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Autore: Juvia Ladywater    04/10/2014    1 recensioni
/ Eccomi con una delle mie coppie preferite, Gray x Juvia! *w* Non so se qualcuno l'ha già fatta basandosi sull'omake ''413 days'', percui mi scuso in anticipo se c'è già. çwç Spero vi piaccia, buona lettura.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera, a Magnolia nevicava.
Soffici batuffoli argentei scendevano con pigrizia, posandosi a terra senza far rumore.
Invece, le lacrime di Juvia picchiettavano sul terreno, lasciando dei piccoli fori sul manto candido.
Erza se ne era appena andata, dicendole di avere un impegno. L'aveva consolata a lungo, ma Juvia si sentiva a pezzi.
Quel giorno era importantissimo per lei, era il quattrocentotredicisimo giorno che lei e il suo adorato Gray si conoscevano. Gli aveva fatto una bellissima sciarpa di lana blu, ma lui non l'aveva accettata. Lyon l'aveva avvisata sul suo pessimo umore, per la morte della loro maestra Ur.
Ma la ragazza si sentiva stupida lo stesso. Non riusciva non pensare a lui, al suo bellissimo sorriso e i suoi profondi occhi neri. Non voleva sembrare troppo appiccicosa, ne' invadente, ma ogni volta Gray glielo ripeteva, sconsolato.
'' Mi stai troppo appiccicata, Juvia. Cerca di staccarti un po', mica siamo fidanzati.''
Juvia raccolse le ginocchia al petto, tirando sul col naso.
Si sentiva profondamente sola, come non mai.
<< Juvia? >>
Juvia girò appena lo sguardo, e vide la sua eterna rivale in amore e sua amica, Lucy. Era a pochi passi da lei, con un cappotto e stivali viola coordinati al cappellino di lana. La sua compagnia non le dispiaceva, ma aveva il timore che la bionda provasse qualcosa per Gray.
<< Lucy-san... >>
Lei si sedette, sorridendole. Juvia, nonostante la sua gelosia, la adorava. Era stata la sua prima amica, e le stava sempre affianco.
<< E' sempre per quell'idiota di Gray, vero? >>
<< Gray-sama non c'entra... Juvia ha commesso un errore, un bruttissimo errore. >>
E le raccontò tutto, le parole che uscivano come un fiume in piena che trasportava la sua sofferenza.
Lucy inarcò il sopracciglio, non credendo alle sue orecchie.
<< Diciamo che su queste cose è abbastanza stupido. Come Natsu, ecco. Due veri imbecilli. >>
Juvia scoppiò a ridere insieme alla bionda, asciugandosi le lacrime sulla  pelle resa fredda dall'aria. La risata cristallina dell'amica le riscaldò il cuore. Come sempre, poteva contare su Fairy Tail, la sua famiglia.
<< Lucy-san, cosa suggerisci a Juvia? E' tutto così confuso... >>
La ragazza diede una carezza affettuosa sui capelli celesti della maga dell'acqua. La guardò con affetto, per poi guardare il fiume e i fiocchi di neve che sparivano tra le sue acqua scure.
<< Juvia, secondo me dovresti cercare di stargli meno appiccicata. Non so' cosa prova lui quando lo fai, ma penso che ci sia anche imbarazzo. Per il resto, mi sembra che sia affezionato particolarmente a te, no? >>
Juvia mugolò qualcosa che doveva sembrare un << Io non gli piaccio. >>
<< Perché non glielo chiedi? E' ora di lanciarsi all'attacco, non credi? >> le sussurrò Lucy, facendole l'occhiolino e prendendole una mano.
Juvia strinse la sua, fredda ma con una stretta rassicurante.
<< Lucy-san, a Juvia dispiace di averti sempre chiamato rivale in amore... è-è che Juvia è gelosa. Sempre. Non lo fa apposta, ma se pensa... a Gray-sama che si mette con te, o con altre... il cuore di Juvia scoppia di gelosia e angoscia. >>
Lucy poggiò la fronte alla sua, chiudendo gli occhi.
<< Sciocchina. Gray è un mio amico, ed è importante per me, quanto voi. Io vi voglio vedere insieme, e ci spero sempre. E' lui che è stupido a non rifletterci. Sei una persona dolcissima, gentile, che per lui farebbe qualsiasi cosa. E sei bellissima, cosa da non tralasciare. >>
Juvia sentì altre lacrime scenderle lungo le guance, ma non erano per Gray. Erano per l'affetto che Lucy le dimostrava, nei suoi gesti e nelle sue parole.
<< E ora vai a cercarlo, su! >>
La bionda si alzò, scrollandosi la neve dal cappotto. Le tese la mano, e Juvia, stringendola, si tirò su, senza badare alle sue vesti ricoperte di neve.
Si salutarono, ma Juvia non era molto sicura di fare quello che le aveva suggerito l'amica. Si diresse con passo pigro verso il dormitorio in cui viveva, guardanto le orme che lasciava sul manto soffice e bianco. In giro non c'era più nessuno, e l'unico rumore che sentiva era lo sciabordare dell'acqua sul fiume, e il leggero venticello che le lasciava sulla pelle piccoli fiocchetti che si scioglievano all'istante.
Camminò per un po', e guardò distrattamente la piccola piazza in cui si stava dirigendo. Il cuore mancò un battito, e la ragazza non poteva crederci. Su una panchina, ripulita dalla neve, c'era Gray che guardava pigramente i fiocchi di neve. Cosa più importante, aveva la sciarpa al collo, che il ragazzo aveva precedentemente lasciato a terra.
Juvia sentì il cuore batterle forte, e un forte calore sulle guance. Amava sempre di più Gray, non poteva continuare così. Svariate volte si era dichiarata in modi bizzarri, ma lui se ne distaccava con freddezza.
Era ora di dire le cose come stavano, con serietà. Si diresse verso il ragazzo, decisa a parlargli, ma le gambe presero a tremarle leggermente.
La piazzetta era deserta, e la panchina verde totalmente ripulita, spiccava sfolgorante nella piazza resa grigia dalla neve e dal buio. Gray mosse gli occhi nella sua direzione, e arrossì leggermente. Prese a toccarsi la sciarpa, con evidente imbarazzo.
<< J...Juvia! >>
<< Gray-sama! >>
Rincuorata dal suo sguardo sereno, senza traccia di rancore o rabbia, si diresse verso di lui, con le mani dietro le schiena.
<< Juvia può sedersi...? >>
Gray scoppiò a ridere.
<< E' una panchina comune, certo che puoi! >>
Juvia sorrise e si sedette di fianco, restando ancora a una leggera distanza. Non voleva sembrare troppo invadente.
'' Sarà la centesima volta che Juvia pensa questo.''
Gray accavallò le gambe, sospirando. La nuvoletta di vapore che gli fuoriuscì dalle labbra rimase a girarsi in ampie volute nell'aria fredda.
Juvia voleva ringraziarlo per aver accettato il suo regalo, ma la voce non gli usciva dalla vergogna. Rimase a fissare la punta dei suoi stivali di cuoio, rossa in viso.
<< Scusami se prima sono stato antipatico. >>
La voce di Gray risuonò chiara e forte nel silenzio della piazzetta. Juvia sussultò, guardandolo stupita.
<< E' che oggi è l'anniversario della morte di Ur. Non dovevo riversare su di te la mia rabbia. Però sappi che sono contento del regalo... ecco, insomma... grazie. >>
Juvia non poteva crederci, e altre lacrime le velarono gli occhi. Poche volte Gray le parlava così dolcemente, ma sentiva qualcosa di nuovo nell'aria. Una dolcezza che non era comune nel sorriso che Gray le stava rivolgendo.
<< Gray-sama... f-figurati, è anche per ringraziarti di tutto. >>
<< Non devi preoccuparti, mi basta il tuo sorriso per capire che ho fatto bene ad aiutarti tempo fa. >>
Gray si girò di scatto dall'altra parte, con un lieve rossore sulle guance.
Juvia si portò una mano alla bocca, ancora più rossa di lui. Gray non le aveva mai detto queste cose, il suo cuore scoppiava di felicità. Non resistette e si lanciò su di lui, aggrappandosi al suo braccio.
<< Juvia è contenta! Gray-sama, sei troppo dolce! >>
Come al solito, Gray andò nel panico e cercò di staccarla.
<< Juvia, h-ho capito, ma staccati! >>
<< Ma Juvia.. ETCIU'! >>
Juvia si staccò, starnutendo per tre volte di fila.
'' Dannazione! Juvia domani si ritroverà il raffreddore...''
Gray la guardò preoccupato, posandole una mano sulla spalla.
<< Tutto bene? >>
<< S...Sì, non preoccuparti! >>
Gray scosse la testa, divertito, e si sedette vicinissimo, con la gamba che sfiorava appena appena quella di Juvia. La ragazza non ci fece caso, tirando su col naso. In quel momento, non doveva sembrare carina agli occhi di Gray.
Sentì qualcosa di caldo e soffice sfiorarle il collo, e stringerla in una presa dolce. Juvia guardò cosa fosse, e vide la sua sciarpa. Subito si volse verso Gray, dicendogli che doveva tenerla lui, che non importava, ma si ritrovò il suo viso a pochi centimetri dal suo, seppur girato da tutt'altra parte.
Gray aveva avvolto tutti e due nella sciarpa.
<< Gray-sama... >> mormorò Juvia, rossa in viso.
<< Così non ti raffreddi, no? >> disse lui, rimanendo con il viso girato.
La soffice lana che lei stessa aveva tessuto, la riscaldò leggermente, e subito la pelle fredda e tesa si ammorbidì, facendole leggermente male.
Juvia pensò che fosse un buon  momento per parlargli, ma con il viso girato di quest'ultimo, non riusciva. Stettero ben cinque minuti in silenzio, guardando in due direzioni opposte. La neve continuava a cadere, e lo strato a terra era aumentato leggermente.
Juvia scalciò con la punta degli stivali un po' di neve, vedendola danzare argentata nell'aria per poi ritornare nel manto, mescolandosi ad altri fiocchi.
Guardò un insegna dall'altro lato della piazza, che invitava la gente a comprare souvenir e mappe di Magnolia. Alla mente le tornò il piccolo Frosch e il suo coraggio, e scoppiò in una piccola risata.
Gray si girò, sorridendo. << Che c'è? >>
Juvia lo guardò, arrossendo. Ogni volta si chiedeva come facesse Gray ad essere così bello e perfetto.
<< A Juvia è tornato in mente Frosch. Ricordi? >>
Il corvino scoppiò a ridere, scuotendo la testa.
<< Spero ci sia riuscito. Ne ha di coraggio, quel piccoletto. >>
Ora Gray la stava guardando. Juvia provò a parlare, ma le frasi le rimasero bloccate in gola. E se lui avesse rifiutato? Se si fosse arrabbiato?
'' Non ce la farò mai.'' pensò la maga con amarezza. Sentì lacrime di impotenza pungerle gli occhi, e si mordicchiò il labbro, nello sforzo di trattenerle.
<< Adesso a che pensi? Ti vedo pensierosa. >>
<< Juvia ha paura... >> sussurrò la ragazza, guardando in basso.
<< Di cosa? Se hai qualcosa che ti preoccupa, ricorda che io e gli altri, ti stiamo accanto. Soprattutto, ci sono io. Se vuoi parlarne, ti ascolto con piacere. >>
'' Diglielo. Coraggio Juvia, puoi farcela.''
Juvia guardò gli intensi occhi del ragazzo e un fiotto di coraggio gli salì su per le labbra.
<< J...Juvia ha paura di perderti. Te lo dico sempre in modi strani, però sono sincera. Gray-sama, per me.. è stato amore a prima vista, ogni giorno mi innamoro di più. Farei tutto per te, tutto. E... >>
Vedendo l'espressione stupita di Gray, le parole le morirono sulle labbra. Non sapeva più come continuare, ma l'unica cosa che contava l'aveva detta.
Gray era rimasto immobile, a fissarla.
<< Non... mi aspettavo una dichiarazione così. L'ho sempre saputo, ma volevo sentirtelo dire seriamente. >>
Juvia guardò Gray, senza capire.
<< Erza mi chiese cosa ne pensavo dei tuoi sentimenti. Non le dissi nulla, perché era con te che volevo discuterne. >>
<< Questo... quando? >>
<< Durante il Palio. >>
Juvia fece un piccolo sorriso, pronta alla risposta di Gray. La paura di essere rifiutata fu più forte della speranza, e due lacrime scesero lungo il suo viso.
<< Juvia? >>
<< Gray-sama... s-se non mi vuoi, non importa. Sono comunque felice di avertelo detto. Juvia è stata troppo ossessiva, me ne rendo conto... avevo tanta paura, che tu ti mettessi con Lucy-san, o con Erza-san. >>
Gray rise, e subito riprese a guardarla con un gran sorriso.
<< Erza è spaventosa, e dovresti sapere che ama Gerard. Lucy.. bhe, è una mia cara amica. Sono sincero, da quando è arrivata nella Gilda, mi è piaciuta subito. E' una ragazza meravigliosa, e ho continuato a provare qualcosa per lei fino a quando siamo ritornati dall'isola Tenrou. Durante l'attacco di Acnologia, ho avuto una forte paura di perdere tutti, ma tu maggiormente. Mi ero affezionato pian piano, con la tua dolcezza e il tuo bisogno di non stare sola. Quando Lyon aveva mostrato interesse per te, mi sentivo infastidito. Mi stavi abbastanza appiccicata, è vero, ma non ero infastidito. Ero imbarazzato per cosa pensassero gli altri. E durante la battaglia contro i draghi... a quanto ho visto nel ricordo che Ultear mi ha donato a prezzo del suo tempo, non ho esitato a sacrificarmi per te. Al solo pensiero di vederti senza vita, mi sento morire. Perché vorrebbe dire che non sono stato capace di proteggerti. >>
Gray prese le mani di Juvia tra le sue, stringendole dolcemente. La ragazza continuò a piangere in silenzio, commossa dalle sue parole. Non riusciva a dir nulla, nulla che potesse sembrare una risposta alle sue parole.
<< Juvia... non te lo avrò dimostrato bene, ma sei importante per me. Più della mia stessa vita. >>
Gray era completamente imbarazzato, ma Juvia ancora non capiva.
<< Gray-sama... cosa cerchi di dirmi con queste parole...? >>
Il corvino stette zitto per pochi istanti. In quei pochi attimi, il cuore di Juvia rimbombava furioso nel suo petto, e le sembrava che nel silenzio di quella sera, Gray stesse sentendo il battito del suo cuore.
<< Non... riesco a dirtelo... ecco, io... sì insomma... provo lo stesso... >>
Juvia non lo lasciò finire. Gray aveva probabilmente bisogno di una spinta per poterle dire tutto apertamente, e fu per questo che ebbe il coraggio di posare le labbra sulle sue.
Tremava, ma non le importava nulla. Le labbra del ragazzo erano leggermente fredde, come quelle di lei.
Fu Gray a baciarla per davvero, sciogliendo la presa delle loro mani, per portare le sue sulle guance della ragazza.
Il cuore della ragazza battè forte, e un forte calore le salì dal ventre al viso. Ricambiò il bacio, posando le mani su quelle di Gray. La neve cadeva sui loro visi così vicini, e alcuni fiocchi si intromisero nelle loro labbra unite, sciogliendosi all'istante.
Si staccarono, e Juvia scoppiò a piangere. Era felice, le sue lacrime stavano portando via i timori, la paura e il senso di impotenza.
Gray la strinse dolcemente a se', accarezzandole la schiena.
<< Capisco che bacio male, ma non c'è bisogno di piangere. >> scherzò lui.
<< J-Juvia è felice... è il giorno più bello della mia vita. >>
La maga alzò gli occhi verso di lui. Voleva vedere il suo viso, per rendersi conto che quell'attimo stava accadendo sul serio, e non era un sogno.
Lui era lì, sorridente, che continuava a stringerla.
<< Gray-sama... Juvia ti ama da morire. Cercherò di starti affianco, di colmare il tuo dolore semplicemente stringendoti la mano, di capirti nei momenti del bisogno...e ti donerò tanto affetto. >>
<< Anch'io ti amo, Juvia. E conta su di me per tutto, non ti lascerò andare via. >>
<< ... Ma chi vuole andare via? GRAY-SAMA! >>
Juvia si riattaccò al suo braccio, canticchiando felicemente. La neve continuava a cadere, ricoprendo la sciarpa ancora avvolta intorno a loro.
Ma questa volta, Gray non si staccò. Stette lì a ridere, guardando con tenerezza la sua piccola sirena azzurra che cantava solo per lui.

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