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Autore: Sylvia Naberrie    06/10/2014    3 recensioni
Soraya Keto, ex Padawan del maestro Sifo-Dyas, è tornata al Tempio Jedi, stavolta da Cavaliere.
È venuta ad assistere alle Prove degli Iniziati e solo uno di loro sarà il suo futuro allievo.
Ma non tutto sarà rose e fiori. Il Consiglio manderà Soraya ad indagare nel sistema Hutt sulla scomparsa di una famiglia di mercanti, in una disperata caccia al tesoro in pianeti dove la criminalità è all'ordine del giorno.
Riusciranno Soraya e la sua Padawan a portare a termine la missione?
Genere: Angst, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams and Revenge'
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CAPITOLO 7
"TAI VORDRAX"


Soraya e Nihall trascinarono l'uomo verso la bettola più vicina.
"Tieni sempre il cappuccio alzato. Cerchiamo di non farci riconoscere", ordinò Soraya alla sua Padawan. Nihall annuì.
Portarono l'uomo verso il tavolo più lontano, nell'angolo più buio e riservato del locale. Scelsero un tavolo con un divanetto a 'U', in modo da mettere l'uomo al centro ed evitare di farlo scappare.
"Allora... vorresti dirci come ti chiami?", chiese Soraya. L'uomo si massaggiò la testa e guardò la donna.
"Draman. Draman Huryl", rispose l'uomo. Soraya vide un robot piuttosto mal messo avvicinarsi al loro tavolo.
"Desiderate qualcosa?", domandò con la sua voce metallica.
"Un drink per il signore e due bicchieri d'acqua", disse Soraya.
Il robot fece un piccolo inchino con la testa, quel tanto che permettevano le sue giunture arrugginite, e si allontanò. Soraya ritornò a fissare Draman.
"Bene, Draman, ora spiegaci perché sei scappato", ordinò Soraya incrociando le braccia.
"Per paura", rispose quello ad occhi bassi.
"Paura? Paura di cosa?", chiese Nihall confusa. Draman, prima di rispondere, guardò sottecchi tutto il locale e la gente che l'affollava. Soraya se ne accorse.
"Che foste persone... poco raccomandabili", sussurrò l'uomo.
"Non che qui ci siano tante belle persone...", disse sarcastica Nihall. Soraya la fulminò con lo sguardo e la Padawan abbassò lo sguardo.
"Che genere di 'persone poco raccomandabili'?", chiese Soraya tornando a guardare l'uomo.
"Tirapiedi. Sicari"
"Intendi membri di gruppi criminali?", chiese Soraya aggrottando le sopracciglia. Il robot del locale si avvicinò e posò le bevande sul tavolo. Draman lo guardò avvicinarsi e non rispose.
"Desiderate altro?", domandò. Soraya gli fece segno di andarsene.
"Sì", rispose dopo un po' Draman in un fil di voce.
"Conoscevi i Fong?", chiese Nihall non riuscendo a trattenersi.
Draman le guardò allarmato.
"Chi siete?", domandò impaurito.
"Siamo Jedi. Vogliamo aiutarli", lo rassicurò Soraya sorseggiando la sua acqua. Draman guardò entrambe e poi sospirò.
"Sì, li conosco. Xander Fong era un mio collega e un mio...amico", rispose facendo una smorfia all'ultima parola.
"Dalla tua faccia non sembrate tanto amici", commentò Soraya.
"Ci siamo allontanati", borbottò l'uomo evasivo.
"Sei un mercante pure tu?", chiese Nihall curiosa.
"Io più che altro trasporto merci di altre persone, tipo traslochi. Xander commerciava", precisò l'uomo.
"Sai se era invischiato in affari poco puliti?", chiese Soraya. Draman cominciò ad agitarsi e strinse il suo bicchiere.
"Io...lo sospettavo. Ma non ne sono sicuro. A volte notavo che oltre alla sua merce portava altro, ma non so dirvi cosa", rispose Draman.
"Ne sei sicuro?"
"Assolutamente"
"Sai se è stata coinvolta tutta la famiglia nel rapimento o Xander viaggiasse da solo?"
"Di solito non viaggiava mai da solo. A volte si portava i suoi bambini. Sono quattro. Due maschi e due femmine"
"La moglie? La conosci?", domandò Soraya. Draman scosse la testa.
"Sai dove potrei trovarla?"
"Ammesso che non sia andata con il marito, stanno a un chilometro da qui, in un palazzo verde, vicino il centro. Lo riconoscerete subito, ha un grande galleria che si apre nel centro del palazzo", rispose Draman prendendo in mano il bicchiere con il drink e assaporando la bevanda.
"E sai come si chiama?", chiese Nihall.
"Yiram"

"Maestra, tu credi ci abbia detto la verità?", chiese Nihall.
"Io credo di sì, Padawan. Credo volesse aiutare i Fong. Era solo spaventato", rispose Soraya mentre guidava lo sprinter verso il palazzo verde. Come aveva detto Draman, questo aveva una galleria che si apriva proprio nel centro, dove gli sprinter e gli altri veicoli sfrecciavano veloci. Un po' come a Coruscant. Soraya fermò il veicolo lì vicino e scese.
"Maestra, pensi che troveremo qualcuno?"
"Non lo so, Padawan. Teniamoci all'erta con la Forza", rispose la maestra.
Le due Jedi s'inoltrarono nel grande atrio illuminato da delle lampade ad olio. Il luogo, a dispetto della criminalità e malvagità che serpeggiava per quel pianeta, trasmetteva calma e serenità con quella luce soffusa, quasi abbracciasse il visitatore. C'era una cabina di legno con un grande vetro rettangolare in fondo a destra, in quel momento vuota. Probabilmente ci doveva essere un portiere che in quel momento era assente. Salirono le scale che si trovavano vicino alla cabina vuota e si fermarono di fronte una porta con la scritta 'Fong' grattata in un tentativo di cancellarla.
Nihall guardò la maestra che le fece un cenno e bussò alla porta. Nessuno rispose o venne ad aprire. Soraya chiuse un attimo gli occhi, ampliando con la Forza la percezione degli esseri vicino a lei.
"Non c'è nessuno, Padawan"
"Cosa facciamo?", chiese la giovane zabrak. Soraya la guardò sorridendo.
"Sfondiamo la porta"

Dopo un po' di tempo, con una leggera pressione con la Forza, Nihall riuscì a sfondare la porta dell'appartamento.
Questo si mostrava completamente in disordine, con poltrone ribaltate, tavoli con gambe rotte, vetri e cocci a terra. Inoltre qui e là si scorgevano segni di bruciature dovuti a colpi di blaster, come se ci fosse stata una sparatoria.
"Pare che siamo state anticipate, maestra", commentò Nihall facendo attenzione alla moltitudine dei vetri sparsi a terra. Soraya osservò l'ambiente. C'era qualcosa di strano in tutto quello.
Soltanto le sedie, i tavoli e i soprammobili erano stati distrutti, gli oggetti sopra le mensole e i cassetti non erano stati toccati. Inoltre i colpi di blaster puntavano tutti su una zona della stanza e avevano centrato vari oggetti, tra cui l'HoloNet, ormai fuori uso, e alcuni piccoli proiettori di olocrone. Chiunque fosse stato preso di mira non aveva risposto al fuoco.
Qualcosa non tornava. Perché tutti quei colpi per una persona che apparentemente era disarmata?
"Maestra?", chiese Nihall avvicinandosi.
"Ho uno strano presentimento, Padawan", meditò Soraya. Poi si inginocchiò a terra e chiuse gli occhi. La zabrak seguì il suo esempio.
"Quello a cui assisterai è una pratica avanzata di abilità di senso, la postcognizione. È una tecnica molto utile e una volta mi ha anche salvato la vita. Presto la imparerai anche tu"
"Come si chiama?", chiese l'allieva curiosa.
"Tai Vordrax", rispose Soraya mettendosi in posa da meditazione.
La donna prese dei respiri profondi per calmare la mente e si concentrò con la Forza. Doveva rivivere tramite la Forza cos'era accaduto in quella stanza e ci voleva tutta la concentrazione possibile per applicarla in un'area così vasta.
All'improvviso un fascio di luce la inghiottì e vide delle figure muoversi molto velocemente intorno a lei e poi improvvisamente fermarsi e muoversi normalmente.
Vide una donna, di mezza età con i capelli biondi e gli occhi scuri. Indossava una veste azzurra e una vestaglia blu notte. Il suo viso era gentile e camminava per la stanza mentre cullava una bimba. Era piccola, poteva avere circa due anni. La bimba aveva i capelli castani e la carnagione mulatta.
Mentre la cullava, la donna iniziò ad intonare una ninna nanna ma venne interrotta da un bip insistente. Proveniva dall'HoloNet attaccato al muro, di fronte a lei. La donna posò la bimba nel seggiolone e si avvicinò all'HoloNet. Un ologramma apparve, con una figura incappucciata e dalla voce cupa.
"Tuo marito è nostro. La prossima sei tu", disse la voce minacciosa.
La donna impaurita chiuse velocemente la conversazione e prese la bambina, stringendola a sè, come se quella creaturina potesse infonderle coraggio. Guardò la stanza e una scintilla apparve nei suoi occhi. Posò di nuovo la bimba e cominciò a mettere a soqquadro la stanza, distruggendo mobili, poltrone, vasi e tavoli e rompendo gli specchi. Poi si avvicinò ad un mobile con una tastiera incorporata, digitò un codice e si aprì un cassetto. La donna prese il blaster che si trovava dentro il cassetto e sparò all'HoloNet e a vari oggetti.
La bambina cominciò a urlare e piangere, impaurita. La donna prese la piccola in braccio e la traquillizzò, poi si fermò di fronte un olocrone dove era ritratta una famiglia in una veranda. Soraya riconobbe la donna e la bambina, infine vide un uomo e tre ragazzini, due maschi e una femmina, tutte intorno ad una vecchietta. Sullo sfondo Soraya notò un palazzo con un enorme globo. La donna sparò all'olocrone, prese dei mantelli e uscì di casa sbattendo la porta.
La visione finì.









Note dell'autrice

Salve gente! :) come state? Spero bene ^^
Eccoci al settimo capitolo ;) la trama va spiegandosi e le cose vanno complicandosi ;)
Non so che altro scrivere in effetti, quindi spero che il capitolo via sia piaciuto ^^
Come sempre ringrazio la mia sorellina Dragasi, famousdrago sempre gentilissima e Aven90 che si è preso una pausa di riflessione dalla mia storia ma pian piano recupera x'D Sto scherzando :P
Ok, penso di aver detto tutto :)
Come sempre, se volete farmi domande, ecco il mio Profilo ASK
Bene :) un abbraccio a tutti voi e a presto, giovani Jedi! ^^
Vostra

Sylvia Naberrie

   
 
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