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Autore: Vaporeon_92    09/10/2014    2 recensioni
'Vorrei averla qui accanto a me, e stringerla forte, sussurrandole nell'orecchio quanto il mio amore, è forte...sincero ed unico. Già perché nessuno mai potrà amarla in questo mondo, con la stessa intensità, con la stessa frenesia che provo quando le sono accanto. Nessuno mai, sarà in grado di amarla come la AMO IO. Sono il solo che la completa...'
**
'Noi ci rialzeremo sempre, noi lotteremo continuamente pur di stare insieme. Perché la mia famosa vita si è incrociata con la sua. Ci Apparteniamo, ci volevamo, ci siamo scelti. E prima o poi saremo eternamente nostri...'
**
Salve, allora queste sono due frasi della FF, che vedremo molto più avanti. Volevo dirvi che la mia Fan Fiction forse all'inizio non appassionerà molto, non compariranno subito i 1D, che forse sarà noiosa, direte che fa schifo, che non vale la pena nemmeno leggerla. Ma non è così credetemi, è tutto programmato :). Con il passare dei capitoli, capirete e credo che vi aumenterà la suspance di sapere cosa succede ai nostri/vostri protagonisti. Non mi rimane altro da dirvi, che seguite e recensite in molti i capitoli, perchè a voi potrà sembrare noioso recensire, ma non sapete quanto servirà a me. A presto!
Sara
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                   Incontrarsi a Londra.

                                                 
                                                                                                           (Banner di Sara_Scrive)

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Ed eccoci qua, una nuova vita qui nella cittadina di Middlewich nella contea del Cheshire si è da poco avviata.
Sono qui da soltanto poche settimane e non mi sono mai sentita così a casa prima d’ora, nemmeno in quella villetta dove sono cresciuta, dove ho trascorso tutta la mia infanzia, adolescenza… si insomma la mia vita.
Quella vita vissuta tra spensieratezza e dolore causato dalla separazione dei miei genitori, tra gioie e dolori… tra pianti e risate, tra festeggiamenti ed eventi poco piacevoli, in quella casa sono stata amata ed io stessa ho amato quelle quattro mura.
Da tempo sentivo che era giunto il momento di spiccare il volo, sentivo che avevo bisogno di crescere come persona, come madre e prendermi le proprie responsabilità; soprattutto da quando mia figlia è entrata nella mia vita.
Ho capito che in qualche modo dovevo staccare il cordone ombelicale che continuava a legarmi alle dipendenze dei miei, sentivo da tempo che dovevo provvedere da sola alla mia bambina e a me stessa. 

Perciò mi sono fatta forza e coraggio da sola, e non appena ottenni la risposta della casa di moda (la quale non vedevano l’ora di assumermi a tempo indeterminato visti i mei disegni e gli abiti che ho cucito a mano), decisi che era giunto il momento di comprare una casa e stabilirmi definitivamente qua.
In questa città dove a far da padroni sono la neve con le sue giornate fredde e piovose d’inverno, e l’abbagliante e caldo sole d’estate.
La scelta di venire ad abitare in una cittadina dove nessuno ti conosce, dove sicuramente non verrai giudicata… e dove posso permettermi di riprendere in mano la mia vita da dove l’ho lasciata, non è così casuale.
Per questo motivo ho scelto l’Inghilterra per ricominciare una nuova vita, perché le persone sanno essere tanto accoglienti e calorose con i nuovi arrivati, ed io ho bisogno di questo adesso…ho bisogno di sentirmi ben voluta in un paese per me estraneo.
D’ora in poi saremo soltanto Alyssa ed io, noi due insieme…mamma e figlia.

Ma confido un giorno di poter allargare il nostro piccolo cerchio, ed estenderlo affinché un altro membro possa farne parte per sempre; Harry il suo papà.
Già proprio lui, non ho mai nascosto a nessuno i sentimenti forti che provo ancora per quel riccio dagli occhi smeraldo, i quali sono stati ereditati da una piccola puffettina di un anno che mi riempie le giornate d’amore.
Non ho mai tenuto all’oscuro a nessuno che un altro motivo principale, per la quale ho scelto come mia nuova dimora proprio Middlewich sia il fatto di poter avere la fortuna di incontrare Harry.
La sua città natale Holmes Chapel, dista solo tre minuti circa in auto, dal mio paesino… e forse chi lo sa se avrò fortuna riuscirò a incontrarlo e a riavvicinarlo a me.

**
Bene si è fatta l’ora di alzarsi, il sole oramai è sorto in alto nel cielo già da un po’.
Un clima abbastanza caldo sembra prospettarsi per tutta l’intera giornata… una cosa che sfrutterò a mio vantaggio, dal momento che oggi gli impegni sembrano aumentare a vista d’occhio.
La grande festa che sto organizzando da giorni per la mia bambina si terrà nel pomeriggio, e riflettendoci bene non ho poi così tante ore a disposizione per preparare il primo compleanno di Alyssa.
Palloncini, festoni addobberanno il terrazzo fuori che da sul grande giardino, la musica farà ballare tutti grandi e piccini, e infine non mancheranno i regali da scartare per la festeggiata, il buffet le foto e la torta con la prima candelina che Alyssa da sola o con il mio aiuto spegnerà. 
           

‘Oggi è il primo compleanno di Alyssa che festeggerà insieme ad amici e parenti, la prima candelina da spegnere…il primo traguardo raggiunto con fatica, con un po’ di sofferenza, ma altrettanto con le piccole gioie della vita.
15 Maggio 2011-15 Maggio 2012 un intero anno è passato dal giorno in cui io la tua mamma, ti donavo la vita dandoti alla luce, e presentandoti al mondo come il gioiello più prezioso che possiedo.
Un anno è passato da quando hai aperto quegli occhietti vispi che tanto amo, e li hai mostrati alla società guardandoti intorno con tanta curiosità.
Un anno esatto è passato da quando tu piccola puffetta dai piccoli ricciolini castani, hai dato a noi, la tua famiglia la gioia più grande…quella di vederti crescere piano piano, giorno dopo giorno.

Un anno è trascorso da quando hai iniziato a mettere su i primi dentini da latte.
Dodici mesi, pieni di te della tua allegria, delle tue prime esperienze, dalle gattonate ai primi passi che da poco tempo hai deciso di imparare.
Per te questo tuo primo anno di vita è tanto importante, quanto lo è anche per me.
Ho vissuto questi dodici mesi pienamente stravolta dal tuo arrivo, solo un anno fa ero una ragazza impreparata impaurita e impacciata.
Ma credimi piccolina adesso mi sento una giovane donna forte, e questo è stato il più bel periodo della mia esistenza.
Da domani dobbiamo guardare al futuro perché so che come questo primo anno magico e pieno di emozioni, ce ne saranno altrettanti belli davanti a noi e li festeggeremo sempre insieme uno dopo l’altro, mantenendo la stessa felicità, la stessa gioia di questo momento.
Perciò bambina mia la tua giovane e inesperta mamma ti fa i migliori auguri, ti augura tutta la felicità del mondo…ti augura di avere un futuro più sereno e meno complicato, rispetto a quando sei venuta al mondo.
La mamma adesso ti stringe tra le sue braccia, forti sicure e protettive…come un angelo veglierò sempre su di te, come un custode silenzioso ti accompagnerò piano piano nel cammino della tua vita.

Come un bravo genitore ti spiegherò che nel mondo esiste il bene e il male, come un bravo genitore ti insegherò l’educazione verso gli altri e verso te stessa, da brava mamma correggerò i tuoi sbagli, ti preparerò alla cattiveria e alla bontà che si cela nel cuore delle persone.
Da brava mamma ti sosterrò sempre nei tuoi sogni, e ti incoraggerò ad inseguirli e a non rinunciarvici mai.
Tanti auguri piccina mia, goditi la festa…le canzoni di buon compleanno che ti canteranno nel pomeriggio, goditi i complimenti che ti faranno, goditi e scarta i regali che ti porteranno.
Ma soprattutto goditi l’attenzione che tutti ti riverseranno, perché oggi la piccola stellina compie 1 anno, ed è il primo traguardo importante di un bambino.’ 


 

Una lacrimuccia scende, è inevitabile in un giorno così importante come questo…dentro la mia testa a rallentatore come accadrebbe in un film si è riavvolto il nastro della mia vita, più che della mia vita…si è riavvolta la pellicola degli avvenimenti accaduti negli ultimi due anni; dal primissimo incontro con Harry ad oggi.
Ma adesso non c’è tempo di stare a piagnucolare come una normale mamma che si lascia trascinare dall’emozione, per il primo compleanno della propria bambina; no non c’è proprio tempo.
Pertanto come prima cosa da fare oltre ad alzarmi dal letto e dare un ultimo sguardo e una carezza sulla fronte ad Alyssa che sembra dormire beata nel lettone della sua mamma, devo preparare la colazione.
Un lampo di genio mi ricorda che devo chiamare i miei genitori per ricordare loro della festa, perciò cercando come una disperata il cellulare in giro per la cucina, dopo averlo trovato compongo il numero di casa.


*Inizio telefonata*

-“Pronto mamma buongiorno…”

-“Pronto, ah buongiorno tesoro come state tu e la mia nipotina?”

-“Oh benissimo grazie, mi sono appena svegliata. Ti ho chiamato per dirti del compleanno di Alyssa.”

-“Ah giusto allora eravamo rimaste d’accordo per oggi vero?”

-“Si si mamma per oggi pomeriggio verso le quattro/quattro e mezzo. Voi verso che ora avete il volo?”

-“Verso l’una, ma se vuoi possiamo anche venire prima…oppure possiamo arrivare da te con il primo aereo disponibile.”

Gironzolo per il salotto mantenendo la concentrazione sulla conversazione con mia mamma, quando all’improvviso vedo un ombra arrivare nella mia direzione.
Non ci posso credere ‘Alyssa’ esclamo con il cellulare appoggiato all’orecchio, rimanendo sbalordita e quasi senza fiato.

-“Che succede Sara, cosa ha combinato la bambina?”

-“Non so come possa essere successo, ma si è svegliata ed è…uscita dal lettone dove dorme con me.”

-“Cosaaa? Non si sarà mica fatta male? Guardale la testa immediatamente.”

Come diavolo ha fatto a scendere dal lettone? Come ci è riuscita? Insomma il letto è anche abbastanza alto voglio dire.
Beh c’è di buono in tutto questo che non l’ho sentita piangere, e a vedere sembra che non abbia nulla di rotto ma soprattutto non ci sono perdite di sangue… posso tirare un sospiro di sollievo.

-“Stai tranquilla mamma credo che non si sia fatta nulla, altrimenti a quest’ora piangerebbe invece dovresti vedere com’è serena e contenta. Comunque ora dovrei andare a comprare delle cose per oggi, e alcuni addobbi perciò non credo di essere a casa entro l’una.”

-“Oh va bene d’accordo, allora noi verremo per l’ora già stabilita.”

-“Grazie mamma, ci vediamo più tardi un bacio. Ah e mi raccomando avvisa tutti, anche gli zii.”

-“Certo stai tranquilla, ciao tesoro.”

*Fine telefonata*


-“Aly, andiamo a vestirci così andiamo a comprare tante cose per la tua piccola festa, sei contenta?”

La bella bambina che ho di fronte a me, seduta a terra intenta a giocare con la sua paperella gialla che le ha regalato lo zio Alessandro (mio fratello) alza il suo visino rotondo mostrandomi un bellissimo sorriso, socchiudendo gli occhietti vivaci battendo in sintonia quelle manine paffutelle, come per annunciarmi che questa cosa le piace e le mette allegria.

 

***

-“Alyssa vuoi stare ferma un secondo? Dai su fatti mettere dalla mamma il vestitino, su che così poi andiamo!”

Quando si tratta di vestirla è un vero e proprio dramma, non sta ferma un secondo…io le infilo gli indumenti e nel men che non si dica lei se li è già tolti; credo che per farla stare abbastanza ferma in modo che io possa svolgere il lavoro in santa pace, mi servirebbero un altro paio di mani ahaha.
Ci siamo, finalmente siamo pronte…siamo riuscite a vestire e pettinare, si insomma a rendere bella questa signorina per portarla a fare compere.
È un attimo quando non faccio in tempo ad indossare la giacchetta della tuta, tirando su la zip e mettermi al collo una sciarpina di cotone leggero, infilare il cellulare in borsa e prendere le chiavi della macchina e quelle di casa che erano riposte sul tavolo in salotto, per riuscire ad intravedere la mia bambina di appena un anno sorreggersi al bracciolo del divano e mettersi in piedi da sola.
Incredula rimango ferma sulle gambe, piantonate a terra a fissarla, sbattendo ripetitivamente le ciglia.

Lei abbassando la testa da uno sguardo ai suoi piedini sorridendo, rimane concentrata pensando cosa da li a pochi minuti sarà in grado di fare… ad un certo punto li muove un pochino ed emettendo un suono gradevole inizia a ridere e urlare.
Non riesco a credere che intanto è riuscita ad alzarsi da sola, dato che fino a tre giorni fa non era ancora in grado.
Sorride maestosamente battendo le manine e urlando, non si direbbe che è tanto felice come non mai se non la si vedesse di persona; credo che per lei essere arrivata a questo punto la renda immensamente soddisfatta, per il grande salto di qualità che ha appena compiuto.
Inginocchiandomi mi asciugo gli occhi, resi lucidi da alcune goccioline di lacrime che sono schizzate fuori dalle pupille... inizio a chiamarla, incoraggiandola a camminare fin dove mi trovo. 

-“Dai Alyssa vieni dalla mamma ce la puoi fare.”

Il suo sguardo fermo è puntato contro il mio, sta ascoltando le mie parole.
Un ultimo sguardo a me, uno ai suoi piedini e ci siamo…ha mosso entrambe le gambe.
Sicura di se procede con un passo alla volta, destra sinistra e avanti…piano piano mi sta raggiungendo, sorride e mi spalanca le sue inermi braccia.
Mi avvicino per scorciarle la strada, ad un certo punto perde l’equilibrio e… cade; ma non si lascia intimorire da questo ‘fallimentosi rialza e di nuovo mettendo un piede davanti all’altro riprende a proseguire il cammino.
Con questa dimostrazione mi ha fatto capire che lei dentro di se ha un bel carattere, non si lascia spaventare dalle prime delusioni, quale è stata la caduta a terra dopo aver mosso i primi passi.
Manca poco, davvero poco… quando è un millesimo di minuto.
Eccola la mia piccolina ce l’ha fatta, mi ha raggiunta buttandosi a capofitto tra le mie braccia.
 
La riempio di baci, di complimenti, la prendo e la porto in aria facendola roteare…facendola sentire fiera di se stessa per ciò che da sola oggi, è riuscita a fare.
Non ci sono gioie più belle di queste, non c’è soddisfazione più grande nel vedere tuo figlio fare i primi passi.

E tu Harry dove sei? Perché tuo padre ti impedisce tutto questo?
Perché per colpa del suo egoismo è riuscito a farti perdere i primi passi di una bambina, che ti somiglia sempre di più come una goccia d’acqua ogni giorno che passa?
Hai una soddisfazione più grande del vedere la tua ricciolina farsi spazio nel mondo?
Hai qualcosa che ti riempia il cuore quanto vederla serena e felice insieme a te?
No, scommetto che non ne hai, perché vuoi mettere a paragone l’essere circondato da migliaia di fans che acclamano il tuo nome, ai vostri concerti quanto ad un evento raro ed unico come questo?

No, ma forse sono io a sbagliarmi, forse per i tuoi diciassette anni quali hai, è quella la più bella soddisfazione della tua vita.
La più grande gioia che la vita ti sta dando in questo momento magico, ma mentre tu rendi felici tutte le ragazze del mondo, con la tua voce con le vostre bellissime canzoni d’amore e non; ma sai chi c’è a rendere felice me?
C’è lei, una piccola puffetta di un anno.
Tua figlia.

Che con poco sa rendermi pienamente contenta e soddisfatta del lavoro che ho fatto, da sol fin ora.


[…]


-“Alyssa vuoi stare ferma? Non puoi prendere ogni cosa che vedi tra gli scaffali. Su forza dammi la bottiglia di birra e che hai tra le mani.”

Continuo a girare il super market ripensando a cosa possa mancare ancora da prendere per l’evento di oggi.
Do uno sguardo a ciò che fin ora ho preso, mancano soltanto piattini, bicchieri e posate di plastica ma poi noto una cosa che non dovrebbe stare nel mio carrello, non rientra proprio nella lista delle cosa da comprare.
Dunque cos’è questo…? Chi diamine ha messo una bottiglia di vodka tra le cose da comprare?
Guardo la piccola peste con un’aria minacciosa, deve essere stata lei per forza io di certo non l’ho presa, e dato che siamo solo noi dure a fare la spesa chi potrà mai essere stata?

-“Signorinella ma non sarà un po’ troppo presto, per iniziare a darsi alla pazza gioia con l’alcool?”

Una signora che ha assistito a tutta la scena scoppia in una risata rumorosa, e io di certo non posso proprio darle torto e la sua risata alla fine finisce per contagiare anche me.
Procedendo in direzione della cassa per pagare ciò che ho preso, perché tanto abbiamo finito, e adesso basta solo andare a casa e iniziare a preparare tutto di corsa.
Ma nel mentre che la fila sembra non scorrere più di tanto, indietreggio per vedere se un'altra commessa arriva in soccorso della collega indaffaratissima, ma ad un tratto girandomi in direzione del reparto dei bambini scorgo un viso familiare.
Quella ragazza ha un che familiare… mi ricorda una persona. Che sia lei? Impossibile che si trovi a Londra.

Spinta dalla curiosità mi precipito in quella corsia tralasciando la fretta di correre a casa in tempo per organizzare la festa; ma una volta arrivata giovane biondina non c’è più.
Forse ho visto male, ho confuso una persona con un'altra… ma proprio mentre afferro una scatola di biscotti Plasmon sento pronunciare il mio nome.

-“Sara!”

Chi può essere se qui non conosco nessuno? I miei genitori?
No, è improbabile loro non possono essere, visto che prima di tutto non sanno dove si trova questo market, e secondo dovrebbero arrivare molto più tardi.
Mi giro lentamente, e di conseguenza muovo anche il carrello con Alyssa che si ciuccia il pollice, e con mia grande sorpresa trovo davanti a me… la mia migliore amica.

“Aurora?”

Enuncia un piccolo sorriso triste, ma anche sollevato…quasi trionfante, come se si fosse tolta un peso dal cuore.

-“Si sono io… e lui è Nathan.

Si riferisce a quel bel bambino che tiene in braccio, con grande soddisfazione e ammirazione.

-“Tuo figlio e di… Zayn?

Annuisce di si tristemente, e lascia trasparire che sarebbe stato meglio se non lo fosse affatto.

-“Si lui è mio figlio.”




Spazio Autrice:
Buonasera a tutte care lettrici, come state? Io bene grazie, voglio subito scusarmi con voi se non sono riuscita a postare due volte nella settimana passata, ma io non riesco a capire una cosa: perché quando decido che oggi dedicherò la giornata a scrivere il nuovo capitolo di We Belong Together arrivano parenti a casa la quale va data udienza, aumentano le cose da fare e i giri con mia madre a destra e sinistra? Voi avete una vita scolastica e non indaffaratissima, io invece dal momento che non ho ancora trovato un lavoro e anche mettersi in lista i tempi non si scorciano, ho mille cose da fare in casa e fuori -.-“. Va beh che vogliamo farci nulla…purtroppo. Anche se ormai è già Giovedì e non più Mercoledì ed è mezzanotte inoltrata ho deciso di aggiornare ora lo stesso, anche se molte di voi staranno dormendo, perché domani si che mi sarebbe stato impossibile farlo e anche il resto dei prossimi giorni. Vi annuncio che i giorni in cui posterò saranno due come su richiesta di amoreperniall, (spero che vada bene a tutte) saranno il Mercoledì e il Sabato salvo imprevisti. Ma che dire di questo capitolo? Non è il massimo delle mie riuscite lo ammetto, a me personalmente non piace molto…non dice niente questo scritto lo so, ma è un apri pista per il capitolo successivo perché tanto avete capito chi ha incontrato la protagonista no? Ecco nel prossimo capitolo scopriremo come mai le due amiche si sono allontanate e il significato della frase ‘-“Tuo figlio e di… Zayn?” Annuisce di si tristemente, e lascia trasparire che sarebbe stato meglio se non lo fosse affatto.’. Che altro dire? Ah si giusto, c’è stato il primo compleanno della figlioletta di Sara, i primi passi…sono (credo, e spero) riuscita a farvi sentire la dolcezza di una giovane mamma emozionata per degli eventi così unici e rari, attraverso delle righe. Non so cosa mi spinga ad essere soddisfatta di me stessa in questi pezzi, ma lo sono tant’è che ho gli occhietti a cuoricino per questo *-*. Beh dai ora vado a nanna ad immaginare nella mia mente il nuovo capitolo, noi ci vediamo Sabato per il nuovo aggiornamento.
Tanti bacini, a presto.
Sara.




Vi consiglio questa Fan Fiction *.*
 Ecco la trama:
 
N= {a, i, l, n} A= {a, i, l, n} 
Allin guardò il pezzo di carta passatole dal suo compagno di banco e si accigliò, non capendo subito le sue intenzioni.
“A meno N...” Sussurrò Niall scrivendo l'operazione d'insiemistica.
“Uguale insieme vuoto.”
“I nostri nomi!” Esclamò sorpresa la ragazza.
“Sì, sono composti dalle stesse lettere.” 
“E se uno viene sottratto all'altro...” 
“L'altro si annulla.” Concluse Niall sorridendo. 


Quando Allin ebbe la possibilità di frequentare il liceo di Mullingar, non avrebbe mai pensato che la sua vita sarebbe stata sconvolta dalla presenza di un ragazzo. Per sfortuna gitana, acrobata nel circo di famiglia, non avrebbe voluto né potuto innamorarsi di un irlandese. Eppure fu grazie a Niall che Allin iniziò a credere in un futuro in cui essere zingara sarebbe stato solo un ricordo. Ma il peggio doveva ancora venire. I due dovevano ancora esser separati. 

"Sai cosa c'è, cugina? C'è che è sempre stato A-N, non N-A. Chi vieni sottratto a chi? Ora lui sta ad XFactor ed io qui, distante chissà quanto!"
 
 Eccovi il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2356207&i=1


E se volete altre storie sui One Direction passate da Cassandra_97 e andate a leggere la sua Fanfiction Horizon, vi lascio la trama.

“Lily ci sei?” si interrompe subito per richiamare la mia attenzione.
“Ehm, si. Stavo solo pensando.”
“A cosa?”
“A te.”
“E cosa pensi di me?”
“Che su un palco staresti divinamente.”
“Non esagerare. Sono intonato, va bene, ma non diventerò mai un cantante professionista.”
“Secondo me potresti farlo. Già ti vedo, fra qualche anno, ad incantare una platea con la tua voce.” Abbassa lo sguardo e si fa più serio. Starà pensando quello a cui ho pensato io. 
“Perchè non provi ad entrare in un vero Talent Show? Finalmente potresti cantare di fronte ad un pubblico vero, e non solo di fronte a me.”
“Il mio vero pubblico sarai sempre tu.”
 
E il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2463217&i=1

 
 
 

 
 




 
   
 
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