Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Shine_    03/10/2014    7 recensioni
Liam Payne ha ventisei anni, uno studio da dentista nel centro di Brooklyn e una vita molto pi๙ complicata di quel che sembrerebbe. Le cose sembrano andare sempre peggio quando, volendo fare un favore ad un amico di vecchia data, assume come stagista un ragazzino arrogante e pieno di s้, con amici altrettanto particolari.
Dal testo:
Si era vestito lentamente, allacciandosi con cura la camicia, mentre pensava all’identitเ di questo strano ragazzino di quasi diciotto anni che avrebbe passato con lui tutti quei mesi estivi. Sperava solamente di non finire in casini pi๙ grandi di lui.
[Ziam; una leggera sfumatura di Lirry in qualche capitolo e punk!Louis che non ci abbandona mai]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

You're my end and my beginning

 

Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you.

 

 

Decimo capitolo:

 

 

Erano rimasti al parco per tutta la mattina, pranzando con un sandwich al chiosco e una bibita fresca, poi Zayn li aveva lasciati soli - “non voglio intromettermi ancora nella famiglia”, aveva detto testuali parole -, spiegando di dover tornare da Louis e aiutarlo nel sistemare la casa.

Erano rimasti quindi solo lui e Aileen, che - una volta rientrati nell’appartamento - si erano circondati di bambole e peluche, dimenticandosi del tempo che scorreva veloce; tutti presi da quel gioco per poter prestare attenzione ad altro.

Quando Liam sent suonare il cellulare, che aveva appoggiato sul tavolino, si allung per prenderlo e lesse il messaggio di Jade sottovoce; l’aveva invitato a una nuova esibizione di Perrie, includendo la notizia dell’assenza di sfere e birilli. Ci pens un attimo su, chiedendosi se fosse il caso di risponderle immediatamente o aspettare ancora un po’, ma poi sent il campanello suonare, si alz in piedi ed infil il cellulare in tasca. Avrebbe risposto dopo, non era obbligatorio accettare immediatamente e non c’era alcuna fretta.

Controll un’ultima volta la bambina - stava seduta a gambe incrociate di fronte al tavolino e parlava con la sua bambola preferita, fingendo di darle il t -, poi si pass i palmi sul sedere e percorse velocemente il corridoio, girando la chiave nella toppa e fissando il sacchetto enorme che occupava tutta la visuale, impedendogli di capire chi ci fosse alla porta.

Riconosceva solamente il marchio del Lan King, tutto il resto stava nascosto dietro quel sacchetto, e strinse le dita attorno alla maniglia d’ottone, cercando di non far vedere la delusione, quando incroci un paio di occhi verdi scintillanti.

- Har?- sussurr, ignorando con tutto se stesso quell’attorcigliarsi delle viscere nell’aver davanti il ragazzino sbagliato. Si schiar la voce, spostandosi per farlo passare, e domand in un bisbiglio: - Che ci fai qui?-

Lo osserv fare spallucce, dondolarsi sui talloni, stringere le dita attorno ai manici della borsa - tutta una serie di tic nervosi, che indicavano chiaramente il suo stato d’animo - ma il maggiore tenne le braccia incrociate al petto, ricordandosi perfettamente quella scenata - non affatto necessaria - che avevano avuto su Zayn.

- Questo il vostro preferito.- sussurr invece il ricciolino, porgendogli la borsa ed aggiungendo: - A Leen far piacere sapere che..-

- Non hai risposto alla domanda.- lo interruppe con un tono di voce freddo, non muovendosi da quella posizione e vedendolo irrigidirsi di rimando. - Cosa sei venuto a fare? Pensi che con un po’ di cibo d’asporto si possa risolvere tutto?- insistette, tenendo gli occhi fissi su di lui mentre scuoteva il capo e ripeteva il suo nome, quasi in una supplica.

Lasci scivolare le braccia lungo i fianchi al suo: - Mi sei mancato, L.-, per poi aprirle ed avvolgerle attorno al corpo del sedicenne, premendo le labbra tra i suoi ricci e chiudendo gli occhi.

Cerc di zittirlo, perch non aveva bisogno di nessuna scusa, ma il pi piccolo aveva iniziato a parlare a raffica e non sembrava intenzionato a fermarsi. Continuava solamente a ripetere che gli dispiaceva troppo, che era colpa sua e non avrebbe mai dovuto intromettersi, concludendo tutto con un debole sussurro e: - Son solo troppo geloso, perch so che lui non quello giusto per te e ti far solo soffrire.-

- Harry.- lo richiam, appoggiando le mani sulle sue spalle per allontanarlo. - Quel che cercavo di dirti l’altro giorno.. tra me e Zayn, tra me e lui non c’่ nulla.- aggiunse, aggrottando la fronte nel sentire come fossero amare quelle parole sulla lingua. - Non ci sar mai niente, mai.- insistette, domandandosi se quello fosse un modo per convincere Harry o se stesso.

Inclin il viso, tenendo gli occhi fissi sulle espressioni del pi piccolo - l’aveva intravisto sospirare di sollievo, come se ancora si illudesse di poter avere una possibilit -, e poi strinse una mano sulla sua spalla, rivolgendogli un sorriso enorme e dandogli un piccolo buffetto sulla guancia, allontanandosi e facendogli cenno di seguirlo.

Non appena Harry mise piede in salotto - “Buonasera, piccola Leen”, l’aveva sussurrato con una dolcezza incredibile -, venne travolto in poco tempo dalla bambina, che gli corse incontro e si lasci prendere in braccio; un continuo ripetere di “Haz” o “Pensavo ti eri dimenticato di me”, mentre Liam prendeva posto sul divano e appoggiava la borsa al proprio fianco.

Il castano rest in silenzio ad ascoltarli, piegando le gambe e tenendo le ginocchia strette al petto, non riuscendo a smettere di sorridere nel vedere quella bambina irradiare cos tanta felicit; forse Zayn non aveva tutti i torti, Aileen era un dono e lui doveva smetterla di vederla solamente come copia della madre. Perch quella bambina era molto di pi, aveva sue caratteristiche e lati del carattere completamente suoi, influenzati dall’averla cresciuta lui stesso.

Forse riusciva a vedere quel poco di bene che aveva fatto, forse non aveva sbagliato ogni cosa con lei e non se la cavava male come genitore.

Scosse la testa per riprendersi da quei discorsi, sentendo la bambina ripetere “Lili”, e la aiut a sollevarsi per poterla far sedere sulle proprie gambe, ridacchiando al suo battere le mani e ripetere “Haz ha portato il cinese”.

Non avrebbe cambiato nulla di quel momento - Aileen, cos felice e stretta a lui -, era qualcosa di perfetto e che avrebbe volentieri conservato nella memoria. Per non dimenticare nulla, n la risata di Lyn o le battute stupide di Harry.

 

 

Quand’era ormai mezzanotte - Aileen dormiva da quasi due ore, tutta avvolta nelle coperte e con un sorriso spensierato sulle labbra - Liam era sdraiato sul divano, la testa sulle gambe di Harry e i piedi a penzoloni dal divano. Si stava rilassando completamente, grazie alle dita magiche del pi piccolo, e non aveva smesso un secondo di borbottare di Louis e di quanto fosse irritante averlo sempre attorno; aveva accennato alla vacanza, che si era dovuto prendere obbligatoriamente, all’uscita con Jade e a quanto si sentisse sull’orlo di un precipizio. Non aveva detto nemmeno una parola di Zayn - non tanto per il suo non provare determinate sensazioni per lui, piuttosto il contrario -, non sapendo come avrebbe potuto prenderla Harry e volendo evitare un nuovo litigio su quanto si stesse cacciando in un guaio e su quanto non stesse pensando alla bambina.

- Quindi Jade ti piace?- gli domand il sedicenne, un velo di curiosit nascosto dietro fin troppa invidia, ottenendo in risposta un grugnito e un’alzata di spalle. - Non cos difficile rispondere, idiota. Ti piace s o no questa ragazza?- insistette, tirandogli qualche ciocca di capelli e sentendo il verso gutturale del pi grande, che aveva solo iniziato a lamentarsi per il sonno e aveva cercato di scacciargli la mano.

Fu solo dopo parecchi minuti che si arrese, sospir e borbott: - Jade carina, simpatica.. semplice passare del tempo con lei. Ma le manca quella cosa per attirare la mia attenzione, da quel punto di vista. Lo sai anche tu, Har.- per poi sollevare appena il viso, intrecciando i loro sguardi ed annuendo al suo cenno verso il basso.

Rote gli occhi al suo commento - qualcosa di molto simile a “Io ce l’ho, ma non mi vuoi”- a cui rispose con uno sbuffo e un: - Sei minorenne.-, venendo completamente ignorato da quello che si mise a brontolare sulla scusa patetica.

- Quello il motivo pi importante.- continu a parlare sopra il ragazzino, allungando le braccia per stiracchiarsi e cercare di convincersi a spostarsi nel letto. - Vorrei evitare la prigione, il togliermi l’affidamento porterebbe solo ad una serie di casini pi grandi di me e te messi assieme. Poi pensaci, per cosa? Ti ho gi detto che mi stai simpatico e sei carino, ma non ti vedo a far determinate cose e..-

Si blocc allo sbuffo di Harry, ignorando il suo insistere sul metterlo alla prova, e grugn: - Vuoi sentirmi dire ancora una volta quella bella frase? Ti vedo come un amico, Harry. Esci con qualcuno, levati questa fissa.-

- Ma io..-

- Ho sentito che ti hanno visto alla festa di Tomlinson.- salt fuori all’improvviso, mettendosi seduto nonostante le lamentele del pi piccolo. - Con quel ragazzo con cui stai uscendo e..-

Rest spiazzato nel sentirlo sfogarsi ed esclamare: - Ma lui non te!-, si pass una mano dietro la nuca, appoggiando poi il palmo sulla sua coscia per sussurrare, con quanta pi delicatezza e dolcezza possibile: - Devi superare questa cosa, non provo quel che provi tu. Ti stai solamente illudendo.-

Non riusc a far nulla, trovandoselo in poco tempo seduto a cavalcioni sopra le proprie gambe, e gli ferm il viso con quei pochi centimetri a separare le loro labbra, scuotendo il capo al suo bisbigliare: - Fammi provare.-

- Non provo nulla, Harry.- ripet nuovamente, cercando di mettergli in testa quel concetto, per poi riprendere a parlare in un sussurro: - Se ti baciassi ora, non proverei nulla. E se anche ti concedessi questa possibilit? Se finissimo a far sesso ora, non cambierebbe nulla. Continuerei a non provare nulla per te, ti userei semplicemente per svuotarmi le palle. E tu non puoi volere questo, meriti tutto l’amore di questo mondo. Ma non da me, Har. Io non posso darti nulla.-

Lo sent cercare di liberarsi, di scacciargli le mani e annullare le distanze, ma riusc a trattenerlo e render vano ogni suo sforzo, scuotendo nuovamente il capo al suo: - Puoi darmi quello che voglio.-

- S, puoi.- lo sent insistere, un tono di voce deciso come l’espressione del viso. - Perch io voglio te, mi basta qualsiasi cosa. Mi basta un tuo bacio, del sesso.. tutto quello che vuoi, L. Puoi usarmi, scoparmi, perch sei tu e io ti voglio.-

- Ti ho gi ripetuto che..- cerc di spiegare con pi calma, sbarrando gli occhi nel sentire il contatto delle sue labbra e una sua mano a premere contro il cavallo dei pantaloni. -.. Harry!- si lasci sfuggire con un tono fin troppo alto della voce, staccandosi e alzandosi dal divano con uno scatto. - Come devo dirtelo? Stavo cercando di essere quantomeno gentile, ma ora te ne devi andare.- sibil, strofinando l’avambraccio contro la bocca ed ignorando il pensiero su quanto l’odore di Zayn fosse ancora presente.

Osserv il pi piccolo alzarsi, nemmeno una briciola di risentimento in viso, e ridusse gli occhi a due fessure nel sentirlo aggiungere: - Non darai mai la possibilit a nessuno. Da una parte si deve lottare con un fantasma e dall’altra con uno stronzo. Ti ha lasciato per una bambina, Liam. Ti ha lasciato per Leen. E io non lo farei mai, io potrei aiutarti e..-

Non riusc a bloccarsi a quel punto, strinse le dita attorno al suo braccio - gonfiandosi d’orgoglio e di rabbia - e sibil: - Tu non sai cos’era Kaylyn per me. Non sai chi era Rick. Non sai chi sono io. E non hai alcun diritto di entrare nella mia vita e sperare che io accetti l’aiuto di un bambino.- per poi accompagnarlo alla porta e sbattergliela in faccia, non riuscendo nemmeno ad essere educato dopo aver sentito il modo in cui aveva definito la ragazza. Un fantasma, per lui era semplicemente quello.

Si butt nel letto, ancora completamente vestito, e affond il viso tra i cuscini - l’odore pungente di Zayn sembrava aver impregnato tutta la stanza -, lottando contro quella sensazione di panico nello scoprire di esser dipendente da quel cuscino, da quell’odore.

Infil una mano in tasca - il cellulare aveva iniziato a vibrare interrompendo i pensieri - e rest con una guancia premuta contro la federa, leggendo il messaggio e sentendo il cuore pompare troppo velocemente. Durante la giornata aveva visto Zayn prendergli il telefono, evidentemente doveva aver preso il numero e ora gli scriveva: “Avrei dovuto succhiartelo, almeno ora saprei com’่ il tuo sapore.”

Strinse il cellulare in una mano, trattenendo la voglia di rispondergli male o chiamarlo - no, non voleva sentire la sua voce per poter riuscire a dormire -, e con l’altra si aggrapp al cuscino, non accorgendosi di star piangendo e “fammela dimenticare”.

 

 

Durante il resto della settimana si era concentrato solo sul lavoro e su Aileen, ignorando tutti gli altri e chiudendoli fuori dai pensieri e dalla testa. Era stato difficile in un primo momento, Harry si svegliava presto e si faceva trovare davanti allo studio con tante scuse e un caff americano caldo, mentre Zayn li osservava con una smorfia e le braccia incrociate al petto.

Lui ignorava Harry - gli rivolgeva un semplice cenno, un saluto e poi lo superava -, ma con Zayn era molto pi complicato. Non aveva ancora capito chi dei due si stesse ignorando, era pi che sicuro di essere stato il primo a decidere di chiudere i ponti, ma poi, quando lo vedeva fermo ad aspettare che Louis lo raggiungesse, capitava che i loro sguardi s’intrecciassero ed era sempre Zayn il primo a voltarsi dall’altra parte con una smorfia.

Si ripeteva che a lui non doveva importare, a lui non importava assolutamente di Zayn Malik - del ragazzino saccente ed orgoglioso -, ma poi ripensava all’ultimo momento insieme e iniziava a domandarsi se avesse fatto qualcosa di male, se l’avesse offeso in qualche modo. Pi si ripeteva che la sua vita sarebbe stata migliore senza di lui, pi trovava disegni di Aileen raffiguranti una famiglia che non sarebbe mai esistita. Il gioved non era riuscito a trattenersi e, all’ennesima domanda su dove fosse finito lo zio Zee, si era messo a gridare che non c’era nessuno zio e nessuno Zee, che era solo un ragazzino e doveva dimenticarselo. Ancora non riusciva a capire a chi avesse gridato quelle parole, se alla bambina - che era scoppiata subito dopo a piangere - o a se stesso.

Quando poi il venerd Jade gli aveva mandato un messaggio - chiedendogli di confermare o dargli un qualsiasi tipo di risposta -, si era sentito nuovamente ad un passo da un crollo emotivo. Aveva declinato l’invito, nonostante una parte dentro di lui gli ripetesse che poteva essere una giusta distrazione, e il pomeriggio, dopo aver accompagnato Aileen alla festa di compleanno di un’amica, si era trovato in una via piena di negozi sportivi.

Era tornato a casa con uno skateboard, non riusciva nemmeno a capire il senso di quell’acquisto, e l’aveva abbandonato nel corridoio, cercando di non pensare troppo a quel ragazzino e alla sua fissa per le giacche di pelle e quelle tavole con le ruote.

Quando, dopo vari tentativi di distrarsi, fall miseramente dal tenere la mente lontana dall’argomento Zayn Malik, scrisse un nuovo messaggio a Jade, informandola di aver cambiato i piani per quel fine settimana e di essere completamente libero. Cos quella sera, dopo aver lasciato Aileen alla signora Hall, aveva indossato un paio di pantaloni e una camicia azzurra, aveva fissato il riflesso nello specchio - mentre cercava di sistemarsi i capelli in un ciuffo - e si era detto “mai pi ragazzini nella tua vita”.

La serata ideale, che aveva programmato nella testa, era completamente diversa da quel che stava succedendo: aveva varcato la soglia di quel pub - troppo rumore, musica troppo alta e troppa confusione -, era stato preso sotto braccetto da Jade e si era trovato immediatamente un bicchiere di qualcosa in mano. La penombra in quel locale rendeva impossibile persino riconoscere il vero colore di quella sostanza, ma ascolt il suggerimento della ragazza e il “Tutto d’un sorso, Lee.”, arricciando le labbra in una piccola smorfia al sapore pungente dell’alcool. Era decisamente troppo tempo che non usciva, non beveva e non dimenticava i problemi.

Si spostarono subito dopo - ancora due o tre bicchierini di shots dai colori vivaci ed accesi - tra la massa di gente sulla pista da ballo, sciogliendo via via l’imbarazzo iniziale e riuscendo a godere di quel momento solo loro, ignorando le gomitate che arrivavano regolarmente e li obbligavano a stringersi di pi. Ad una particolarmente forte Jade aveva quasi perso l’equilibrio, costringendo Liam ad avvolgere un braccio attorno alla sua vita, per non farla finire a terra e schiacciata sotto tutte quelle persone, e, dopo un primo momento iniziale di imbarazzo, ripresero a ballare con le dita della ragazza a sfiorargli le braccia e i fianchi che le stringeva appena con i palmi.

Non appena la sent dire - un tono di voce molto alto contro l’orecchio per poter superare i decibel della musica - di avere sete, si allontan da lei e le fece un cenno verso il bancone, informandola del fatto che sarebbe tornato con i loro drink e di aspettarlo in quel punto. Solo al suo cenno d’assenso si decise a farsi spazio tra la folla, percependo delle dita stringersi attorno al polso e trovandosi l’attimo dopo con la schiena contro il muro; non ebbe nemmeno il tempo di ragionare, spostarsi o capire cosa stesse succedendo perch si trov un paio di labbra contro il collo e quel particolare profumo a riempirgli le narici, obbligandolo a sussurrare uno “Zayn” che assomigliava vagamente ad un gemito.

- Che ci fai.. qui?- s’inform subito dopo, spingendo il capo contro il muro e strizzando gli occhi nel percepire la sua lingua contro il collo, a lasciargli una scia di saliva e dei segni rossi a giudicare da come stava succhiando sul punto scelto. Strinse per istinto le dita sulla sua maglia, trattenendo il gemito al suo improvviso movimento di bacino, e grugn al: - Potrei farti la stessa domanda.-

Era buffo come avesse accettato l’invito di Jade per rilassarsi, stare lontano dalla confusione della testa, per trovarsi poi catapultato in quel chiasso e con la causa di ogni suo pensiero e motivo d’irritazione. Una serata lontano da ragazzini sfacciati ed impertinenti, poi si trovava con il peggiore di quella specie attaccato al collo e lui che non faceva assolutamente nulla per fermarlo, anzi sporgeva quasi il collo per invitarlo a lasciare pi segni.

Arricci la maglia nella stretta, facendogli sollevare appena il tessuto - alcuni polpastrelli a contatto con la sua pelle morbida e calda -, e mand a puttane tutti i buoni propositi, spostando un palmo a premere contro il suo fondoschiena per averlo completamente contro il proprio corpo. Lo sent farfugliare, preso alla sprovvista, e fece un movimento con la spalla, dando un colpo leggero alla sua fronte per fargli sollevare il viso e premere le labbra contro le sue.

Aveva deciso in quei pochi secondi di fregarsene di ogni cosa, di agire d’istinto e non pensare alle conseguenze; il giorno dopo avrebbe potuto dar colpe ad ogni cosa: alla musica assordante, alle luci soffuse, all’alcool o a Zayn. Ma in quel momento poteva semplicemente godere di quelle attenzioni, lasciarsi andare e non pensare a nient’altro se non i loro corpi cos stretti, il calore che il ragazzino irradiava, le sue dita a scompigliargli il ciuffo e quella stretta sulle spalle, come se volesse strappargli i vestiti di dosso.

- Son qui per un amico, il suo compleanno..- lo sent iniziare a spiegare con un tono affannato, mentre lui era tutto preso dallo strofinare le labbra contro il suo collo. -.. il padre di Louis si .. si incazzato parecchio per la storia della super-festa e non abbiamo potuto usarla, per questo ci siamo spostati qui. E Lou insisteva tanto, perch c’่ una ragazza con cui scopa da un anno e.. Cristo, Payne, se sapevo che bastava sbatterti contro un muro per averti.-

Scoppi a ridere alle sue ultime parole, avvicinando ulteriormente i loro corpi con i palmi sul suo fondoschiena, e strinse i denti sul lobo del suo orecchio, bisbigliando: - Continua a parlare di Louis, era interessante.- ed ottenendo in risposta dei grugniti, assieme ad inviti a rendere le cose tra loro pi “interessanti”.

Si stacc dopo qualche minuto dal suo collo, un sorrisetto soddisfatto sulle labbra, e lasci la presa sul suo sedere, per poter strofinare il dorso di una mano contro la sua guancia e sussurrare: - Questo tutto quello che avrai stasera, piccolo.-

Si sent chiamare per nome, mentre sgusciava dallo spazio tra il suo corpo e il muro, assieme ad insulti e “Mi stai fottendo la testa!”, raggiungendo il bancone per poter ordinare i drink e tornare dalla ragazza che lo aspettava, intrattenendosi in un ballo strano con Danielle, la ricciolina che aveva conosciuto la settimana prima nel loro appartamento.

Offr loro entrambi i bicchieri, dichiarando di non avere pi sete, e non riusc a togliersi il sorriso dalle labbra, nemmeno quando Jade gli punt contro l’indice, gridando: - Non ci credo! Ti sei limonato un’altra, mentre noi eravamo qui ad aspettarti!-

Si strinse nelle spalle a quell’accusa, non sapendo nemmeno da dove iniziare per difendersi - era sbagliato puntare sul “non con una ragazza” -, e ascolt i suoi borbottii e: - Dovevo approfittarne prima, lo sapevo. Ora non voglio baciarti, non quando hai addosso il lucidalabbra di un’altra.-

A quelle parole Liam si pass la lingua sul contorno delle labbra e pens che - no, nessuna sostanza appiccicosa - il sapore di Zayn era qualcosa di delizioso e soffocante assieme. E sapeva esattamente quel che sarebbe successo una volta tornato a casa, riusciva quasi gi a vedersi con gli occhi chiusi e una mano stretta attorno al membro duro, mentre si masturbava pensando a quel ragazzino, alla sua lingua e al suo “Mi stai fottendo la testa.”

Ma era lui quello che stava impazzendo, ancora qualche giorno e non avrebbe pi retto per quel desiderio di averlo. Non voleva essere il primo a cedere - fosse stato per lui, in realt, non avrebbe voluto cedere affatto -, ma sapeva di essere sull’orlo di quel precipizio, un passo gi nell’oblio di quel diventare succube di un ragazzino dagli occhi nocciola e il profilo perfetto.

 

 

Quando la domenica pomeriggio - Aileen per mano e pronti per la giornata al parco - si era trovato davanti Harry, non era riuscito a tenerlo lontano, aveva accettato la sua compagnia - la bambina ci teneva fin troppo - e si erano diretti tutti e tre verso la metropolitana, uno strano silenzio rotto solamente dalla parlantina della piccola e dalle risposte del ricciolino.

- Non ti chieder scusa, ogni cosa che ho detto.. la penso per davvero.- inizi a parlare con un tono lapidario Liam, una volta preso posto sulla panchina con il sedicenne che fissava a terra in silenzio. - Perch tu non mi conosci, Harry. Puoi venire a casa mia quando vuoi, puoi stare con Lyn e giocare con lei. Ma con me no, non ti permettere mai pi.- concluse, gli occhi fermi sulla bambina che stava gi socializzando con i coetanei.

Si volt con il busto verso il pi piccolo, nel sentirlo bisbigliare con un filo di voce ed impaurito: - Io non sto giocando, sono serio.- e scosse la testa con un grugnito, chiedendosi quando mai sarebbe finita quella storia e maledicendosi ancora una volta per l’aver preso a cuore quel ricciolino.

Non continu quel discorso, preferendo restare in silenzio con i gomiti puntati sulle ginocchia e i palmi premuti contro le palpebre, e si allontan con uno scatto nel sentire la sua mano avvolgersi attorno al braccio.

- Se continui con questo comportamento, sar costretto ad allontanarti da noi.- stabil con lo stesso tono freddo di poco prima, vedendolo strabuzzare gli occhi e tirarsi quasi indietro da quell’improvviso muro che aveva eretto tra loro. - Ti voglio bene, Harry. Ma non so come farti capire che solo quello l’affetto che ci lega. E Lyn ti adora, ti considera il ragazzo perfetto. Non costringermi ad allontanarti per una stronzata.-

Strinse un pugno al suo ribattere su quanto tutto quello non fosse una stronzata - su quanto fosse seriamente innamorato di lui e non riuscisse a pensare ad altro - e allontan la gamba nel sentire la sua mano contro, allontanandosi impercettibilmente da lui e vedendolo preso contropiede da quella distanza che continuava a mettere.

- Fammi questo favore, l’unica cosa che ti chiedo.- sussurr con gli occhi fissi sulla figura della piccola che scendeva dallo scivolo. - Fallo per me o per Lyn, non voglio privarla di un’altra persona importante. Ho gi i miei problemi a venire a patti con questa situazione, non obbligarmi a rendere tutto ancora pi difficile.- parl velocemente, cercando di non lasciarsi prendere eccessivamente dai ricordi e dal groppo che gli chiudeva la gola.

Sbuff al suo: - Tu non credi che io sia davvero innamorato di te, non vero? Tu pensi che sia tutta una sciocchezza.- ed annu, pensando che, se quel momento di sincerit volesse dire liberarsi di quel problema, sarebbe stato crudelmente sincero.

- Una stronzata, per l’esattezza.- aggiunse con un velo di acidit nella voce, voltandosi con il busto verso di lui per poterlo affrontare meglio. - Pensi di essere innamorato di me, te ne convinci ogni giorno e continui a pensarlo. Ma non di me che sei innamorato. Cosa puoi saperne tu dell’amore? Un ragazzino di appena sedici anni.- lo prese quasi in giro, vedendolo diventare scuro in viso nel sentirsi punto nell’orgoglio. - O forse a quest’et amate struggervi per un amore impossibile.-

E quella frase cattiva ricevette una risposta di altrettanto spessore, quel “Tu ne sai qualcosa, vero L?" che gli arriv come una pugnalata nel petto, facendogli spalancare gli occhi a corto di parole.

Ma fu la frase successiva a rendere vana ogni difesa, Harry che sorrideva quasi soddisfatto nel dire: - Innamorato della ragazza di tuo fratello.- a cui rispose con una scossa del capo e un debole: - Non potrai mai capire quel che c’era tra me e lei.-

Nel sentirlo sputare fuori qualcosa di molto simile a “Son solo stronzate.”, digrign i denti e sibil: - Rinunciare, Harry. Devi saper rinunciare e rispettare le decisioni altrui.- per poi incidere le unghie nel legno della panchina, sussurrando: - Io ho amato Kaylyn, non lo nascondo. Ma mi son fatto da parte, perch lei non avrebbe mai amato me. E se ti dico di smetterla con queste stronzate dell’amarmi, devi ascoltarmi.-

Restarono in silenzio per qualche minuto, ognuno perso nei propri ricordi, fin quando Harry non bisbigli con un filo di voce roca per il pianto: - Quando lo vedrai? Quando capirai che son davvero innamorato di te? Che vorrei solo renderti felice e..-

- Ma io non voglio!- lo blocc con quell’esclamazione, vedendolo sorpreso e attirando gli sguardi di alcuni passanti. - Cosa vorresti fare tu? Obbligarmi ad amarti? Non c’่ idiozia pi grande del lasciati amare da me e mi amerai a tua volta. No, non ti amo e non lo far mai. E non ti permetto di giudicare la mia vita, di fare sentenze solo perch mi conosci da quando sei nato. Io non voglio nessuno nella mia vita, tantomeno un bambino capriccioso che vuole avermi per quale motivo? Solo per dirti che sei riuscito a farmela dimenticare? Non ci riuscirai mai, n tu o qualcun’altra. Io non voglio amare nessuno, lo capisci? Non voglio nessun altro nella mia vita che mi riempia di quelle stronzate. Perch non esiste un modo per aggiustarmi, ora ti chiaro?- concluse, fermandosi per prendere fiato da quella lunga confessione, appoggiandosi allo schienale della poltrona e coprendosi gli occhi con un palmo, strofinandolo poi lungo il viso.

Fu solo dopo cinque minuti che sent il ragazzino dire: - Devo solo accettarlo, penso.- ed annu, dandogli ragione, per poi ascoltarlo aggiungere: - Anche se difficile starti vicino e non desiderare alcune cose.- e stringersi nelle spalle, borbottando le sue scuse con le guance di una sfumatura rosata.

- Non scusarti.- ridacchi il pi piccolo, prendendolo alla sprovvista da quell’improvviso cambio d’umore e dal pugno contro la spalla, obbligandolo ad arrossire furiosamente al suo: - Sei solo fin troppo.. eccitante. Poi sei cos grande e muscoloso, non peccato pensare a come potresti dominare bene.- e lasciarsi sfuggire un “Harry” ad un volume fin troppo alto.

Lo osserv alzarsi dalla panchina, trovandoselo davanti alla propria visuale, e annu alla sua richiesta di un semplice bacio a stampo - “Posso avere almeno l’ultimo?” -, cercando di non tirarsi indietro nel percepire un odore che non rimandava a Zayn - no, non stava pensando a lui e doveva toglierselo dalla testa -. Mosse nuovamente il capo in un cenno al suo: - Non provi proprio nulla, eh?- e si lasci accarezzare una guancia, ascoltandolo farfugliare qualcosa sul suo essere “decisamente troppo”.

Gli rivolse un accenno di sorriso, guardandolo dargli le spalle e allontanarsi, per poi arricciare le labbra in uno un po’ pi allegro al suo: - Domenica prossima vi porter la colazione. Non me ne vado da Leen.. e nemmeno da te, L.- e desiderando solo che per quella volta avesse capito davvero la loro posizione.

Quando Aileen era poi tornata verso di lui, chiedendogli dove fosse finito Harry, fu molto pi semplice dirle che avrebbero visto il ricciolino la settimana dopo, che le avrebbe fatto una sorpresa e doveva semplicemente aspettare.

Sembrava essere diventato tutto molto pi semplice ma, quando si trov nel letto quella sera, inizi a sentire i soliti ricordi cercare di prendergli la testa, costringendolo ad aggrapparsi al cuscino con le dita e strizzare gli occhi fino a vedere nero e non quella stanza bianca.

Era cos stanco per, per via di quelle ultime notti insonni, che riusc ad addormentarsi tra gli incubi, svegliandosi di scatto solo nel sentire le dita sottili della bambina e il suo “Lili” che bast a trascinarlo fuori dal solito ricordo.

Si pass una mano sul viso, cercando di cancellare le tracce del pianto, e si mise seduto, attirandola tra le proprie braccia e restando sorpreso nel vederla nascondersi contro il proprio petto, tutto il viso che teneva nascosto contro la maglia che stringeva tra le dita.

- Che succede, Aileen?- le domand dopo uno sbadiglio, percependo solamente la stretta aumentare e il suo capo scuotersi come a testimoniare il suo non voler dare spiegazioni. - Vuoi dormire con me? Hai avuto degli incubi?- insistette per cercare di capire qualcosa, passando le dita tra i suoi capelli per farla rilassare e ridurgli di conseguenza i singhiozzi.

Aggrott la fronte nel sentirla dire “Tu” e la strinse un po’ pi forte al suo insistere e spiegare: - Non ho fatto gli incubi, ma tu s. E continuavi a gridare. Avevo paura.-, annuendo e facendola sedere sulle proprie gambe per poterla coccolare meglio, lasciandole qualche bacio tra i capelli fino a quando non sent il suo respiro tornare regolare.

- Sto bene, piccola. tutto passato.- sussurr dopo qualche minuto, lasciando scorrere il palmo lungo la sua schiena, per poi rimettersi sotto le coperte con la bambina stretta a lui e alla maglia, come se avesse paura di lasciare la presa. - Vuoi che ti racconti qualcosa?- le domand, non volendo addormentarsi per paura di trovarsi nuovamente al punto di partenza.

Abbass lo sguardo sulla piccola, riuscendo quasi a sentire gli ingranaggi del suo cervello, e le rivolse un sorriso all’incrociare i suoi occhi marroni, restando perplesso alla sua domanda, al suo “Ti manca pi la mamma o il pap?”.

- A te?- le domand di rimando, non sapendo cosa o come rispondere a quella domanda all’apparenza cos innocente. - Ti mancano entrambi, non cos? La tua mamma era una ragazza fantastica, le volevo un gran bene. Era quel che Jessica per te. E non penso esista una parola per dirti quanto mi manchi il tuo pap, Allie.- continu subito dopo, vedendola illuminarsi tutta a quel nuovo soprannome e ripeterlo pi e pi volte come a testarlo sulla lingua.

- Com’era il mio pap? Non ne parli mai.-

Sent il petto comprimersi cos tanto da far male, lasciandolo a boccheggiare per qualche secondo, e cerc di ignorare il tremore alle mani, mentre farfugliava: - Era.. Paul era..- senza riuscire a trovare una parola che spiegasse tutto quanto.

- Hai presente i principi della Disney?- salt fuori all’improvviso, vedendola annuire con un sorriso enorme e chiedere: - Mio pap era un principe?-

- Ovviamente!- esclam con enfasi, sentendo il petto scaldarsi per quella felicit che solo lei riusciva ad irradiare. - Era il principe pi bello di tutto il reame, sai? E aveva conquistato da subito il cuore della bella principessa, anche se si dovuto impegnare tanto per chiederle di uscire. Mi ricordo ancora tutto, erano due idioti.- scoppi a ridere subito dopo, sentendo le sue dita tirargli la maglia per chiedergli spiegazioni di quell’ultima parola.

- Due stupidi.- spieg semplicemente, stringendosi nelle spalle ed aggiungendo: - Avevano la stessa et di Harry, quando sono usciti la prima volta assieme. Tuo pap l’ha portata a prendere un gelato, dopo aver visto uno dei film pi noiosi nella storia del cinema, ed era cos nervoso che, invece di darglielo in mano, le ha sporcato tutto il vestito. Tua mamma era furibonda, gliene ha dette dietro di ogni tipo e poi venuta a piangere da me, perch pensava lui non la volesse pi.- continu a raccontare tra le risatine, riuscendo a riportare tutta quella scena nella testa e come se la vedesse in quel momento.

- Lili?-

Abbass nuovamente lo sguardo sulla bambina, vedendola indecisa se parlare o tenersi dentro quella domanda, e strofin il pollice contro la sua guancia, invitandola a continuare con uno sguardo e sentendola dire: - Sarebbero contenti di me? Il pap come.. mi voleva bene?-

- Aileen.- la chiam per attirare la sua attenzione, tenendo il palmo contro la sua guancia e strofinando il pollice sulla sua pelle morbida. - Sai che era il suo nome preferito? Aileen. E pensava sempre a come sarebbe stato bello avere una bambina. E tu sei speciale, sai? Ti avrebbe adorata, proprio come faccio io.- aggiunse in un bisbiglio, vedendola annuire e tornare a nascondersi contro la maglia; ascolt in silenzio i suoi respiri, chiudendo gli occhi ed addormentandosi mentre la teneva stretta a s.

 

 

Angolo Shine:

Vorrei dirvi che i capitoli angst stanno giungendo ad una conclusione .. ma nooo! L’angst vi perseguiter fino alla fine. (E ci sarebbe da aspettarselo dai temi che vengono trattati, posso metterci tutto il fluff che volete ma l’angst resta sempre nello sfondo)

Il rapporto tra Harry e Liam sembra stia prendendo una giusta piega, Jade si avvicina sempre pi a Liam e Zayn.. Zayn Zayn.

Non penso di aver nient’altro da aggiungere, grazie a tutti per seguirmi con cos tanta passione (Credo si possa usare questo bel termine.)

A venerd prossimo!

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Shine_