso lampadario
si stagliava sopra
la sua testa. Quella donna la stava facendo impazzire e non poteva
sopportare
di non averla.
“Padre”
la mora ruppe il
silenzio
“Mia
Regina” rispose l’uomo
avvicinandosi alla figlia
“Sono
combattuta e per la
prima volta mi sento incapace di trattenere delle emozioni”
Detto
ciò si alzò dal
trono ed abbracciò il padre. Era da 28 anni che Regina non
manifestava quest’affetto,
all’epoca scelse la via della redenzione e non della
vendetta. Henry non
chiese, sapeva i cambiamenti della figlia si cinse soltanto a
ricambiare quel
tenero gesto. Durò qualche istante poi la mora si
congedò ed uscì dalla stanza
lasciando il padre con un leggero sorriso sul volto.
Come ordinato,
il suo
amato destriero era pronto per la cavalcata. Il manto era davvero
impeccabile e
lucido, ed una sella era già stata posizionata sopra la
schiena dell’animale.
Con molta dimestichezza Regina si issò e procedette in modo
signorile verso
l’uscita delle stalle.
“Vostra
Maestà”
esclamarono alcune guardie vedendola uscire
“Oggi
non esigo nessuna
scorta, restate a palazzo” Disse la mora senza nemmeno
degnarli di uno sguardo.
Detto questo
lanciò il
cavallo al galoppo sulla strada che l’avrebbe portata alla
Foresta Incantata.
Il vento passava tra i capelli, si sentiva così felice, come
se stesse andando
per la prima volta ad un appuntamento. La lunga distesa di prati venne
percorsa
rapidamente dal cavallo, che pareva risentire minimamente della
distanza
percorsa, man mano i fitti alberi della Foresta Incantata diventavano
più
vicini fino a delineare ogni singolo ramo.
Regina sapeva
orientarsi
decisamente bene all’interno della boscaglia, quando era
ragazzina le piaceva
addentrarsi per sfuggire alle grinfie della madre ed il tempo non aveva
cambiato per niente quel luogo. L’odore della terra umida, i
giochi di luce che
facevano i raggi del sole attraverso i rami, le gocce di rugiada sulle
foglie ed
i versi degli animali intorno a lei ed anche se non lo dava a vedere
una parte
di quella ragazzina viveva ancora in lei.
Emma, era
arrivata da
diverso tempo nel luogo dell’incontro, quella solitudine
l’aveva aiutata a
raccogliere tutte le idee che aveva per la testa. Se il cuore la
spingeva fra
le braccia di quella donna, un motivo c‘era, ed aveva
intenzione di seguirlo.
Era lontana da quel luogo sorvegliato, da quella madre invadente e quel
mondo
che non le apparteneva. Qualunque cosa sarebbe successa in quella
Foresta non
avrebbe in alcun modo condizionato i pensieri dei suoi genitori,
sarebbe rimasto
un segreto tra loro.
Tra la fitta
vegetazione
che insidiava il Pozzo dei Desideri fece finalmente capolino Regina. Le
due
donne si scambiarono uno sguardo ed un semplice e dolce sorriso
comparve sulle
loro labbra. Quel luogo era famoso per realizzare ogni tipo di
desiderio, ed
entrambe ne avevano uno.
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Salveeee!!
Potrà
passare anche una
settimana ma non posso non aggiornare questa FF.
Grazie per i
commenti
lasciati e per le persone che stanno seguendo l’evolversi di
questa relazione.
Ormai
l’incontro tra le
due sta per avere inizio… Per la felicità di
tutti voi eheheh
Attendo di
leggere i
Vostri sempre graditi e preziosi commenti
Trish