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Autore: _Miokie    30/09/2014    4 recensioni
"Uccido i demoni sulla terra perché quelli nella mia mente non possono morire".
In città è arrivata una ragazza avvolta da un mantello e dai lunghi capelli vermigli.
[Avvertimento per coloro che leggono, la storia che vi accingerete a leggere si rifà agli avvenimenti presenti nell' anime ispirato dalla saga dei videogiochi di Devil May Cry ]
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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Le nostre bocche si sono sfiorate, per pochi secondi. E la musica si è fermata, oppure semplicemente sono io a non sentirla più. Mi hai aiutato a rialzarmi sorreggendomi con una mano sulla base della schiena, lì dove finisce la scollatura e l'altra intrecciata alla mia. Riesco a percepire la ruvidità dei suoi calli, presenti sui polpastrelli ed il palmo, attraverso i guanti di velluto. I miei occhi sono incatenati ai tuoi e insieme ai nostri sguardi si incontrano anche i nostri pensieri, non so cosa mi faccia sentire così sicura, ma ho la netta sensazione che stiamo pensando alla stessa cosa. E se così fosse allora capirei perché nessuno dei due riesce a coprire un'altra volta quei millimetri che ci separano.
-Qui c'è troppa gente...- mormoro continuando a mantenere il diretto contatto con i suoi occhi. -...Se non esco fuori rischio di svenire.-
Deglutisce. Si sposta di lato interrompendo il nostro contatto visivo e mi accompagna fino all'enorme terrazza. Lascia il mio braccio quando arriva alla portafinestra mentre io continuo fino alla balaustra di marmo. Mi sfilo i guanti e mi poggio coi gomiti sul bordo, prendendo in pieno viso il venticello serale che si sta alzando e che mi aiuta a districare i pensieri.


Dante... cosa sta succedendo?



-Dante-



She seems dressed in all the rings
Of past fatalaties



In quel vestito, di una tonalità di rosso appena più scura di quella dei tuoi capelli, che ti fascia i fianchi e lascia scoperta gran parte della tua schiena, vedo il sangue versato dalla tua famiglia tanto tempo fa'. Oh Beatrix, sembri così piccola e minuta e allo stesso tempo forte abbastanza da poter reggere qualsiasi peso sulle tue spalle, ed è quello che hai fatto fin'ora. Reggendo il peso di una vita fatta di incubi strazianti, dell'unica parte rimanente della tua famiglia che aspetta sempre e ansiosamente notizie di te e la curiosità, che quasi ti uccide, il bisogno di voler sapere chi ha ucciso i tuoi genitori e perché. Non me l'hai mai detto, ma io so che è così.



She continues to see
Climatic hands that press her temples and my chest



Solo per una notte, mi avevi detto, ti è accaduto di non rifare quell' incubo, che ti ha oppresso la mente fino quasi a farti impazzire nella notte. Quante volte sono rimasto sveglio fino a tardi, accanto a te a vegliarti mentre di dimenavi nel sonno rivivendo quelle terribili scene nella tua testa. Forse sai anche questo, probabilmente lo sai perché noto come mi guardi ogni volta, mi guardi come se sapessi del fatto che sono a conoscenza del tuo dolore, del tuo soffrire ogni santa notte. E stai ancora più male sapendo che io ti vedo in questo stato.
Ma siamo in due a soffrire, sai?
Piccola, vorrei poter fare qualcosa. Se potessi come quella notte di ormai diverso tempo fa, fermare il tuo continuo ciclo di terrore notturno.



She isn't real...
I can't make her real



E non sembri neanche vera vista da qui, la gonna del vestito che ondeggia, mossa dal venticello appena alzatosi, intorno alle tue gambe. Una visione, qualcosa di mistico che potrebbe scomparire da un momento all'altro trascinato via da quella stessa arietta estiva, all'improvviso, come per magia, lasciandomi qui solo come un povero idiota in preda ai suoi deliri. Eppure se non esistessi, farei di tutto per far si che tu possa essere qui, per farti diventare mia, qui vicino a me. E non cambierei nulla di te, ti farei così come sei, con la stessa sfumatura di rosso dei capelli, vermigli come il sangue di una ferita fresca. Con lo stesso taglio degli occhi che, vispi ed attenti scrutano ogni particolare intorno a loro. Lo stesso colore azzurro delle iridi nelle quali mi rispecchio perfettamente, che mi congelano impedendomi di opporti resistenza e in cui allo stesso tempo affondo come un mare che mi risucchia verso il fondo. Nulla cambierei in te Bea, i tuoi fianchi un po' larghi, le gambe magre e la vita stretta, il viso pallido ma che arrossisce facilmente, esattamente così ti rifarei. Perfetta, così come appari.
E forse è proprio per questo che non posso riuscirci, è più facile creare la perfezione anziché qualcosa con piccole ma comunque evidenti sbavature che rendono comunque il tutto ancor più reale e bello.


Beatrix, cosa sta succedendo?


La raggiungo. Tiene il volto coperto con le mani. Le sfioro la schiena col dorso della mano, è gelata ma allo stesso tempo sta andando a fuoco, un fuoco che le brucia dentro e che la fa tremare al mio contatto.
-Bea...- inizio, ma lei mi zittisce subito, voltandosi di scatto verso di me.
-Lo sapevo che non saremmo dovuti venire.- Non mi guardi neanche negli occhi, sguardo fisso verso il basso mentre sei intenta a torturare la stoffa dei tuoi guanti per il nervosismo. -Mi dispiace Dante.-
-Non vedo perché dovresti scusarti.-
-Perché... è così imbarazzante!- Ti copri di nuovo il viso e vieni scossa da un singhiozzo.
-Allora dovrei essere io a scusarmi- le afferro i polsi e catturo i suoi occhi nei miei, sono lucidi, ma non sta per piangere. -Ma non lo farò...- Continuo a fissarla, ma non pare ancora convinta. -Non è successo niente.- Sbagliato. È successo tutto. È come se avessimo racchiuso la storia dell'universo in tre secondi scarsi.
Alza gli occhi al cielo -Niente... certo...-
-Niente per cui tu debba farti venire una crisi di panico.- Da che pulpito direi, ma in questo momento l'unica cosa che posso fare è stringerla a me e lasciare che lei si aggrappi alla mia giacca e si nasconda contro il mio petto.
-Scusami...- mormora.
-Ancora?!-
Si allontana, stavolta è lei che cattura il mio sguardo, sembra già più serena, sorride timida. -No, intendevo per questa reazione esagerata.- Prende la mia mano ed inizia a giocare con le dita. -Quindi... adesso?- continua sottovoce.
-Beh, sai come si dice, carpe diem.- le sollevo il viso e intrappolo le sue labbra tra le mie.


* *


I suoi capelli, sparsi su tutto il cuscino sono come rivoli di sangue sul bianco tessuto.

È la fusione di due corpi, completamente diversi l'uno dall'altro.


Quello di lei, piccolo e magro, minuta e delicata sotto il suo tocco.


Quello di lui, robusto ed imponente su di lei, la schiena ampia alla quale lei si aggrappa, stringe forte la pelle con le dita, lasciando dei graffi lunghi ed arrossati.

Le loro labbra che non riescono a stare separate per troppo tempo, si bramano a vicenda, le loro lingue si incontrano e si accarezzano, si sfiorano e danzano insieme, al ritmo dei loro respiri, come loro poco prima nel salone a tempo con la musica.




Song: Vermillion - Slipknot



L'Angolo di Lilith!

Eeeeeeeeee indovinate chi è tornata dopo un'interminabile pausa estiva? Yeah, proprio la sottoscritta :3
So di non aver scritto molto stavolta, ma è anche vero che la storia è agli sgoccioli, preparatevi a dire ciao ciao a Vermillion Hair, ma non a me eh! Sono già pronta con nuove long da pubblicare una dopo l'altra (si spera, ormai sapete come son fatta, basti pensare che questa va avanti da quasi due anni D: ), comunque sarà in un fandom TOTALMENTE diverso dagli altri in cui mi sono cimentata, sarà un'ardua sfida, ma ce la metterò tutta :3
Lo so che cortino il capitolo però due righe di recensione sono sempre gradite ç^ç


Alla prossima,
Lilith

  
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