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Autore: angelo_nero    05/10/2014    4 recensioni
Family Brief: Vegeta, Bulma, Trunks e Bra. Momenti della vita di tutti i giorni come una comune famiglia.
dal primo capitolo:
Dopo una buona ora e mezza finalmente l'intera tavolata aveva finito di mangiare, c'era ancora chi restava seduto a bersi un bicchiere di vino, mentre altri si intrattenevano chiacchierando o, come i piccoli Saiyan mezzo sangue, si sgranchiva i muscoli tirando quattro pugni. Vegeta era rimasto seduto a tavola ad osservarsi intorno, il suo sguardo passava dalla moglie che chiacchierava con C-18 e la moglie dell'eroe, al figlio che giocava con Goten. Come lui, seduto ancora al tavolo, c'era il suo amico/nemico, forse l'unico, che sorseggiava un bicchiere d'acqua a pasto ormai ultimato. Goku si sentiva troppo spossato per alzarsi da quella sedia diventata improvvisamente troppo comoda: anche l'eroe teneva d'occhio la propria famiglia per assicurasi che nessuno si facesse male o che il Genio non si avvicinasse eccessivamente alla moglie.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11: Alcol and sex

 

Faceva caldo, il sudore scivolava come acqua lungo il proprio viso, faceva decisamente troppo caldo. Il ritmo della musica travolgente, non riusciva a fermarsi, voleva continuare a muoversi. Su e giù, destra e sinistra, testa, braccia, gambe e bacino, ogni singola parte del proprio corpo seguiva l'andatura ritmica della musica. Ondeggiava sensualmente il bacino, sapeva che qualche ragazzo particolarmente attento l'avrebbe adocchiata, magari con l'intenzione di passare la serata in modo diverso. Non le importava, sapeva bene che il marito la teneva d'occhio.

I capelli azzurri svolazzavano intorno alla testa dandole un aria sbarazzina, facendola tornare adolescente quando passava le intere serate a ballare in postacci al limite della legalità insieme a quattro scapestrati. Non era mai stata la classica ragazza “casa e chiesa”, ne aveva combinate di tutti i colori da adolescente, frequentando le peggiori compagnie, ficcandosi in non si sa quanti guai, c'era stato un periodo in cui aveva anche perso il conto di tutte le volte che era finita dal preside per aver inveito contro un professore.

La musica pulsava nelle orecchie ad un volume spropositatamente alto, la gente si muoveva frenetica intorno a loro e, mentre il DJ cambiava genere per l'ennesima volta, la pista si faceva più piena. Alcuni ragazzi ballavano in modo veramente troppo volgare, ma dopotutto non erano affari suoi.

-Questa musica è favolosa!- urlò Evelyn nel tentativo di farsi sentire dall'amica. Bulma si limitò a sorridere ed annuire, continuando a muoversi frenetica nel poco spazio permessole. La passione per il ballo l'aveva sempre avuta, sapeva muoversi sulla pista, quello era il suo elemento.

*She's like so whatever and you could do so much better. I think we should get together now and that's what everyone's talking about!* cantava a squarcia gola Avril Lavigne. -Hey! Hey! You! You! I don't like your girlfriend! No way! No way! I think you need a new one! Hey! Hey! You! You! I could be your girlfriend!- sapevano le parole a memoria, amavano quella canzone, era la colonna sonora della loro amicizia.

Con un movimento fluente si abbasso poi, di scatto, forse troppo velocemente, si rialzò. La testa aveva cominciato a girare, forse era tempo di fermarsi un po'. Prese il braccio dell'amica e le si avvicinò -Che ne dici di fermarci? Mi gira la testa!- urlò nell'orecchio dell'altra. Evelyn annuì e uscirono dall'ammasso di gente che si era radunata sotto il palco sopraelevato del DJ.

-Guarda chi si rivede! Cominciavamo a pensare di avervi perse tra la folla.- scherzò Marco. Le due donne si buttarono a peso morto sul divanetto, visibilmente provate. Bulma si lasciò scivolare sulle gambe del compagno comodamente seduto sul prezioso sofà, stranamente non fece una piega, a parte un leggero irrigidimento. -Sono distrutta.- biascicò. Evelyn annuì sorseggiando un po' del drink del marito: un Angelo Azzurro squisito, alcolico al punto giusto. -Non hai bevuto un po' troppo stasera?- le chiese l'uomo. La castana alzò le spalle continuando a sorseggiare il liquido azzurrognolo nel bicchiere.

-Voi che avete combinato in tutto questo tempo?- chiese l'azzurra con gli occhi chiusi. -Parlato.- le rispose Marco -E bevuto.- aggiunse Vegeta. Bulma guardò l'uomo in faccia -Perchè tu riesci a fare un discorso con qualcuno che non comprenda grugniti, versi incomprensibili e imprecazioni nella tua lingua?- lo prese in giro. Vegeta guardò la donna sdraiata sulle proprie gambe: le guance si erano arrossate, i capelli era scompigliati, le labbra piene dischiuse e gli occhi azzurri vispi. -Forse hai bevuto un po' troppo anche tu.- le disse. Lei sbuffò e alzò gli occhi al cielo -Ha parlato quello che si è scolato due Cuba Libre, tre Shot, un Vodka Lemon e un Mohito! Non fare la parte del “genitore responsabile” non ti si addice.- gli rispose. -Io reggo l'alcol meglio di qualsiasi essere umano comune.- le ricordò. - “Io reggo l'alcol meglio di qualsiasi essere umano comune”.- gli fece il verso lei. -Lo so benissimo che tu non sei una persona come le altre.- borbottò. Lo vide accigliarsi -Ho ucciso per molto meno. Ringrazia di essere ancora viva.- sibilò. -Ma adesso tu non sei lo stesso di prima. Non mi faresti del male dato che mi ami.- gli disse sorridendo. Colpito e affondato.

Gli altri due ridacchiarono: erano uno spasso, si comportavano come due adolescenti. Evelyn buttò uno sguardo sul proprio orologio da polso e strabuzzò gli occhi -Le 03:25 di mattina!?- -E' già così tardi? Che palle mi stavo divertendo.- borbottò l'azzurra. Da ubriaca si comportava esattamente come un adolescente, forse l'alcol portava alla luce il suo aspetto infantile.

*When the lights turned down, they don't know what they heard. Strike the match, play it loud, giving love to the world. We'll be raising our hands, shining up to the sky. 'Cause we got the fire, fire, fire, yeah we got the fire fire fire *

 

-And we gonna let it burn burn burn burn.We gonna let it burn burn burn burn. Gonna let it burn burn burn burn. We gonna let it burn burn burn burn!- sapeva le parole di tutte le canzoni che passavano. -Dimmi la verità, Evelyn. Passi il tuo tempo attaccata alla radio? Non ti ho sentita sbagliare una parola di nessuna canzone finora.- chiese Bulma tirandosi su ed osservando l'amica. Evelyn le sorrise -Più o meno.-

 

***

 

Anche all'interno della lussuosa macchina avevano continuato a bere, brindando alla meravigliosa serata passata, con uno champagne decisamente costoso. -Certo che non badi a spese!- osservò l'uomo dagli occhi smeraldo. Bulma alzò le spalle portando il calice sulle labbra -È nella mia natura. Non ci posso fare nulla.-

Durante il tragitto non mancarono le risate, i discorsi stupidi e le battute sciocche da parte delle due donne visibilmente più che brille. Più il tempo passava, più loro bevevano e più risultavano pazze. -La finite di sparare cazzate?- chiese Vegeta. Le due scoppiarono a ridere, facendo capire ai due che erano completamente fuori. Bulma si asciugò una lacrima sfuggita -Per fortuna che ho chiamato il servizio di animazione chiedendo se i bambini potessero rimanere a dormire. Mi hanno risposto che quella sera avevano intenzione di fare un campeggio.- poggiò il bicchiere di cristallo sul tavolino posto lì davanti. Osservò fuori dal finestrino -Non credo che arriveremmo prima delle quattro, guardate che traffico.-

La conversazione riprese, stavolta con meno euforia da parte delle ragazze, l'alcol ingerito aveva cominciato a scemare, nell'arco di qualche ora, senza berne altro, sarebbero tornate sobrie.

Con grande stupore di Bulma, Vegeta parlò per tutto il tempo con Marco facendosi scappare anche qualche espressione diversa dal solito cipiglio. I due avevano molto in comune, più di quanto potessero immaginare, prima cosa su cui si trovavano molto d'accordo erano le moto: entrambi con una passione sfrenata per le due ruote fin da adolescenti, conoscevano ogni singola parte del motore, quali fossero le ruote migliori su strada e quali sul fuori-pista. Quando anche Bulma si unì alla loro conversazione, cominciando a parlare in un linguaggio tecnico, incomprensibile al suo udito di direttore di un azienda commerciale, Evelyn cominciò a sentirsi esclusa, per fortuna l'auto si fermò davanti l'albergo. -Finalmente! Cominciavo a non sopportarvi più con i vostri discorsi meccanici!- sbraitò la donna uscendo dall'auto rischiando di travolgere il povero autista. Gli altri tre si scambiarono uno sguardo confuso, Bulma alzò le spalle conoscendo il caratteraccio dell'amica.

 

***

 

Si buttò a peso morto sul letto, affondando nel morbido materasso. Si slacciò le costose quanto scomode scarpe, ballare con i tacchi non era la migliore delle idee. Si lasciò cadere all'indietro osservando il soffitto attraverso le tende blu del letto a baldacchino, si portò un braccio sugli occhi, rendendosi conto di non sopportare la forte luce al neon della stanza, per sua fortuna Vegeta spense la luce grande lasciando che la stanza fosse illuminata solo da una tenue luce, data da quattro faretti di piccolo calibro posti esattamente sopra il letto -Mi scoppia la testa.- si lamentò. Sentì i passi leggeri del compagno farsi più vicini -Avresti dovuto bere di meno.- le disse. Tolse il braccio dalla faccia e si sistemò meglio sul letto, sdraiandosi esattamente al centro; in effetti aveva un po' esagerato con l'alcol: un Cuba Libre, un Mohito e un Bloody Mary forse erano troppi per lei. Avvertì il letto abbassarsi e, subito dopo, il tonfo di qualcosa che cadeva sulla moquette. -I ragazzi?- si sentì chiedere. Mugugnò prima di rispondere -Sono con gli animatori in un parco qui vicino: campeggio.- gli disse portando lo sguardo su di lui: era seduto sul letto con le mani puntellate sul materasso dietro di lui e la testa voltata nella propria direzione. Aveva uno sguardo strano, quasi inquietante. Sorrise, il suo ghigno malvagio, quel ghigno che mostrava i canini più lunghi del normale, quel ghigno che prediva le sue intenzioni, e lei lo conosceva bene. -Vegeta io..- un bacio bollente le impedì di finire la frase, un bacio ardente, passionale. Le fece dischiudere le labbra insinuando la propria lingua all'interno, cercando la sua per intrecciarle in una danza sfrenata.

Mugugnò quando avvertì la lingua del compagno toccare la propria: a quel punto niente gli avrebbe impedito di far ciò che voleva fare. Gli morse il labbro sorridendo poi selvaggia -Dicevi?- le sussurrò. Da lì in poi gli unici rumori che si sentirono furono gli schiocchi di baci e il fruscio delle lenzuola.

 

***

 

Il cellulare che vibrava sul comodino cominciava a darle sui nervi, si girò dalla parte opposta, ignorandolo. Dopo svariati secondi, che sembrarono infiniti, il rumore si fermò facendole tirare un sospiro di sollievo. Alzò gli occhi al cielo quando ricominciò a vibrare. Aprì un occhio per controllare chi fosse: la persona che la stava chiamando insistentemente da un quarto d'ora era nient'altro che un direttore di un azienda che, come le altre, aspirava ad entrare nella propria per aumentare il suo prestigio. Spense il cellulare chiedendosi se quei tizi si prendessero mai una vacanza. Si girò dalla parte opposta, stringendosi di più al compagno che continuava a dormire.

Quando riaprì gli occhi Vegeta non era più accanto a lei, in compenso sentiva lo scroscio della doccia proveniente dal bagno. Guardò l'orologio digitale della radio sveglia: le 9:40.

Si mise seduta sul letto ancora nel torpore del sonno, si strofinò gli occhi e riuscì finalmente a mettere a fuoco la stanza. Si rese conto di essere coperta solo dal lenzuolo blu del grande letto. Fece una smorfia osservando i propri vestiti sparsi sul pavimento, troppo distanti in quel momento. Allungò una mano ed afferrò la maglietta che il compagno aveva appoggiato sul letto e la infilò. Si alzò sbadigliando e si stiracchiò. -Perchè mi freghi sempre i vestiti?- si voltò osservando il compagno appoggiato allo stirpe della porta con le braccia incrociate: portava solo un paio di jeans da cui si intravedeva l'orlo dei boxer ed era a piedi scalzi. Gli sorrise innocente -Perchè i miei erano troppo lontani. La tua invece era sul letto.- fece un giro su se stessa per farsi ammirare. La maglietta bianca del compagno era decisamente troppo grande per lei, però aveva il suo odore ed era grande. E lei amava entrambe le cose.

Sciolse le braccia dalla solita postura e le si avvicinò con passi felpati. Quando al raggiunse, ritrovandosi a pochi passi da lei, le sussurrò – Forse ti sei dimenticata dell'effetto che ciò ha su di me- lei gli passò le braccia intorno al collo annullando la distanza che li separava -No, non me ne sono dimenticata.-

 

Aprì un occhio cercando di mettere a fuoco la stanza, aprì anche l'altro ma la luce era troppo forte e li strizzò. Guardò l'orologio posto sul comodino: 12:35. 12:35!? Si tirò su di scatto, aveva dormito per due ore e mezza! Si voltò alla ricerca del compagno che non era al suo fianco sul letto. -Buon giorno bella addormentata. - disse sarcastico. L'azzurra si voltò scorgendo il compagno sulla porta della suite, vestito di tutto punto: jeans neri, canotta aderente nera che gli metteva in risalto i muscoli e ai piedi un paio di Dr. Martens nere portate slacciate.
Si avvicinò al letto incrociando le braccia -Perchè non mi hai svegliato?- disse lei quasi urlando mentre si precipitava in bagno. - Perchè avrei dovuto farlo?- rispose lui. - Perchè sarei dovuta andare a prendere i bambini alle 10 ben due ore fa!- si sentì urlare da bagno.

Aprì l'acqua del rubinetto del lavandino sciaquandosi la faccia per cercare di riprendersi. Diede una spazzolata al caschetto azzurro e si infilò l'intimo: un perizoma di pizzo e un regiseno coordinato.

Vegeta, vedendola uscire dal bagno in quello stato, fu tentati di saltargli addosso un'altra volta -Stai cercando di ottenere qualcosa?- le chiese. L'azzurra intanto era già sparita all'interno dell'immenso armadio pieno di vestiti, dopo innumerevoli prove e di cambi optò per un abbigliamento che non indossava da parecchio. -No, non sto cercando di fare nulla.- disse uscendo da dietro all'anta. Fece una piroetta su se stessa -Come sto?- chiese. L'uomo la guardò inclinando la testa da una parte con un impercettibile alzata di un sopracciglio. Indossava un paio di jeans blu danvati e neri dietro aderenti a vita alta, un crop top con su scritto “Fuck the system” e ai piedi un paio di sandali col tacco neri, da quando il compagno era diventato più alto era quasi sempre costretta a mettere i tacchi. Sparì di nuovo in bagno per poi tornare con uno splendido smooky eye nero sugli occhi. -Dove credi di andare conciata in quel modo?- l'azzurra si voltò verso il compagno. - Perchè qual'è il problema?- l'uomo non rispose continuando a guardarla. Poi si girò e si diresse verso la porta appoggiandosi al muro adiacente. L'azzurra aprì la porta precedendolo fuori dalla stanza.

 

Angolo dell'autrice:

Eccomiiii sono tornata finalmenteee!! Non linciatemi vi preeego * si mette in ginocchio con le mani giunte * ho avuto un sacco da fare e il mio (?) ragazzo non mi ha voluto far scrivere neanche una parola T__T Gomennasaiii >.< mi farò perdonare continuando ad aggiornare regolarmente per quanto io possa.

 

Risposte alle vostre recensioni:

 

Aral89: Ma ciaooo :D Purtroppo non è solo la scuola a portarmi via il tempo ma anche l'amore e quest'anno ho cominciato anche nuoto (yeeh!).

Beh Veggy è Veggy u.u non è che non gliene frega più nulla perché lui (come tutti gli altri Saiyan [tranne Gohan] ) vive dell'adrenalina che gli da la battaglia, si può dire che li ha molto ridotti e che la cosa non lo rende più euforico come quando aveva Kakaroth da battere, quindi mette in second piano gli allenamenti e in primo la famiglia u.u

Evelyn non ha niente di losco da nascondere xD anche perché è l'immagine e somiglianza di una mia cara amica. XD

kiss

 

P.s. OMG io ce lo vedo Vegeta nei panni di Mr. Cinquanta Sfumature *sbava *

 

StarDoll95: Ciao carissima! Non ti preoccupare come vedi anche io ho molti impegni che mi portano via tempo (e denaro).

Roma è Roma o la si ama o la si odia e io la amo *-* si con tutta la puzza della gente che non conosce l'uso del sapone (si purtroppo non era una cavolata quella DD:)

Vegeta va matto per Bra hanno proprio un legame speciale, forse perché è femmina(?).

Quella coscienza si fa sempre viva nei momenti sbagliati xD

Grazie per tutti i complimeti e alla prossima :)

 

xoxo

 

shadowkiss16: Vegeta è sexy già di suo quindi qualsiasi cosa indossi, anche una busta, sarebbe bellissimo ugualmente *__*
Bra è una tenera stronzetta: prima combina i guai poi usa gli occhioni blu come arma contro il padre ahahahah xD

Marco a quanto pare capisce Vegeta meglio di chiunque altro u.u si sbaglia poi si va avanti.

Alla prossima :3

xoxo *anche al sexy Prince of Saiyan *

 

sabry fusky: Grazie dei complimenti ^.^ spero continuerai a seguirmi! Baci.

 

Zappa: Eh si purtroppo sono scomparsa per un lungo periodo. Gomennasai * si inchina * però adesso sono tornata e, spero, non sparirò più.
Il mio intento era proprio questo, far capire al lettore che non tutto deve rimanere com'è ci sono degli eventi che, purtroppo o per fortuna, cambiano l'essenza della persona. Ho cercato di rendere Marco quanto più possibile simile a Vegeta per quanto un umano permetta: madre e padre distanti o scomparsi, adolescenza e infanzia distrutta, la cattiva strada intrapresa e poi “ l'angelo” che li salva dall'eterna dannazione.

Hai detto bene: Vegeta è saggio e responsabile (più di Goku e di Yamcha sicuramente in quanto entrambi hanno preferito se stessi alla felicità delle persone che li amano). Lui è si un ex mercenario assassino ma è anche un uomo e come tale ha la possibilità di cambiare e diventare una figura di riferimento per qualcun altro.

Ok basta fare la filosofica u.u

Spero ti piaccia anche questo capitolo ;) alla prossima

xoxo

 

 

 

  
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