Le
nostre bocche si sono sfiorate, per pochi secondi. E la musica si
è
fermata, oppure semplicemente sono io a non sentirla più. Mi
hai
aiutato a rialzarmi sorreggendomi con una mano sulla base della
schiena, lì dove finisce la scollatura e l'altra intrecciata
alla
mia. Riesco a percepire la ruvidità dei suoi calli, presenti
sui
polpastrelli ed il palmo, attraverso i guanti di velluto. I miei
occhi sono incatenati ai tuoi e insieme ai nostri sguardi si
incontrano anche i nostri pensieri, non so cosa mi faccia sentire
così sicura, ma ho la netta sensazione che stiamo pensando
alla
stessa cosa. E se così fosse allora capirei
perché nessuno dei due
riesce a coprire un'altra volta quei millimetri che ci separano.
-Qui
c'è troppa gente...- mormoro continuando a mantenere il
diretto
contatto con i suoi occhi. -...Se non esco fuori rischio di svenire.-
Deglutisce.
Si sposta di lato interrompendo il nostro contatto visivo e mi
accompagna fino all'enorme terrazza. Lascia il mio braccio quando
arriva alla portafinestra mentre io continuo fino alla balaustra di
marmo. Mi sfilo i guanti e mi poggio coi gomiti sul bordo, prendendo
in pieno viso il venticello serale che si sta alzando e che mi aiuta
a districare i pensieri.
Dante...
cosa sta succedendo?
-Dante-
She
seems dressed in all the rings
Of
past fatalaties
In
quel vestito, di una tonalità di rosso appena più
scura di quella
dei tuoi capelli, che ti fascia i fianchi e lascia scoperta gran
parte della tua schiena, vedo il sangue versato dalla tua famiglia
tanto tempo fa'. Oh Beatrix, sembri così piccola e minuta e
allo
stesso tempo forte abbastanza da poter reggere qualsiasi peso sulle
tue spalle, ed è quello che hai fatto fin'ora. Reggendo il
peso di
una vita fatta di incubi strazianti, dell'unica parte rimanente della
tua famiglia che aspetta sempre e ansiosamente notizie di te e la
curiosità, che quasi ti uccide, il bisogno di voler sapere
chi ha
ucciso i tuoi genitori e perché. Non me l'hai mai detto, ma
io so
che è così.
She
continues to see
Climatic hands that press her temples and my
chest
Solo
per una notte, mi avevi detto, ti è accaduto di non rifare
quell'
incubo, che ti ha oppresso la mente fino quasi a farti impazzire
nella notte. Quante volte sono rimasto sveglio fino a tardi, accanto
a te a vegliarti mentre di dimenavi nel sonno rivivendo quelle
terribili scene nella tua testa. Forse sai anche questo,
probabilmente lo sai perché noto come mi guardi ogni volta,
mi
guardi come se sapessi del fatto che sono a conoscenza del tuo
dolore, del tuo soffrire ogni santa notte. E stai ancora più
male
sapendo che io ti vedo in questo stato.
Ma
siamo in due a soffrire, sai?
Piccola,
vorrei poter fare qualcosa. Se potessi come quella notte di ormai
diverso tempo fa, fermare il tuo continuo ciclo di terrore notturno.
She
isn't real...
I can't
make her real
E
non sembri neanche vera vista da qui, la gonna del vestito che
ondeggia, mossa dal venticello appena alzatosi, intorno alle tue
gambe. Una visione, qualcosa di mistico che potrebbe scomparire da un
momento all'altro trascinato via da quella stessa arietta estiva,
all'improvviso, come per magia, lasciandomi qui solo come un povero
idiota in preda ai suoi deliri. Eppure se non esistessi, farei di
tutto per far si che tu possa essere qui, per farti diventare mia,
qui vicino a me. E non cambierei nulla di te, ti farei così
come
sei, con la stessa sfumatura di rosso dei capelli, vermigli come il
sangue di una ferita fresca. Con lo stesso taglio degli occhi che,
vispi ed attenti scrutano ogni particolare intorno a loro. Lo stesso
colore azzurro delle iridi nelle quali mi rispecchio perfettamente,
che mi congelano impedendomi di opporti resistenza e in cui allo
stesso tempo affondo come un mare che mi risucchia verso il fondo.
Nulla cambierei in te Bea, i tuoi fianchi un po' larghi, le gambe
magre e la vita stretta, il viso pallido ma che arrossisce
facilmente, esattamente così ti rifarei. Perfetta,
così come
appari.
E
forse è proprio per questo che non posso riuscirci,
è più facile
creare la perfezione anziché qualcosa con piccole ma
comunque
evidenti sbavature che rendono comunque il tutto ancor più
reale e
bello.
Beatrix,
cosa sta succedendo?
La
raggiungo. Tiene il volto coperto con le mani. Le sfioro la schiena
col dorso della mano, è gelata ma allo stesso tempo sta
andando a
fuoco, un fuoco che le brucia dentro e che la fa tremare al mio
contatto.
-Bea...-
inizio, ma lei mi zittisce subito, voltandosi di scatto verso di me.
-Lo
sapevo che non saremmo dovuti venire.- Non mi guardi neanche negli
occhi, sguardo fisso verso il basso mentre sei intenta a torturare la
stoffa dei tuoi guanti per il nervosismo. -Mi dispiace Dante.-
-Non
vedo perché dovresti scusarti.-
-Perché...
è così imbarazzante!- Ti copri di nuovo il viso e
vieni scossa da
un singhiozzo.
-Allora
dovrei essere io a scusarmi- le afferro i polsi e catturo i suoi
occhi nei miei, sono lucidi, ma non sta per piangere. -Ma non lo
farò...- Continuo a fissarla, ma non pare ancora convinta.
-Non è
successo niente.- Sbagliato. È successo tutto. È
come se avessimo
racchiuso la storia dell'universo in tre secondi scarsi.
Alza
gli occhi al cielo -Niente... certo...-
-Niente
per cui tu debba farti venire una crisi di panico.- Da che pulpito
direi, ma in questo momento l'unica cosa che posso fare è
stringerla
a me e lasciare che lei si aggrappi alla mia giacca e si nasconda
contro il mio petto.
-Scusami...-
mormora.
-Ancora?!-
Si
allontana, stavolta è lei che cattura il mio sguardo, sembra
già
più serena, sorride timida. -No, intendevo per questa
reazione
esagerata.- Prende la mia mano ed inizia a giocare con le dita.
-Quindi... adesso?- continua sottovoce.
-Beh,
sai come si dice, carpe diem.- le sollevo il viso e intrappolo le sue
labbra tra le mie.
* *
I suoi capelli, sparsi su tutto il cuscino sono come rivoli di sangue sul bianco tessuto.
È la fusione di due corpi, completamente diversi l'uno dall'altro.
Quello di lei, piccolo e magro, minuta e delicata sotto il suo tocco.
Quello
di lui, robusto ed imponente su di lei, la schiena ampia alla quale
lei si aggrappa, stringe forte la pelle con le dita, lasciando dei
graffi lunghi ed arrossati.
Le loro labbra che non riescono a stare separate per troppo tempo, si bramano a vicenda, le loro lingue si incontrano e si accarezzano, si sfiorano e danzano insieme, al ritmo dei loro respiri, come loro poco prima nel salone a tempo con la musica.
Song: Vermillion - Slipknot
L'Angolo
di Lilith!
Eeeeeeeeee
indovinate chi è tornata dopo un'interminabile pausa estiva?
Yeah,
proprio la sottoscritta :3
So
di non aver scritto molto stavolta, ma è anche vero che la
storia è
agli sgoccioli, preparatevi a dire ciao ciao a Vermillion Hair, ma
non a me eh! Sono già pronta con nuove long da pubblicare
una dopo
l'altra (si spera, ormai sapete come son fatta, basti pensare che
questa va avanti da quasi due anni D: ), comunque sarà in un
fandom
TOTALMENTE diverso dagli altri in cui mi sono cimentata,
sarà
un'ardua sfida, ma ce la metterò tutta :3
Lo
so che cortino il capitolo però due righe di recensione sono
sempre
gradite ç^ç
Alla
prossima,
Lilith