Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: PaleMagnolia    10/10/2008    1 recensioni
Il giovane, benestante Keith Finnegan viene ritrovato, morto, nel garage di casa sua. Nè Richard, l'ex fidanzato, nè la sorella Nicole credono che si tratti di suicidio. Richard indaga in sordina, cercando al contempo di non perdere il posto di protagonista nell'opera Le Corsaire, ottenuto in parte grazie al suo talento e in parte alle raccomandazioni di Keith. Le cose si complicano quando Elizabeth, prima ballerina della compagnia, diventa una presenza troppo assidua nella vita di Richard...
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Richard sentì le gambe diventare molli, e il respiro farsi improvvisamente difficoltoso

Richard sentì le gambe diventare molli, e il respiro farsi improvvisamente difficoltoso.

Rapide immagini gli attraversarono la mente: Keith, le scarpe bicolori e la camicia Paul Smith, la frangia bionda che ricadeva sugli occhiali, trascinato in manette alla stazione di polizia; Keith pallido e contuso in un letto d’ospedale, pestato un’altra volta dai giovani radicali omofobi; Keith di nuovo nei guai a causa della cocaina.

Nel frattempo, al telefono, la voce cortese proseguiva, con una traccia di accento irlandese nel modo di pronunciare le vocali chiuse: “Il suo numero di telefono compare nella rubrica del cellulare di Mr. Finnegan, fra quelli da chiamare in caso di emergenza.” Ecco. Questo spiegava il suo primo interrogativo.

“Lei è un parente di Mr. Finnegan? Perché, se non è così, temo di non essere autorizzato a fornirle informazioni dettagliate sulla dinamica dell’accaduto. Se conosce il nome o il numero telefonico di un parente prossimo che possiamo contattare, ce lo fornisca, per favore…” La voce proseguiva, con distaccata cortesia.

Ora Richard non era più sorpreso; era terrorizzato: Emergenza? Dinamica dell’accaduto?

Percepì la voce al telefono che, perplessa per il suo silenzio, lo chiamava per nome. “Mr. Williams? Mr. Williams, è ancora in linea…?”

“Uh… Certo, sì, naturalmente.”, mormorò distrattamente Richard, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. “Credo di avere il numero dell’ufficio di suo padre, scritto da qualche parte ”, aggiunse, frugando senza convinzione nel cassetto della cucina. Almeno lui lo tirerà fuori dai guai, pensò.

Trovò il numero, scritto su un post-it giallo, e lo dettò al telefono. Sentì, all’altro capo del telefono, il grattare di una matita, e la voce del sergente che ripeteva i numeri a mezza voce, man mano che li scriveva.

“Molte grazie, Mr.Williams, lei è stato molto gentile. La prego di scusare il disturbo e di permettermi di porgere le mie più sentite…”

Sfregandosi le tempie con una mano, cercando di controllare il tremito della voce, Richard lo interruppe:

“Sergente O’Malley, signore, non credo di capire esattamente il motivo per cui mi avete telefonato.

Mr. Finnegan è stato arrestato? Ha avuto, non so, un incidente d’auto? È in ospedale?”

La voce al telefono sembrò stranamente sorpresa.

“Arrestato…? Oh Dio, Mr. Williams, temo proprio di non essermi spiegato. Keith Finnegan non è in ospedale, e nemmeno in stato d’arresto. È stato ritrovato morto, suicida, nel garage del suo appartamento.”

 

Richard rimase attonito, il telefono in mano, per qualche minuto. Non aveva idea di come comportarsi. Confuso, incredulo, si guardò ottusamente intorno per cercare di ricomporre le proprie idee.

Poi fece l’unica cosa che poteva ragionevolmente fare: prese la giacca, uscì di casa e andò al lavoro. Non c’era niente, oramai, che potesse fare per Keith; non sapeva nemmeno quando ci sarebbe stato il funerale… Eppure, si sentiva inutile, a non far nulla. Mentre le porte scorrevoli della metropolitana si chiudevano dietro di lui, pensò che doveva sapere almeno com’era successo. Per quale motivo si era ucciso? Era già morto quando lo avevano trovato? Aveva lasciato un biglietto di spiegazioni?

Non riuscì più a liberarsi di quegli interrogativi: d’improvviso, gli sembrò che saperne le risposte fosse la cosa più importante del mondo. Cominciò a battere nervosamente il piede a terra, impaziente di scendere alla prossima fermata. Smaniava per fare qualcosa, qualunque cosa: dimentico del lavoro, senza riflettere pescò il telefono cellulare dal fondo della tasca e chiamò il numero di casa Finnegan. Scese dal vagone senza nemmeno attendere che le porte fossero aperte del tutto.

“Mr.Finnegan? Sono Richard, Richard Williams. È in casa, stamattina?”

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: PaleMagnolia