Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SignorinaS    28/09/2014    3 recensioni
La vicenda si svolge due anni dopo il film. Ad Arendelle regna la pace grazie alla regina Elsa. Tutto va per il verso giusto finalmente, ma un giorno uno strano varco spaziale compare ai confini di Arendelle. Tocca ad Elsa, in qualità di regina, e alla sorella Anna, con gli inseparabili Kristoff, Sven e Olaf, scoprire dove porta il varco. Una volta oltrepassato si ritrovano in una città esattamente uguale ad Arendelle, con una piccola piccola differenza: tutti i suoi abitanti sono gli stessi della città a loro conosciuta, ma di sesso opposto. È qui che Elsa fa la conoscenza di Elson (il suddetto personaggio non mi appartiene, è ripreso dalla FF “Frozen alla conquista della Queen” di Le Cicche, io ho solo apportato delle modifiche, eliminando la parentela con Elsa), con il quale stringerà un fortissimo legame che andrà ben oltre l’amicizia. Al fianco di Elson troveranno Andy, fratello minore di Elson , la sua fidanzata Kristeen, la renna Silvy e Olly, un piccolo pupazzo di neve femmina. Elsa troverà in tutti loro dei nuovi e grandissimi amici. Però un altro mondo non vuol dire solo nuovi amici, ma anche nuovi nemici.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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POV ELSA
Il portale si era chiuso, non eravamo riusciti ad arrivare in tempo. Mi lasciai scivolare sulle ginocchia chiudendomi a guscio su me stessa. Avevo abbandonato Arendelle, il mio regno era ingovernato, in preda a persone assetate di potere, che non avrebbero esitato un secondo ad approfittare del vuoto di potere. – Elsa, che facciamo ora? –
-Non lo so, Anna. –
Kristeen avanzò verso di me e mi si inginocchiò d’innanzi. – Mi dispiace moltissimo. C’è qualcosa che posso fare per voi?-
No, non c’era niente che avrebbe potuto fare, almeno che non fosse capace di riaprire il varco, o di catapultarci di nuovo a casa, quella vera, la nostra vera Arendelle.
-è tutta colpa mia! –
Alzai lo sguardo per poggiarlo su Elson. Il ragazzo teneva la testa abbassata, con i capelli che gli coprivano gli occhi. I pugni stretti sui fianchi, così fortemente che le sue nocche erano sbiancate.
-se non vi avessi chiesto di venire con me dai troll ora sareste già tornati a casa, sani e salvi. –
Mi asciugai le lacrime che mi avevano iniziato a solcare gli zigomi e sorrisi, in modo più rassicurante possibile, a Elson. – Non è colpa tua, non potevi saperlo. –
-Questo non mi giustifica. –
-Per favore, non attribuirti colpe che non hai. –
Andy picchiò un piede a terra richiamando l’attenzione di tutti. – Andiamo! Basta con questa negatività. Il varco si riaprirà presto o tardi. È meglio così! –
Era ufficiale, anche se mi ricordava tanto Anna ora lo avrei congelato. Non poteva essere meglio così. Suo fratello lo richiamò
-Andy, prova a metterti nei loro panni. Sono lontani da casa, in un posto che conoscono solo perché è il loro mondo allo specchio, soli. Come ti sentiresti tu? –
Andy sbatté le palpebre – Penso che mi sentirei come Olly quando si è trovata nelle stalle e Silvy e i cavalli hanno tentato di mangiarle il naso. Ma non è questo il punto! Solo io ho ascoltato cos’ha detto Granmamma? Ora che è scomparso il portale congiungerà i nostri nemici con i loro- Disse indicando me – Questo vuol dire che tutti quelli che hanno come scopo il vendicarsi di noi si troveranno ad Arendelle. O qui o nella loro. Ma in ogni caso saremmo da soli contro una minaccia doppia. Se siamo insieme invece avremo più possibilità di respingerli. –
Anna si avvicinò ad Andy e gli poggiò le mani sulle spalle – Tu hai perfettamente ragione! –
Si capiva che quei due condividevano lo stesso cervello, perché a parte loro, nessuno sembrava aver capito cosa intendeva Andy. Lo capirono anche loro guardando le nostre espressioni.
-su, non è difficile! – disse Anna – Noi contro Hans + loro nemici = noi morti. Ma Noi + loro contro Hans + loro nemici= Possibilità di vittoria. –
Mi ci volle uno sforzo sovraumano, ma al fine capii anche io cosa intendevano. Avevano anche ragione, per di più. Ma non potevo comunque perdonarmi di aver abbandonato il mio regno.
Gettai una veloce occhiata ad Elson, che stava rigirando tra le dita il bottone color ghiaccio nella sua giacca. Quell’espressione persa nel vuoto gli dava un’aria affascinante. ELSA MA COSA STAI PENSANDO? RESETTA SUBITO!
 
POV ELSON
Sdraiato sul letto in camera mia stavo ripensando a tutto quello che era successo oggi. Elsa mi aveva chiesto di non incolparmi per la scomparsa del portale, ma per me era impossibile. L’idea di andare da Granmamma era stata mia, e loro non avevano nessun obbligo di seguirmi.
Socchiusi gli occhi e mi sbottonai la giacca poggiandomi la mano sugli addominali. Avrei dovuto fare il bagno prima di cena, mi conveniva. Mi alzai dal letto slacciandomi il mantello e facendolo cadere sul pavimento. Mi levai la giacca, e anche quella finì per terra, di fianco al mantello.
Stavo per togliermi i pantaloni, quando qualcuno bussò alla porta. Doveva essere Andy che veniva a chiedermi che colore preferivo gli addobbi per il matrimonio. Cominciavo a non sopportarlo più.
-Avanti –
Elsa entrò in camera mia con lo sguardo basso e le mani allacciate in grembo. – scusa l’ora Elson, ma dovevo parlarti di una cosa – Alza la testa e mi vede. Ricordo a chi si fosse perso questo punto, che sono praticamente nudo; indossavo solo le mutande e i pantaloni abbassati a metà natica. Non mi sono rivestito…pensavo fosse Andy…
Lei diventò rossa pomodoro, cosa molto visibile vista la sua candida carnagione lattea.
Mi affretto a ritirarmi su i pantaloni ed allacciarli.
-Scusami- mi affretto a dire – stavo andando a fare il bagno –
- scusami tu! Non volevo essere invadente! Oh Dio, che imbarazzo! –
L’ultima frese la sussurrò coprendosi il viso con le mani. Io cercai di cambiare argomento.
-Come sapevi che era camera mia? –
-questa è anche camera mia. Nella mia dimensione intendo! – Elsa parlò camminando spedita verso la finestra. La spalancò facendosi aria con le mani.
-è tutto ok Elsa? –
- dovrebbe essere illegale avere un fisico del genere…ah si, ignorami! Va tutto bene! –
Non capivo se parlava con me o da sola, ma per precauzione mi rivestii, rimettendomi pure il mantello.
-Volevi parlarmi? –
Elsa annuì voltandosi verso di me, sempre con le guance in fiamme.
-Anche tu hai avuto quel periodo di crisi? Quello in cui ti sei messo a ghiacciare tutto? –
Le sorrisi quasi ridendo. – si l’ho avuto, e per tua informazione ho letteralmente trasformato Andy in ghiaccio! –
-anche tu? – Lei scoppiò a ridere. – e magari mi dirai che hai pure costruito un castello interamente di ghiaccio. -
- è così! – Elsa rimase sorpresa. – oh –
- Vieni con me, te lo mostro! – Le tesi la mano, in attesa che lei l’afferrasse, cosa che avvenne dopo che rimase a fissarla per quattro secondi esatti. Mia avvicinai alla finestra e la scavalcai aiutando Elsa a fare lo stesso. – Scendiamo dal tetto? –
- si, per forza! È quasi ora di cena, il mio insegnate di portamento non mi farebbe mai uscire così tardi, neanche se sono il re. – Era vero! Odiavo quell’uomo. Camminammo sul tetto fino alla sporgenza più basso. – Coraggio Elsa, ti aiuto a scendere. – La presi per le braccia facendole toccare la neve con i piedi, ma io persi l’equilibrio ed entrambi ci ritrovammo sdraiati nella neve. Lei sotto e io sopra, in una posizione che avrebbe lasciato molto spazio alla fantasia. CHE IMBARAZZO.
- Scusa! – le dissi, eppure non trovai la forza di alzarmi da lei, non riuscii a distogliere lo sguardo dai suoi occhi azzurri, tanto simili ai miei.
- Elson…non adiamo? –
- si! Scusa! –
Questa volta mi alzai da lei, arrossendo leggermente.
Scalammo la montagna del Nord e raggiungemmo il luogo in cui due anni fa edificai il castello di ghiaccio, da solo, con i miei poteri.
-Wow! – disse Elsa – non è proprio come il mio! Ha meno fru fru. –
Entrammo nel castello e le mostrai le stanze, mi sentivo una guida turistica.  Terminato il giro scendemmo nel salone principale. – Ti piace? –
-è bellissimo! –
Io le sorrisi – ora torniamo ad Arendelle. La cena è già iniziata, mi prenderò una bella strigliata.-
-Elson! Quanto tempo! –
Quella voce! Non poteva essere lei. Io e Elsa ci voltammo e seduta sulle scale di ghiaccio vedemmo una ragazza dai capelli rossicci, che lentamente scavallò le gambe e si diresse verso di noi. Io ero impietrito, non riuscivo nemmeno a parlare.
-Due anni. O sbaglio? –
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE

Vi presento il nuovo capitolo! Ho fatto molto in fretta perché questa parte l’ avevo già scritta per metà. Spero che possa piacervi. Fatemi sempre sapere cosa ne pensate! Accetto anche le critiche.
SignorinaS
 
   
 
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