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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    02/10/2014    1 recensioni
[Seguito della One-Shot "You abandoned me"; spoiler X-Men DOFP]
Charles, Erik, Logan e Hank tornano a villa Xavier per tentare di localizzare Raven. Ad aiutarli ci sarà Charlotte Xavier, sorella di Charles, anch'essa mutante.
Durante le ricerche e gli allenamenti per migliorare i suoi poteri, Charlotte scoprirà cose che avrebbero dovuto rimanere nascoste, segreti mai rivelati e così potenti che sconvolgeranno totalmente la sua vita.
Nella corsa contro il tempo per salvare l'umanità e impedire al terribile futuro descritto da Wolverine di avverarsi, ognuno degli X-Men dovrà fare i conti con il proprio lato oscuro e mettere da parte l'orgoglio e l'odio per salvare, non solo le persone amate, ma l'umanità tutta.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Dottor Henry 'Hank' McCoy/Bestia, Erik Lehnsherr/Magneto, James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The second chance

CAPITOLO VENTINOVE

 
Il mattino seguente, Charlotte si svegliò ancora stretta tra le braccia di Erik e sorrise, sentendo il suo corpo a contatto con quello di Magneto. Sollevò lo sguardo e vide che il mutante era già sveglio. I suoi occhi color ghiaccio erano puntati nei suoi e un leggero sorriso gli increspava le labbra sottili incorniciate da un sottile strato di barba.
«Ciao.» gli disse.
«Buongiorno.» la salutò lui.
«Grazie per essere rimasto.» sussurrò.
Erik le sorrise. «Tu ci sei sempre stata.» replicò riferendosi a tutte le notti che lei aveva passato a tentare di tranquillizzarlo dopo che gli incubi avevano cominciato a tormentarlo.
Charlotte ricambiò il sorriso.
«Andiamo a mangiare colazione?» domandò ancora il mutante.
Lei annuì e insieme si avviarono verso la cucina.
 
***
 
«Ti va di fare una passeggiata?» domandò Erik una volta che sia lui che Charlotte ebbero finito di fare colazione.
Lei annuì e insieme uscirono dalla villa. Non vedeva l’ora di sgranchirsi un po’ le gambe dopo giorni e giorni in cui era dovuta rimanere rintanata in casa per riprendersi completamente.
L’estate era ormai alle porte e il calore del sole ne era testimone. Quel giorno, l’aria muoveva le fronde degli alberi rinfrescando il giardino e la villa, gli uccelli cinguettavano riempendo l’aria di musica e allegria.
Charlotte camminava accanto a Magneto e per più di cinque minuti, nessuno dei due disse nulla. Stavano semplicemente osservando ciò che li circondava, alberi, fiori, animali, nuvole…
«Perché te ne sei andato?» chiese Charlotte, alla fine, rompendo per prima il silenzio.
Erik si voltò per guardarla negli occhi. «Non potevo fare altrimenti.» vedendo che lei non aveva capito cosa intendesse continuò «Charles voleva che ti stessi lontano e io non potevo rimanere qui pensando di non…» si interruppe abbassando lo sguardo sui suoi piedi.
Lei lo osservò per un momento. «Avresti potuto dirmelo.»
«Cosa?»
«Tutto ciò che mi hai scritto.» replicò lei. Gli era grata per averglielo scritto, ma se glielo avesse detto di persona sarebbe stato molto meglio. Avrebbero potuto chiarirsi e forse sarebbe stato meno traumatico.
«Non potevo.»
«Perché no?» chiese.
Lui aprì la bocca per parlare, ma si bloccò.
«Erik.» lo incalzò lei «Avresti potuto parlarmene.»
«Non volevo farti soffrire.» affermò lui.
«Mi hai fatta soffrire comunque.» Erik le rivolse uno sguardo perplesso. «Te ne sei andato senza dire nulla, senza spiegarmi perché.» spiegò lei «Se me l’avessi detto, avrei capito.»
Si erano fermati all’ombra di un salice. Lui era poggiato al tronco e lei gli stava davanti. Gli occhi di ghiaccio del mutante sembravano impassibili, ma qualcosa li tradiva. Charlotte sapeva bene di aver toccato un nervo scoperto e avrebbe insistito fino a che lui non gli avesse dato una spiegazione ragionevole.
«Non potevo rimanere.» si giustificò. Lei aveva ragione, avrebbe capito, ma comunque lui non sapeva perché aveva scelto di non parlargliene di persona. Forse perché nutriva dell’affetto per Charles e questo lo portava a rispettare le sue decisioni, o forse perché da sempre, da quando era uscito da quel maledetto campo di sterminio, credeva che le persone fossero tutte uguali: incapaci di comprendere.
«Perché?» domandò lei di rimando.
«Perché rimanere qui senza poter…» si interruppe «Dover rinunciare a te e averti accanto ogni giorno era qualcosa che non avrei potuto sopportare.» concluse.
Lei rimase immobile. «Non avresti dovuto rinunciare a me.»
«Charles non voleva che mi avvicinassi a te.» riprese.
«È la mia vita, Erik.» insistette la ragazza «Non è Charles a scegliere.» poi lo osservò. Le sembrò di vederlo esitare. «Ma per te la sua opinione conta molto. Non è così?» domandò alla fine, non aveva nemmeno dovuto entrargli nella mente per capirlo.
Lui sollevò nuovamente lo sguardo e poi annuì.
Charlotte annuì a sua volta.
Se ne sarebbe andato in ogni caso. Loro due, i loro sentimenti… nulla contava davvero. Alla fine era la parola di Charles a contare più di tutto.
La ragazza scosse il capo e fece per andarsene, ma lui l’afferrò per un braccio, tirandola a sé.
«Lasciami, Erik.» disse la mutante. 
«Charlotte, non volevo…»
«Erik, ho capito.» affermò lei «Non importa.» non voleva rimanere lì a soffrire. Non voleva rimanere e provare il dolore della perdita un’altra volta. Avrebbe rispettato la sua scelta. Se ne sarebbe fatta una ragione.
Lui scosse il capo. «Aspetta…»
«No, Erik.» lo interruppe «Va bene così. Capisco
Magneto scosse ancora il capo. «Non va bene così, Charlotte.» insistette «È vero. L’opinione di Charles conta molto per me.» si interruppe «Ma…»
«Non c’è nessun ma, Erik.» riprese lei.
Lui aumentò la pressione sul suo braccio. «Invece sì. L’opinione di Charles conta molto.» ripeté «Ma io ti voglio.»
Charlotte di fronte a quella confessione si bloccò, le sembrò che il tempo si fosse fermato e che tutto attorno a lei si muovesse al rallentatore.
Io ti voglio, le parole del mutante le rimbombarono in testa centinaia e centinaia di volte come se volessero imprimersi a fuoco nella sua mente in modo da divenire indelebili.
«Io ti voglio.» ripeté lui «Non posso vivere senza di te.»
Lei abbassò lo sguardo per poi volgerlo nuovamente verso i suoi occhi di ghiaccio.
«Non mi importa cosa dirà Charles, cosa diranno gli altri, il mondo… io ti voglio. E nessuno potrà farmi cambiare idea. Mai.» si zittì per studiare la reazione di Blade e quando vide che lei sembrava confusa, riprese «Adesso sta a te, Charlotte. Dimmi che non mi vuoi e me ne andrò.»
Charlotte rimase in silenzio. Voleva Erik più di qualsiasi altra cosa al mondo. Lo desiderava da quando aveva riavuto i suoi ricordi e adesso lui le chiedeva che cosa volesse?
Lei scosse il capo, si liberò dalla sua presa e dopo avergli preso il volto tra le mani, poggiò le sue labbra su quelle sottili di lui. Erik le avvolse la vita con le braccia e le gli circondò il collo con le sue. L’uomo mosse delicatamente le sue labbra su quelle di lei, quasi avesse paura di farle del male.
Poi, però, si rese conto che non c’era nessuno al mondo più forte di lei. Aveva sopportato torture e dolore senza smettere di sperare e senza arrendersi. Lei era forte. Lui non avrebbe potuto farle del male nemmeno volendo. Quindi la strinse più forte a sé, la avvolse tra le sue braccia assaporando ogni centimetro delle sue labbra.
Quando si separarono, Charlotte poggiò la sua fronte contro quella di lui e sorrise. «Ti voglio.» gli sussurrò a fior di labbra, come per cancellare qualsiasi dubbio.
Erik rise e la sollevò da terra facendole fare una piccola giravolta. Si fermò e lei poggiò nuovamente i piedi a terra rimanendo saldamente aggrappata a lui. Magneto le accarezzò le guance con le mani, Blade sorrise di rimando ed entrambi dimenticarono, almeno per un momento, tutto ciò che li aveva tormentati e ciò che li affliggeva.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ciao a tutti! Come state?
Eccovi il 29esimo capitolo, ci ho messo molto impegno a scriverlo e devo dire che sono abbastanza soddisfatta, anche se non completamente, si può sempre migliorare! ;D
Fatemi sapere cosa ne pensate!
A Sabato con il prossimo, Eli
   
 
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