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Autore: Mokona_    09/10/2014    4 recensioni
"Sentiva il suo tocco freddo sulla pelle.
Una mano le aveva coperto gli occhi, con l'altra la stringeva a sé.
Le sue labbra, così fredde, così morbide, le lasciavano una scia di leggeri baci lungo il collo.
Non avrebbe dovuto essere lì.
Avrebbe dovuto allontanarsi da lui.
Ma non l'avrebbe fatto."
Vampire!Jelly e Lady!Erza.
E sì, sono tornata, anche se solo momentaneamente, e solo perchè nel fandom non c'è abbastanza jerza per i miei gusti.
Quindi, ecco una shottina jerza tutta per voi, con la speranza che non sia una completa schifezza.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Like blood,

      Like love

 

 

 

Sentiva il suo tocco freddo sulla pelle.

Una mano le aveva coperto gli occhi, con l'altra la stringeva a sé.

Le sue labbra, così fredde, così morbide, le lasciavano una scia di leggeri baci lungo il collo.

Non avrebbe dovuto essere lì.

Avrebbe dovuto allontanarsi da lui.

 

Ma non l'avrebbe fatto.

 

 


 

 

Mira l'aveva avvisata che, quella sera, si vociferava che a quella festa sarebbe stato presente anche un vampiro. Lei non credeva a quelle storie, e aveva preso in giro l'amica, quando questa l'aveva ammonita di non cadere nel suo tranello, di non cedere al suo fascino. Poi, però, mentre si allontanava dall'affollata pista da ballo per riprendere un po' di fiato, l'aveva visto: i suoi occhi brillavano nella penombra del corridoio astante la sala, puntati su di lei.
Capelli azzurri, sopracciglia aggrottate, angoli della bocca rivolti all'ingiù, uno strano ed elaborato tatuaggio che copriva gran parte del lato destro del volto. Probabilmente non gli avrebbe prestato la minima attenzione, se non fosse stato per i suoi occhi: occhi di uno scarlatto intenso, profondo, che la guardavano come se volessero perforarle l'animo, in cui si perse al primo contatto con i suoi.
La ragazza aveva sentito qualcosa bruciarle nel petto; un fuoco le cui origini le erano completamente ignote, che divampava tanto più intensamente quanto manteneva il contatto visivo con lo sconosciuto, scatenando in lei un turbinio di sentimenti contrastanti.
Poi, lui aveva sorriso.
Il cervello era riuscito a malapena a registrare il baluginio dei canini pronunciati dell'uomo, prima di spegnersi completamente; perché quel sorriso non era arrogante, malevolo, o languido. No, era triste, e, così come per gli occhi, aveva quasi avuto l'impressione che volesse scusarsi per qualcosa.La ragazza non sapeva quanto a lungo fosse durato quel dialogo silenzioso.
Si era girata per riflesso, quando Mira l'aveva chiamata, chiedendole cosa ci facesse lì immobile in mezzo alla sala. Quando i suoi occhi erano corsi a cercarlo, ansiosi di ristabilire quel contatto, lui era sparito.
Aveva evaso le domande di Mira con scuse poco credibili, e, accusando un malore improvviso, le aveva detto che sarebbe andata a cercare un posto lontano dalla sala affollata in cui si trovava per riposarsi. In verità aveva iniziato a vagabondare nel dedalo di corridoi del grande maniero, attirata da quello stesso fuoco che si era acceso nel momento in cui aveva incrociato gli occhi dell'uomo.
Si era fermata, senza apparente motivo, davanti ad una grande finestra, attirata dalla pallida luce della luna; era stato in quel momento che, all'improvviso, lui era apparso dietro di lei, l'aveva spinta in quella stanza, e aveva iniziato a farla impazzire con quei tocchi rapidi e leggeri. La ragazza sentì un brivido salirle lungo la schiena quando l'uomo fece salire le labbra verso il suo orecchio, mordicchiandone e succhiandone lentamente il lobo: ”Le consiglio vivamente di allontanarsi al più presto, Milady.” Lo sentì sussurrare con un baritono basso e suadente. Quasi non si accorse di aver chiesto il perché, almeno fino a quando lui non aveva risposto:”Potrei non riuscire a trattenermi, e farle del male, Miss. Soprattutto quando gira così incautamente nel mio castello.”. La ragazza sentì qualcosa di freddo e appuntito contro l'incavo del collo, come per minacciarla.
Le sue parole, però, le sembravano false.
“Lei non mi ferirà.” Dichiarò con sicurezza.
Sentì il vampiro sorridere:”Ne è sicura?”.
Annuì.
Poi, un acuto dolore nell'incavo del collo, dove poco prima c'era il tocco morbido delle sue labbra.
La ragazza trattenne il respiro, e un gemito involontario le uscì dalla bocca nel sentire il sangue uscirle dalla ferita, e la lingua dell'uomo scorrere su questa, succhiandone con avidità il liquido scarlatto fuoriuscito.
All'improvviso si ritrovò su di un letto, l'uomo sopra di lei, che continuava a lenire il dolore del morso alternando il calore della lingua al freddo delle labbra.
Ben presto il dolore scomparve, sostituito dal piacere. Quelli che prima erano stati lamenti di dolore erano stati rimpiazzati da sospiri carichi di passione; perché l'uomo aveva trovato la sua mano, e aveva intrecciato le loro dita, e l'unica cosa che lei sperava era che i guanti che al momento impedivano il contatto diretto della pelle scomparissero. Perché, dopo aver lasciato più marchi lungo il suo collo, ora aveva alzato la testa per guardarla, e torreggiava su di lei, i canini pronunciati che si potevano scorgere sotto le labbra socchiuse. Perché quegli occhi la fissavano con intensità, quasi a voler scrutare la sua anima; ma, allo stesso tempo, aveva uno sguardo colpevole, e sembrava rimpiangere ogni sua singola azione.
“Sono costernato, Milady.” Disse, infatti, confermando i suoi sospetti.
E lei, contro ogni aspettativa, sorrise.
Perché la sua parte razionale, quella che le urlava che ciò che stava facendo era sbagliato, che avrebbe dovuto allontanarsi subito, era stata relegata nell'angolo più recondito dell'animo, mentre il suo istinto, che non sbagliava, mai, continuava a sussurrarle che lui era quello giusto, che loro due erano uniti da legami che non avrebbe potuto comprendere al momento, ma che avrebbe sicuramente scoperto, in un futuro non troppo lontano.
La ragazza sorrise, perché non solo non aveva paura di quel demone della notte, del veleno che le scorreva nelle vene, e che presto l'avrebbe cambiata per sempre, ma si fidava completamente di lui, e gli aveva già inconsapevolmente donato se stessa.
“Mi chiamo Erza.” Annunciò all'improvviso,
“Erza...-”
“Solo Erza. Non ricordo della mia infanzia, sono stata adottata dalla famiglia Strauss quando ero solo una bambina.”.
L'uomo alzò leggermente le sopracciglia, incuriosito:”Erza -Pronunciò nuovamente il suo nome con quel tono basso e gentile, ma allo stesso tempo sensuale, completamente ignaro di aver fatto rabbrividire nuovamente la ragazza- lei si rende conto di star consegnando la sua anima e il suo corpo al diavolo, vero?”.
Il sorriso non lasciò le labbra della ragazza, che ripeté convinta:”Lei non mi farà del male.”.
Portò una mano al volto dell'altro, tracciando con le dita il contorno dell'elaborato tatuaggio, la linea morbida delle labbra, quelle più dure della mascella e del collo, per poi arrivare al colletto della camicia.
Lasciò che il suo istinto sussurrasse: ”Dovevamo incontrarci. I fili dei nostri destini ci hanno condotti qui, per poi intrecciarsi, questa notte, e rimanere uniti per sempre.”.
Gli occhi del vampiro brillarono, e la ragazza capì che anche lui aveva avuto il suo stesso pensiero. Si chinò verso di lei, e, finalmente, catturò le sue labbra in un dolce bacio. Le loro labbra si avvicinavano e si allontanavano, per incontrarsi, conoscersi, e allontanarsi di nuovo, perché i due potessero guardarsi negli occhi. Ma le loro labbra si cercavano sempre con più frequenza, con sempre più urgenza, al punto da trasformare quei dolci baci in uno scambio ben più passionale; una battaglia interrotta solamente dal bisogno d'aria, lasciando entrambi ansimanti, senza un chiaro vincitore.
Scarlatto.” Sussurrò il vampiro in quel momento, senza apparente significato.
“E' il colore del suo sangue, ma anche dei suoi capelli – spiegò, facendo scorrere le dita tra i capelli della ragazza- E' anche il colore di ciò che sto provando per lei, Erza.”.
La ragazza era ora combattuta tra il desiderio di avventarsi di nuovo sulle labbra dell'altro o chiedergli quale fosse il significato di quelle parole.
Non poté fare nessuna delle due cose. Prima che potesse prendere una decisione, infatti, lui aveva avvicinato le labbra al suo orecchio, e aveva dichiarato:”Il nome del demonio a cui si sta così incoscientemente donando è Jellal Fernandes.
Da ora in poi il suo nome sarà Erza Scarlet.
E, da questa notte, lei sarà mia.”.


 

 

 

 

Angolino di Mokona_

...Cercherò di essere il più breve possibile, ma non so quanto ci riuscirò.
Innanzitutto, buon Halloween!
..nnno, ok.
La verità è che ho tirato fuori questa cosa che ho scritto DUE ANNI FA non ricordavo neanche di averla, e tutto perché dovevo pubblicare qualcosa per darvi un annuncio:
chi è su tumblr lo saprà già, ma dal 2 al 9 novembre ci sarà il jerza love fest! Yuppy yay.
Per chi non sapesse cos'è, è praticamente uno smut fest per i più perv di noi (aka tutti tranne me).
Qui trovate tutte le informazioni, e giusto per gradire vi propino tutte le ft weeks, che male non fanno.
CC l'ha già scritto, ma io lo ripeto: IO TERRO' GLI OCCHI APERTISSIMI, E SE QUALCUNO AVRA' LA BELLA IDEA DI SCRIVERE E PUBBLICARE UNA NON-CON AVRA' A CHE FARE CON UNA MOKONA ARRABBIATA. E voi non volete vedermi arrabbiata, davvero.
Eeeee....riguardo meee......

ugh.
In sintesi, sto passando una fase di blocco pazzesco, non scrivo da sei mesi o simile, e...questo non è bello, lo so. Fidatevi, ci sto soffrendo più io che voi. In compenso più o meno riesco a disegnare (trovate tutto qui se vi va di dare un'occhiata), ed è un periodo alquanto schifoso da molti punti di vista e sono alquanto depressa, e niente, non voglio cercare scuse.
Solo...Abbiate pazienza, la vostra Mokona non se n'è andata e mai se ne andrà, ma continuerà a disegnare e scrivere jerza finchè avrà fiato in corpo.
Detto questo, mi sento in dovere di scusarmi con tutti, sia per non essermi fatta sentire, sia per il fatto che ho tipo millemila meravigliosissime recensioni arretrare a cui rispondere. No, non me le sono dimenticate, e prima o poi risposte e dovuti ringraziamenti, se Dio vuole, arriveranno.
Nel frattempo, consiglio a tutti coloro che vogliono tanta jerza, un po' di lami e gruvia nelle loro vite di leggere questo ASSOLUTO CAPOLAVORO di mia moglie, che io amerò ora e per sempre <3

Ps: questa cosa in verità è solo un piccolo tassello di tutta una storia enorme che non scriverò mai perché non so neanche dove sono andati a finire gli appunti. Dovevo dirlo. Spero che a voi piaccia più che a me, perché sinceramente mi pare un po' tanto una schifezza. (non vi dico neanche le sclerate nella bozza altrimenti finisco domattina)
Pps: SPOILER DEL CAPITOLO 403
PIANGIAMO INSIEME PERCHE' IL NOSTRO OTP E' DIVENTATO UN BLINDOTP, NON POSSO FARCELA, CI STO MALE DA GIORNI, CAZZO.

 

 

   
 
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