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Autore: Minga Donquixote    01/10/2014    2 recensioni
Doflamingo e Corazon vanno in missione per rubare il preziosissimo frutto Ope Ope ma qualcosa si annida nell'ombra...o meglio, qualcuno.
***
Giovani fratelli Donquijote.
Violenza e Sangue.
Genere: Angst, Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corazòn, Donquijote Doflamingo, Donquijote Family
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Doflamingo & Co'
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Storia creata dalla fan art di Dinkylcarus: "Two Smiling Faces"

La luna era alta nel cielo notturno. Ma era così alta da sembrare quasi un puntino dove i piccoli uccellini passavano volteggiando nell'aria, coprendola.
Due figure erano fieramente irte sopra un'alta barriera di mattoni e guardavano davanti a loro la piazza priva di persone o animali.
Quella più alta aveva una mano tra i capelli e si accingeva a sistemarsi i curiosi occhiali da navigatore. Aveva una pesante pelliccia rosa sistemata sulle spalle e un ghigno stampato sulle labbra.
La più bassa (accovacciata su un punto, i piedi che gli danzavano nell'aria) aveva una sigaretta tra le dita semi aperte e guardava davanti a se, gli occhi coperti dalle lenti scure degli occhiali. Anch'essa aveva una corpacciosa pelliccia anche se di colore nero.
Il vento smuoveva quelle piume colorate alle loro spalle e quel silenzio che era quasi rumoroso per le loro orecchie venne improvvisamente spezzato dalla voce gioviale del maggiore.
"Mezzanotte..." si leccò le labbra. "Nessuna nave pirata è attraccata. Se va bene scommetto che non sapranno nemmeno chi avrà rubato." volse lo sguardo al fratello. 
Corazon mosse il capo in un muto assenso e si lasciò cadere giù.
Doflamingo piegò uno dei diti sulla sua mano. "Ope Ope No Mi, il frutto del mare finale. Vediamo quanto può essere prezioso" tirò un piede fuori dal muro e si lasciò cadere nel vuoto, le mani nelle tasche.
"Si comincia"

Silenziosi come una piuma, corsero lungo la via di sanpietrini. Le case erano deserte e il cielo era sgombro di nuvole, tutto sembrava tacere, proprio come aveva detto Vergo.

"Dovrete caminare tra gli edifici. Fa freddo e la città sarà...sgombra da nuvole." Vergo agitò un foglio nella mano destra. "Qui ci sono i dati sull'Ope Ope."
La Donquijote Family ha il suo modo di fare le cose e ottiene sempre ciò che vuole.

Sapevano del loro arrivo. L'avevano sempre saputo ed erano rimasti nell'ombra finchè non avessero fatto la loro mossa. 
Ma perchè? Perchè fargli rubare l'Ope Ope e attaccarli soltanto dopo?
Doflamingo agguantò un Marines per il collo e lo scaraventò contro un altro che gli caricava contro con la spada sguainata. 
"Dannazione! Siamo proprio sfortunati, eh. I Marines saltano fuori proprio dopo che abbiamo preso quella roba!"
Corazon saltò direttamente sulla faccia di un Marine sbalzandolo di lato e facendolo atterrare sull'ammasso di corpi in divisa creato precedentemente da Doflamingo.
"Corazon! Ci vediamo al vicolo dove siamo atterrati. Io, nel frattempo, uccido questi vermi!" 
Cora agitò una mano e corse via ma prima che i vari Marines potessero corrergli dietro Doflamingo li perforò con i suoi fili proiettili facendoli cadere a terra. 
Qualche minuto più tardi, il Donquixote maggiore sedeva comodamente sui sconfitti e giocava con uno dei pochi rimasti in vita.
La voce di uno dei Marine risuonò tra i gemiti doloranti dei sopravvissuti. "E' arrivato il Vice Ammiraglio? Finalmente...Grazie a Dio..." 
La voce ombrosa del Vice Ammiraglio tuonò imperiosa. "Quindi sei tui il ratto che si è infilato e ha rubato il frutto del diavolo" Doflamingo si girò appena, la mano ancora tesa a torturare il povero Marines. "Il giovane pirata, Donquijote Doflamingo"
Il biondo ghigno sistemandosi bene gli occhiali sul ponte del naso e guardò l'Ammiraglio. "Oh, sono così famoso?"
Prima che potesse aggiungere anche solo "A", un fendente volante lo mancò di poco mandando i Marine feriti da una parte all'altra per l'incredibile violenza del colpo.
"E' forte..." ringhiò Doflamingo atterrando poco più distante e fissando il punto dove un'incredibile voragine si era aperta. Il ghigno ancora sulle labbra.
L'Ammiraglio alzò la spada davanti a se e si sistemò il cappello. "Ti toglierò quel sorriso dalla faccia, moccioso"
"E pericoloso. Meglio colpire per primi"
Doflamingo tirò una mano dietro di se facendo srotolare la lunga corda dal suo palmo. "Puoi provarci" ghignò.
ZAP.

Doflamingo si teneva stretto il braccio mozzato tentando di fermare l'emorragia. Gli occhiali da viaggiatore erano volati chissà dove e il sangue gli aveva bagnato persino i pantaloni. "Il frutto del mare non è mai stato il vostro bersaglio, vero? Volevate solo un pretesto per uccidermi"
Digrignò i denti osservando la lama dell'Ammiraglio tornare in aria, pronta a sferrare un altro colpo. "Dannati Draghi Celesti" ghignò infine.
Un nuovo fende lo fece volare via rotolando più volte a terra finché, quando si fermò, si ritrovò ancor più sanguinante di prima e con il fiatone. Aveva probabilmente qualche costola rotta.
Il Marine si avvicinò di qualche passo. "Non esattamente. Volevamo recuperare l'Ope Ope No Mi..." 
Doflamingo tirò un affondo con i suoi fili che si scontrarono con la lama della spada dell'altro rompendoli e tagliandoli. "...ma non prima di aver fatto fuori te e tuo fratello"

Corazon si fermò all'istante. Un brutto presentimento gli aveva smosso tutte le ossa.
"Cos'è questa pressione sul mio petto?!" si strinse forte la maglia proprio al centro dei pettorali e sospirò. "Doffy!"

"Guarda Doffy! Guarda questa!" il piccolo bambino teneva davanti a se un'enorme maglia con uno Smile disegnato sopra.
Il giovane Doflamingo poggiò a terra il giornale, grande quasi metà lui, e guardò il fratellino nascosto. "Oh, un jolly roger. L'hai disegnato tu?"
Corazon lo poggiò a terra e tese al fratello maggiore secchietto e pennello bianco. "Aiutami a farlo meglio" gli propose gioviale. Aveva lo stesso sorriso di Doflamingo.
Il biondo afferrò il pennello e si piegò sulla maglia. "Fatto!" si rialzò e guardò il suo operato.
Una lunga linea attraversava tutto lo Smile coprendo il piccolo puntino che doveva essere il naso.
"Condividiamo lo stesso sorriso, ma siamo in due. Con questa linea sembrano due, schiena contro schiena." lasciò cadere il pennello e poggiò una mano sui capelli biondissimi di Corazon. "Si, i Fratelli Donquijote"

Corazon si lasciò cadere di schiena contro il muro e vi poggiò una mano per tenersi in equilibrio.
"Che dovrei fare adesso? Rimanere qui o...?"
Tese la mano con il sacco davanti a se e lo slegò. "Ho la terribile sensazione di aver perso qualcosa..." pensò fissando con odio quel frutto nella sacca e mettendoselo davanti al viso. "Non posso! Non posso lasciare Doffy!" 

Quando arrivò ormai era troppo tardi. 
L'Ammiraglio teneva imperioso Doflamingo per il collo. Una pozza di sangue si allargava lentamente sotto il corpo penzolante del Donquijote. Entrambe le braccia mozzate di netto e gocciolanti.
Con sguardo tra il terrorizzato e l'arrabbiato aprì la bocca ma non ne uscì alcun suono.
Volevo urlare....
Tirò una mano in avanti e una grande cupola si disegnò intorno a loro circondandoli tutti e tre. 
...ma non potevo. Nulla è venuto fuori.
Afferrò stretto il corpo di Doflamingo e con un balzo volò via scappando attraverso vicoli, piazze, scorciatoie improvvisate finchè non sentì di aver seminato il Marine.
Ho perso la mia voce...e mio fratello ha perso le sue braccia!

Corazon si fermò per poggiare il corpo immobile del fratello a terra. Sembrava privo di vita ormai. Non si muoveva nemmeno più in preda agli spasmi.
"Finalmente ha smesso di sanguinare"
Allungò il suo cappotto nero sul corpo di Doflamingo e lo guardò ormai con gli occhi liberi dagli occhiali scuri. "Per favore, non morire..." si strofinò forte gli occhi tentando di bloccare le lacrime che sembrano non smettere di fuoriuscire dai suoi occhi chiari.
"Non lasciarmi, non lasciarmi tutto solo...Perfavore, Doffy..." si odiava.
Si odiava perchè non riusciva nemmeno a pronunciare una sola lettera. Lentamente si sdraiò sul corpo dell'altro piangendo silenziosamente contro la pelliccia scura. "Non lasciarmi...Doffy."
Silenzio. Solo il vento osava soffiare.
"...non...guardarmi...con quella...f-faccia..." la voce era strascicata ma chiara. "Cora...zon..."
Il biondo alzò la testa e fissò il viso di Doflamingo, il sangue gli bagnava il mento e le labbra ma quel ghigno non spariva ancora. Quasi a voler contaggiare il più piccolo. "Più...vicino..."
Allungò un braccio mozzato e presto fili chiarissimi andarono ad intrecciarsi tra loro fino a formare un braccio del tutto nuovo. 
"Sorridi, stupido..." Doflamingo sfiorò le labbra di Corazon con la punta delle dita e solcò le profonde cicatrici al lato. Vi fece una lieve pressione per alzare almeno di un centimetro l'angolo sinistro. 
"Noi siamo...vivi...quindi...sorridi"
  
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