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Autore: Sophie_moore    07/10/2014    4 recensioni
Si passò le mani tra i capelli dopo essersi tolto la bandana, e sbuffò sonoramente. Che avrebbe fatto adesso? Magari avrebbe potuto andare in qualche pub e sbronzarsi, rimettersi a fare casino come quando era in Phantom Lord, dove se ne fregiava di qualsiasi cosa e persona. Massì, per una volta sarebbe potuto andare bene.. Non sarebbe tornato quella persona orribile se si fosse ubriacato per passare una serata.
Eh sì, sono tornata! Forse.
Probabilmente la mia ispirazione mi fa brutti scherzi, ed ecco l'ultimo. Spero vi piaccia!!
Un bacio, Sophie
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Lluvia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Niente canzoni questa sera, Gajil.

Gajil stava provando a scrivere qualcosa di nuovo. Una canzone, la musica, le parole... Anche solo il titolo poteva andare bene. Non riusciva a far uscire niente di nuovo, niente di sensato dalla sua testa bacata. Eppure non era successo niente, scriveva versi e ritornello quasi tutti i giorni, poi basta. Niente. Era finita la magia, tutto quello che scriveva gli sembrava banale, terribile, scritto in modo orrendo, neanche Natsu avrebbe scritto delle schifezze del genere.
Per cui decise di smettere, almeno per quella sera. Accartocciò il foglio tra le mani con una rabbia smisurata e lo lanciò nel cestino di fianco al tavolo, facendo canestro, per poi riprendere la matita tra le mani e spezzandola. Quasi subito. 
Si passò le mani tra i capelli dopo essersi tolto la bandana, e sbuffò sonoramente. Che avrebbe fatto adesso? Magari avrebbe potuto andare in qualche pub e sbronzarsi, rimettersi a fare casino come quando era in Phantom Lord, dove se ne fregiava di qualsiasi cosa e persona. Massì, per una volta sarebbe potuto andare bene.. Non sarebbe tornato quella persona orribile se si fosse ubriacato per passare una serata. 
Lasciò il tavolo e si diresse in camera sua, infilandosi qualcosa di nero per passare inosservato ed essere più o meno irriconoscibile. Nel caso fosse successo qualcosa, ecco. Non voleva che lo collegassero a Fairy Tail. O meglio, non voleva che FairyTail venisse collegata a lui in uni stato pietoso, Erza lo avrebbe ucciso di sicuro.
Dopo una decina di minuti era pronto per uscire: anfibi, pantaloni neri, maglietta grigio scuro con un enorme teschio sul petto ed una giacca di pelle. Andò ad aprire la porta e...
<< Gajil-kun... >>
Chiuse la porta. No. Lluvia no. Quella sera non poteva gestirla. Anche se in realtà sembrava davvero disperata quella volta... No, no. Non poteva farsi ingannare di nuovo dallo sguardo da cerbiatta della sua amica, lo sapeva che avrebbe parlato sempre e solo di quanto Gray fosse bello e non la amasse quanto lei amava lui. Ormai lo faceva sempre, scoppiava a piangere e andava a casa sua, a piangere ancora e ancora, facendogli perdere anche la voglia di vivere. Quindi no, quella sera sarebbe uscito ad ubriacarsi e non avrebbe ascoltato nessuna fosse, nessuna nevrosi o fantasia su Gray. Decisamente no, era fuori discussione. 
Si appoggiò con le mani al legno della porta e guardò dallo spioncino, per vedere se la ragazza era ancora appollaiata lì sul tappeto. Sì, lo era. Lluvia stava frugando nella borsa, come se stesse cercando qualcosa di estremamente importante, per poi tirare fuori dalla borsa una bottiglia di liquore e gliela fece vedere, appiccicandola al vetro.
Gajil sospirò pesantemente, aprì la porta e fece entrare l'amica. Non che avesse cambiato idea, eh, ma almeno poteva ubriacarsi lo stesso. 
<< Gajil-kun... Lluvia è tanto triste... >> mormorò la maga dell'acqua, varcando la soglia con la testa bassa.
<< E quando mai? >> borbottò lui, sarcasticamente. Lanciò un'ultima occhiata oltre l'uscio e gemette, pensando che prima o poi Lluvia avrebbe smesso di piombare a casa sua proprio quando lui voleva uscire. O per lo meno ci sperava davvero.
<< È che Gray-salma... >>
<< Non ti ricambia? >> lui finì la frase per lei e la "accompagnò" non molto gentilmente verso il divano, spingendola con una mano dietro la schiena, mentre con l'altra cercava di afferrare la bottiglia per il collo. Non pensava che sarebbe stato tanto difficile, ma Lluvia aveva una presa molto più salda di quel che credeva. 
<< No... Te l'avevo detto che Gray-salma aveva detto a Lluvia che gli piace... Però... >>
Gajil inarcò un sopracciglio, si sedette sul divano di fianco all'amica e la guardò confuso. << No che non me l'hai detto, me lo sarei ricordato. >>
Lluvia scosse violentemente la testa, smuovendo i suoi lunghissimi capelli celesti. << No, Lluvia è sicura... è che ogni tanto ti incanti. Me ne accorgo, fai tipo una faccia concentrata e smetti di fare battute acide. >> 
<< Com'è che parli in prima persona? >> le domandò il ragazzo a bruciapelo. Da che si ricordava, Lluvia aveva sempre parlato di sé in terza persona, era solo da poco che aveva scoperto la prima persona.
<< Oh, Gray-sama dice che è meglio così!! >> gli occhi di Lluvia smisero di far sgorgare le lacrime per un attimo, solo il tempo di finire la frase, e poi scoppiò di nuovo a singhiozzare. Prese la bottiglia di liquore, addentò il tappo di sughero e lo tirò via con violenza, iniziando a bere a canna. 
Gajil per un momento pensò che fisse Cana travestita, perchè la foga con cui tracannava ed ingoiava il liquore al caffè non era proprio da lei, ma dopo un paio di secondi di straniamento gliela strappò di mano, sbattendo forte le palpebre. << Stai troppo tempo con l'alcolista, lo sai? >> commentò, facendo dondolare la bottiglia per sentire quanto liquore era rimasto. Per lui. 
<< Oh no, l'ho rubato a Levy.. >> la ragazza ridacchiò debolmente, socchiudendo gli occhi. 
<< Levy? >> 
La turchina annuì, sorridendo. << A Levy-chan piacciono i liquori, dopo cena ne beve sempre un goccino. Dice che da quando siamo arrivati noi ne ha bisogno, altrimenti non dorme. >> 
Gajil sorrise tra se e se: avrebbe dovuto ricordarsi di quella confessione innocente, avrebbe tranquillamente potuto usarla contro il gamberetto per darle fastidio. Un'altra freccia al suo arco! 
<< Lo stai facendo di nuovo. >> 
Sbattè le palpebre e si riscosse, notando che Lluvia gli era a pochi centimetri dal viso e lo guardava con i suoi enormi occhi umidi dello stesso colore dell'acqua. << Eh? >>
<< Ti sei incantato. >> lei sorrise tranquillamente, come se ci fosse abituata. 
<< Non mi sono incantato. >> negò ovviamente lui. Era lei quella che si perdeva nei suoi pensieri, quella che continuava ad immaginare cose e a pensare a cose che avrebbe dovuto fare. << Comunque, perché sei venuta qui piangendo? >>
Lluvia scosse la testa e alzò le spalle, rassegnata. E subito dopo ricominciò a piangere come una disperata, tirando fuori dalla borsa fazzoletti su fazzoletti.
Gajil pensò bene di allontanarsi prima che quella soffice carta bianca ricoprisse l'intero divano, e si diresse in cucina. Prese due bicchieri e li portò al tavolino davanti al sofà, riempiendoli di liquore fino all'orlo. Male che fosse andata avrebbe bevuto lui anche il secondo bicchiere. 
<< È... è.. è che Gray-sama... Ha deciso di andare di nuovo in missione con Lucy.. >> tra i singhiozzi, la ragazza fece una smirfis imbufalita, tutta rossa e circondata da un'aura nera. << Rivale in amore... >> sussurrò pianissimo, stringendo tra le mani una decina di fazzoletti usati. 
<< Hai dei problemi con la coniglietta vedo. >> sorseggiò il liquore e distolse lo sguardo, posandolo sulla finestra semi aperta. 
<< No, no... Lluvia vuole bene a Lucy-san... È solo che... >> 
<< Che sei gelosa per niente. >> ecco, ci era cascato di nuovo. Stava di nuovo ascoltando le fisse paranoiche della sua amica, la stava di nuovo rassicurando sul fatto che Lucy, per l'ennesima volta, era innamorata di quell'idiota di Natsu, e quindi non poteva essere una rivale in amore, in nessun caso. Ma tanto non l'ascoltava mai, continuava a pensare quelle assurdità, perciò, tra una specie di rassicurazione e l'altra, si beveva il suo bicchiere di liquore. Era decisamente buono, avrebbe dovuto fare i complimenti al gamberetto il giorno dopo.

Dopo un paio d'ore e una decina di bicchieri (solo tre bicchieri bevuti da Lluvia, era troppo impegnata a piangere e disperarsi), la ragazza iniziò ad accasciarsi e a sbattere sempre più lentamente le palpebre, segno evidente che si stava addormentando.
<< Vai a casa, ti stai addormentando. >> le intimò lui, posando la bottiglia a terra. L'avrebbe buttata il giorno dopo, o magari ci avrebbe pensato Lily non appena fosse tornato a casa. 
<< Mhm... >> gemette Lluvia, scivolando sempre più giù, sempre più all'interno di quel mare di fazzoletti usati.
<< Vai, forza, io voglio uscire. >> non era poi così tardi, ssrebbe potuto uscire e fare quello che avrebbe voluto fino al mattino. Bastava solo che Lluvia uscisse da casa sua e non sarebbe più stata un problema per lui. << Allora? >> le toccò la caviglia e la scosse, per svegliarla. Niente. << Lluvia? >> la chiamò di nuovo, prevedendo quello che sarebbe successo nell'immediato futuro. << Ohi!!! >> ancora nulla. Era andata, si era addormentata e niente l'avrebbe più svegliata. Grugnì inviperito, rovesciò tutti i fazzoletti a terra e riuscì a trovare l'amica, osservandola un paio di secondi mentre dormiva. Roteò gli occhi al cielo e la prese in braccio, per poi portarla in camera da letto e lasciarla cadere sul materasso poco delicatamente. Tornò in salotto: uscire o non uscire? Andare a divertirsi o stare a casa e tenere d'occhio la sua amica ubriaca?
<< Che palle. >> grugnì, rimettendosi sul divano senza fazzoletti e sdraiandosi. Era inutile, doveva semplicemente rassegnarsi all'evidenza. Solo Lluvia poteva poteva presentarsi a casa sua, in lacrime, con una bottiglia di liquore, e farlo desistere dall'idea di uscire e fare a botte con chi capitava. Solo lei riusciva a fargli ripetere cento e più volte che non aveva nessun problema, che Gray era solo un imbecille e che prima o poi si sarebbe reso conto di quanto fosse stupenda e speciale. 
<< Gajil-kun.. >> si sentì chiamare piano, quasi con un soffio.
<< Ma allora sei sveglia. >> ringhiò, alzandosi come una furia ed entrando di nuovo in camera da letto. No, stava dormendo. Aveva gli occhi serrati e la bocca leggermente divaricata. Già, perchè non solo era ubriaca e pazza, era anche qualcosa tipo sonnambula. << Oh gesù... >> si esasperò. Avrebbe dovuto ignorarla se voleva dormire almeno un po'.
<< Gajil-kun, Lluvia ti ringrazia. >> 
<< Eh.. >> sbottò, espirando rumorosamente.
<< E vuole dirti che ti vuole bene. >> 
Gajil inarcò un sopracciglio, incrociò le braccia al petto e guardò l'amica nel suo letto, che mentre dormiva parlava. Diceva cose a caso. << Che? >>
<< Lluvia ti vuole bene. >> 
<< Okay... >> 
<< E tu vuoi bene a Lluvia? >> 
Era particolarmente loquace per essere una che dormiva. che lo stesse prendendo per il culo? Mhm, no, non era proprio da lei, non era capace di mentire in nessun caso, e di certo non escogitava quegli stratagemmi per farsi dire che era ben voluta. << Sè, dormi va'. >> brontolò lui.
<< Mi dai una carezza? >> 
<< Ancora? Sei una rompi scatole. >> decretò, sgranando leggermente gli occhi. 
<< Ma se non lo chiedo a te, non ho nessuno. >> 
Quella frase lo lasciò interdetto. Davvero Lluvia non aveva nessuno oltre lui? Che la trattava male e la sgridava e prendeva in giro tutti i giorni? Si sentì leggermente in colpa per tutte le volte che non si era comportato bene con lei, convinto com'era che a lei neanche importasse. Solo leggermente, comunque, non le avrebbe mai chiesto scusa. No, certo, ma almeno avrebbe cercato di non farle del male ogni volta che ne aveva l'occasione. Forse. Era decisamente in crisi, in confusione piena. Come si doveva comportare? Doveva essere gentiile? O andava bene come stava facendo? Porca miseria, era lei che aveva bisogno di aiuto, non lui! Maledetta Lluvia.
<< Gajil-kun... >> 
Si riscosse e si sentì le guance arrossire leggermente. Vedere quella ragazza sempre così forte e determinata, con una espressione così dolce ed indifesa gli faceva sentire qualcosa di caldo all'altezza del petto. Poteva essere un cuore? Gajil Redfox aveva un cuore? Sarebbe stata una novità gigantesca, a cui non era decisamente preparato.  << Che vuoi? >> 
Lluvia gemette piano e si rannicchiò di lato, respirando regolarmente e con una calma quasi allarmante. 
Gajil sbuffò, si avvicinò e appoggiò una mano sulla testa della sua amica. Amica. Che parola strana. Aveva un suono strano anche nella sua mente. Si staccò da lei e se ne tornò sul divano, immaginandosi già la nittata in bianco che stava per passare. 
<< Grazie, Gajil. >>
Ecco, adessi era sicuro che non avrebbe dormito. 



Sophie's space_____
Eccomi qui. Mi da vate per dispersa eh... Facevate bene. 
L'ispirazione non so se sia tornata, per ora mi ha fatto scrivere solo questa cosa di cui neanche io capisco bene il senso...
Non ha una dedica comunque. È scritta per me, perché mi sento abbastanza soddisfatta di essere di nuovo riuscita a scrivere qualcosa. 
Ma non ce l'ho fatta da sola... Ringraziò voli lettori che mi avete sostenuta comunque, ed in particolare, ho da ringraziare due personcine (che tra l'altro adorano quanto me questa coppia di amici <3)  
Lucy, la mia migliore amica, che ha creduto in me in ogni caso, e Angie, la mia sorellina, che mi ha sostenuta. Insomma, hanno avuto entrambe un ruolo importantissimo in questa situazione e sono contenta che la prima cosa che sono riuscita a scrivere sia stata una storia su Gajil e Lluvia, così mi ha dato modo di ringraziarle a dovere.
Bene, pensi possa bastare... Vi voglio un mondoi di bene e grazie mille davvero per il supporto e le belle parole, vi sono grata <3
  
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