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Autore: pandina    05/10/2014    7 recensioni
Con il ricordo del bacio finale di Emma e Killian, la mia immaginazione vola e prova "scrivere" la Quarta serie così come vorrei che fosse.
Ho "rubato" il titolo al produttore Adam Horowitz, quando in un'intervista ha definito la 4 serie in questo modo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il loro momento di libertà era terminato.

Senza nemmeno pensarci, dopo aver letto il messaggio di David, Emma e Killian raccolsero le loro cose e raggiunsero il Maggiolino, nel mentre la ragazza telefonò al padre per chiedere dove si trovasse. Poche e stringate parole

Avrebbe dovuto cambiarsi o almeno mettersi un paio di scarpe più comode, infatti appena arrivata all'auto se le tolse perchè non le fossero d'impaccio durante la guida

“Maledizione!” Esclamò

Hook la guardò

“Cosa c'è?” Le chiese.

“Devo mettermi qualcosa ai piedi. Non posso certo affrontare un mostro, o qualunque cosa sia , scalza!” l'irritazione della voce era palese.

“ Ascoltami, passa da casa tua così potrai cambiarti. Io nel frattempo andrò a casa di Regina, credo che il suo aiuto possa servire no?” Emma lo guardò.

“Sì hai ragione. Se dovrò usare la magia, lei saprà meglio di me cosa fare. Sempre che decida di venire...” Avere dubbi ,era normale. Il Sindaco non era propriamente amichevole nei confronti di Emma , dopo il ritorno di Marion.

Arrivati davanti casa di Regina , Killian aprì la portiera, ma prima si voltò verso di lei, solo un istante

“Stai attenta” quasi un soffio

Lei lo guardò e gli sorrise, con quella dolcezza che sapeva tirare fuori solo per calmare o per dare conferma che le cose andavano bene.

Lui annuì e uscì precipitandosi alla porta della grande villa, mentre Emma ripartì.

Killian bussò con forza e dopo qualche minuto si trovò di fronte Henry.

“Ma, che succede?!! L'hai fatta arrabbiare vero?” disse il ragazzino

“No amico è qualcosa di più grave! Tuo nonno ha trovato chi sta ghiacciando Storybrook! C'è bisogno di Regina!”

“Chi ha bisogno di me!” La voce fredda della Evil Queen era tornata

Hook la guardò serio, senza scomporsi.

“Regina, David ha trovato il responsabile di tutto questa neve e freddo, sarebbe il caso che tu ti unissi a loro” le disse indicando l'esterno.

La donna di fronte a lui aveva le braccia incrociate sul petto e lo guardava dall'alto in basso.

“Adesso che ti sei ripulito vuoi darmi ordini, pirata!” Calcò l'accento sull'ultima parola con un certo disprezzo.

“Io non ti sto certo ordinando nulla, ma tu sei quella che in caso di bisogno saprebbe certo cosa fare” Killian cercava di mantenere un tono calmo e controllato, cosa di cui non era certo poter continuare a lungo.

Regina sogghignò

“La tua Salvatrice non è abbastanza dunque?” Cercava di provocarlo, per fortuna Henry intervenì.

“Mamma per favore tu sei necessaria! Lo sai che i tuoi poteri sono i più forti!” Sperò di averla convinta.

Regina lo guardò, solo suo figlio aveva un reale potere su di lei. Non aveva idea del come e del perchè ma Henry aveva una fiducia cieca e smisurata in lei.

“D'accordo! Dove accidenti è quel Freezer ambulante?” Esclamò.

“Vicno al bosco. Non so molto, sembra solo che siano stati i nani ad imbattersi in lei.

Regina aveva afferrato cappotto e chiavi.

“I nani eh? Posso immaginare! Si voltò verso Henry , gli mise le mani sulle spalle

“Ascoltami bene tesoro, Hook ti accompagnerà da Gold, voglio che tu stia da lui. Non mi fido di quell'uomo, ma so che se dovesse succedere qualcosa, con lui saresti al sicuro” Lo fissava seria.

Lui annuì

“Va bene. Ma fai attenzione.” Regina gli diede un bacio in fronte, poi si rivolse a Hook

“Portalo da Gold e digli da parte mia che si gli dovesse succedere qualcosa, nemmeno il Diavolo in persona mi fermerà dall'ucciderlo!” Uscì e partì.

Killian si rivolse al ragazzo.

“Andiamo amico, ti porto dal S... scusa volevo dire da tuo nonno, anche se non so se sarà contento di vedermi” Il giovane annuì, prendendo lo zainetto e si avvia vòrso il negozio di pegni .

Bussarono alla porta sul retro, che dava all'appartamento.

Dopo qualche istante apparve Bell.

“Henry che sorpresa!” Volse poi lo sguardo verso Hook e rimase un attimo perplessa...

“Ma tu... Non dirmi che l'hai fatta arrabbiare e ti ha preso a calci?” Disse la bruna

Il Pirata si risentì, ma perchè tutti pensavano che per forza doveva averla fatta arrabbiare!

“No Bell, è che hanno trovato Chi ci sta congelando. Così tutte e due le mamme sono andate là e Killian mi ha portato qui, in caso ci fosse del pericolo.”

Belle si fece da parte per farli entrare, ma Killian rimase sulla porta.

“Vai pure amico, ora che sei in buone mani, vado a vedere che succede laggiù” Con un cenno di saluto verso Belle, si allontanò correndo.

 

 

Limitare del Bosco:

 

Quei 14 minuti che aveva impiegato ad arrivare sembrava non dovessero mai finire!

Videe in lontananza, la scena : Suo padre, Brontolo e Pisolo le stavano dando le spalle. Difronte a loro un...cos'è ? Il furgone dei nani ? Ma completamente ghiacciato. Poi una sorta di grande, muraglia bianca, certamente ghiaccio. Cercando di guardare meglio , oltre il parabrezza appannato dal freddo, le sembrò di vedere un'altra persona , con una tunica azzurra. Una ragazza?

Sì una ragazza!

Fermò il maggiolino e scese di corsa, cercando di non scivolare sulla lastra di ghiaccio formatasi lì intorno.

Mentre si avvicinava , iniziò a distinguere il viso della donna: pallido, molto bello, capelli così biondi da sembrare quasi bianchi. Una figura esile in quell'abito colore del cielo, resa quasi fragile dalle spalle leggermente ricurve.

Mentre si avvicinava , la straniera si voltò nella sua direzione: due grandi occhi cerulei la fissavano, Emma sentì come se quello sguardo le trapassasse l'anima e si fermò un'istante. Poi tornò al suo passo abituale.

“Allora? Tutto bene?” Chiese a David.

L'uomo annuì e indicando il furgone disse.

“Leroy e Pisolo, stavano andando a prendere alcuni cavi, quando si sono trovati di fronte... lei” E accennò alla bionda.

“Sì accidenti! Non si levava dalla strada! Abbiamo provato ad inchiodare, ma il ghiaccio faceva scivolare le ruote, poi all'improvviso BOOM! Ci siamo ritrovati in una ghiacciaia!” Esplose Brontolo con la sua solita enfasi.

Emma guardava la ragazza.Si avvicinò a lei , vide che aveva le mani ricoperte da minuscoli cristalli di neve.

“Ho provato a chiederle il nome e da dove viene, ma sembra che non mi capisca. Forse non parla la nostra lingua” Continuò Charming.

La salvatrice la fissava dritta negli occhi. Quello non era uno sguardo malvagio, almeno non aveva la stessa luce perfida che aveva visto negli occhi di Cora o di Zelina.

Sembrava invece, un misto tra paura e rabbia. Uno sguardo che Emma conosceva bene.

Poi ecco che improvvisamente, la voce della straniera, limpida e diretta.

“ Non volevo creare tutto questo disagio, perdonatemi...”

La guardarono sorpresi. David le chiese nuovamente

“Chi sei? Come sei arrivata qui?”

Lei lo guardò dritto negli occhi e il principe vi colse una lampo, come un ricordo sepolto nella memoria, ma non capì di cosa poteva trattarsi.

“Io , non lo so, come sono arrivata qui...” la ragazza sembrava davvero confusa.

“Allora cos'abbiamo qui? “ Regina era arrivata.

Si avvicinò al gruppo, con la sua aria sicura e lanciò un'occhiata a Emma , prima di spostare la sua attenzione sull' altra bionda.

“Bene un'altra biondina in città! Deve esserci un raduno e nessuno ha avvertito l'amministrazione”

L'ironia del sindaco non piacque alla straniera.

“Signora, non sono “una Biondina”. Il mio nome è Elsa! E sono la regina del regno di Arendelle!” Lo disse con aria di sfida, alzando la voce e il mento verso la bruna , la quale con un sorrisetto le rispose.

“ Regina del regno di Arendelle dunque! Io sono La Regina Cattiva. E ora fammi capire : cosa volevi ottenere congelando Storybook? Chi ti manda? ”

Elsa spalancò gli occhi.

“Voi siete la Regina cattiva?, Certo che so chi siete! Tutti vi conoscono!” Disse con enfasi la giovane.

“E non mi manda nessuno. Non volevo che accadesse qualcosa di male, io... volevo solo proteggermi! Non capivo dov'ero e tutto è così, stano nuovo... I miei poteri cerco di gestirli, ma a volte , quando non sono tranquilla , oppure sono impaurita, sfuggono al mio controllo.” La regina di Arendelle era seriamente dispiaciuta per ciò che aveva creato in quei giorni.

“Quindi il potere è in te” Chiese Regina interessata.

Elsa annuì.

“Sì, sono nata con questo “dono”. Ma non è facile da comandare, alcune volte, come in questi giorni,ne perdo il controllo”

“Non deve essere semplice , vivere così” Emma s'intromise nella conversazione. La giovane regina la guardò è annuì appena. Le sembrava che quella ragazza con gli occhi verdi, potesse capire il suo senso di frustrazione.

“Io sono Emma Swan, piacere di conoscerti” Allungò la mano destra verso di lei.

Elsa guardava quella mano tesa e dopo qualche istante la strinse, ma come era prevedibile, l'arto di Emma fu immediatamente ricoperto da un sottile strato di neve.

“Scusa...”. La Salvatrice fu svelta a scuoterla via, memore dell'ultima volta quando le si stava quasi congelando, e se la mise immediatamente in tasca cercando di riscaldarla.

“Bene!” Disse Regina “ Vedo che non c'è nessun pericolo imminente, quindi credo che me ne andrò a casa” E fece per andarsene, poi si voltò verso Emma “Swan, non so se continuerai la tua serata Romantica, ma per stasera, Henry rimane con me!” E se ne andò

Emma scosse la testa .

Nel mentre Elsa si era seduta su un masso, posto sul ciglio della strada, la giovane era stanchissima.

Emma chiese a Leroy se poteva far salire un momento la regina sul furgone, in modo da potersi riposare.

“Prima vuole fare di me un nano surgelato e ora dovrei cederle il mio furgone?!?”

“Andiamo Leroy!” cercò di dire David

“Oh accidenti! E va bene fatela salire! Ma che non tocchi niente capito!” Emma sorrise, Brontolo era capace di urlare e sbraitare, ma in fondo era davvero di buon cuore.

Mentre stavano facendo salire Elsa sul furgone, a David squillo il cellulare. Non riconobbe il numero.

“Sì??” Chiese

“Nonno sono Henry! Per favore non far capire che sono io alla mamma! Sto chiamando con il telefono di Belle. Per favore corri qui c'è un problema!” La voce del nipote era leggermente allarmata, cosa che fece impensierire anche lui.

“Dove sei? “ Chiese

“Sono sulla strada principale , per favore fai presto! Si tratta di ...Il nonno Gold e Killian!”

David si irrigidì , assicurò il nipote che sarebbe arrivato immediatamente e chiuse la comunicazione.

Si avvicinò alla figlia

“Emma ascolta, io torno in città a risolvere un problemino. Tu cerca di capire qualcosa di più di questa storia.” Il suo teno era deciso, ma denotava impazienza. Emma, lo guardò un momento:

“Tutto bene ,papà?” Charming la fissò un istante, quando sua figlia lo chiamava papà , invece di David , solitamente o era arrabbiata o aveva capito che c'era qualcosa che non andava, e a sua figlia non si poteva mentire. Così optò per una mezza verità

“Ancora non lo so vado a dare un'occhiata. Ti chiamo.” E si allontanò.

Emma lo seguì con lo sguardo fin quando il suo pic up non scomparve dalla sua vista, poi accompagnò Elsa all'interno del furgone.

“Siediti. Ti va di dirmi qualcosa in più. Vorrei provare a capire .” La bionda regina si guardò le mani poi se le strinse in grembo.

“Mi dispiace , non lo so. Posso dirti cosa ricordo abbastanza bene. Ho una sorella ,Anna e mi sono messa in viaggio, con il suo fidanzato per cercarla, lei... vedi mia sorella voleva aiutarmi e per causa mia si è allontanata da Arendelle e non abbiamo più saputo nulla di lei.” Si mise le mani sul viso.

“E' sempre stata colpa mia! Sempre! Mia e di questa mia...maledizione che mi porto addosso!” La voce era rotta dai singhiozzi. Emma era confusa.

“ Questo tuo potere , quindi è pericoloso perchè non ne hai il controllo?”

La ragazza si riscosse
“In realtà, no. Ho imparato a controllarlo proprio grazie a mia sorella. Ma ci sono momenti, in cui è come se prendesse il sopravvento sulla mia stessa volontà. Io, non voglio fare del male, vorrei solo ritrovare mia sorella.”

Elsa era disperata, lo si capiva dal suo tono grave e soprattutto era totalmente sincera , Emma ne era sicura.

“ Ma ora dov'è il fidanzato di tua sorella? E tu come sei arrivata qui?”

La regina continuava a tormentarsi le mani ghiacciate scuotendo il capo.

“L'ultima cosa che ricordo con chiarezza è che siamo partiti da Arendelle. Kristoff, è il promesso sposo di Anna, aveva caricato tutto il necessario per una spedizione. Poi ci siamo imbattuti in una tempesta. Un vento gelido ci ha investiti , provocando enormi ondate. La navigazione era diventata impossibile, fino a quando non ci siamo trovati di fronte un enorme blocco di ghiaccio. Ho provato , a fare qualcosa a contrastare la furia degli elementi, ma sembrava che tutto quello che io facessi non scalfisse nulla. Ricordo il tonfo e lo scontro con quell'enorme blocco ghiacciato, sono caduta a terra e una cassa mi è venuta addosso, ricordo la voce di Kristoff che mi chiamava e poi più nulla...”

Aveva il capo chino, ma stava piangendo. Emma vide due lacrime bagnarle il vestito. Provò pena per le e in un certo senso capiva benissimo il dolore e il senso di impotenza che pervadeva Elsa. Allungò una mano verso le sue , che teneva ancora strette. La regina alzò il viso , gli occhi bagnati . Vide lo sguardo della ragazza di fronte a lei .

Capì che poteva fidarsi di .

 

 

 

Storybrook, centro città

 

David , arrivò il prima possibile. Inutile dire che la telefonata del nipote lo aveva allarmato.

Sapere Gold e Hook insieme non gli faceva pensare a nulla di buono. I trascorsi tra i due erano stati al limite dell'omicidio, poi avevano deciso per una sorta di tregua , dovuta più che altro dagli eventi e dall'avvento di Peter Pan prima e di Zelina in seguito, ma era sicuro che alla prima occasione avrebbero dato inizio ad una nuova e personale battaglia.

Scese dall'auto ,e li vide.

Erano a pochi metri dal negozio di pegni , uno di fronte all'altro e Belle tra di loro che cercava di dividerli. Henry si accorse che stava arrivando e corse verso di lui

“Per fortuna sei qui! Se non fosse per Bell credo che il nonno avrebbe già incenerito Killian! “

“Ma cosa diavolo è successo?” Chiese il principe continuando a guardare la scena .

“Non ho capito precisamente, ma ha che fare sicuramente con il fatto che gli ha ridato la mano.” cercò di spiegare il ragazzino.

David rimase di stucco. La mano?! Gold aveva ridato la mano a Hook? Osservandoli meglio capì che era così.

“Ehy! Che succede qui?” Alzò la voce “Cosa diavolo state facendo?”

“David questi due...” La povera Bella era al limite di una crisi isterica

Killian prese la parola per primo

“ Non so che dirti amico, Il Signore Oscuro, qui presente, ha deciso di provocarmi e io ho solo reagito.” Lo disse con una sorta di soddisfazione.

David si voltò verso Gold e vide che aveva il labbro sanguinante. Non che gli dispiacesse vederlo un po' sofferente sia chiaro, ma voleva capire cosa fosse accaduto.

“Ecco cosa succede a fare delle buone azioni, si viene ricompensati a suon di pugni. Un pirata senza morale e senza etica, rimarrà sempre lo stesso, potrai ripulirti ma non cambierà mai la tua essenza. La mia consolazione è che tra poche ore quella mano che mi ha colpito scomparirà di nuovo, lasciandoti ancora con quell'uncino. E ritornerai ciò che devi essere ”

Killian emise una specie di grugnito e cercò di avventarsi nuovamente verso Rumple, ma David lo fermò prendendolo per la giacca

“BASTA! Smettila ti ho detto! Non reagire! Non dargli soddisfazione!” Hook alzò gli occhi verso di lui, la sua rabbia e la sua frustrazione erano palesi.

“Nolan sei lo sceriffo! Io faccio una regolare denuncia; accuso il qui presente , come ti posso chiamare a parte pirata ubriacone? Accuso quest'uomo di avermi colpito intenzionalmente!”

Gold aveva davvero voglia di provocarlo.

“Ecco sì accusami! Bravo nasconditi dietro di lo sceriffo!” Killian gli urlò contro

“Ti ho detto di calmarti!” Gli sibilò David a denti stretti

“Bene Mr Gold tenendo conto delle accuse, lo porterà all'ufficio dello sceriffo e lo terrò una notte in cella.. Ti sembra una punizione sufficiente?” Il Signore Oscuro si asciugò il sangue dal labbro.

“No, ma diciamo che , per sta volta , mi accontenterò”

Killian era furente

“ Lasciami andare! Non m'interessa se mi uccide, ma non ne posso più di lui!”

Charming gli parlò con un tono paterno ma che non ammetteva repliche.

“Andiamo! Vieni con me. E tu” disse rivolgendosi a Rumple “ vedi di renderti utile! Abbiamo trovato chi sta gelando Storybrook, si chiama Elsa ed è la Sovrana del regno di Arendelle. Vedi di trovare qualcosa di utile su di lei!” Con queste parole trascinò via di lì Killian strattonandolo.

Una volta in auto, Hook si girò verso il finestrino, il braccio appoggiato alla portiera e il pugno stretto sulla bocca.

“Ti va di raccontarmi quello che è accaduto?” David , provò a sondare il terreno, ma Killian non sembrava per niente disposto a parlare.

“Ok, non insisterò. Però stasera dovrai passare la notte in cella. Mi dispiace, anche perchè se hai preso a pugni Gold sono il primo a gioirne, ma resta il fatto che non voglio che tu combini una qualche sciocchezza” Hook annuì. Strinse le labbra poi chiese

“Allora chi è il mostro congelatore?”

David piegò appena la testa e alzando le sopracciglia, gli spiegò chi avevano trovato ,che non si trattava di un vero e proprio mostro e che ora Emma era con lei.

Il pirata lo guardò con aria preoccupata

“Non sarà pericoloso vero?” chiese apprensivo

Charming si lasciò sfuggire un sorriso

“ Ehi sono io suo padre non tu. E no, non credo ci siano pericoli”.

Arrivati all'ufficio dello sceriffo, i due scesero e Killian allungò i polsi verso David

“Non mi ammanetti amico? Dovresti approfittarne adesso che di mani ne ho due!” Disse con ironia.

Lo sceriffo lo fissò negli occhi. Sorrideva ma nei sul suo sguardo c'era una leggera malinconia.

“Non mi serve metterti le manette. Sono sicuro che non scapperai”. Gli dava fiducia. Ma non voleva che si mettesse nei guai per colpa di Gold, ecco il perchè della decisione di tenerlo dentro ,quella sera.

Entrarono e il principe, andò ad aprire le sbarre della cella, poi prese un paio di coperte e due cuscini dall'armadietto e glieli diede.

“Non sarà comodissimo , mi dispiace “ gli disse.

Hook guardò quello che sarebbe stato il suo alloggio per quella notte e fece una smorfia.

“Non preoccuparti, ho dormito in posti peggiori” Così dicendo appoggiò tutto sull'asse di legno e si sdraiò.

“Non dirlo a Emma, ha già abbastanza problemi. Domani mattina mi vedrà fuori e non sarà successo nulla” Disse in tono calmo e pacato .

David chiuse la cella e girò la chiave, mentre continuava a guardarlo , non aveva per niente voglia di lasciarlo lì, però capì quello che doveva fare .

“Ehi senti. Esco ti vado a prendere un po' di caffè , ok?” da Killian solo un cenno d'assenso, così lo sceriffo uscì, ma invece di andare da Grenny , prese il Pic Up e si diresse verso il bosco.

 

 

Limitare del bosco

 

Quando arrivò, David trovò i due nani seduti sul davanti del furgone, chiese loro dove fosse Emma e loro, facendo un cenno con il pollice, indicarono il retro.

Così aggirò il mezzo e piano aprì il portellone posteriore.

Emma era seduta su un lato e sull'altro vide Elsa, semi sdraiata, sembrava stesse dormendo.

La figlia gli fece cenno di stare zitto mettendosi un dito sulle labbra e scese .

“ Sta riposando. Era esausta. Sembra inoffensiva, se non fosse che non ha il pieno controllo sui suoi poteri.” Cercò di spiegare brevemente quello che la regina le aveva raccontato.

E ad un certo punto David interruppe la figlia.

“Scusa hai detto sua sorella Anna? Anna di Arendelle! Ma io...sì io ho conosciuto una ragazza con questo nome! “ Emma lo guardò curiosa “Tantissimo tempo fa, non conoscevo ancora quale sarebbe stato il mio destino, ero un semplice pastore.”

“Forse dovresti dirglielo che l'hai vista, anche se è molti anni fa.” Charming annuì, poi ricordò cosa stringeva in mano e le disse

“Tieni ...” Allungandole la chiave . Emma la fissò un attimo

“Ma è la chiave della prigione? Cosa dovrei farci?” era confusa

“Andare a parlare con Hook...” Fissò la figlia, che lo guardava con occhi sbarrati

“HOOK! Che cosa ci fa in cella?”La sua voce tremava appena ed era leggermente allarmata.

“E' quello che vorrei sapere, ti dico solo che ha preso a pugni Gold. Non avrei voluto tenerlo dentro, ma temo possa fare qualche sciocchezza” La bionda era incredula.

“Senti, lui non voleva che te lo dicessi, ma credo che sia meglio che tu stia con lui...”

Capì le preoccupazioni del padre , gli si avvicinò e lo baciò su una guancia .

“Grazie” gli disse piano e corse veloce al maggiolino, voleva andare da Killian!

 

 

 

Prigione di Storybrook

 

Non si era mosso dalla posizione in cui si era messo appena entrato. Sdraiato con il braccio destro sugli occhi. Non sapeva da quanto David fosse uscito, aveva completamente perso la nozione del tempo. Aveva la testa presa dai suoi pensieri. Immagini di tutto ciò che era accaduto i quell'assurda giornata gli balenavano davanti.

I suoi nuovi abiti, Emma splendida al loro appuntamento, i loro baci, le confessioni e poi riavere la sua mano! Fino a quel maledetto momento in cui quell'essere gli aveva fatto completamente perdere la testa.

Maledetto! Maledetto!

Sentì la porta aprirsi.

“ Spero che tu abbia fatto allungare il caffè con un goccio di rum, e me ne abbia portato una bottiglia, altrimenti non so davvero come riuscirò a passerò questa notte” Urlò

“ Il rum non c'era. Ti accontenti di me ?” La voce calda di Emma.

Si mise a sedere di scatto guardandola

“Emma...” gli uscì in un soffio.

Lei si avvicinò alle sbarre, le afferrò e fu pervasa da un senso di dejavù, quante volte si erano guardati attraverso delle grate di una cella.

Lui rimase seduto , non fece nemmeno l'atto di alzarsi.

Così lei aprì , entrò e si richiuse la porta della cella alle spalle. Gli stava difronte , si abbassò sulle gambe fino ad essere alla sua altezza. Gli prese le mani tra le proprie e vide che aveva le nocche della sinistra leggermente sbucciate , vi passò il pollice delicatamente.

“Cosa è successo? Mio padre mi ha detto che hai preso Gold a pugni. Se è per la mano, te l'ho detto, ci parlerò io! Oppure vedrò di fare qualcosa con la mia magia, vedrai che...”

“Non è per la mano!”quasi urlò.

Tolse le mani da quelle di lei e si alzò, sembrava un leone in gabbia , andava avanti e indietro in quei miseri tre metri di galera.

Anche Emma si mise in piedi.

“E allora per cos'è ?” gli chiese con ansia

“Io... Emma io non voglio prendere il posto di nessuno! Io sono io! E quello che sono, so che non è un granchè. Non ho mai pensato di poter cambiare e mai avrei creduto di poter esserne in grado, ma ci sto provando! Non è mia intenzione essere un uomo diverso, magari correggere i miei errori, quelli sì, ma non sarò mai un altro uomo!”

La sua voce era a metà tra la rabbia e la disperazione e Emma non riusciva a capire il filo logico di tutto quel discorso. Scosse la testa.

“Ehi fermati un momento! Ma che diavolo dici? Io non voglio che tu sia diverso e nemmeno che tu prenda il posto di qualcun'altro. So bene chi sei, ne sono consapevole, ma è questo che mi piace di te. Non vorrei che tu cambiassi. Cosa accidenti ti ha detto quell'uomo?”

Killian si fermò appoggiando le spalle alle sbarre.

“ Lui ha detto che , io non sarò mai quello che Neal è stato per te. Non potrai mai darmi quello che hai dato a lui. Che il tuo volermi, è solo un modo per dimenticare chi davvero ami...”

Non la guardava in faccia, la sua voce era rotta .

Lei si avvicinò a lui e gli prese il volto tra le mani.

“Guardami Killian. E ascolta bene quello che ti dico: Io non voglio che tu sia diverso da quello che sei! Io non voglio che tu prenda il posto di nessuno! Voglio che tu MI AMI COME KILLIAN SA AMARE EMMA! Ed è vero, non potrò mai darti quello che ho dato a Neal, perchè con lui cercavo qualcosa che non era la mia vita. Ero giovane e volevo solo avere ciò che mai avevo avuto, una vita normale, la felicità di qualcuno che ti voglia bene. Ma allora non sapevo chi fossi io e che in realtà la mia vita sarebbe stata molto diversa. Ora so chi sono! So di non essere stata abbandonata perchè non amata, ma per il tanto amore che i miei genitori avevano per me. A Neal chiedevo di cambiare la mia vita, a te chiedo DI CONDIVIDERLA, COSI' COM'E'! Mai avrei pensato di potere, di riuscire ad amare nuovamente qualcuno, con questa intensità. Ma è successo! Tu ci hai creduto! HAI CREDUTO IN NOI! Me lo avevi promesso , ricordi? Quando avrò il tuo cuore non sarà un inganno, ma perchè tu lo vorrai. Ed è stato così! Hai conquistato questo cuore che tenevo chiuso in una cassa. Senza inganni ,sei riuscito ad abbattere mattone dopo mattone , quelle mura che mi ero costruite intorno, per difendermi, non solo dagli altri, ma dalle mie paure e soprattutto da me stessa. Io non mi sono innamorata di un uomo per dimenticarne un altro, io mi sono innamorata dell'uomo che è riuscito a prendere una Emma dura, chiusa , impaurita e a trasformarla con pazienza in una donna che VUOLE ESSERE AMATA! AMATA DA TE KILLIAN JONES! E DA NESSUN'ALTRO!”

Lo disse!

Disse questo tutto d'un fiato, senza pensarci, senza usare mezzi termini.

Gli disse di essere innamorata di lui.

Aveva il cuore in gola, tanto le batteva forte. Sentiva di avere le gote in fiamme, le mani ancora strette intorno al viso di lui, lui che la guardava come se la vedesse per la prima volta.

“Emma...” Ebbe solo la forza di dire il suo nome

E poi la baciò . Un bacio fatto di disperazione e di amore.

Un bacio che sapeva di liberazione, senza passato e senza fantasmi .

La avvolse tra le braccia e lei ricambiò. Il primo bacio dato con la consapevolezza dei loro sentimenti, con il volere intraprendere un cammino comune.

Le mani di Emma sulla sua schiena cercavano il suo calore, perchè aveva bisogno di lui! Sapere che Gold gli aveva detto quelle cose, che lo aveva sminuito, facendolo passare come un ripiego, l'avevano fatta arrabbiare! Lui non era un ripiego, ma era ciò che davvero desiderava, Era la sua forza insieme a suo figlio. Mai nessuno prima di lui l'aveva incoraggiata e aveva creduto ciecamente in lei.

Anche Killian era perso in quel bacio.

Il contatto era stato potente e lo colpì con la forza di un pugno e gli divampò nelle vene.

LEI LO AMAVA!

La donna per cui aveva messo in gioco tutto lo aveva accettato e lo ricambiava.

Non avrebbe chiesto più nulla alla vita.

Sentì una vibrazione e non capì chi dei due stava tremando. Quante donne aveva stretto, ma mai nessuna le aveva comunicato uno struggimento e un amore tale , da farlo sentire debole e impotente.

Sotto l'assalto della sua bocca le labbra di lei si erano schiuse,aveva i seni schiacciati contro il suo torace.

Killian non riusciva più a pensare, era appena in grado di respirare. Staccò la bocca da quella di lei, ma riluttante a lasciarla andare , le sfiorò la guancia con le labbra.

“Sai di neve e di freddo”

“E tu sai buono, sai di vita” Sembrava quasi incredula

“Forse. Ma scommetto che il tuo sapore e migliore” Quando le toccò con la punta della lingua il lieve incavo tra il labbro inferiore e il mento, lei si lasciò sfuggire un sospiro di piacere, poi chiuse gli occhi e reclinò la testa all'indietro offrendogli la gola.

Killian la accontentò , sfiorando con la bocca, lievemente, languidamente la sua pelle chiara.

Poi si riscosse.

“Emma , siamo nella cella di Strybrook...” cercò di dire con poca convinzione.

Lei riaprì gli occhi totalmnte illanguidita.

“Mmmm, lo so” Lo prese per mano e lo condusse verso il letto in legno.

“ Emma , vuoi...?” Hook era eccitato al pensiero che lei volesse fare l'amore con lui e allo stesso tempo spaventato.

Lei lo guardò con una malizia che non le aveva mai visto

“Dipende “ disse “ Se tu sai accontentarti di un letto di assi e del mio corpo...?”

“Tu giochi in modo sleale Swan” disse dolcemente

“Anche tu Capitano Jones. Vuoi che me ne vada? Che fugga da te?” Sperò solo che lui non le dicesse di sì perchè ne sarebbe morta.

“Troppo tardi per scappre Emma, per entrambi”

Convenne lui roco.

Killian non riusciva a ricordare l'ultima volta che si era sentito così libero! Risero quando finirono sulle assi, in un groviglio di gambe e braccia.

“Mio Dio Emma! Mi hai fatto perdere la testa con un solo bacio! Non mi sono mai sentito così: Eccitato e frastornato al tempo stesso!”

“E io non mi sono mai sentita così sensuale. Quello che mi fai provare è così forte da spaventarmi” Abbassò la testa verso il suo mento e lo baciò

“Va tutto bene, non ti farei mai del male” la sua voce tenera e dolce.

Emma guardò Killian.

“Lo so” E scendendo piano gli prese prima il labbro inferiore poi la bocca.

Le mani di lei iniziarono a sbottonargli la camicia, le sue dita lo solleticavano e lui rise piano.

La donna alzò il viso e lo guardò

“Ridi di me?” Gli chiese

“No amore rido con te. Perchè  anche io, dopo un lungo lunghissimo tempo, sono finalmente tornato a casa!”
E baciandosi diedero vita alla più meraviglisa delle magie.
L'amore.

 

 

Eccomi qua!!!

E con un ritardo spaventoso, ho postato l'ultimo capitolo di questa mia storia.
Scusate per l'attesa!

 

Avevo voluto scrivero il mio inizio di 4 stagione e ora che le puntate sono iniziate, vale la pena vedere DAVVERO quello che sarà. Come vedete non ho approfondito altri temi se non i miei, nostri adorati CaptainSwan!! A cui va il mio incondizionato amore!

Grazie di cuore a tutti!!

E grazie a quelle grandi, grandissime svitate con cui condivido giornalmente la mia pazzia quotidiana!

Ale, Ali, Cri, Elena, Laura, Manu, vi voglio bene !

 

 

 

 

 

 

  
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