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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    04/10/2014    1 recensioni
[Seguito della One-Shot "You abandoned me"; spoiler X-Men DOFP]
Charles, Erik, Logan e Hank tornano a villa Xavier per tentare di localizzare Raven. Ad aiutarli ci sarà Charlotte Xavier, sorella di Charles, anch'essa mutante.
Durante le ricerche e gli allenamenti per migliorare i suoi poteri, Charlotte scoprirà cose che avrebbero dovuto rimanere nascoste, segreti mai rivelati e così potenti che sconvolgeranno totalmente la sua vita.
Nella corsa contro il tempo per salvare l'umanità e impedire al terribile futuro descritto da Wolverine di avverarsi, ognuno degli X-Men dovrà fare i conti con il proprio lato oscuro e mettere da parte l'orgoglio e l'odio per salvare, non solo le persone amate, ma l'umanità tutta.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Dottor Henry 'Hank' McCoy/Bestia, Erik Lehnsherr/Magneto, James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The second chance

CAPITOLO TRENTA

 
Charlotte varcò la soglia della cucina tentando di non fare rumore. Erano le tre del mattino e non avrebbe voluto svegliare nessuno con il suo fracasso.
Aprì il frigorifero e la luce all’interno dell’apparecchio illuminò tutta la cucina. Si versò un po’ d’acqua e si sedette accanto alla finestra per osservare il giardino della villa immerso nell’oscurità della notte. Individuò il salice sotto cui lei e Erik, il giorno prima si erano baciati, sorrise al ricordo delle sue labbra su quelle di lui, delle carezze del mutante e delle sue parole, io ti voglio, che per lei erano state l’equivalente di una carezza, la più dolce che avesse mai ricevuto.
Si voltò per tornare nella sua stanza, ma proprio quando stava per posare il bicchiere nel lavello, vide un uomo, accanto alla porta. Era uno dei collaboratori di Trask, aveva il volto sfigurato da un colpo di spada probabilmente sferratogli da Blade durante il tentativo di fuga dal laboratorio di Trask.
La ragazza indietreggiò e il bicchiere le cadde a terra andando in frantumi e producendo un rumore acuto e stridente. La ragazza lanciò un urlo, sperando che qualcuno la sentisse, che la raggiungesse e che lo cacciasse prima che potesse farle del male. Si accucciò a terra, con le ginocchia al petto e con le mani premute sulle orecchie. Lui le stava parlando, le penetrava la mente.
Dove sono i tuoi amici mutanti? continuava a chiedere con la sua voce piatta e roca.
Basta! Vattene! pensò lei, sperando si scacciarlo dalla sua mente, sperando che la lasciasse in pace.
Poi sentì dei passi provenire dal corridoio.
Erano altre guardie che stavano arrivando per ucciderla?
Sulla porta comparve Raven. «Lottie!» esclamò «Che succede?» si avvicinò alla sorella e le scostò le mani dalle orecchie.
«Mandalo via, Raven. Ti prego, mandalo via.» singhiozzò lei.
«Chi?» domandò l’altra. Si voltò, ma vide che non c’era nessuno, a parte loro, in cucina. «Charlotte, calmati.» la strinse e sé.
«Raven, che succede?» Hank era entrato in cucina e le stava osservando. Si avvicinò inginocchiandosi davanti a Charlotte.
«Hank, mandalo via…» singhiozzò ancora la ragazza «Sono venuti a prendermi… vogliono uccidermi…»
«Charlotte non c’è…» tentò di dire Raven, ma un grido della ragazza la interruppe. Charlotte stava indicando un punto davanti a sé, ma quando i due ragazzi si voltarono non videro nulla.
Gli occhi di Charlotte, nonostante fossero velati di lacrime, invece, vedevano perfettamente il volto di Trask. Un ghigno perverso lo rendeva così spaventoso da sembrare irreale, ma Charlotte sapeva che lui era lì, che era venuto a prenderla per portarla al laboratorio e continuare a torturarla.
Si portò le mani accanto al volto e le premette sule orecchie. Basta, vattene!
Qualcun altro, intanto, era entrato in cucina. «Cosa sta succedendo?» era Erik.
Raven si voltò verso di lui. «Credo che abbia le allucinazioni.» spiegò.
«Spostatevi.» ordinò Magneto.
Hank, riluttante, fece come gli era stato detto e anche Mystica si scostò mettendosi in piedi.
Erik si inginocchiò accanto a Charlotte e le scostò delicatamente le mani dalle orecchie. «Charlotte…» la chiamò, quasi sussurrando.
«Erik, Trask è qui, vuole ucciderci… lui…» singhiozzò.
Lui scosse il capo. «Non c’è nessuno, Charlotte. Solo io, te, Hank e Raven.» la rassicurò.
Lei scosse il capo e singhiozzò ancora. «No, lui è qui… Ho paura…»
«Non devi.» insistette Magneto «Sei al sicuro. Nessuno ti farà del male.»
Charlotte sussultò «No, no… nulla di tutto questo è reale.» indietreggiò come se solo in quel momento si fosse resa conto che tutto ciò che stava attorno a lei potesse essere una visione, qualcosa di appositamente creato da Charles per illuderla di essere a casa, al sicuro.
«Charlotte…»
«No, lasciami…» esclamò quando lui tentò di toccarla «Non farmi del male, ti prego…» lo implorò.
«Charlotte.» insistette Erik, con voce ferma «Io sono reale. Guardami.»
«No, tu…»
«Guardami, Charlotte.» ripeté «Sono qui, davanti a te.» prese le mani di lei tra le sue e se le portò alle guance, poi ne spostò una all’altezza del cuore. «Senti?» chiese.
La ragazza si zittì. Poteva sentire il battito del cuore del mutante sotto la sua mano. Era così famigliare… L’aveva sentito così tante volte durante le notti passate accanto a lui che capì che non poteva essere falso, non poteva essere irreale. Abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi tentando di calmarsi e ricomporsi.
Erik era reale. Raven e Hank erano reali. Trask no. Lui non era lì.
Abbracciò Erik e affondò il viso nella sua spalla. «Mi dispiace.» sussurrò «Mi dispiace.»
Lui le accarezzò i capelli. Era tornata in sé. «Shh. Non preoccuparti.» le sussurrò, poi si voltò verso gli altri due mutanti e li invitò ad uscire dicendo che si sarebbe occupato di lei.
Quando i due furono soli, lui la sollevò tra le braccia stringendola forte al petto e si avviò verso la sua stanza. Non l’avrebbe lasciata sola. Non quella notte.
Magneto varcò la soglia della sua stanza e non si preoccupò nemmeno di accendere la luce. Raggiunse il letto, fece sdraiare la ragazza sul materasso e la coprì con il lenzuolo. Si sdraiò accanto a lei e la strinse tra le braccia.
«Grazie, Erik.» sussurrò lei.
«Dormi, Charlotte.» le disse dolcemente e le sfiorò la fronte con le labbra.
 
***
 
«Cosa credi che abbia?» domandò Erik osservando Hank, in piedi davanti a lui nel suo studio.
«Credo che le torture di Charles, le visioni che le venivano indotte, possano aver alterato la sua capacità di distinguere la realtà dalle visioni.» spiegò il giovane in tono pratico.
«Che possiamo fare per aiutarla?»
«Le serve aiuto per capire se si trova di fronte ad una visione o alla realtà.» continuò «Mi sembra che tu sia perfetto.»
«Cosa?»
«Quando ti vede ti ricollega al suo presente. Devi starle vicino e pian piano riuscirà a tornare alla normalità.» concluse.
Erik annuì. L’avrebbe aiutata.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ciao!
Eccomi qui con il nuovo capitolo!
Spero che vi piaccia anche se è breve! ;D
A Lunedì con il prossimo, Eli
   
 
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