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Autore: Chrystal_93    28/09/2014    1 recensioni
Ve lo ricordate "Popular"? Le lotte tra il gruppo delle bionde cheerleaders e giocatori di football e quello dei "loosers" che alla fine tanto loosers non sono? Cosa succederebbe se i due gruppi entrassero in contatto a causa di un'amore inaspettato tra la perfida cheerleader Nicole e il nuovo arrivato?
Be' non vi resta che leggere per scoprirlo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nicole Julian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Verità svelate
 



 

“Brook andiamo, senza non vinco.”

“Josh per favore, non fare il bambino. Non ho idea di dove siano i tuoi calzini fortunati.” Brook sospirò. Era da dieci minuti al telefono con Josh eppure lui non sembrava rassegnarsi. “E poi perchè dovrebbero essere proprio a casa mia?”

“Perchè l'altro giorno ho portato il borsone da te e Sugar invece che studiare ha fatto casino come suo solito.”

Brook sospirò. “Ora scendo a vedere. Aspetta” disse con il cordless ancora all'orecchio.

Scese le scale ma prima di arrivare al piano di sotto Josh ululò un “Trovati!” che per poco non la fece cadere.

Nonostante il fastidio rise e mise giù. Stava per tornare su a preparsi per la partita quando sentì due voci in cucina.

“Mi preoccupa. L'altra sera è tornato e sembrava sconvolto. Preoccupato direi. Proprio ora che stava meglio...” Brook si sporse un po' di più, senza farsi vedere e vide che a parlare era stato Harrison, seduto di fronte a Sam che mangiucchiava una mela.

“Non capisco. È successo qualcosa tra lui e Carmen?”

“Non penso centri Carmen. Penso sia per Nicole.”

“Nicole? Ma non è un capitolo archiviato?”

Harrison scosse la testa. “Non sai tutta la storia.”

Sam smise di mangiare e si sporse in avanti. Harrison le raccontò della serata al cinema e di tutto il resto.

“Cosa?! Edward era andato al campo per dirle che era innamorato di lei e ha trovato Nicole che baciava un altro?!” Sam aveva la bocca spalancata.

“Non un altro. Il fratello di Carmen. E per di più il giorno dopo lei ha fatto anche piangere Carmen...”

Sam era stupefatta. “Io non lo sapevo.”

Harrison sospirò. “Si be', non è una cosa di cui gli fa piacere parlare.”

Sam rimase a rimuginare. “Eppure al ballo sembrava preso da Carmen.”

Harrison alzò le spalle. “Quando è tornato dai corridoi si era dimenticato anche dell'acqua per Carmen. E non è riuscito a spiccicare una parola.”

“Pensi che sia rimasto male nel vedere Nicole e Leo al ballo assieme?”

Harrison la guardò di sottecchi. “A te non farebbe male vedere la persona che ami con qualcun altro?” La domanda però sembrava più rivolta a loro due che al caso Edward. Gli bruciava ancora averla vista saltellare per la pista con George.

Sam diede un altro morso alla mela, tristemente.

Si alzarono e si prepararono per andare a vedere la partita di football. “Mi aveva detto che stava bene, che aveva superato tutto. Forse è stato solo un momento.” disse Harrison prendendo lo zaino dallo sgabello.

Sam sorrise, non troppo convinta. “Ma si, sicuramente è così.”

Anche Brook aveva la bocca aperta e, stringendo il telefono, cose su per non farsi vedere.

Doveva chiamare Nicole e avvisarla. Era stato tutto un fraintendimento.

Edward era venuto, non le aveva dato buca, ma se ne era andato quando l'aveva vista tra le braccia di Leo pensando così che lei non fosse interessata o peggio, che lo avesse preso in giro.

Si chiuse la porta della camera alle spalle e digitò in fretta il numero dell'amica.

Squillava. “Avanti Nic, rispondi”. Tuttavia, dopo molti squilli, Brook capì che Nicole non era in casa.

“Certo!” disse, dandosi una pacca sulla fronte. “Sarà sicuramente alla partita di football.”

Prese la borsa, ci ficcò alcune cose come le chiavi, e corse alla macchina. Doveva sbrigarsi.



 

“Uno, due, uno, due. Mary Cherry non stai dando schiaffi all'aria. Dobbiamo impegnarci di più nel secondo tempo.” Nicole stava cercando di mettere ordine tra le cheerleaders, senza troppo successo.

“Nic!” Brook arrivò tutta trafelata.

“Brook!” Nicole zoppicò un passo avanti. “Ma dove ti eri cacciata? Ti sei persa il primo tempo.”

Brook scosse la testa. Era senza fiato.

“Ti ho chiamata ma non ti ho trovata a casa.”

“Sono venuta prima. Avevo bisogno di...distrarmi.”

Brook si chinò sulle ginocchia e, quando finalmente accumulò abbastanza ossigeno nei polmoni in fiamme, si rialzò, prese l'amica per le spalle.

“Nic dobbiamo parlare.”

Nicole osservò confusa l'amica tutta rossa. “Non sono molto in vena. Non è stato un gran week-end...” cominciò ma Brook l'aveva presa per il gomito trascinandola via a forza.

“Ahia, Brook, vai più piano.” Brook non ci badò e la trascinò sulle tribune, dove però non c'era nessuno.

Quando la lasciò andare si appoggiò sulla ringhiera.

“Brook la partita sta cominciando e, se lasciamo quelle da sole, si uccideranno tra loro invece che eseguire la coreografia.” disse indicando Mary Cherry che tentava di issarsi su una compagna.

“Nicole non puoi nemmeno immaginare cosa ho...”

Nicole la interruppe subito. “E non voglio parlare del ballo, o di Leo o di altre uscite a quattro con te e Josh.”

Da quando avevano lasciato il ballo Nicole aveva tentato di evitare Leo ma lui l'aveva tempestata di chiamate ed era anche venuto a trovarla senza preavviso. Lei era riuscita a liquidarlo dopo molte avance e molte insistenze su massaggi miracolosi. Aveva continuato a pensare a Edward e alla fine era giunta alla conclusione che, se lui si era allontanato così, era perchè stava con Carmen. Voleva stare con Carmen. E l'aveva soccorsa solo perchè...be' perchè era il ragazzo più gentile e adorabile che avesse mai conosciuto.

Brook aprì le mani, facendole segno di star zitta.

“Non si tratta di questo. Nic! È stato tutto un malinteso, un enorme fraintendimento. Edward era venuto, era venuto per te, per dirti che ti amava!”

Nicole s'irrigidì. “Cosa?”

Brook le prese le mani e cominciò a raccontarle dalla chiamata di Josh a ciò che aveva sentito dire da Sam ed Harrison.

“No...” Nicole si accasciò sulla ringhiera. Si sentiva quasi mancare.

“Lui era venuto per te. Ma ti ha vista che baciavi Leo...” Nicole alzò lo sguardo. “Cioè Leo che baciava te e chissà cos'avrà pensato. Per quello ti ha trattata così! Per quello era freddo e ti ha urlato contro in bagno!”

A Nicole sembrava che il mondo si fosse fermato. Si sentiva come in una bolla, inebetita e confusa.

Guardò l'amica con la bocca aperta e poi guardò in campo, cercando di scorgere tra i tanti giocatori Edward.

Quando la partita finì Nicole corse, un po' zoppicando, verso gli spoiatoi.

Brook le fu subito dietro e la fermò in tempo, prima che entrasse nello spogliatoio maschile.

“Aspetta” le fece. Riuscì a intercettare Josh che la informò che Edward e gli altri erano già sotto la doccia.

“Ho vinto amore!” disse Josh saltellando. Brook gli concesse un veloce bacio e si voltò, ma Nicole era già sparita.

 

 

Edward stava infilando l'asciugamano nel borsone e tornare all'auto, dove probabilmente avrebbe trovato i suoi amici ad aspettarlo, quando si fermò.

Nicole era di fronte a lui, con gli occhi rossi e le mani tremanti.

“Nicole. Che ci fai qui?”

La ragazza non gli rispose.

Lui si avvicinò e vide che stava tremando ancora di più.

“Tutto bene?” Lei non rispose.

“Edward...” Non sapeva da dove cominciare.

“Vuoi sederti?” chiese lui, guardandole la caviglia che giorni prima le aveva medicato con una lattina ghiacciata della professoressa Glass.

“No!” urlò lei. “Io volevo te, Edward. Io ero venuta per te al campo da football. Poi è sbucato lui ma non volevo, è stato lui a baciare me, non io. Io l'ho allontanato ma tu non l'avrai visto. E hai pensato che ti stessi imbrogliando ma non è vero. Capisci, non è vero?”

Edward era rimasto in piedi a fissarla, senza capirci molto.

“Nicole forse dovremmo...”

Nicole lo prese per mano, gli occhi pieni di lacrime e di speranza.

“Lasciami spiegare meglio, ti prego. Ti ricordi quando ci siamo dati appuntamento al campo da football?”

Edward serrò la mascella.

“Nic, non credo sia il momento adatto per rivangare il passato.”

“E invece lo è. Perchè io ero venuta e ti ho aspettato lì. Ma prima che tu arrivassi Leo mi è arrivato alle spalle e mi ha baciata. Per un attimo ho pensato fossi tu e poi, quando ho visto che era lui, l'ho allontanato, l'ho respinto. Ti ho aspettato ma tu non sei più arrivato e alla fine me ne sono andata credendo che mi avessi dato buca. Che non ti importasse. Quando poi in classe eri così freddo pensavo che Carmen ti avesse detto qualcosa contro di me e non ci ho visto più, l'ho aggredita.

Il litigio in bagno...tu che mi urlavi contro...ho pensato che non ti importava davvero di me...”

Edward era rimasto immobile. Tutti i pezzi del puzzle ora erano andati al loro posto e si sentì così stupido per aver pensato che Nicole lo avesse preso in giro.

“Io pensavo che tu e Leo...”

Nicole si avvicinò di più, senza togliergli gli occhi di dossi, cercando di captare ogni minima espressione sul suo volto.

“No. A me piacevi tu. Io volevo te Edward. Non sono la ragazza migliore del mondo ma tu mi rendevi migliori, mi sentivo meglio di fianco a te.”

Una lacrime le scese sulla guancia. Abbassò lo sguardo guardando le sue mani intrecciate a quelle del ragazzo.

Forse è troppo tardi. Pensò.

Era pronta a sentire il rifiuto come uno schiaffo. Invece non arrivò niente del genere.

Edward la strinse a sé e, lasciando cadere il borsone, si avvicinò col volto al suo.

Nicole sentì il cuore scoppiarle nel petto. Un'ondata di gioia e di sollievo si stava irradiando in tutto il corpo.

Le loro labbra erano sempre più vicine quando un rumore sordo li fece girare di scatto.

Carmen era in piedi di fronte a loro, con le braccia ancora protese per reggere il dolce che era caduto a terra.

Gli occhi le si riempirono di lacrime.

“Scusate” mormorò, chinandosi per raccogliere il dolce ma, non riuscendoci, scappò via.

“Carmen!” urlò Edward staccandosi da Nicole.

Fece alcuni passi, poi lasciandole le mani, le disse “Scusa, ti prego...perdonami.” Detto questo corse via per inseguirla.

Nicole rimase con le braccia penzoloni e le mani che sembravano stringere l'aria, memori del calore e del contatto con la pelle del ragazzo.

È davvero troppo tardi. Pensò.

Chiuse gli occhi e strinse le labbra. Doveva far forza su tutta se stessa per non piangere, per non farsi vincere da quella fitta che la stava assalendo. Di nuovo.

“Nicole! Ti volevo tenere un posto in tribuna ma sono arrivato tardi.”

Una voce dietro di lei comparve a spezzare il silenzio.

Leo si stava avvicinando sempre più e di colpo seppe cosa doveva fare. Ci aveva messo un sacco di tempo, si era sempre sentita confusa ma ora sapeva che la cosa giusta da fare era lasciarlo.

Non poteva continuare a imbrogliarlo ma soprattutto a imbrogliare se stessa. Non provava niente per lui e stare con Leo solo perchè Edward non la voleva non era una soluzione. Era più semplice ma non era la cosa giusta, per nessuno.

Aprì gli occhi e si girò quando sentì Leo prenderla per il braccio.

Sorrise tristemente mentre una lacrima le rigava la guancia. Non avrebbe avuto Edward ma aveva fianalmente fatto luce su ciò che sentiva e su ciò che era successo.

“Tutto bene?” chiese lui, quando notò la lacrima.

“Si, ora si.” sussurrò.

Forse non era troppo tardi per tutto.

 

 

Nicole mise la mano in borsa e trovò subito le chiavi della macchina.

La caviglia le doleva ancora ma, grazie a una nottata di riposo, una busta di piselli surgelata e gli antidolorifici della madre, riusciva a guidare tranquillamente.

Aprì la porta e salì in auto, sedendosi al posto di guida.

Buttò la borsa sul sedila a fianco al suo e, sospirando, appoggiò la testa sullo schienale, lasciando che le immagini di ciò che era successo poco prima la investissero con tutta la loro iconica forza.

Menomale che stai bene. Così potremmo farci un giro al centro commerciale e poi magari potresti venire a casa mia... Ho la casa libera finalmente e potremmo stare un po' insieme.” Leo si avvicinò a lei, sfiorandole con alcune dita il braccio e posandole le labbra sull'orecchio. “Potrei massaggiarti la caviglia. Ho delle mani d'oro sai...”

La bocca scese sul suo collo ma, prima che potesse poggiare le labbra sulla pelle di lei, Nicole lo prese per le spalle e dolcemente lo allontanò.

E' finita Leo.”

Lui si allontanò da lei, fissandola incredulo. “Se è per il centro commerciale possiamo saltarlo. Oppure se non te la senti per la caviglia, non fa niente. Posso aspettare.”
Nicole scosse la testa. “Non per molto comunque. Sei così sexy con la divisa...” Leo si riavvicinò a lei ma ancora una volta la ragazza lo bloccò.

Non funziona tra di noi.” Nicole tolse le mani del ragazzo dai suoi fianchi. “Ti sto lasciando, Leo.”

Fu come se l'avesse preso a schiaffi. Si scrollò la testa e fece una risata, incredulo.

Ma che stai dicendo, Nicole?”

Lei fece un passo indietro, sospirando. “Sarebbe inutile sia per te che per me continuare questa... relazione. Non voglio essere troppo dura, ma non provo niente per te.”

Leo strinse i pugni e contrasse la mascella. Di colpo la sorpresa e il dolore avevano lasciato posto alla rabbia.

Lo stai facendo per lui?” sibilò.

Nicole abbassò lo sguardo. “No.”

Leo sembrò esserne rincuorato. Si riavvicinò di un passo. “Lo sai che lui non ti vuole. Sta con mia sorella, e non è il ragazzo giusto per te. Tu hai bisogno di un uomo, un uomo forte che sa quello che vuole. Un uomo come me.” Era di nuovo a pochi centimetri di distanza dalla ragazza.

Edward potrebbe anche ricambiare i miei sentimenti ma non ti sto lasciando per lui. Non per quello che tu pensi, in ogni caso.”

Leo tornò a rabbuiarsi.

E' finita perchè non sono innamorata di te. E' finita perchè starei con te, così come ho fatto, solo per cercare di riempire un vuoto, ma non sarebbe giusto, per nessuno dei due. Anche se Edward non mi vorrà mai non mi importa.”

Ma...”

E' inutile.” disse lei, ora più dura. Strinse le labbra e girò i tacchi, lasciando il ragazzo in piedi, con i pugni stretti.

Quando chiuse la porta alle spalle lo sentì urlare il suo nome, ma non si fermò, andò dritta al parcheggio.

Nicole inspirò a fondo e strinse il volante.

Era vero, Edward era corsa da Carmen, non era rimasto con lei. Ma non poteva più fingere con se stessa, non poteva più stare con Leo per convincersi che non provava niente per quell'altro ragazzo.

Non era giusto per nessuno, specialmente per lei.

Era stata dura ma si sentiva un po' più libera. La verità faceva male, tuttavia non fingere più con se stessa era una gran bella soddisfazione. Era come se quel peso che aveva sentito addosso per tanto tempo ora si fosse sciolto, fosse scomparso.

È giusto così, Nicole. È giusto così. Si ripeté mentalmente prima di mettere in moto.

 

 

“Carmen!” Edward corse via, anche se a malincuore.

Era finalmente a un passo dalle labbra di Nicole, della sua Nicole, e all'improvviso il mondo sembrava essere esploso.

La cercò dappertutto e tornò addirittura al campo da football ma nemmeno lì la trovò.

“Harrison!” Urlò vedendo l'amico che stava discutendo con Sam.

“Ehi!” disse lui, dandogli una pacca sulla spalla. “Bella partita, amico!”

Edward riprese fiato in fretta. “Avete visto Carmen?”

Sam scosse la testa e, senza aspettare oltre, Edward li salutò e corse via.

Quando arrivò al parcheggio mise una mano sopra gli occhi, per schermarsi dal sole, ma non vide né Carmen, né la sua auto.

L'unica cosa che vide fu la macchina di Nicole che si allontanava.

Le braccia gli caddero lungo i fianchi, come se fossero state di piombo.

A quanto pare, le aveva perse tutte e due.



 
Note dell'Autrice
 
 
 
Ecco un altro capitolo! Questa volta sono stata più puntuale e spero, anche con la lunghezza maggiore rispetto al capitolo precedente, di essermi fatta perdonare. Non tiratemi subito della frutta addosso, anche se vi capirei. Stavano per baciarsi e di colpo arriva Carmen, non ci voleva. Ma chi dice che le abbia perse tutte e due? Finalmente, come avrete capito dal titolo, la verità è venuta a galla -Brook, per una volta, ne ha fatta una buona-  e ora sta solo a Edward decidere con chi vuole stare. 
Per voi chi sceglierà? Posso dirvi subito che lo scoprirete nel prossimo capitolo. E posso anche dirvi che siamo vicini alla fine di questa fan fiction, ma non sono ancora pronta per chiudere tutto.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi esorto a dirmi cosa ne pensate e, se ne avrete voglia, a continuare a segirmi per sapere come andrà a finire. Questa volta sono riuscita persino a intrudurre di nuovo le immagini che, se avete letto il capitolo, dovrebbero calzare bene con la trama.
Ora passiamo ai ringraziamenti. Un grande, grande, grande grazie a Paola Granger che continua a seguirmi e a recensire, capitolo dopo capitolo. E un grazie anche a tutti coloro -tutti voi se state leggendo queste note- che leggono questa storia. Alla prossima!
  
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