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Autore: kikka_67    06/10/2014    1 recensioni
Cosa sareste disposti a fare per ottenere ciò che desiderate?
- E nonostante sia alquanto sconcertata nel supporre che il suo cliente ritenga che basti contornarsi di collaboratori di sesso maschile per riuscire ad evitare tali incresciosi accadimenti, la informo altresì che sono una donna che “ama” esclusivamente le donne, quindi il suo cliente non correrebbe MAI il rischio di essere molestato da me, in nessun modo. – a questo punto mi aspetto di essere buttata fuori dalla stanza..e invece….
- Sei assunta! – esclama una voce ilare dietro alle mie spalle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L’attenzione ai dettagli con cui Viola aveva  organizzato minuziosamente gli appuntamenti a Parigi, aveva sorpreso Ethan. Appena fuori dall’aeroporto erano stati prelevati da un taxi che sapeva esattamente dove portarli e a che ora.  Arrivarono appena in tempo sotto  la Torre Eiffel per il servizio fotografico e dopo un paio d’ore, il taxi raggiungeva l’albergo dove avrebbero cenato e Tom avrebbe potuto cambiarsi per affrontare le interviste.
 Viola aveva richiesto che le fossero inviati i testi delle domande che i giornalisti avrebbero posto durante le interviste e   l’attore le aveva  visionate  sul portatile e in albergo avevano trovato  un’impiegata della reception che   attendeva le sue istruzioni  per inviare eventuali comunicazioni  alle stazioni televisive. Nonostante la sua assenza, Viola lo aveva assistito come al solito. Aveva sentito più che mai la mancanza della sua presenza silenziosamente rassicurante accanto a sé.
 Aveva rimuginato tutta la notte per cercare di capire cosa lo aveva frenato dal prenderla tra le braccia e dirle che l’amava ed era arrivato alla conclusione che era un vigliacco.  Nonostante Viola avesse ammesso di averlo ingannato per tutti quegli anni, si era reso conto di quanto il suo comportamento scevro di secondi fini fosse sempre stato corretto e rispettoso in qualsiasi occasione.  Era paralizzato dalla paura, la desiderava come l’aria ma aveva paura del dolore che poteva causargli, era conscio dell’enorme potere che inconsapevolmente Viola esercitava su di lui. Da quando era un ragazzino alle prime armi che non gli capitava di tremare dal desiderio per una donna e dire che  l’aveva solo baciata.
Fintanto che Viola non avesse saputo quanto era innamorato di lei, avrebbe potuto mostrarle  poco per volta la sua parte più intima e indifesa. Avrebbe potuto corteggiarla e conquistarla con delicatezza. L’imminente viaggio negli States gli sembrava un’occasione perfetta per attuare i suoi piani,  visto che  dormivano nello stesso albergo e anche se lui la maggior parte delle sere, durante le riprese,  crollava  senza forze sul letto, avrebbe trovato il tempo per affascinarla. Il ricordo delle sue labbra morbide contro le sue e i suoi gemiti lo tormentavano, avrebbe dovuto ricorrere a qualsiasi trucco lecito e non  per farle ammettere che anche lei lo voleva.

Senza che Viola se ne accorgesse Candy aveva copiato il numero del cellulare di Tom e tutti gli amici che aveva nella rubrica del telefono, con le sue coinquiline stavano organizzando una festa a sorpresa  per il compleanno della loro amica in un locale in centro e volevano invitare più gente possibile. Durante la serata era previsto uno spettacolo di spogliarellisti che Candy aveva visto in un'altra festa, erano assolutamente meravigliosi ed era certa che Viola avrebbe apprezzato il loro regalo.
 Viola.

Quel lunedì mattina mi presento agli studi televisivi armata di buona volontà e mentre vengo presentata ai miei nuovi colleghi ricevo la prima telefonata di Tom, a cui non rispondo. Ogni mattina viene dedicata una mezz’ora ad un briefing per organizzare il lavoro della giornata e vengo subito coinvolta in un paio di progetti interessanti e a cui posso apportare eventuali modifiche ed aggiungere od arricchire gli argomenti già trattati in totale autonomia e mentre espongo la mia opinione sul  progetto originale, ricevo la seconda telefonata di Tom a cui mi ostino a non rispondere.
- Forse è meglio che rispondi a quella telefonata…. – suggerisce Roberta sorridendomi comprensiva.
- Già…..lo penso anche io.  Scusate .–  mormoro imbarazzata uscendo dalla stanza.

Tom.
Appena vedo il numero che mi chiama rispondo subito ma  non le  lascio neanche sillabare un saluto. – Hai esattamente tre minuti per uscire da quell’ufficio prima che faccia irruzione io e ti porti via con forza…..Sono stato chiaro? – sibilo furente, interrompendo la chiamata violentemente.
Non avevo avuto il tempo di mettere piede nell’ufficio di Luke che Eve mi  informa “casualmente” che Viola era stata in ufficio a presentare le sue dimissioni e che si era intrattenuta qualche ora a parlare con il suo agente per chiarire la sua posizione.
Quando lo aveva affrontato per ottenere delle spiegazioni, Luke aveva adotto delle deboli scuse per giustificare il fatto che non lo avesse avvertito subito delle intenzioni della sua assistente  - E quando ti avvertivo ?? Mentre eri sull’aereo per Parigi? O mentre parlavi davanti a migliaia di persone in diretta televisiva? Mi ha esposto le sue ragioni e si è portata via i suoi effetti personali, cosa volevi che facessi? Dovevo legarla alla sedia in attesa del tuo ritorno??!! – esplode irritato il suo agente.
Quando la vedo scendere le scale e fissarmi  tranquillamente, la mia  irritazione raggiunge  il massimo livello e  non provo neanche a  modificare la mia  espressione severa.
- Ciao Tom… - cerco di sembrare indifferente ma è impossibile non accorgermi quanto sia meraviglioso  con la barba lunga e  gli occhi leggermente cerchiati, i jeans aderenti e il giubbotto in pelle che gli fascia alla perfezione le spalle larghe. Evito di  abbassare lo sguardo su suoi pettorali altrimenti inizio a sbavare come una lumaca!
- Ciao Tom? Tutto lì? Vado all’estero per un maledetto weekend e quando torno non trovo più la mia assistente e vengo avvertito da un’impiegata che non solo la mia assistente si è dimessa ma che si è presa la briga di parlare piacevolmente  per un paio d’ore con il mio agente……ma non    ha ritenuto necessario  parlare con il diretto interessato e cioè io!!! Mi vuoi spiegare che diavolo è successo? – chiedo freddamente.
-  Mi hanno fatto un’offerta e io l’ho accettata e questo è quanto. Ti avrei chiamato per parlarti quanto prima…. –
- Certo…. ne sono convinto! Sembra che tu abbia deciso di sorprendermi nel peggior modo possibile! E se non accettassi le tue dimissioni?  -
- Hai tutte le ragioni ad essere in collera e ti chiedo scusa….di nuovo….Sei libero di non accettare le mie dimissioni ma non per questo le cose cambieranno. – era decisa a non mostrargli nessun pentimento anche se un leggero tremore la scuoteva.
- Non avrei mai pensato di dirlo …ma oggi per la prima volta …. mi hai  molto deluso..-
- Sei deluso? Il  mio comportamento nei tuoi confronti è sempre stato più che corretto, mi sono annullata per soddisfare ogni tua richiesta! Ho lavorato il triplo di uno qualsiasi dei tuoi collaboratori dentro e fuori l’orario di lavoro e tu lo sai!! Mi sono auto punita per non essere stata sincera all’inizio e solo io so quanto mi sia costato continuare a mentirti  solo per non perdere la tua stima e per non deluderti…. – urlo rabbiosa avanzando di un passo verso di lui.
- Beh…..non ci sei riuscita….. – mormora pungente.
- Vedo che non sei in vena di essere ragionevole….. chiamami quando ti calmi così potremo parlare!  - tento di allontanarmi ma molto velocemente mi afferra un braccio e mi tira verso di sé.
- Io odio essere ragionevole…… me lo impongo tutti i santi giorni…..forse è ora che tu veda anche l’altra faccia di ciò  che sono….. -   così dicendo si china su di me e  il suo bacio  intenso e sensuale, mi sconvolge, non riesco a pensare a nulla, le gambe mi tremano e mi accorgo troppo tardi che le mia braccia sono avvinghiate alla sua vita e i suoni inarticolati che sento escono dalla mia bocca, sto gemendo di piacere come una mollusca invertebrata!
Lentamente interrompe il bacio e mi allontana da sé quel tanto che basta ad accorgersi che sono preda della più totale estatica confusione.
- Adesso va dentro…..ma quando…..più tardi… ti chiamo devi venire subito da me…..hai capito? – sussurra sottovoce vicino al mio orecchio sfiorando con le labbra la mia guancia….quel lieve contatto mi provoca tanti piccoli dolorosi brividi che raggiungono ogni angolo del mio corpo.
- Tom….io… - cerco di reagire a questa malia di cui sono ancora ubriaca.
- Rispondi! Hai compreso bene??! Qualsiasi cosa tu stia  facendo  l’abbandonerai e mi raggiungerai……inventati quello che ti pare, sono stato chiaro? – mormora,  sfiorando  con un ultimo bacio umido  la pelle sensibile del mio  collo. ODDIOOOO… svengo!!
- Si…..…devo raggiungerti….subito…. – rispondo  senza voce deglutendo con difficoltà.
Non riesco a credere che il Tom che conosco da quattro lunghi anni si sia trasformato in un dominatore prepotentemente sensuale e dispotico e  mentre lo seguo con gli occhi  allontanarsi  vengo colpita dolorosamente dall’armonia dei suoi movimenti,   non credo di essere così forte da resistere ad una sua eventuale chiamata, ragion per cui spengo immediatamente il telefono.

In quel momento il cellulare di Tom vibra per indicare l’arrivo di un messaggio:
“Ciao sono Candy, un’amica di Viola. Volevo invitarti alla festa  a sorpresa che stiamo organizzando per il suo compleanno. Ti prego di non dirle nulla. Ti aspettiamo. Ciao.”
Dopo aver letto un lento sorriso soddisfatto illumina il viso di Tom, all’improvviso aveva trovato un’ottima soluzione per tenere Viola legata a sé, il desiderio fisico era un’arma a doppio taglio lo sapeva bene ma era pronto a correre il rischio di perdersi in lei.
- Pronto Candy? Sono Tom…ehm…il capo di Viola. Vorrei chiederti un favore….-

Il locale dove Candy e le altre ragazze l’hanno obbligata a seguirle era gremito di gente, era tornata a casa con un’emicrania terribile dovuta all’ansia che l’aveva tormentata tutto il giorno, ma le ragazze dopo tante lamentele l’avevano convinta a  festeggiare il suo compleanno fuori di casa.
  La musica spaccatimpani suonata da un gruppo nell’angolo della sala,  viene interrotta all’improvviso, le luci vengo abbassate e il  leggero mormorio stupito dei clienti si trasforma in un applauso  mentre un paio di camerieri portano un’enorme torta con le candeline accese al nostro tavolo. Sorridendo felice della sorpresa, ringrazio le mie amiche e credendo che fosse finita li, rimango senza parole quando un bel ragazzo in smoking mi chiede di seguirlo.
- Che succede ragazze? – chiedo ansiosa.
- Tranquilla….è la seconda parte della sorpresa. Vedrai che ti divertirai. – mi assicurano sogghignando.
Vengo accompagnata davanti ad una porta che si apre su di  una stanza in penombra  - Tra poco verrà un mio collega a chiamarla, non si preoccupi  la lasceremo qui dentro solo per  qualche minuto e mi deve permettere di metterle questa benda sugli occhi ….fa parte dello spettacolo. –
Una strana eccitazione mi pervade e annuendo mi lascio bendare. Nella più totale oscurità i miei sensi si acutizzano  e quando colgo un forte spostamento d’aria intorno a me,  capisco  che qualcuno è entrato nella stanza ma che volutamente rimane in silenzio ad osservarmi.
- C’è qualcuno? Chi sei? Dobbiamo andare in sala? – non  ricevendo nessuna risposta, cerco di togliermi la benda ma una mano calda me lo impedisce.
- No….devi tenerla…..fa parte del gioco. Viola. Vuoi giocare con me? – chiede una voce roca dietro le mie spalle.
Colgo la presenza di un corpo che si avvicina al mio,  le sue mani  lentamente mi sfiorano  le braccia e si posano  sulle mie spalle, cerco di allontanarmi ma  vengo trattenuta  gentilmente.
- Non aver paura…non voglio  farti del male. Non farò nulla  che tu non voglia. Lasciati andare, questo gioco è solo per te. – sussurra quella voce sensuale.
Forse per l’effetto dell’alcol bevuto fin ora o forse per scacciare l’angoscia che mi tortura da qualche giorno, decido di rilassarmi contro di lui, mi fido di quella voce, so che non mi farà del male. Dolcemente mi culla come se stessimo ballando e solo quando sento le sue labbra su i miei capelli che mi ribello.
- Non sono qui per …. –
-   Ci siamo solo io e te qui, puoi chiedermi di fare qualsiasi cosa…-
- Io non  voglio nulla….inizio a stancarmi di questo gioco…forse è meglio che usciamo da qui..-  dico seccata ma le se braccia mi stringono e mi ritrovo appiccicata  al suo petto.
Quest’uomo ha un profumo meraviglioso   ma l’ improvvisa intimità m’imbarazza, lo sento chinarsi su di me e accarezzarmi lievemente la schiena.
- Non aver paura…io sono qui per te….prova a toccarmi. – m’invita con voce suadente.
Lentamente alzo una mano per posarla sul suo petto, mio malgrado inizio a respirare più velocemente e stupida  sento i suoi muscoli guizzare sotto le mie dita.
- Soffri il solletico? – chiedo dolcemente, divertita.
- Un po’…- risponde con voce roca.
 La sua pelle calda mi attira, vorrei assaggiarla ma freno l’impulso irrigidendomi.
- A cosa pensi Viola? –
- Che non dovrei essere qui…. e…… che vorrei poter riconoscere il tuo viso lontano dalla mia immaginazione…. – sussurro trasognata mentre lo sconosciuto     infila una mano tra i miei capelli massaggiando dolcemente la mia nuca.
- Puoi immaginare che io sia…chi vuoi….. dimmi cosa vuoi che faccia….. e lo farò…. – eravamo praticamente abbracciati, i nostri corpi ormai a stretto contatto  e all’improvviso   lo sguardo ardente di Tom mi balena in mente,  è il suo viso che vorrei davanti e le sue mani su di me.
- Non posso…..lasciami andare…. Forse ho bevuto troppo…. – dico ritraendomi di nuovo.    
Le sue labbra scendono sulle mie decise e mi stringe così forte che è impossibile sfuggirgli, la sua lingua mi invade, stranamente delicata  e mi ritrovo a rispondere a quel bacio con un abbandono che  ho provato solo un’altra volta….tra le braccia del mio capo.…
Mi solleva tra le braccia e mi spinge  contro la parete senza interrompere il bacio  ma quando si  china  per  sfiorare il mio seno lasciato scoperto dalla profonda scollatura del  vestito un gemito eccitato mi sfugge dalle labbra.
- Oh….Tom ….ti prego…. –
L’uomo si irrigidisce appena e con vergogna mi rendo conto di aver detto a voce alta ciò che il mio corpo grida.
- Chi è Tom? Il tuo uomo? – sussurra l’uomo continuando a stuzzicarmi la pelle con   baci umidi.
- No…. – rispondo incapace di articolare altro.
- Ma vorresti che lo fosse…. Lo vuoi…. con tutta te stessa.. –
- IO……. –
- Non riesci a dimenticare i suoi baci….. –
- No….. – ansimo.
- Grida il suo nome….come se fosse qui con te….. –
- Non posso…… - mormoro trasognata ma lentamente nella nebbia sensuale che m’avvolge la mente…..si fa strada dentro di me  un atroce dubbio che in pochi attimi mi schiarisce le idee…..uno spogliarellista  professionista che soffre il solletico…..
- Thomas….. -  mormoro freddamente mentre con un dito riesco  a sollevare un lembo della benda  che ho sugli occhi….e ciò che vedo non mi piace.
- Dillo di nuovo….gridalo! – insiste con veemenza.
- Thomas William…sei....un....- qualcosa nel  mio tono di voce dev’essergli sembrato strano, perché all’improvviso si ferma guardingo.
- Viola… -
Con un piacere puramente sadico gli infliggo un dolorosissimo pizzicotto sullo stomaco e Tom preso alla sprovvista mi lascia andare così all’improvviso che rotolo per terra come una palla.
- Brutto idiota!!…. pazzo!!!….maniaco!!!…. – urlo infuriata colpendogli una gamba con il tacco a spillo.
- Ahia!! Ma sei impazzita? – esclama dolorosamente sbigottito.
- Io sono impazzita? Ti sei infilato qui dentro e  sapendo che ero bendata, ti sei strusciato su di me come un.... pervertito!! – lo accuso fuori di me.
- Non mi sembrava che fossi molto dispiaciuta……fino ad un attimo fa!! – replica sardonico.
- Come ti sei permesso a venire qui a rovinarmi la festa?!! –
- Veramente sono stato invitato! E…ho pensato di dare il mio contributo al tuo regalo… -
- Ma davvero?? Molto bene!! Perché caro il mio EX capo …adesso… finirai il tuo spettacolo davanti a tutto il pubblico!! – e così dicendo gli butto in faccia la mia benda e apro la porta che si affaccia sul palco.

Tom.

Un’ovazione eccitata s’innalza dal pubblico femminile investendomi e deglutendo rumorosamente finisco di bendarmi, se in sala è presente anche solo un giornalista…sono un uomo finito…..mi perseguiteranno vita natural durante!!! L’effetto dell’eccitazione che mi suscita quella serpe traditrice della mia ex assistente è ancora presente sul mio corpo e uscendo dallo stanzino non trovo di meglio da fare che volgere le spalle al pubblico e cercare di distrarre le mie spettatrici dimenando i fianchi seguendo la musica. Che umiliazione!!
Disperatamente cerco di ricordarmi cosa mi ha spiegato uno dei ragazzi che lavora tutte le sere in quel locale e mentre eseguo le mosse  che mi aveva mostrato,  sento stupito i numerosi fischi di apprezzamento e le urla di incoraggiamento a continuare lo spettacolo.
Mi giro sorridendo  ma il terrore di essere assalito  per un paio di minuti mi paralizza! Sono accerchiato da un   manipolo di donne inferocite che sembrano pronte  a strapparmi i vestiti che indosso ed  urlano estasiate quando inizio a ballare  ma  solo incrociando lo sguardo incredulo di Viola che  trovo il coraggio di strapparmi i pantaloni per mostrare i miei boxer rossi con i pupazzi di neve, comprati per l'occasione.    
Solo il suo sorriso emozionato e le lacrime che intravvedo tra le sue ciglia mi consentono di trovare il coraggio di attraversare il pubblico per fermarmi davanti a lei sorridendo.
- Buon compleanno. -  bisbiglio baciandole una guancia.


  
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