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Autore: Flos Ignis    01/10/2014    3 recensioni
Innanzi tutto, bisogna dire che questa storia parla del Destino. Dell'Amore. Della Morte. Dell'Amicizia.
La guerra contro Voldemort è finita, ma sembra che un nuovo male, ancora senza volto e senza nome, minacci di far spargere la Disperazione come un veleno mortifero. Gli eroi che ben conosciamo combatteranno contro di esso, ma la distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è facile non è così netta. Forse riusciranno a vincere questa nuova guerra, o forse soccomberanno. La risposta che cercano, la salvezza che anelano, giace in una Verità così antica che la memoria umana non ne conserva più il ricordo.
'Quando il mondo spirerà l'ultimo anelito di vita che gli rimane, l'Ultima chiamerà a raccolta il Potere che da sempre appartiene alle Creature , traendo forza dal Fuoco, dall'Acqua, dalla Terra e dall'Aria. Il Male saprà contrastarla, ed ecco giungere il Destino, il quale plasmerà con le sue mani sè stesso e tutti quanti noi col Giudizio Celeste.
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, confido nella vostra benevolenza e nel vostro aiuto per migliorarmi come scrittrice e persona! Buona lettura, spero! Non fatevi ingannare dall'altisonanza della profezia, riservo allegre e rilassanti sorprese!
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Il potere dell’Aria
 
Perché del resto quel primo dolore era penetrato così facilmente nel mio intimo, se non perché avevo versato la mia anima sulla sabbia, amando una creatura destinata a morire?
‘Shadowhunters-le origini- la principessa’, di Cassandra Clare
 
 
-Harry, c’è qualcosa che non va!-
Il ragazzo finì di legare con spesse corde magiche l’ultimo dei Maghi Neri che avevano sconfitto. Avevano avuto il loro bel daffare lì ad Amsterdam per tenere a bada tredici tra streghe e maghi alquanto agguerriti. Hermione ovviamente non avrebbe avuto problemi a batterli tutti in un minuto, ma siccome lei era l’unica a poter usare gli Incanti Patroniani, aveva lasciato a lui il compito di catturare i loro avversari, lasciandogli in caso di necessità un suo Doppio per avvertirla se avesse avuto bisogno d’aiuto. Incredibile, Hermione era in grado di Sdoppiarsi…
Lei nel frattempo era andata in giro per la città seguendo l’istinto e aveva liberato la gente caduta sotto l’incantesimo di Apatia. Non tutti però. Usando un connubio di Acqua e Terra, aveva individuato e liberato la maggior parte di esse facendo leva sui loro sentimenti…. Ma alcune di loro non avevano un cuore abbastanza forte perché lei potesse farci leva.  Era un’arma a doppio taglio, l’impossibilità di incantare i cuori…
Avrebbe dovuto portarli ad Hogwarts con i cuori puri, e aspettare la fine della guerra per far finire l’effetto dell’incantesimo di Apatia…. Sperando che si concludesse con la loro vittoria. Intanto aveva posto uno scudo protettivo su tutta la città a prova di Nemo e luogotenenti annessi usando il potere del suo patronus. E con quella era arrivata a sedici grandi città protette.
Ma i soldati di Nemo continuavano ad aumentare, per quante persone salvasse sentiva chiaramente il potere e l’esercito del Capitano aumentare ad ogni ora. Ben presto i suoi scudi sarebbero valsi a poco. Compresi quelli che aveva posto su Hogwarts. Sperava solo che a Scuola i ragazzi se la stessero cavando bene con il loro compito: questo le avrebbe concesso più tempo per farla finita con quella guerra e proteggere tutti.
Nel frattempo loro facevano il possibile per arginare l’estensione a macchia d’olio del nemico. Purtroppo però colpiva sempre in modo massiccio e con tutti gli uomini a sua disposizione poteva attaccare contemporaneamente molti più posti di quanti lei e i suoi amici potessero difendere. E il bastardo ne era ben consapevole. Aveva perso il conto delle anime che le si erano avvicinate sussurrando nel vento, prima di lasciare il mondo dei vivi. E ne aveva percepite altrettante cadere sotto il potere di Nemo.
Se avesse continuato di quel passo, la battaglia finale sarebbe avvenuta molto prima di quanto lei avesse preventivato. Ad ogni anima posta sotto il suo controllo, babbano o mago, Nemo acquistava potenza.
Non riusciva quasi più a percepire la presenza di Anya, che in tutti quei millenni di lotta non aveva mai abbandonato il Capitano, cercando di comunicare con lui e di fermarlo per quanto le era possibile, ritardando più che poteva il ritorno dei suoi poteri.
Hermione era frustrata. Avrebbe voluto che tutto si concludesse nel migliore dei modi e il prima possibile, ma al tempo stesso la Profezia che aveva udito la spaventava a morte. Per non parlare della voce che chiedeva nei suoi sogni di perdonarla, per averle salvato la vita….
Iniziava a sospettare quale sarebbe stato il prezzo della sua sopravvivenza, e lei non era minimamente disposta a pagarlo. Se LUI fosse morto per lei, lo avrebbe raggiunto immediatamente. Non le importava di vivere, se Harry abbandonava quel mondo lei lo avrebbe fatto subito dopo senza ripensamenti.
Ma in quel momento era di un altro tipo la morsa che sentiva al cuore. C’era qualcosa che non le piaceva in quello che percepiva. Oltre la marea di anime, per lei in quel momento poco importanti, che percepiva normalmente, una che conosceva bene aveva appena fatto qualcosa di assolutamente pericoloso.
-Di cosa parli, ‘Mione?- Harry la raggiunse in pochi secondi, portandosi dietro l’ultimo mago che aveva catturato. Era una visione per gli occhi e un balsamo per il cuore, con quegli occhi scintillanti e liquidi per l’adrenalina e i capelli impazziti a tratti incollati al volto dal sudore. Ma decisamente non era il caso di fare apprezzamenti in quel momento, per cui Hermione si impose di chiudere la bocca e concentrarsi sul loro mastodontico problema.
-Si tratta di Luna. Per un po’ ha impedito al Fuoco di percepirla, gli dei solo danno come, ma poi l’ho percepita di nuovo e… non mi è piaciuto quello che ho sentito. Dobbiamo andare immediatamente a Toronto e capire cosa è successo. Ho un brutto presentimento-
-Pensi che le sia accaduto qualcosa di grave?-
-Non lo so. Qualcosa è successo, però. Dammi la mano, lasciamo i prigionieri a Hogwarts di volata e poi filiamo da Luna-
-Va bene-
 
Quando Draco tornò sul ciglio della scogliera dove aveva lasciato sua sorella, trovò i segni di una battaglia feroce ad attenderlo. Una consistente macchia di sangue scuro si era già in parte rappresa sull’erba, mentre un’altra gli sarebbe passata quasi inosservata, se non fosse stato per la sua Acqua, che percepiva il dolore provato in quel punto. Alcune rocce erano andate distrutte, a terra c’era una piccola spaccatura… ma soprattutto, ad impressionarlo era la distesa piana e devastata che vedeva estesa per almeno un chilometro, ed era sufficientemente sicuro che prima il panorama fosse meno vuoto… sua sorella doveva aver come minimo scatenato un tornado per far quei danni!
Sì, ok ma… dov’era adesso lei? E Lucius?
Provò a cercare il savoir dei due autori di quello sfacelo, ma prima che potesse concentrarsi tre anime che NON avrebbero dovuto essere lì lo distrassero.
Davanti a lui apparvero Hermione, Harry e Ginevra.
-Ciao ragazzi. Come mai da queste parti?-
Silenzio attonito.
-Oh, ragazzi? Siete tutti sotto Imperio o siete diventati Inferi?-
-Draco, ehm…   cosa ci fai qui, senza Luna, e con una bambina addormentata in braccio?- Harry aveva espresso quello che evidentemente era il dubbio generale. Non sapeva bene cosa rispondere, da dove iniziare più che altro, quindi semplicemente chiese di nuovo cosa ci facessero loro lì.
-Siamo in pensiero per Luna. Per un po’ ha bloccato il Fuoco, ma ora… beh, fatichiamo anche a percepirla. Come se fosse schermata da qualcosa- Ginny lo guardò di traverso, confusa dalla bambina che lui stringeva tanto protettivamente. Decise che per il momento, le spiegazioni potevano aspettare, mentre Luna no. –Ci siamo incontrati ad Hogwarts mentre consegnavamo i nostri prigionieri, Ronald è rimasto a Scuola per occuparsi dell’incantesimo di Apatia; io ed Hermione ci siamo consultate e abbiamo scoperto che entrambe non siamo tranquille. È successo qualcosa a Luna. Tu sai qualcosa?-
Draco sentì un misto di panico e confusione venire dai suoi amici, e cercò si scinderli dai suoi sentimenti, per quanto possibile, dato che erano anche i suoi. La differenza era che invece di confusione lui sentiva montare l’ira a ondate sempre più travolgenti. Se avesse messo le mani su Lucius gliel’avrebbe fatta pagare con gli interessi per tutto ciò che aveva fatto, anche se nemmeno una vita intera non sarebbe bastata a quell’uomo per redimersi da tutte le sue nefandezze. L’unica cosa da fare era impedire che compisse altri delitti.
-Lei… l’ultima volta che l’ho vista sarà stato un’ora fa o poco più. Stava per combattere contro Lucius-
-Ancora quel bastardo! Se le ha torto un solo capello è la volta buona che gli scaglio addosso un bell’Anatema prima che possa dire ‘Azkaban’!- Harry era furioso, preoccupato e anche un filino terrorizzato. Sapere Luna con quel mostro per lui era una specie di Crucio perpetuo.
-E adesso dove diavolo è andata? Non è che il bastardo l’ha rapita di nuovo? Maledizione, non riesco a vedere niente! Il fuoco non funziona…-
-È colpa mia, non dovevo ascoltarla e lasciarla combattere da sola…mi dispiace, non me lo perdonerò mai se le è successo qualcosa…-
-Ok ragazzi, calmatevi tutti. Luna è viva, forse non al massimo della forma ma è viva. Lucius invece è morto- Hermione fece apparire dal nulla il pugnale che aveva sottratto a quell’uomo quella che sembrava essere una vita prima. Era stata sciocca a pensare che ne possedesse solo uno, grazie all’Aria poteva vedere ciò che era accaduto.
Per fortuna Lucius non era a conoscenza della possibilità di legare la propria vita a quelle armi come a degli Horcrux, o Luna avrebbe dovuto battersi di nuovo contro di lui. Ora però doveva trovarla e affidarle il pugnale. Tecnicamente, era suo per diritto ereditario, del resto.
Prese la sua decisione.
-Ginevra, Harry, Draco, sparpagliatevi per la zona, dobbiamo trovare Luna. Sento che è qui vicino, viva, ma non da sola. Qualcuno la scherma ai nostri sensi per qualche ragione, non sappiamo se per intenti benevoli o meno. Quindi muoviamoci e troviamola!- Hermione pareva risoluta mentre dettava gli ordini come un generale dell’esercito, ma agli occhi attenti di Harry, ed alla sua ancor più percettiva mente, non sfuggirono la preoccupazione , il senso di colpa e le responsabilità che venavano d’angoscia i pensieri della ragazza che amava.
Era ovvio, almeno per lui, che Hermione fosse preoccupata per Luna come e forse più di loro, visto che si sentiva responsabile di tutto il gruppo. La priorità per lei era assicurarsi  che fossero tutti sani e salvi. Sapeva quanto le era costato coinvolgere tutti loro così direttamente, glielo aveva detto chiaro e netto che avrebbe preferito saperli al sicuro ad Hogwarts.
Tutto quello che poteva fare per lei era starle vicino e dirle, per quella che era probabilmente la trilionesima volta, che anche se non avevano scelto loro di nascere con il dono che li aveva portati ad essere in mezzo ai guai con lei, di nuovo, l’avevano seguita non perché era loro dovere, ma perchè lo volevano.
Hermione evidentemente pensava ancora di non meritarselo, non era la prima volta che le captava di dubitare di sé stessa e della sua capacità di fare amicizia, addirittura del fatto che meritasse delle persone che le volessero bene come loro.
Harry non sapeva cosa le procurasse una tale incertezza, in un’anima di diamante come la sua, ma era sicuro come l’inferno che non le avrebbe permesso mai e poi mai di sprofondare in quell’abisso di incertezza e mollicci di solitudine. Non l’avrebbe lasciata sola mai.
 
Ginny si sentiva impotente. Doveva assolutamente ritrovare la ragazza speciale dal sorriso che portava ovunque la primavera e dallo sguardo di un cielo limpido. La stessa che lei considerava alla stregua di una sorella. Se non riusciva a trovarla con la magia, avrebbe usato il metodo tradizionale, usando gli occhi. Avrebbe battuto palmo a palmo tutta la Nazione, se necessario, e poi avrebbe spedito a suon di Fatture Orcovolanti il malcapitato che la teneva prigioniera dall’altra parte del mondo. E poi si sarebbe permessa di ballare sulla tomba di quel pezzo di merda che era stato Malfoy Senior.
Ma prima doveva fare qualcosa per la serpe bionda che tanto le dava da pensare negli ultimi tempi. Sembrava a pezzi... Erano tutti preoccupati, ma non si davano la colpa come lui.
-Non è colpa tua, lo sai, Draco. Non è sparita nel nulla, a breve sarà di nuovo con noi. Come ti senti?-
-Ti ringrazio, Ginny. Starò meglio quando ritroveremo mia sorella. Evidentemente dovevo essere impazzito per accettare che Luna affrontasse da sola suo padre… ma ti giuro che ero sicuro se la sarebbe cavata meravigliosamente, e sono tornato qui il più in fretta possibile…  ma non dovevo comunque acconsentire a lasciarla da sola-
-Te l’ha chiesto lei? Non mi sorprende. Non le piace chiedere aiuto agli altri, se l’è sempre cavata da sola. Se ti ha chiesto di lasciarla combattere contro Lucius, significa che era pronta a fargli il culo senza più aver bisogno di noi. Significa che non aveva più paura. È un ottima cosa-
-Anche lei ha detto una cosa del genere… ma solo quando mi ha detto che ne avrebbe sempre avuto paura di lui se non l’avessi lasciata fare, che mi ha convinto ad andarmene-
-Sì, è proprio da lei. I suoi mollicci deve affrontarli da sola-
Ginny poteva dirsi soddisfatta della sua idea di farlo parlare. Draco sembrava meno lontano di prima, quando i suoi occhi le erano sembrati blu come i fondali marini, e altrettanto distanti. Ora invece era presente anche con la testa. E la presa sulla bambina si era un po’ allentata, anche se il suo corpo era tutto teso a proteggerla, mentre con gli occhi e con la mente scandagliava i dintorni per trovare una traccia di Luna. Lei poteva fare poco col suo potere d’attacco per la sua amica, non ora che qualcosa le impediva di vederla, ma poteva occuparsi di Draco. Attenta che Harry ed Hermione fossero dall’altra parte dello strapiombo, fuori portata d’orecchio, tornò a prestare attenzione al suo biondo e aitante amico, cercando qualcosa per distrarlo.
-Allora… la bambina? Chi è?-
-Una piccola Sopravvissuta coraggiosa-
-Cosa?-
-Lei… è la terza. Harry, Luna.. e lei. È Sopravvissuta, capisci?-
-Sono un po’ confusa a dire il vero… ti spiace spiegarmi bene tutta la storia?-
-Non c’è molto da dire… o forse c’è troppo. I fatti si riducono a lei che corre cercando di liberare sua sorella prigioniera di una strega, i cui colleghi cercano di ammazzarla, ma sua sorella si mette fra lei e l’Anatema che Uccide, morendo al suo posto e liberando una quantità di potere puro tale da liberare i maghi neri presenti dal giogo di Nemo-
-Morgana benedetta… così piccola, e si è vista morire la sorella tra le braccia…-
-E non solo… sul braccio ha una cicatrice, una croce iscritta in un cerchio. Questa piccola mi aveva chiesto di trovare la sorella, e si è messa a correre in mezzo ad una battaglia per cercare di salvarla. Alla fine è stata la maggiore a sacrificarsi… non mi capacito ancora di quanto potere possa generare una bambina babbana… evidentemente, la magia non è solo quella che noi usiamo per gli incantesimi-
-Lo credo anch’io… ma perché è qui con te? Non dovresti portarla dalla sua famiglia? In questo momento ha bisogno di sua madre e suo padre per superare questo trauma… se ce la farà-
-Harry e Luna ce l’hanno fatta. Anche lei ce la farà-
-Come si chiama?-
-Ivy-
-Io so, che ce la farà. L’ho visto. Ma non mi spiego comunque perché è con te… anche nelle mie visioni-
-Non potevo lasciare Marla lì, sull’asfalto, mentre diventava fredda tra le braccia della sorellina. Le ho scavato una tomba, e ci ho messo dei fiori insieme a lei. Volevo portare Ivy a casa e spiegare ai genitori cosa fosse successo nei limiti del possibile, ma loro sono orfane, il tutore è lo zio ed è un marinaio sempre in viaggio. Le mantiene, ma era la vicina di casa ad occuparsi di loro … non me la sentivo di lasciarla da sola, lei mi si è aggrappata e… beh, l’ho presa con me. Doveva essere esausta perché si è addormentata in fretta-
-Ne hanno passate tante... ma ora che è sola, sarà anche peggio per lei. Cosa intendi fare tu però? Insomma, questa si chiamerebbe sottrazione di minore…-
-Non può restare da sola. Ha bisogno di qualcuno che si occupi di lei e l’aiuti a sopportare la solitudine e tutto ciò che ha portato ad essa. Io posso farlo, e ne ho tutta l’intenzione!-
Ginny rimase pensierosa per qualche istante, riflettendo sulle sue parole e osservando il modo in cui teneva tra le braccia quella bambina. Ivy era troppo grande per passare per sua figlia, ma la tenerezza che vedeva in quel ragazzo era senza dubbio quella filiale. Non si spiegava l’attaccamento istintivo che aveva portato Draco a prenderla con sé, ma non aveva il cuore di obbligarlo a fare la cosa giusta e riportarla da suo zio. Era sbagliato moralmente e legalmente sottrarre Ivy all’unica famiglia che le era rimasta… ma forse sarebbe stata la scelta più umana. Rischiava di crescere sola, nel ricordo della sorella che si era sacrificata per lei. La vita si era già mostrata molto crudele con lei, ma forse la presenza di Draco, che aveva visto e vissuto l’inferno, assecondandolo per sopravvivere, sarebbe stata la salvezza per lei.
Ginny era combattuta.
Ma passava tutto in secondo piano, ormai, se di mezzo c‘era Draco e lo sguardo deciso che la stava sfidando a provare a portargli via Ivy.
No, non l’avrebbe fatto.
Giusto, sbagliato. Nulla contava più della salvezza di un’anima che le era così cara. E sapeva che se l’avesse ostacolato, non solo lei l’avrebbe perso… ma lui stesso lo sarebbe stato. Il sesto senso che da sempre le permetteva di intuire i problemi dei suoi più cari amici le stava urlando di lasciarlo fare.
‘E va bene’, si disse, ‘devo assecondare questa follia? Tanto vale farne direttamente parte’.
-E allora lascia che ti aiuti a occupartene-
 
 
Freddo. Sete. Dolore.
Erano queste le sensazioni che avevano svegliato Luna.
Piano piano cercò di muovere muscolo per muscolo, tastandosi gambe, braccia, busto e testa. L’Aria doveva averla guarita dato che l’unica cosa che le faceva male era lo stomaco. Non ricordava cosa fosse successo dopo la caduta libera che aveva coinvolto lei e suo padre, e questo la disturbava.
Guardandosi intorno scoprì di ritrovarsi in una piccola spiaggia, nascosta da circa una ventina di metri in altezza di roccia e pietra, e larga poco più di sei metri per tre.
E non era sola.
-Eliana!- Luna si gettò contro la sua amata Thestral, che era accucciata poco più in là, a tenerla d’occhio. Era così felice di rivederla! Le era mancata moltissimo da quando era partita da Hogwarts, da quando le aveva raccomandato di prendersi cura del branco che viveva nella Foresta.
Anche la sua cara amica era felice di vederla, Luna lo percepiva. Erano cresciute insieme. Si erano salvate la vita a vicenda. Avevano assunto insieme le responsabilità nei confronti delle creature del Velo, che si erano affidate a loro.
-Mi hai salvata un’altra volta, Eliana?-
La risposta era evidentemente sì.
-E l’uomo contro cui ho combattuto? L’hai visto? Se è sopravvissuto è un pericolo per tutti….- l’attimo d’agitazione passò con appena una carezza della sua amica, che sapeva comunicarle ciò che pensava con uno sguardo di quegli occhi neri, o con il movimento del muso affusolato o delle ampie ali.
Ora che riusciva a concentrarsi, poteva sentire chiaramente che ciò che rimaneva dell’anima di Lucius Malfoy era trapassata. In quel mondo di lui era rimasta solo lei… e le conseguenze della sua crudeltà, sparse un po’ ovunque. Non sapeva bene come sentirsi, il sangue del suo sangue era stato versato… e tutto ciò che sentiva in quel momento era il desiderio di versare quello che ancora scorreva nelle sue vene. Le faceva ribrezzo sapere di essere sua figlia: la paura che aveva provato nei suoi confronti era svanita tempo prima, ma il rancore…. Anche se molto era evaporato con il loro scontro e il conseguente decesso, sentiva che una piccola parte di esso le pesava ancora sull’anima. Sapeva che le ci sarebbe voluto del tempo per far scivolare via anche quello… ma poteva dire che ne sarebbe uscita del tutto, ora che lui non poteva più provocare danni.
Ora lei era libera. Libera come l’aria.
E fu la forza di quella consapevolezza a farle scoprire il suo potere. Quello che ogni Portatore personalizza a partire dal proprio Elemento, ma che lei ancora non aveva scoperto.
Una brillante luce azzurrina iniziò a splendere dal suo stesso corpo, Luna stava emanando luce come un astro mentre tutto intorno a lei la luce del sole si affievoliva e sorgeva la luna, mentre il cielo si scuriva.
E il suo richiamo non rimase inascoltato. La thestral brillò di luce riflessa, e il suo corpo iniziò a mutare, plasmandosi al volere di quella magia tanto potente.
Poi tutto divenne immobile.
-Mamma…-
-Sei diventata grande tesoro…- Ora lo splendido animale che l’aveva accompagnata tanto a lungo era scomparso, e al suo posto la pallida anima di Eliana Luna Falchi guardava sua figlia con orgoglio e amore.
Era stata una bella donna, e Luna aveva spesso desiderato avere i suoi stessi stessi capelli mori e ricci e gli occhi nocciola, che trasmettevano tanto calore, anche adesso che  guardarla era solo l’essenza di ciò che quella straordinaria strega era stata in vita. Vederla e non poterla abbracciare le parve un’orribile crudeltà.
-Mamma...- non riusciva a dire altra parola, le lacrime le chiudevano la gola.
-Amore mio, sei stata brava… lo so che hai bisogno di spiegazioni, ma fammi dire prima una cosa: sono molto orgogliosa della donna che sei diventata, e lo sono stata ogni secondo dell’adolescenza che non ho potuto passare al tuo fianco… non come madre almeno-
-Sei stata con me per tutto il tempo mamma? Come hai fatto…?-
-L’Aria è l’Elemento più imprevedibile tesoro. L’Aria e il Fuoco  possono essere o creare quanto di più straordinario il mondo non potrà mai nemmeno immaginare. Tu e la tua amica Ginevra non potevate non avere questi doni speciali, che saranno fondamentali durante la Guerra. Se volete vincerla, tu e la tua amica dovrete assistere la Creatura usando a fondo tutto il potere che vi è stato concesso. È così grande tesoro mio, che tu nemmeno lo immagini ancora-
-Puoi vedere il futuro?-
-Ti ricordi ciò che ti insegnai sui Thestral?-
-Sì… ma tu non eri un vero thestral… oh, mamma, sono così confusa…-
-Stai tranquilla, è normale… vorrei avere più tempo, ma in quel poco che ci è concesso devo dirti molte cose importanti. Vorrei abbracciarti, piccola mia, ma non mi è concesso. Posso però dirti tutto ciò di cui hai bisogno per sopravvivere alla Guerra, e per vivere serena in seguito-
Luna si asciugò le lacrime che erano scese contro la sua testarda volontà, facendo un respiro profondo per calmarsi. Voleva godere di quei pochi momenti che il destino aveva concesso loro per ritrovarsi, non li avrebbe sprecati piangendo. Il dolore per la sua morte non sarebbe mai scomparso, lo sapeva bene, ma ci conviveva da molto tempo e l’aveva accettato come parte di sé. La commozione rimase, ma ora riusciva a percepire la serenità che la figura di sua madre le sapeva infondere da sempre.
-Va bene mamma, ti ascolto. Sono pronta- le mostrò il sorriso che le aveva insegnato essere la sua arma più potente, e si mise il più possibile vicina a lei. Quanto le era mancata…
-Sapevo che eri una donna coraggiosa, Luna cara… ci sono così tante cose che devi sapere…-
-Parti parlandomi di quando sono nata. Perché… mi hai amata?-
-Nessun genitore dovrebbe sentirsi porre questa domanda… e nessun figlio dovrebbe doversela porre. Fa male al cuore sentirlo, ma è giusto che ti spieghi. Quanto Xeno mi disse di avermi tradita, di aver avuto una figlia con un’altra donna… beh, per un attimo mi sono sentita spezzata. Ancora non puoi capire cosa significhi mettere tutta te stessa nelle mani di qualcun altro, amore e fiducia avevano pericolosamente vacillato. Poi però ti ho vista. Così bionda e bella tra le sue braccia… e quando hai aperto gli occhi e mi hai guardata, la mia anima non è stata più un insieme di cocci rotti. Sono tornata integra, e l’unica cosa che mi ha permesso di farlo è stato l’amore immediato che ho provato per te. Ho sentito… che tu eri mia figlia. Non aveva importanza che non avessi il mio stesso sangue. Forse non ho mai perdonato del tutto Xeno, nonostante in qualche tempo riuscimmo a trovare un equilibrio… ma quel che è certo è che io non avrei mai più potuto immaginare una vita senza la mia bambina. Forse ti aspettavi una spiegazione diversa, o più logica, ma l’unica vera ragione per amare è l’amore stesso, anche se fa male, anche se è illogico, anche se fosse solo per un secondo. E non ce n’è di più potenti di quello di una madre. Fin dal primo momento… Io sono stata tua madre. E tu mia FIGLIA. Semplicemente perché ti voglio bene e te ne ho sempre voluto, ed è grazie a te che la mia anima è tornata tutta intera-
Luna aveva un ricordo fresco di cosa significasse spezzarsi, per un Portatore…  a salvarla era stato il Ron, certo con la sua Terra, ma non solo… -È sciocco… chiedersi perché si ami qualcuno… quando ogni cosa a questo mondo è, al tempo stesso, causa, fatto e conseguenza… giusto, mamma?- Luna sorrideva, mentre ripeteva a memoria ciò che sua madre amava dire ogni volta che veniva fuori il tema dell’amore. Da bambina, Luna stessa le aveva chiesto cosa volesse dire l’amore, e perché la gente si amasse.
-Esatto, tesoro. L’amore è causa e conseguenza dell’amore stesso-
Forse ci sarebbe stato altro da dire, ma Luna ne dubitava. Era verità pura e semplice, innegabile e profonda. Tra loro le parole erano sempre state importanti, ma mai sopravvalutate. Avevano svolto la loro funzione dandole una spiegazione, che però in fondo al suo cuore lei conosceva da sempre.
L’aveva amata come una figlia perché la considerava tale.
Ed era sciocco, oltre che inutile, andare a impegnarsi in spiegazioni diverse da quella. A molta gente non sarebbe bastata, ma lei non era come gli altri. Sua madre l’aveva cresciuta per essere e fare la differenza, in fondo.
-Mamma, però… avrei sempre voluto dirti che…-
-Schhh… non dirlo nemmeno per scherzo. Non è colpa tua se quell’incidente mi ha uccisa. Sono solo felice di averti protetta-
-Ma...-
-No. Nemo cercava di uccidermi, tesoro. Ci è riuscito, ma non aveva tenuto conto del fatto che non ero io ad essere la Portatrice destinata a combatterlo nell’Ultima Guerra delle Creature. Non aveva alcun senso, ma io sapevo che era compito tuo. È per questo che ti ho cresciuto raccontandoti tutte le storie sul Velo e sulle Creature, ed è sempre per questo che ho lasciato in eredità a te i miei poteri. La tua anima era pronta a riceverli e predisposta a questo tipo di magia, per cui non è stato difficile. L’avrei fatto comunque, anche se non fossi morta, avrei solo aspettato ancora un po’-
-Ma Nemo a quel tempo aveva ancora forma incorporea!-
-Verissimo. Tuttavia, è potente abbastanza da lasciare inerte un incantesimo che si mostri solo in date condizioni. Nella sua precedente vita, prima di essere sconfitto, aveva maledetto l’Aria, facendo in modo che chiunque fosse il Portatore nato subito prima del suo risveglio morisse consumato da un incantesimo delle sue Fiamme Nere non appena avesse raggiunto la sua piena forza magica. Nel mio caso… beh, è accaduto quando avevo trent’anni-
-Ma perché io allora sono viva?-
-Tu sei un caso unico nel suo genere. Tu non sei nata Portatrice, lo sei diventata. La maledizione si riferiva a ME. Tu non corri alcun pericolo, almeno in quel caso-
-Sai, grazie alla tua protezione, io sono una Sopravvissuta… quelle Fiamme  Nere non possono farmi nulla-
-È meraviglioso tesoro. Ti ho lasciato una protezione che ti accompagnerà per sempre, dunque… ne sono felice-
-Mamma, tu mi hai dato molto, molto di più. Così tanto che non riesco neppure a dirtelo. E anche se non capisco come, mi sei stata accanto anche da morta…-
-Un trucchetto da portatrice, tesoro- le fece l’occhiolino, sorridendo divertita, e per un attimo Luna tornò bambina. Sua mamma era sempre stata un tipo giocoso. –Ho fatto un patto con le creature del velo, quando ero viva, e i thestral sono per l’Aria ciò che è il Corvo è per i Corvonero ad Hogwarts. Sono morta… ma sono rimasta in questa forma, per starti vicina. Non avrei mai potuto lasciarti sola-
-Sai mamma, tu mi hai salvata sempre. In qualunque forma ti sei ritrovata, tu hai sempre pensato a me. E io ti ringrazio per questo… ti voglio tanto bene mamma-
-Amore mio… è questo il mio compito. Lo capirai anche tu quando sarai madre-
-Lo dici perché hai visto il futuro, quando eri sotto forma di thestral?- animali magici senza paragoni, riuscivano a vedere ogni tempo del mondo, nonostante veramente pochi lo sapessero.
-No tesoro, è solo qualcosa che si impara solo vivendola sulla propria pelle-
-C’è così tanto ancora che vorrei chiederti…-
-Lo so. Ma il nostro tempo è limitato. Non temere, continuerò a vegliare su di te restando nella mia forma animale. Userò il tempo che mi resta per dirti ancora due cose importantissime-
-Ti ascolto-
-La prima, è di essere sempre orgogliosa del tuo potere speciale. Quello di chiamare a te le anime dei trapassati, ovunque e in qualunque forma, sarà la tua benedizione. Ma usala con saggezza. La seconda, è di essere forte e non mollare mai. Ci sarà un momento, durante la Battaglia Finale, in cui dovrai mettere tutta te stessa. Come ti ho già detto, l’Aria e il Fuoco possono creare quanto di più grande il mondo non possa immaginare. Fai del tuo meglio, continua a credere nei tuoi amici e in te stessa, e non perderai-
 
 
 
Note:
Buonsalve! Ok, non ho molto da dire, tranne che come avrete capito amo il personaggio di Luna e sua madre, e siccome mi ero accorta di non aver ancora deciso il potere speciale dell’Aria, ho preso due piccioni con una fava.
E poi, Draco…. Beh, mi piace molto la Drinny, ergo gli ho voluto dedicare un momento ‘familiare’…. Credo ne vedremo delle belle con il biondino  e la bimba bionda… se poi aggiungiamo una vulcanica Weasley… io già rido!
Beh, spero vi sia piaciuto…. Besos!
Flos Ignis
  
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