5.
Doppio Sharingan
Le
ricerche erano
partite da mesi avevano tappezzato tutte le varie terre con puntini
rossi sulla
cartina geografica, mancavano solo i lati esterni della terra del
Fuoco. Il
team sette era stato di nuovo munito di Kakashi, e per dare sostegno si
era
unito anche l’AMBU Yamato. Sakura e Naruto stavano facendo
una piccola pausa
sotto un albero quando un brusio si sentì dalla
ricetrasmittente ed i due
ragazzi se l’avvicinarono all’orecchio.
“Qui Volpe e Fiore
di Ciliegio!”
“Qui Foglia Verde!
Non abbiamo trovato niente, voi?”
“Neanche qui
c’è
qualcosa Rock Lee e smettila con questi soprannomi!”
“Qui Neji e TenTen,
niente.”
La voce di Neji si
sentì all’unisono con le altre, nel tentare di
contattare Rock Lee era finito
per intromettersi in quella con Naruto.
“Ci credo che non
ci sia niente!!! Tu e TenTen state pomiciando di brutto!”
Neji riattaccò e si
voltò verso TenTen che giocherellava con un kunai.
“Mi hanno dato una
cosa da fare.” Disse Neji avvicinandosi a lei e guardandola
dolcemente.
“E cosa?”
chiese
lei ingenuamente e saltando in piedi senza però eguagliare
l’altezza del
compagno, per tutta risposta Neji prese Ten per i fianchi e
l’avvicinò a sé
baciandola non appena i loro visi furono abbastanza vicini.
Peccato che il bel
quadretto non potette andare avanti perché la
ricetrasmittente era accesa.
“Neji! TenTen!
Nessuno vi ha dato il diritto di riposare!”
I due sobbalzarono
e si staccarono spaventati dalla voce del maestro Gai e risa di
sottofondo
mischiate col brusio.
“Eeee… sei
un caso
disperato Neji…”
“Tsk!”
Si riallacciò il
kimono leggermente sbottonato ed iniziò ad incamminarsi
lasciando indietro la
povera TenTen che al contrario doveva rivestirsi tutta.
Quando raggiunsero
gli altri erano tutti rossi per l’imbarazzo della situazione
che si era creata,
ma c’era altro a cui pensare.
Mitsuki si muoveva al fianco del
ragazzo, facendo
strusciare le coperte sul suo corpo.
“Te l’ho
detto, doveva sconfiggermi.”
“Non fingere con
me.”
La ragazza lo guardò
dritto negli occhi e sebbene lui
avesse attivano lo sharingan lei non si spaventava, poteva contrastarlo
grazie
ai suoi poteri psichici. Itachi sbuffò e distolse lo sguardo
facendo cadere di
lato una ciocca di capelli. Mitsuki gli si fece più vicino e
lo abbracciò da
dietro.
“È pur
sempre mio fratello, non potrei mai ucciderlo,
lui non deve subire la mia vita, forse voglio che scopra la
verità.”
“Capisco.”
Itachi si voltò verso la donna e la baciò
sulla fronte.
“Ti sei
intristita?”
“Affatto. Non sono
debole.”
“Non devi esserlo
soprattutto ora.” Rispose lui
poggiandole una mano sul suo ventre.
“Già.”
“Mi dici
com’è stato con Kisame?”
scherzò.
La ragazza divenne rossa e si coprì la testa con la
faccia.
Il
letto le
sembrava tremendamente morbido sebbene fosse per terra, tutto ora era
più
leggero, sentiva che poteva riprendere gli allenamenti, che finalmente
poteva
combattere e proteggere le altre, Michiko si era addormentata accanto
al suo
letto, aveva assistito al parto come tutte le altre però
nell’ultimo momento
del parto aveva avuto dolori sempre più lancinanti e
ostinata rimaneva
inginocchiata a patirlo.
Il viso così
rilassato non sembrava nemmeno mostrare quanto dolore portasse il suo
cuore ed
il suo corpo, chissà com’era brutto sentire i
calci dei propri figli come se le
dessero la colpa della morte dei padri.
Sentì un tonfo
sordo sul pavimento ed il pianto di un bambino.
“Nagato!”
La voce preoccupata
di Konan e la sua figura raggiungere il bambino accovacciato per terra.
“Lo sai che non
devi correre.”
Il viso amorevole
di Konan fece smettere di piangere il bambino che prese una ciocca dei
capelli
della mamma ed iniziò a giocare.
“Konan…”
La voce di Mitsuki
era flebile.
“Dove… sono
i
bambini?”
La
donna si
avvicinò lasciando andare il piccolo che subito
andò verso Michiko e pensò bene
di torturare lei.
“Sono
assieme al
bimbo di Sayuki, Sarah dovrebbe…”
“Hidan!!!!
Kakuzu!!!!”
“Eccola…”
Due bambini su
stracci scivolavano sul pavimento, poi una Sarah trafelata con un
piccolo Zetsu
che piangeva per il troppo
chiasso.
Alla fine un po’ per
le torture di Nagato, un po’ per le urla di Sarah, un
po’ per il pianto di
Zetsu e per le risa di Konan e Mitsuki, anche Michiko si diede una
svegliata e
guardò stralunata tutte.
“…Iko!!”
Nagato
alzò le braccia al cielo.
“…Iko…
iva...!” gridava
il piccoletto verso la ragazza che si stava mettendo a sedere.
“Piccolo…”
sussurrò
Michiko e lo prese in braccio facendo attenzioni alle sue creature.
“Come stanno Kisame
e Itachi?” chiese Michiko guardando sia Mitsuki che Konan.
“Stanno bene, se ne
sta occupando Sayuki a quanto pare.”
Neanche a dirlo
apposta la donna camminava piano piano con i bambini stretti in
braccio,
guardava per terra cercando di scansare le chiazze d’acqua
provocate da Hidan e
Kakuzu.
“Quei due sono dei
demonietti altro che bambini…” disse Sayuki.
“Almeno
Sarah si
deve preoccupare solo di Kakuzu, Hidan è
immortale.”
“Esatto.”
Disse Mitsuki
prendendo in braccio i due tesori. Kisame non era ben definito, aveva
la pelle
bluastra, ma aveva un non so che di umano, altro che branchie come
l’originale.
Itachi invece… sembrava un Sasuke bambino.
“Sapete Hidan ha
imparato una nuova parola…” Sarah entrò
porgendo il piccolo Zetsu a Sayuki e
prendendo i suoi sotto braccio uno da una parte ed uno
dall’altra.
“Hidan
fai sentire
che parola hai imparato.” Lo esortò la mamma.
“T****.”
Le altre rimasero
sconvolte.
“No quella.
L’altra.”
“Jashin!!!!”
Urlò
il bambino
come un assatanato. Ancora più timore negli occhi delle
altre, l’unica a non
ridere però era Michiko ancora preoccupata per la sua salute
e per quella dei
bambini.
“Bene noi andiamo
altrimenti questi animali inizieranno a brontolare per la
fame.”
Mitsuki
annuì e
rimase sola con la biondina che stringeva i pugni sulle gambe.
“Cosa ti
turba?”
“Nulla.”
“Non avrò
lo
sharingan o il byakugan, ma so quando stai male.”
“Non è
fisico.”
“Lo so.”
“Cosa hai
visto?”
La luna piena c’era
stata poche settimane fa, proprio prima del parto, non aveva previsto
però la
nascita dei figli di Mitsuki, ma quella dei suoi e quel
ch’era peggio era che
uno dei due non sarebbe sopravvissuto.
“La bambina non ce
la farà.”
Disse
con gli occhi
ormai pieni di lacrime.
“Invece
nascerà
come i suoi fratelli.”
“Come
puoi esserne
sicura io …”
“Sei
agitata. Toccherà
a te per questo il tuo stato d’animo le influenza.”
Michiko
la guardò
perplessa, ma come…
“Itachi,
il
piccolino seguirà le stesse fasi del padre.”
Sorrise.
Erano in marcia da
più di un’ora quando si avvicinarono ad un fitto
bosco e lo oltrepassarono, tra
gli alberi e arbusti videro una casa e dentro si sentiva un vociare fin
troppo
altro, e dolci voci chiare cantavano. Risa infantili echeggiavano tra i
rami.
“Le abbiamo
trovate.”
***************************************
(Papàààààààààà ndHidanj)(Figlio mio! Che Jashin ti benedica! ndHidan)(Giuro che se imitate Rock Lee e Gai, vi faccio fuori anche se siete immortali! ndMe)(Nuuuu io ti voio bbene... ndHidanj)(Coccolino vieni qua!!! ndMe*abbraccia piccolo Hidan*)(Giù le mani da mio figlio! ndSarah)(Calma calma lo volevo solo coccolare tu lo picchi! ndMe)(Se lo merità non deve farmi incavolare! ndSarah)(Sii paziente. ndMe)(No! Deve essere come Kakuzu che sta lì col suo abato a contare. ndSarah)(Noooo, Kakuzu jr. sta con il papà a contare???? O___O oddio! ndMe)(eee misà che lo ha converitot al dio dei soldi ndSarah)(Jashin è ... ndHidan)(Zitto!!!! ndMeSarah)
Apparte la mini scenetta, ringrazio coloro che leggono e recensiscono, ho dovuto stoppare qui il chappy per permettere all'altro di essere più vago. Grazie a tutti. PS. Il nome del capitolo è semplicemente riferito al fatto che siccome lo sharingan di solito "disturba" e reagisce nei pensieri della gente, la nostra piccola Mitsuki potrebbe fare altrettanto XD^^