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Autore: Sebs    05/10/2014    2 recensioni
Orphan Black AU!High School
Delphine e Alison, migliori amiche, incontrano delle persone molto singolari: Delphine si imbatte in una ragazza con gli occhiali che la fa sentire rinata; Alison ritrova il suo vecchio amico, Felix, che ora ha due sorellastre. La cosa strana? Sia la ragazza con gli occhiali, Cosima, che le sorellastre di Felix, Sarah ed Helena, sono del tutto identiche ad Alison. Che mistero si nasconde dietro quei quattro visi così simili?
[Cosima/Delphine; Sarah/Cal; Alison/Donnie; Alison/Beth]
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alison Hendrix, Cosima Niehaus, Delphine Cormier, Helena, Sarah Manning
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sarah spiò nella serratura dell'aula di musica ed entrò senza bussare. -Ma voi non avete nessuna lezione da frequentare?
-Nah, tanto diventeremo famosi con la band, vero Sarah?
-Come no. Sentite, questa mia... amica farà una festa tra un paio di giorni, per Halloween. Che ne dite se ci andiamo e suoniamo qualcosa? Giusto per farci pubblicità.
Cresta Jerm si alzo in piedi. -Certo! Perché no? Ma dobbiamo travestirci?
-Non ne ho idea. Ma nel caso, io mi vesto da pirata, non mi importa. Potete fare Spugna e Trilli, se volete, ma io sono Capitan Uncino a tutti i costi.
-Certo, certo. Capellone, lì, sarà Trilli e io Spugna.
-Non ci vengo. Dovremo suonare delle canzonette commerciali e...
-Non credo. È Halloween, vorranno delle canzoni brute e cattive.
-Bene allora. Se avete già deciso non potrò dire niente, giusto?
-Potremo prendere un tavolo e giocare a poker. Sapete giocare a poker qui?
-E a Londra, sapete giocare?
-Puntate e giocate. Perché no. Già che ci siamo, giochiamo a strip poker, non credi?
-Per essere contrario, mio caro Cal, stai davvero movimentando la festa, sai? Strip poker e musica. Mi sembra una buonissima idea. Sarah?
-Certo. Invitate più gente che potete, d'accordo? Sarà giovedì sera, il 31.
 
A pranzo si incontrarono tutti allo stesso tavolo e, mentre Fee rimetteva in ordine i suoi appunti di chimica, Sarah chiedeva ad Ali se si potesse fare come avevano pensato i ragazzi della band.
-Siete dei geni! Un casinò! In maschera! Sarà davvero fantastico, sapete? Geniale!
-Noi vorremmo un tavolo in giardino, per fumare eccetera.
-Fumi, Sarah?
-No, ma gli altri sì e non vogliono incasinarti troppo la casa.
-Punk gentiluomini.
Sarah ci aveva provato in tutti i modi, ma l'idea che i punk fossero brutti e cattivi non si toglieva dalla mente di Alison.
-Comunque, Delphine non ci ha parlato del suo appuntamento.
-Non è stato un vero appuntamento.
-Non ce ne hai parlato lo stesso.
-Perché potrebbe farvi preoccupare.
Le ragazze si ammutolirono. -Cosa è successo?
-La persona che ho incontrato ieri, beh... vi somiglia molto.
Alison rimase pietrificata, mentre Helena si lasciò andare sulla sedia. Sarah imprecò, e Fee lasciò gli appunti. -Un altro clone?
-Non siamo dei diavoli di cloni, Felix!
-Ali, calmati.
-Com'è? E perché non ce lo hai detto prima?
-Non voglio che per lei sia un trauma, okay? Lo è stato già per noi sei, figurarsi se voglio far impazzire un'altra ragazza.
-Fantastico.
-Comunque, è carina. Porta gli occhiali, e ha i dread.
Sarah sorrise. -Mi piace l'idea. Voglio vedere come starei con i dread.
-Sarah, non stiamo scherzando, okay? è una cosa dannatamente seria...
-E agitandoti non cambierai le cose, Alison. Potremmo incontrarla e poi la invitiamo alla festa...
-Ma sì, facciamo come dice Felix! Un pigiama party di c!
-Un party di che?
-Cloni. Non vuole usare il nome in codice.
-La. Parola. Con. La. C. Non usatela, è tremendo come nome.
-A me piace.
Sarah annuì. Piaceva anche a lei, non solo ad Helena. Però l'idea di Felix, quella del pigiama party, era ancora un po' forte. Non ci si erano abituate loro, figurarsi un'altra ragazza con cui non avevano nessun contatto. Lei aveva sua sorella, e Fee era a metà strada tra loro e Alison. E Ali aveva Delphine. La nuova ragazza non aveva nessun legame.
Helena la guardò, e Sarah capì che stavano pensando le stesse cose. -Come si chiama?
-Cosima.
-Che nome originale. Sembra adorabile. Magari potresti diventare più stretta, con lei, e poi parlarle.
-Dovrei dirglielo. Se fossi in lei, non vorrei che mi mentissero.
-Certo, Delphine, ma lei non ha nessuno con cui parlarne. Io avevo Helena, e Fee. Ali aveva te e Fee. Lei è sola, a quanto capisco.
Delphine annuì. -Già, ha senso.
-E non abbiamo nessuna idea su cosa potremmo essere.
-Cosima ha una passione per la scienza, magari a lei potrebbe venire un'idea, più in là.
-Sempre che rimanga dei nostri.
Si zittirono, e la campanella della fine del pranzo suonò. Fee prese i suoi appunti e gli venne un'idea.
Corse al laboratorio di Chimica e aspettò il professore.
-Felix, giusto? Che ci fai qui?
-Volevo farle una domanda.
-Certo, ma non è tuo orario, vero?
-Lo so, ma è urgente.
-Dimmi, allora.
-Lei ha detto...
-Dammi del tu.
Felix guardò il professor Rose negli occhi. Magari aveva capito male. -D'accordo... Hai detto che da una cellula madre si ottengono due cellule perfettamente simili alla prima, no? Ma con gli esseri umani?
-Credo tu sappia come funziona, Felix...
-Sì, quello... quello sì. Intendo, si possono avere dei figli completamente identici ai genitori?
-Certo che no. Possono esserci dei tratti simili, come i capelli o gli occhi, ma una completa somiglianza no.
-E tra i vari figli? Anche se non sono gemelli, intendo.
-Non è certo, e neanche molto probabile. Ma possibile, sì. Raro.
-E se non avessero gli stessi genitori?
-Professore, possiamo entrare?, -chiesero dei ragazzi sulla soglia.
-Un minuto soltanto. Se non avessero gli stessi genitori, vuol dire che hanno qualche parente in comune. A volte succede che un neonato di una famiglia di genitori, che ne so, slavi, che sono notoriamente pallidi e biondi, possa nascere un bambino di carnagione scura. Questo è dovuto al fatto che, magari, uno degli antenati fosse originario di un paese all'equatore.
-Ed è possibile che un suo lontano cugino nasca con le sue stesse caratteristiche, avendo gli stessi antenati?
-Improbabile. Perché tutte queste domande? Ti interessa la genetica?
Fee fu preso alla sprovvista. -Sì, ad essere onesti.
-Allora prendi questo libro, -disse, prendendone uno dalla piccola libreria vicino alla lavagna. -Leggi il capitolo sul tuo libro di testo e passa a questo. Se hai qualche dubbio, fammi sapere. Magari quando è tuo orario di lezione.
Colin Rose sorrise, alzando gli occhiali sul naso. Fee prese il libro, e la sua mano entrò a contatto con quella del professore.
-Possiamo, adesso?
Fee prese le sue cose ed uscì, mentre Rose diceva agli alunni di entrare.
  
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