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Autore: Sarapia    06/10/2014    2 recensioni
Come si è innamorata Lily Evans del seduttore James Potter?
Avviso: è una oneshot molto dolce, quindi se vi immaginate scene di sesso qui NON le troverete
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 C' era una volta una bella ragazza. Capelli rossi, occhi vispi e di un verde intenso. Si chiamava Lily Evans e non conosceva assolutamente nulla dell' amore. Poi un giorno l' amore bussò alla sua porta e lei lo ignorò, ma egli era cocciuto e minacciò di buttare giù la porta, quindi Lily aprì e l' amore entrò nella sua vita. Non l' avrebbe lasciata mai più.

 

Lily guardò il cielo con una punta di ansia. Il giorno prima il ragazzo più bello di tutta la scuola si era avvicinato e le aveva chiesto di uscire. Naturalmente lei aveva rifiutato per l' ennesima volta perchè, lo sapeva, James non faceva proprio al caso suo.

Tuttavia qualche minuto dopo Severus le era andata vicino e le aveva sussurrato una frase un po' offensiva, del tipo: "Sapevo che non avresti accettato, solo le zoccole possono andare con uno come Potter.", al che Llily si era voltata.

-Ah, beh, a dire il vero io ho accettato. In privato.- non sapeva perchè stava dicendo una frase del genere, ma Severus parve colpito da uno schiaffo in pieno viso.

-Sei matta?!-

-Veramente tu mi hai appena dato della troia.- e se ne era andata indispettita per l' umiliazione più grande. Lily aveva infatti vagato per i corridoi in cerca di James, ma era stato lui a trovare lei.

-Evans! Ti prego, non ti costa nulla e...-

-Accetto.-.

Boom, una bomba a orologeria era appena esplosa.

Quindi adesso Lily stava osservando il sole tramontare con una lentezza esasperante all' orizzonte in attesa dell' ora stabilita.

Lily si guardò allo specchio un' ultima volta, indossò le scarpe nere col tacco basso e si riscosse ancora una volta la chioma color fuoco, quindi abbandonò il dormitorio femminile.

A quell' ora la Sala Comune era deserta poichè tutti erano scesi a cenare, ma ad attenderla c' era l' inconfondibile figura di James Potter.

Il cuore di Lily perse un battito.

Lily aveva sempre visto James come uno scocciatore presuntuoso e arrogante, ora lo vedeva con occhi nuovi e inesperti: la camicia scura e sbottonata abbastanza da mettere in aveidenza addominali scolpiti, rivelava un fisico che le faceva prudere le dita dalla voglia di accarezzarlo.

Il volto era perfetto, centomila volta migliore di quelli che aveva visto durante le vacanze sulle riviste della sorella Petunia, e quelle labbra... Lily fu costretta a distogliere lo sguardo quando una fantasia poco desiderata fece capolino tra i suoi pensieri fino a pochi minuti prima del tutto innocenti.

James le si avvicinò e, con una magia spettacolare, tutta la Sala Comune si riempì all' istante di splendide rose profumate, di ogni colore, che inebriarono i suoi sensi.

-Per te, Lily.- le disse James con una voce che pareva ultraterrena. -Mi dispiace che queste rose non siano belle come te, ma di meglio non so fare.- si schernì.

-Tra...tranquillo.- balbettò Lily, stupita da tanta cortesia.

-Vieni, andiamo a fare un giro.- la invitò porgendole la mano. Lily la afferrò un po' titubante, ma scoprì che la presa di lui era salda, rassicurante.

Uscirono dal ritratto ignorando i commenti della Signora Grassa e Lily immaginò le dicerie sul suo conto ora che tutti sapevano che era stata a un appuntamento con James Potter. Era diventata un' altra della sua lista.

-Tu non sei come le altre.- disse quindi James, come leggendole i pensieri.

-Certo, scommetto che questo lo dici a tutte.- ribattè lei ritrovando un po' del suo carattere combattivo, ma James le scoccò un' occhiata a dir poco furiosa.

-Non dirlo nemmeno per scherzo.- fece lui a denti stretti.

-E cosa avrei io che le altre non hanno, eh?-.

-Ma ti senti quando parli?!- sbottò James adirato. -Le altre non hanno un minimo di cervello mentre tu... oh, tu non ti rendi conto dell' effetto che hai su di me. Ogni tua parola è per me una legge da inserire in qualsiasi libro di testo di fisica babbana. Tu sei... ecco, esiste un aggettivo?- si fermò al centro del corridoio guardandola negli occhi.

Lily sentì il suo mondo crollare, perchè fino ad allora aveva vissuto credendo che il sole era caldo, che l' inverno fosse freddo, e che James Potter fosse qualcosa da evitare come la peste.

L' amore stava facendo breccia nei suoi pensieri come un raggio di luce in una boccia vuota e buia da tempo.

-Tu mi sconvolgi, Lily, da anni!- continuò il ragazzo avvicinandosi con disperazione e una brezza d' aria pura, fresca e profumata travolse la bella Lily, che desiderava quel profumo con tutta se stessa.

-Parole. Le tue sono solo parole.- bofonchiò cercando di resistere.

Cosa le stava capitando? All' improvviso i pensieri di Lily si erano offuscati, ma un' altra idea più nitida la travolse con inaspettata sicurezza. Lei non aveva mai ignorato James.

Aveva seguito ogni suo movimento negli ultimi anni, e aveva cercato di voltarsi dall' altra parte ogni volta che lui aveva sedotto senza troppa fatica qualche sua compagna. Ecco, era questo il punto: solitamente non era lui a sedurre, ma erano le altre che andavano da lui.

James adesso, invece, sembrava quasi disperato.

-Parole.- ripetè lui inarcando un sopracciglio. -Dammi una mano.-.

Lily dapprima esitò, ma lui le dedicò un sorriso sghembo: -Non ti mangio mica.-, quindi ubbidì.

La sua mano, ancora una volta, le parve un piccolo rifugio familiare.

James lascio che gli accarezzasse la guancia, la clavicola, quindi lui lasciò la sua mano e Lily scese ad accarezzare il petto del ragazzo, fino a quando James non l' ammonì.

-Occhio che lì sotto tu sconvolgi letteralmente la situazione.- fece divertito, al che Lily ritrasse la mano all' istante per voltare lo sguardo da un' altra parte, imbarazzata.

La patta dei pantaloni di James era visibilmente evidente e Lily non potè fare a meno di notare, rossa in viso, quanto quell' erezione fosse... grande.

-Ehi, rilassati.- le mormorò lui avvicinandosi e prendendole ancora la mano, quindi Lily tornò serena. -Io non sono nulla di tutto ciò che tu hai sentito sul mio conto.-.

-Forse, ma non voglio rischiare.- ribattè prontamente Lily ritrovando la sua determinazione, ma James era un osso duro persino per lei.

-Cos' è che non vuoi rischiare? Di innamorarti?- e Lily scattò verso di lui.

-Sei matto?- sbottò, e avrebbe voluto aggiungere "venire qui è stato un errore", peccato che una parte di lei non lo pensasse davvero. Il pensiero di dover lasciare la sua mano era orrendo.

-Sarò matto, ma non sono cieco. Io ormai mi sono arreso all' amore, e l' ho fatto da tempo. Tu invece continui a vagare cieca. Lascia che io ti mostri.-disse James avvicinandosi a scostarle una ciocca rossa dal volto color latte.

Lily pensò che un profumo del genere non potesse essere altro che frutto di un incantesimo potente, ma una parte di lei, la più razionale, sapeva che non era così.

E quelle labbra... erano la più grande tentazione che avesse mai dovuto combattere. Erano labbra.... perfette, e Lily si chiese come sarebbe stato toccarle.

James si accorse dei suoi sguardi e, con voluta lentezza, le prese le lunghe dita sottili e le portò al suo stesso volto, così che Lily potè constatare che la pelle era liscia pari a quella di un bambino.

Le labbra piene erano morbide e, oltre gli occhiali, lo sguardo era penetrante e rassicurante. Le sue dita scesero ad accarezzare il collo e James sussultò al contatto con le piccoli mani fredde.

Lily avvertì una sorta di calore in mezzo alle gambe e spalancò gli occhi, chiedendosi cosa fosse. L' amore non l' aveva mai incontrata prima, e ora stava correndo verso di lei per abbracciarla forte.

-James...-.

-Dimmi.-

-Perchè sei così?-

Lui sorrise a quella domanda inaspettata e le carezzò il volto con i polpastrelli morbidi.

-Gli altri ragazzi non mi fanno questo effetto.- ammise Lily, questa volta senza vergognarsi della sua confessione. Sentiva che era giusto dirlo ad alta voce e sapeva che lui avrebbe capito.

-Nemmeno a me le altre ragazze mi fanno vagamente godere come riesci a fare tu con uno sguardo.- confessò James, serio.

Lily sentì di non avere le famose farfalle nello stomaco che le avevano descritto le sue compagne: nel suo stomaco c' era un vero e proprio esercito di troll di montagna che marciava senza una meta.

Quindi Lily seppe che non ce l' avrebbe più fatta: si avvicinò piano alle labbra di lui e le sfiorò con le proprie. Erano morbide, ed erano ancor meglio di quanto si fosse aspettata.

Entrambi gemettero a quel semplice contatto, poi le loro lingue si incontrarono, e fu l' incontro dell' amore che conosce l' estasi per la prima volta.

Lily sentì che sarebbe rimasta lì in eterno se il tempo lo avesse voluto, ma tempo e amore non andavano d' accordo, quindi Lily fu costretta a cercare nuovamente lo sguardo estasiato di James.

-Ti amo.-

E l' Amor li rapì.

 

-Prendi Harry, io cerco di fermarlo!- esclamò James abbracciandola un' ultima volta.

-No, non...-

-Ti amo.- e, con un ultimo bacio, James spinse a forza Lily su per le scale.

Lily salì in fretta sentendo il rumore della porta spalancarsi, udì un tonfo a terra e quell' ultimo bacio le bruciò sulle labbra mentre cercava di salvare il frutto del loro amore. Immaginò lo sguardo determinato che l' aveva fatta innamorare, ora spento, vitreo, senza passione.

Voldemort la seguì senza fretta e, quando aprì la porta, le chiese una sola volta di consegnarle il bambino.

Poi la Morte la condusse dall' Amore.

Per Sempre.

   
 
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