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Autore: Rusty 93    05/10/2014    5 recensioni
Raccolta scritta per la Rumbelle Week. Il titolo cita in parte la frase di Rumple "I'm now and for all the future, yours."
Alcune storie potrebbero essere AU e/o OOC, ma avvertirò a inizio capitolo.
Buona lettura!
1-Doccia
2-Alcool
3-Voce
4-Bambini/Figli e 5-Lenzuola
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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1 doccia

1 - Doccia

 

Foresta Incantata, Castello dell’Oscuro, pochi giorni dopo il furto di Robin Hood.

La stanza era immersa nel vapore, mentre l’ennesima pentola di acqua bollente veniva riversata da un paio di mani delicate in una modesta vasca da bagno in ottone.

La ex-principessa Belle finì di svuotare la pentola in questione e ne prese fra le mani un’altra, contenente dell’acqua fredda, facendo attenzione a versarne la giusta quantità: la prima volta che aveva tentato di lavarsi senza l’aiuto di alcuna governante, aveva finito col fare un bagno gelato, mentre al secondo tentativo, aveva rischiato di scottarsi. Da quando viveva nel castello dell’Oscuro però, era diventata abile in questa come in molte altre faccende domestiche.

Immerse la punta dell’indice sotto il pelo dell’acqua, per saggiarne la temperatura: era calda al punto giusto. Iniziò a muoversi per la stanza alla ricerca degli oggetti che le servivano: una saponetta, una vecchia spazzola e un telo per asciugarsi; quando ebbe preparato tutto, iniziò a spogliarsi del suo abito blu e bianco, rimanendo solo in sottoveste. Stava per togliersi anche quella quando la porta in legno massiccio della stanza, cigolò sonoramente: quel vecchio castello era pieno di spifferi, e non c’era una sola porta della casa che ogni tanto, non si muovesse a proprio piacimento.

Belle si avvicinò ed armeggiò col chiavistello per assicurarsi che la porta rimanesse ben chiusa. Quando si voltò per ridirigersi verso la vasca, le parve anche se solo per un attimo, di scorgere un ombra muoversi rapida al di fuori della finestra. Tuttavia, iniziava già a fare buio e la ragazza pensò di esserselo solo immaginata: oltretutto, quello stesso pomeriggio aveva letto un racconto di paura e sapeva di avere sempre avuto una fervida immaginazione.

Tornò alla vasca e si sfilò la vestaglia, poi si immerse rapidamente nell’acqua calda: la ragazza percepì i suoi muscoli affaticati dalla giornata di lavoro, rilassarsi gradualmente. Chiuse gli occhi per qualche secondo ed appoggiò la testa al bordo della vasca, mentre un sospiro di beatitudine le sfuggiva dalle labbra.

Ma quello stato di quiete sembrava non essere destinato a durare: Belle si sentiva per qualche assurda ed inspiegabile ragione, osservata. Possibile che qualcuno la stesse veramente spiando dalla finestra? Impossibile, il bagno nel quale Belle si trovava era al terzo piano del castello e neanche Il Re dei Ladri in persona avrebbe potuto arrampicarsi fino a quel’altezza... o meglio, forse Robin ne sarebbe stato capace, ma sicuramente non era interessato a spiarla mentre faceva il bagno.

Cercò di tranquillizzarsi, ripetendosi che veramente, si era fatta condizionare fin troppo da quel libro di paura e che forse avrebbe dovuto tornare a leggere commedie e romanzi. Ma non funzionò: indispettita da quella sua totale incapacità a rilassarsi, afferrò la saponetta e prese a strofinarsi con forza.  In breve tempo, finì di lavarsi, uscì dalla vasca e si avvolse con il telo per asciugarsi e non prendere freddo.

Andò al piccolo specchio del bagno ed iniziò a spazzolarsi i capelli... ma non c’era niente da fare, quella sensazione di non essere sola continuava implacabile. Decisa a porre fine a tutto ciò, la giovane Belle si diresse a passo di marcia verso l’unica finestra del bagno, per convincersi che niente e nessuno la stesse osservando: scrutò il buio oltre il vetro sporco, ma non vide nulla.

Un attimo dopo, scoppiò a ridere per la sua stessa paranoia e tornò alle proprie faccende.

***

Storybrooke, due giorni dopo la scomparsa di Zelena.

Belle a volte ancora si stupiva di quanto nel mondo moderno, esistesse un’invenzione per semplificare ogni tipo di attività umana. Una di queste erano appunto, i lunghi tubi di metallo che correvano sotto le strade e nei muri delle case e che portavano l’acqua a tutti gli abitanti di Storybrooke. Un’altra invenzione formidabile era il boiler che all’occorrenza, si accendeva  per scaldare l’acqua.

Ultima ma non per importanza, c’era sicuramente la doccia: Belle la trovava senza dubbio un’idea geniale, perché nella sua mente abituata a fare paragoni con la Foresta Incantata, equivaleva al lavarsi sotto il getto di una cascata... con l’unica differenza che l’acqua della doccia era calda al punto giusto, e non ghiacciata come sarebbe dovuta essere in una cascata vera.

Per queste ragioni, Belle adorava farsi la doccia: era il posto che più di ogni altro, le consentiva di rilassarsi.

Anche quella mattina, come era accaduto molte altre volte, la ragazza era intenta a rilassarsi e insaponarsi sotto il getto caldo della doccia. Aveva gli occhi chiusi e canticchiava serena, fino a che non si sentì avvolgere dalla sensazione famigliare di non essere sola.

“Rumple?” Chiamò ad alta voce suo marito e dopo qualche secondo, sentì un rumore di passi dietro la porta del bagno.

La voce di lui era vagamente attutita dallo scrosciare dell’acqua e dalla porta chiusa “Mi hai chiamato, tesoro?”

“Si, potresti entrare un attimo?” Mentre sentiva la porta aprirsi, Belle chiuse il rubinetto e aprendo lo parzialmente lo sportello scorrevole, mise la testa fuori dalla doccia.

Rumple la osservava sulla soglia e sembrava sinceramente curioso “Hai bisogno di qualcosa? È finito il sapone o...?”

“Credi che non sappia quello che stavi facendo?” Lo interruppe con tono infastidito e anche vagamente accusatorio.

Per tutta risposta, un piccolo sorriso a malapena trattenuto si disegnò sulle sue labbra, poi sollevò una copia del Daily Mirror che teneva in mano “Leggevo il giornale, Belle.”

“Oh, andiamo, sul serio hai intenzione di negare? Cosa credi, che io sia stupida?”

Lui perseverò con la sua aria omertosa, mentre il sorriso da so tutto ma non dico niente si allargava sempre più: “Negare cosa Belle? Non capisco... Però so che se continui a rimanere bagnata a quel modo, prenderai freddo e ti ammalerai.”

“Rimarrò qui fin quando non mi dirai la verità. Mi ammalerò di polmonite se sarà necessario.”

“Non lo faresti...”

“Ti va di rischiare?”

“...”

“Allora R-rumple??” Belle iniziava davvero ad alterarsi, oltre al fatto che diversi brividi di freddo cominciavano a risalirle tutta la schiena fino alla nuca... Quanto avrebbe voluto tornare subito sotto la doccia... ma no, non si sarebbe arresa fin quando suo marito non avesse ammesso ciò che, lei ne era certa, stava facendo poco prima.

“Facciamo un accordo.”

La signora Gold non riuscì veramente a trattenersi dal roteare gli occhi spazientita “sentiamo...”

“Io ti dirò tutto, tu però prima devi tornare sotto l’acqua calda...”

“Non ci penso nemmeno se prima non mi dici la verità!”

“Vuoi stare calma? Stavo dicendo che per assicurarsi che entrambi rispettiamo l’accordo, io farò la doccia con te: così mentre ti lavi, ti spiegherò tutto.”

Le labbra di Belle passarono con una rapidità impressionante, da una smorfia arrabbiata ad un piccolo cerchio di muto stupore. “Era il tuo piano fin dall’inizio vero?” chiese mentre lo guardava sciogliersi il nodo della cravatta ed appoggiare il bastone vicino al lavandino.

“Non proprio. Sicuramente non mi aspettavo che tu te ne accorgessi... ma lo sai, sono bravo a sfruttare al volo le occasioni che mi si presentano.” Belle intanto si stava appuntando mentalmente di levargli quel espressione vittoriosa dal viso, una volta che fossero stati sotto l’acqua calda. Cominciava veramente ad avere freddo, ma cercò di non darlo a vedere.

“I-in cosa consiste esattamente?”

“In sostanza, è l’equivalente magico dello spiare dal buco della serratura.” Belle si prese un altro appunto di fargli pagare anche questa, di lì a poco. “Belle, ho capito che ti piace guardarmi mentre mi spoglio, ma forse dovresti tornare sotto la doccia adesso... ti raggiungo fra un attimo.” Ancora quel sorriso sornione: suo marito sapeva essere un vero folletto dispettoso quando ci si metteva, ma Belle sapeva di poter giocare altrettanto bene a quel gioco.

Uscì dalla doccia (completamente nuda, ovviamente) mentre lui era ancora intento a sbottonarsi la camicia e intrecciando entrambe le mani bagnate dietro al collo di lui, lo fece voltare per poi piantargli un piccolo bacio sulle labbra: poteva sentire sotto le sue dita, tutti i peli della nuca di suo marito sollevarsi, mentre le sue labbra mandavano un sibilo e i suoi occhi si oscuravano leggermente.

“Tu adesso vieni sotto la doccia con me.” Disse lei in un soffio, tirandolo per la camicia bianca semiaperta.

“Ma sono ancora mezzo vestito, Belle!”

“Nel tuo accordo, non hai specificato come avresti fatto la doccia: io dico che puoi farla anche vestito.”

Detto questo, lo trascinò nello scomparto doccia ancora in camicia e pantaloni, chiudendo dietro di loro la porta scorrevole.

 

*Fine*

Teheheh... Dici Rumbelle/neosposi e dici Doccia e la mia fantasia vola :3 Ho cercanto in tutti i modi non rendere questa OS troppo scontata, spero di esserci riuscita.

L'immagine all'inizio la trovate Qui

  
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