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Autore: mamie    07/10/2014    10 recensioni
L'imminente uscita del film "L'Arcadia della mia giovinezza" dove, recita il trailer, la leggenda ha inizio, mi ha stimolato invece questa riflessione sulla fine. Spero non me ne vogliate. E che il grandissimo Marquez mi perdoni per avergli rubato il titolo...
"Ai giovani la morte non fa paura.
Non perché siano incoscienti, o perché non sappiano riconoscerla per quello che è, no, non è questo.
È che loro hanno l’anima più leggera. Un’anima con dei legami così fragili, come una ragnatela in una bella mattina d'estate..."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CENT’ANNI DI SOLITUDINE
 
Ai giovani la morte non fa paura.
Non perché siano incoscienti, o perché non sappiano riconoscerla per quello che è, no, non è questo.
È che loro hanno l’anima più leggera. Un’anima con dei legami così fragili, come una ragnatela in una bella mattina d’estate. Un’anima leggera non ha paura della morte.
È ai vecchi che la morte fa paura, invece, perché ogni attimo di vita che assapori è come una droga che ti riempie e ti stordisce, e ne vuoi sempre di più, anche quando il tuo tempo è finito e non ti è rimasto più nulla. Ti aggrappi, allora, a qualsiasi cosa: che ci sia ancora qualcuno per te, che ci sia ancora uno scopo da raggiungere, un altro, un altro e un altro ancora, per sempre. E poi ti accorgi di avere già superato da molto il punto in cui dovevi lasciarti andare.
 
Amico mio, io ho già raggiunto quel punto da tempo e la mia anima è pesante e nera come il fumo che esce da questa nave. I fantasmi del tempo lontano, quando camminavamo ancora tutti e due sulla terra, vengono sempre più spesso a chiamarmi e non mi lasciano in pace.
Stanotte l’ho sognata di nuovo.
Era tanto tempo che non succedeva. All’inizio la sognavo ogni notte e risvegliarmi ogni giorno  con la consapevolezza che non c’era più era ogni volta una pugnalata dolorosa. Poi il tempo e l’abitudine hanno fatto sì che quel dolore non lo sentissi quasi più, perché ormai faceva parte di me, era dentro di me e lì sarebbe rimasto per sempre.
Stanotte quel dolore si è risvegliato, come se fossimo ancora i ragazzi di un tempo, sventati, idealisti e pronti a morire, e io non posso più restare qui a tenere accese le candele per quelli che non ci sono più.
 
Lasciami venire con te, e accompagnami se puoi, perché ora sì, ho paura, e questa che se ne va col mio sangue non è stata vita, ma solo una lunghissima, oscura solitudine. Chissà se allora, una volta strappate anche le ultime catene, potrò riuscire di nuovo a guardarla negli occhi?
 
La vita dell'uomo è breve, ma io vorrei vivere sempre.[i]
 
 
 
 
 
[i]  Le ultime parole scritte da Mishima prima del seppuku.

NdA. Lo sapevo che se scrivevo dell'Harlock del film avrei fatto un casino! Mi vedo costretta a dare una spiegazione a quanto scritto sopra, dato che, lo dico con mortificazione, non sono affatto riuscita a rendere chiaro il mio pensiero.
La paura cui Harlock fa riferimento nell'ultima frase non è la paura della morte, per quanto pensi che un momento di debolezza possa capitare a tutti, anche a uno che risponde picche a Raflesia e rimane impassibile davanti ai contorcimenti di Noo. Penso anche che l'essenza vera del coraggio non sia NON avere paura, quella è semplicemente incoscienza. In più cent'anni sono tanti, e questo è un uomo stanco e tormentato. Non riuscirei ad amare un personaggio che non prova mai un sentimento così umano, ma questa è una mia visione personale.
Tuttavia, nella storia, Harlock si chiede se, con la sua anima ormai "sporca" e "pesante", sarebbe ancora in grado di guardare negli occhi l'amore puro della sua giovinezza. Inoltre la citazione finale di Mishima non è buttata lì a caso. Si tratta dell'ultimo messaggio di un uomo che, pur dicendo "io vorrei vivere sempre" e quindi affermando il valore e la preziosità della vita, sta per suicidarsi. Dovrebbe nella mia testa fare da contrappunto alle parole di Ezra che ad un certo punto chiede ad Harlock: "Perché non ti sei ucciso?".
Spero di aver fatto un poco più di chiarezza :-).
  
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