Videogiochi > Final Fantasy VII
Segui la storia  |       
Autore: claudineclaudette_    11/10/2008    7 recensioni
Il mio nome è Yuri diventerò una guerriera! Il mio maestro…. Ma cominciamo dall’inizio!
La storia di una giovane che cerca di andare contro i pregiudizi della società in cui vive per riuscire a realizzare il suo sogno.
Dico solo un nome: Sephiroth! ...e una parola: Commenti! Perchè più commenti rendono gli autori più felici!
p.s. Lei non è una Mary Sue :p promesso!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
09. SERENITA’

Credetti di svenire.
Se non fossi stata già seduta per terra…probabilmente l’avrei fatto.
- Grazie! - urlai e mi appesi al suo collo, euforica.
Safer mi afferrò i polsi con delicatezza e mi allontanò da sé.
- Calmati - mi suggerì.
- Come posso calmarmi? - continuai io, balzando in piedi. - Questo è… è…è quello che ho sognato per tutta la mia vita! Non sarò mai così felice in tutta la mia vita!
Safer non rispose altro, ma scoppiò a ridere e prima di riuscire a fermarsi passarono alcuni minuti, nei quali cominciò addirittura a dondolarsi avanti e indietro sul posto nascondendosi il volto con una mano.
- Cosa c’è da ridere! - sbottai, incrociando le braccia.
- Niente, niente… - rispose lui smettendo gradualmente di ridere.
Lo osservai per qualche secondo. L’eccitazione stava lasciando spazio all’incredulità, e con quella sorse il dubbio.
- Aspetta! - gli dissi, avvicinandomi a lui. - Sei serio, vero? Non stai scherzando, non mi stai prendendo in giro, vero?
- Sono mortalmente serio - mi rispose lui guardandomi negli occhi. Non avrei mai potuto dubitare di quello sguardo.
Sorrisi. - Prenditi cura di me! - lo pregai con un inchino. Quando tornai dritta, anche lui si era alzato in piedi.
- Posso farti una domanda? - gli chiesi, muovendo qualche passo davanti a lui, invitandolo a seguirmi.
Mi imitò e cominciammo a camminare, quasi passeggiando per quell’immenso prato di fiori. Safer non rispose, ma osservandomi con sguardo interrogativo mi fece capire che stava aspettando cominciassi a parlare.
- Ecco…posso chiederti di te?
- Di me?
- Sì, di te…del tuo passato…la tua vita… - spiegai cominciando a balbettare lievemente.
Safer rallentò, probabilmente senza nemmeno rendersene conto, mentre ripensava a quello che gli avevo appena detto. - Perché? - mi domandò alla fine.
- Io non so niente di te…So solo il tuo nome, nient’altro. Anche se è passato tanto tempo da quando ti ho incontrato per la prima volta…per me sei ancora poco più di un estraneo! - gli spiegai con voce spezzata. Era evidente che stavo entrando in una zona rossa, fin dal primo momento mi era stato chiaro che era una persona estremamente riservata…ma io dovevo sapere.
- Va bene - mi rispose con una scrollata di spalle.
- Davvero? - gli domandai incredula.
- Davvero - mi assicurò lui. - Porgi le tue domande, io risponderò come potrò… ma non aspettarti che risponda a tutto.
- D’accordo! - accettai io sorridendo. Mi sembrava un buon compromesso.
Camminammo ancora un poco, senza parlare, mentre pensavo a cosa chiedergli senza ricevere in cambio il suo silenzio.
- Dove sei nato? - fu, alla fine, la mia prima domanda.
Subito Safer si accigliò e strinse le labbra in una smorfia. Cioè, non ne facevo una giusta! Ero riuscita a sbagliare anche la prima domanda!!
- Non ne sono sicuro… - mi disse, continuando a guardare davanti a sé.
- Qualche ipotesi? - lo incoraggiai io.
- Qualcuna - concesse, ma non sembrò voler aggiungere altro.
Provai a cambiare domanda. - Allora…dove sei vissuto fin’ora?
- Ho viaggiato tanto - mi spiegò. - Ma una buona parte della mia vita l’ho passata a Midgar.
- Midgar? Intendi questa Midgar?
- Perché me lo chiedi?
- Beh, ma è un ammasso di rovine! Dopo il crollo del piatto la gente ha continuato a vivere negli ex-bassifondi, ma solo per qualche decennio. Non più di una ventina d’anni: alla fine se ne sono andati tutti.
- Forse qualcuno è rimasto, non credi? - mi suggerì Safer, sollevando impercettibilmente un lato della bocca in quello che poteva sembrare un mezzo sorriso.
- Hai ragione…
Forse era meglio cambiare domanda.
- Qualche tempo fa, hai parlato di alcuni tuoi vecchi compagni, o qualcosa del genere…chi erano?
- Ma non ti dimentichi ma niente? - mi fece lui, fingendosi irritato. Rifletté a lungo sulla domanda, tanto che per un istante credetti decidesse di non rispondere.
- Ricordo quello che ti ho detto…due ragazzi di campagna, vero?
Annuii.
- Uno dei due si chiamava Zack. Tu me lo ricordi molto…il suo sogno più grande era di diventare un eroe.
- C’é riuscito?
Sorrise tristemente. - Io credo di sì.
- E l’altro?
- L’altro…era molto giovane. Aveva…credo sedici anni la prima volta che l’ho incontrato…era un disastro. Sempre appiccicato a Zack… Aveva anche un aspetto buffo…i capelli biondissimi e tirati all’insù come un piccolo punk.
Mi immaginai un ragazzo con la faccia di Seimei ma con i capelli biondi e ritti: dovetti trattenermi per scoppiare a ridere.
Vedendo la mia espressione, anche Safer sorrise.
- Avevi altri compagni oltre a loro?
- Non è che loro siano mai stati miei compagni. Il piccolo punk ebbi modo di conoscerlo solo molto tempo dopo.
Mi chiesi perché non voleva dirmi il nome del ragazzo biondo.
- Zack alla fine fu mio amico, oltre che un compagno, ma coloro che ho sempre considerato miei amici, sin da quando ero giovane…si chiamavano Genesis e Angeal. Era un rapporto strano il nostro…e portò enormi conseguenze nella vita di tutti noi…
Lo vidi incupirsi, perdendosi in ricordi lontani e dolorosi. Il suo viso era una maschera di sofferenza, così provai a spostare il discorso. Non sembrava aver avuto una vita facile…
- Dove hai imparato a combattere? Chi ti ha insegnato? Quanto ci sei stato? Perché sei diventato un guerriero?
- Non sarebbe meglio provare a chiedere una cosa alla volta? - mi sorrise.
- Scusa…
- Vediamo…come risponderti. Più che un guerriero, io ero un soldato e come la maggior parte dei soldati sono stato addestrato presso una…beh, diciamo una guarnigione. Ma non chiedermi dove si trovava, perché è una di quelle domande a cui non risponderò. Riguardo al resto…nei miei ricordi, mi sono sempre visto con una spada in mano…alcune volte fu… fu mio…
Si bloccò.
- Cosa c’è? - volli sapere, preoccupata.
- N…non è niente… - fece lui, passandosi una mano sul viso. Aveva la fronte imperlata di leggere gocce di sudore. - Dicevo…fu mio padre. Usava sottopormi a sezioni speciali di addestramento, test e cose del genere, ma non direi che sia stato lui a insegnarmi. Non ricordo di aver mai avuto un maestro…imparai molto presto, e lo feci da solo.
Distrattamente, mi chiesi perché era passato al passato remoto.
- E i tuoi genitori? Tuo padre?
- Lui? - rise amaramente, sembrava una risata sarcastica ma era così satura di dolore e rancore da non poterla quasi chiamarla una risata. - Era uno scienziato. Un pazzo…ma se sono qui è a causa sua.
A causa? Non avrebbe dovuto dire “grazie a”? “per merito di”? Evitai di chiederglielo, naturalmente e invece nominai sua madre.
- Mia madre? - ripeté lui.
Forse…non avrei dovuto chiederglielo.
Ci mise molto per decidere di rispondermi.
- Cos’é per te una madre?
- Generalmente una madre è colei che ti mette al mondo, che di cresce, che ti protegge, che ti capisce, ti incoraggia…queste cose qui. Credo.
Non è che mia madre seguisse proprio tutti quei canoni…
- Diciamo che, fermandoci alla tua prima definizione, mia madre era una famosa scienziata e ricercatrice. Lavorava nello stesso campo di…mio padre. Si chiamava Lucrecia.
Fece una lunga pausa.
- Ma ho avuto anche un’altra madre, nella mia vita.
- Davvero? In che senso? Chi era? Come si chiamava?
- Basta così - disse lui a questo punto, girandosi per tornare indietro.
- Perché? Cos’ho detto?
- Niente, lascia stare. Torna domani.
Decisi di lasciare perdere. Dopo qualche minuto di completo silenzio fummo di nuovo nei pressi dell’accampamento.
- Devo procurarmi un’arma?
A questa domanda, Safer scoppiò a ridere.
- Passeranno secoli prima che tu possa usarne una!

Capitolo più corto, come risposta al capitolo 8... The neverending chapter! ahah
Avete presente all'inizio....quando lei dice "questa è la cosa più bella che mi succederà in tutta la vita" o qualcosa del genere? ^____^ Allora, a livello di trama era naturalmente impossibile ma per un istante mi sono vista Sephiroth che la prendeva e le dava un bacio alla francese con casquet!! *ç* XDXDXD Che ne dite, ci stava?
@Nemeryal: E chi non lo ama Sephy? XDXD Parlando di Gackt...più che piacermi ormai credo di idolatrarlo...come dice una mia amica..ormai il mio blog è diventato un tributo a Gackt! XD ( http://promisedland90.spaces.live.com/ ) Anche secondo me Last song è una delle sue canzoni più belle! *_*
@Chihiro: Dolce nell'altro capitolo, eh? XD eheh ho sfruttato la lontananza per far mutare un po' i suoi sentimenti, sìsì!! XD
Grazie mille per i vostri commenti e a tutti coloro che leggono la mia storia...e sono tanti! ^______^
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: claudineclaudette_