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Autore: Kamelye    10/10/2014    2 recensioni
Luce e Oscurità. Vita e Morte. Estate e Inverno. Facce della stessa medaglia.
L'ombra non può mai perire, finchè ci sarà un ultimo barlume di luce. E più fulgida è la Vita, tanto più totale è la Morte. Ma dopo la fine, c'è sempre un Inizio.
Tre anni dopo la sconfitta di Pitch Black, un'ombra nuova sta per oscurare la luce della Luna. Un potere più grande anche dei Cinque Guadiani. In loro aiuto, verrà invocata un'altra Immortale, antica quanto la Luna stessa, ormai dimenticata.
Un sussurro, sulle labbra dell'Ultima Luce: Solstyce, il Solstizio D'Estate.
Tra scontri, vecchi nemici e nuovi sentimenti, i Guardiani si troveranno a combattere la battaglia più grande.
Perchè la Paura non può sparire, finchè ci sarà un solo cuore che batte sulla Terra.-
JackXNuovo Personaggio
[Ogni capitolo della storia è stato revisionato e corretto. EPILOGO PUBBLICATO!]
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rise of the Guardians: Eclipsed

Chapter Eleventh; The Final Act, Part 1: 



Nella piazza di Bruges regnava un silenzio innaturale che mischiava stupore, paura e tensione.

E' un vero piacere incontrarvi, Guardiani.” disse Hanwi con una voce troppo cavernosa per la sua statura. 

Dentolina indietreggiò, mentre Ater si spostò coraggiosamente davanti a lei per proteggerla. Sandy impugnò saldamente le sue fruste e Nord alzò le daghe battagliero, affiancato da Jack. Un vento gelido ed innaturale si alzò, facendo scendere un brivido lungo le schiene dei Guardiani.

Se lo sentivano: lo scontro finale era arrivato. 

“Beh? Tutto qui?” disse Hanwi ridacchiando. “Un'accoglienza abbastanza fredda direi…" 

Dentolina fu la prima a riscuotersi: “Cosa hai intenzione di fare ai bambini!”  girdò, a metà fra la rabbia e il terrore. 

Hanwi rise; “Mia cara Guardiana dei Ricordi… lasciami rispondere con calma alla tua domanda. Innanzi tutto, ormai è troppo tardi: l'incantesimo è già stato lanciato sui bambini, sono spiacente.”

“NO! Cos’hai fatto, maledetto!!” urlò Jack, scagliandosi verso la figura. Hanwi lo scaraventò lontano, muovendo appena una mano. Ridacchiò come se stesse giocando con dei bambini. 

“E' tutto inutile, mi spiace. Sapete che giorno è oggi? Non ricordate? Lasciate che vi rinfreschi la memoria: oggi è il ventun Dicembre, Guardiani, l’equinozio d’Inverno… Un giorno in cui Luce e Ombra sono perfettamente equivalenti: perfetto per un’Eclissi di Luna, non trovate?” disse, allargando le braccia. La sua voce era gradevole e melliflua, ma non riusciva a celare la crudeltà che emanava la sua figura.

“No…" Mormorò Dentolina mettendosi una mano davanti alla bocca. Lo sguardo della Guardiana cadde su Solstyce, ancora incosciente tra le braccia di Pitch.

“Esatto, mia cara. Vedete... quando avviene un eclissi, io, sovrano del Lato Oscuro della Luna, sono finalmente libero! Nulla di ciò che è Luce può opporsi a me…" concluse, con un sorriso quasi innocente.

“Esattamente trecento anni fa, l'unica cosa che mi impedì di uccidere il mio odiato rivale, l'Uomo nella Luna, fu il sacrificio di una coraggiosa quanto sciocca Guardiana, che diede eroicamente la sua vita sventando il completamento dell’eclissi. Che idiozia, poverina! Ignorava che trecento anni dopo tutto si sarebbe ripetuto.”

“Tu…" sussurrò Nord a Pitch, pieno di rabbia; “Tu sei dietro morte di Hinan!”

Hanwi rise, e fu agghiacciante: le orbite vuote si contrassero quando sollevò gli zigomi per aprire le labbra, rivelando degli orribili denti da squalo. Il ghigno gli attraversava il volto per intero, come gli Hanwi-hen.  “Se la cosa ti fa sentire meglio, sono sicuro che il nostro Pitch Black sia più che disposto a prendersene il merito… Ma torniamo a noi ora. Grazie al mio incantesimo, gli Hanwi-Hen hanno portato via ai vostri amati bambini la possibilità di svegliarsi, e quindi... di credere in voi. Dovreste iniziare a sentire i sintomi di ciò, se non sbaglio.” disse con calma glaciale, allargando cordialmente le braccia. 

Ha ragione, dannazione.” Pensò Calmoniglio, che iniziava ad ansimare. “I Boomerang pesano un quintale.”

Noi salveremo bambini, non temere!” disse Nord, stoico come sempre.

E comunque, a prescindere da questo” continuò Hanwi, alzando pacatamente una mano per interromperlo, agitando il fioretto per indicare i presenti;

“Devo ringraziarvi per aver agevolato i miei piani. Vedete… L’Eclissi può verificarsi un Equinozio ogni trecento anni, ma per darle inizio serve un evento davvero importante” disse, avvicinandosi a Solstyce ancora svenuta e accarezzandole un braccio. 

La ragazza spalancò gli occhi e urlò dal dolore, mentre dove la scheletrica mano di Hanwi era passata rimase il segno di un'ustione. 

“Non la toccare!!” gridò Jack, mentre lo Spirito dell'Estate si rimetteva in piedi, completamente impassibile. 

“Cosa c'è Guardiano del Gelo?” chiese Hanwi con una voce così serafica da cozzare col suo aspetto; 

“Tutt'ad un tratto ti importa di lei?”

Jack deglutì, fissando quelle orbite vuote. 

“Oh, ma che maleducato che sono. Dovrei ringraziarti. Come dicevo, serve un evento particolare per innescare un'eclissi, qualcosa che sovverta l’equilibrio tra Luce e Ombra perfettamente compiuto durante l’Equinozio. Ad esempio uno Spirito che cede al richiamo dell’Oscurità.” disse guardando Pitch, che rabbrividì. “O cose del genere. Questa notte, Jack, tu hai quasi ucciso Solstyce. Inverno che attacca Estate, Acqua che spegne Fuoco. Luce che sopprime Ombra.” disse pacato. I Guardiani si strinsero intorno a Jack, quasi per proteggerlo da quella straziante verità.

“Che cosa ho fatto…” sussurrò lo spirito, guardando Solstyce negli occhi vitrei. 

“Ah, ma non è solo colpa tua! Cercando di proteggerti, lei stessa ha solo peggiorato le cose!” continuò Hanwi, ma Jack non lo ascoltava più.

Per un attimo, gli occhi di Solstyce ebbero un guizzo. Fu solo un attimo, e Jack vide di nuovo la luce che illuminava quegli occhi cangianti. 

“Signore e Signori, Spiriti e viventi, accorrete al grande spettacolo dei burattini! L’Equilibrio è spezzato, che L’Eclissi abbia inizio” Gridò Hanwi sollevando le braccia al cielo, con un sorriso folle che gli squarciava il volto scheletrico, mentre lentamente l'Ombra divorava la luce della Luna. Rovesciò la testa all’indietro e rise. 

“Non così in fretta, Hanwi!” disse Calmoniglio, tentando un debole attacco. Lanciò uno dei Boomerang; 

Hanwi non si spostò nemmeno. 

“HA!” gridò invece, con il volto deformato dalla follia:

“E' tutto inutile, sciocco Guardiano! Tra poco svanirete tutti nel nulla e di voi non resterà neanche l’ombra!!”


Sandy si guardò intorno e ciò che vide lo terrorizzò. La sua sabbia aveva perso lucentezza, i suoi compagni si stavano lentamente accasciando a terra. Una fiacchezza devastante lo colse, e per poco non perse conoscenza. 

La vista iniziò ad appannarsi. 

Era così stanco…

Ma qualche minuto dopo, mentre l'Oscurità aveva inghiottito quasi metà della Luna, erano ancora lì. Distrutti, semi svenuti, ma erano ancora lì. 

Qualcosa nel piano di Hanwi era andato terribilmente storto. 

“JACK! Coraggio Jack, alzati e combatti! Dentolina, Calmoniglio, Nord, Sandy! Anche voi! Forza!” Gridò una voce di bambino. 

“Jamie…" sussurrò il Guardiano del Gelo, lottando contro la stanchezza e l'oscurità che lo avvolgeva.

Come poteva sentire la voce dell’Ultima Luce, se tutto intorno a lui era così buio e freddo?

Che stesse sognando? Ma si, certo, doveva essere un sogno… lui stava morendo, no? 


“Cosa diavolo succede?! Perchè non spariscono?!” Sbraitò Hanwi, sgranando le orbite vuote. Qualche secondo dopo, quando sentì Jamie urlare e correre verso Jack Frost, capì;

“PITCHSTEINER!” Gridò furioso.

“M-mio Signore” sussurrò Pitch chinando il capo . 

“Il tuo compito era gettare l'incantesimo su ogni bambino del mondo, così che questi patetici Guardiani sarebbero potuti finalmente sparire! Hai idea del perchè siano ancora qui?”

“N-No, mio Signore” mentì il Re degli Incubi, che iniziò a tremare: la risposta era li, proprio davanti ai suoi occhi. Lo stesso ragazzino che qualche tempo prima l’aveva sfidato determinando la sua sconfitta, lo guardava con occhi di fuoco, sorreggendo lo Spirito dell’Inverno. 

“Lascia che ti illumini, allora…” Continuò a sbraitare Hanwi, ma lui non lo ascoltò: era troppo impegnato a fissare il ragazzino; Era talmente terrorizzato che riusciva a sentire la sua paura a metri di distanza. 

Allora perchè? Perché era li?! 

“…Un bambino è ancora sveglio e credente! Questo è stato il tuo primo e ultimo fallimento, Pitchsteiner!”

L’Uomo Nero non fece una piega. 

Sto per morire. Pensò laconico.

Con un movimento quasi impercettibile, Hanwi fece scattare il fioretto che colpì Pitch dritto al cuore. 

I Guardiani spalancarono gli occhi, mentre il loro antico nemico cadeva a terra senza emettere alcun suono.

Ne seguì un silenzio totale.

“Ora è il vostro turno.” disse tetro Hanwi, che senza pietà posò il piede sul petto dell'ex alleato e facendo leva svelse il fioretto.  

Le gambe di Sandy cedettero per lo sforzo e Calmoniglio si lanciò prendendolo al volo prima che potesse cadere a a terra. Fu talmente faticoso che il Coniglio di Pasqua ebbe un capogiro. Hanwi marciò verso di loro con l'arma sguainata. Dentolina gridò disperata, Hanwi era pronto a calare la lama quando...

“NO!” Gridò Jamie, lanciandosi tra il colpo e i Guardiani inermi; Dalle sue mani uscì una prepotente luce dorata che per un momento accecò tutti i presenti.

Hanwi gridò dal dolore e indietreggiò, facendo cadere il fioretto: le sue mani fumavano, come ustionate, mentre i Guardiani si risvegliavano grazie al potere emanato da quella stessa luce. 

Jack alzò la testa, sconvolto e sollevato insieme. Volò veloce da Jamie, che Aster e Sandy avevano messo al riparo dietro di loro appena recuperate le forze. 

“Jamie, stai bene? Cosa ci fai qui?! Ti avevo detto di restare al sicuro!”

Il bambino lo abbracciò, nel panico: il Guardiano del Gelo poteva sentire il cuore del piccolo battere fortissimo anche attraverso la pesante felpa che indossava. 

“Mi sono ricordato Jack!” disse “La figura nera, l’ombra nella mia camera! Era Solstyce, o almeno credo…”

“Cosa?!”  disse Jack incredulo, volgendo lo sguardo verso la ragazza, rimasta perfettamente immobile accanto al corpo di Pitch. Ancora lo guardava fisso, priva di volontà.

“Si, ti dico che mi ha salvato! C'erano queste ombre orribili che erano uscite da sotto il letto e io avevo tanta paura, ma una luce è arrivata velocissima e le ha scacciate tutte tranne una. Ho capito che era diversa perché era diversa dalle altre, era un’ombra vera: mi passava attraverso e non mi faceva paura. Poi ho sentito la sua voce nella mia testa, capisci? Nella mia testa!” gridava, toccandosi la tempia con l’indice;

“E' stato pazzesco! La luce è diventata una fiamma, che è entrata nel mio petto, capisci? Proprio qui!” Continuò concitato, indicandosi il petto. “Ha detto che quella fiamma poteva scacciare l'Oscurità, se ci credevo abbastanza, poi mi sono svegliato e c'eri tu, mi hai dato l’aurora e sei andato via. Ad un certo punto ho sentito tanto freddo… pensavo che foste nei guai quindi sono corso qui.” disse, tutto fiero di sè. 

“Sei un vero guerriero Jamie, sei stato grande” disse Jack mentre gli altri Guardiani gli si mettevano davanti: l’avrebbero protetto a tutti i costi. 

Le Leggende erano di nuovo in piedi, pronte a combattere.

Purtroppo per loro però, Hanwi era ancora nel pieno delle forze il suo ghigno non prometteva niente di buono: 

“E’ tutto inutile, Guardiani!” Disse; “La ragazza avrà anche usato la sua ultima scintilla di luce per salvare quel bambino dal mio incantesimo, ma così si è consegnata definitivamente a me! Non tornerà mai più indietro, e finché avrò lei, niente potrà fermarmi.” Concluse, alzando minacciosamente il fioretto. Solstyce, muovendosi a scatto come una marionetta, evocò una lama nera. 

“Jamie, devi andare via, adesso!!”  disse Jack, evocando il suo bastone bianco.

Il bambino, però rimase fermo. 

“Coraggio piccolo, vai a nasconderti!” Ripetè Calmoniglio. 

Jamie guardò Jack e gli altri Guardiani con gli occhi spalancati, come se avesse compreso qualcosa di fondamentale. 

“Era la luce di Solstyce…” disse piano, stringendosi convulsamente il petto con la mano destra come se gli facesse male.

Quando la allontanò e la aprì, vi ardeva una piccola, bellissima fiamma. Jack sentì una fitta alla spalla e di fronte a loro, Solstyce inspirò ed ebbe un singulto. 

“NO!” Gridò Hanwi; “Lei ormai è mia! Ho spento la sua luce, non vi permetterò di toccarla!!” Sbraitò folle di rabbia lo spirito Oscuro, che si lanciò all’attacco. 

Nord, Dentolina, Aster e Sandman gli si avventarono contro nel tentativo di fermarlo prima che arrivasse a Jamie ma vennero scaraventati lontano.  

Lo Spirito dell’Inverno, istintivamente si frappose tra la lama e il bambino. 

Proprio quando il fioretto di Hanwi stava per abbattersi su di lui, la spalla gli lanciò una nuova fitta ed esplose di luce. 

Lo spirito Oscuro, accecato dal bagliore improvviso e fumante come poco prima, si allontanò gridando. Jack, ancora chino su Jamie, alzò la testa incredulo.

“La benedizione!” Gli gridò Dentolina, che lentamente stava tentando di rialzarsi. “L’Oscurità non può toccarti!”

Il Guardiano del Gelo guardò la ragazza, immobile.

Jamie gli tirò una manica e sorrise battagliero: “Svegliamola!” disse, alzando la mano dove la fiamma bruciava senza ferirlo. Jack annuì: se lo caricò in braccio e fece scaturire dal bastone una passerella di ghiaccio dove iniziò a scivolare, più veloce della luce. 

“No!” Gridò Hanwi, che si lanciò all’attacco, ma venne fermato dalle daghe di Nord, che ruppero la sua guardia e lo costrinsero a fermarsi. L’uomo in rosso rise forte:

erano di nuovo in gioco!

Con un urlo di rabbia, Hanwi evocò una foresta di tentacoli neri che spuntavano direttamente dal terreno cercando di afferrare Jack e contemporaneamente tenne testa agli altri quattro Guardiani. 

Il ragazzo evitava tutti quei tentacoli orrendi: continuavano a spuntare ad una velocità spaventosa, ma i due si stavano avvicinando. 

Una manciata di secondi dopo, il bambino e il Guardiano ruzzolarono ai piedi della ragazza.  

Jack respirava forte, col cuore che batteva all’impazzata; 

La corsa lo aveva sfiancato, i suoi compagni perdevano terreno. Alzò lo sguardo: la luce della luna era ormai ridacchia ad un sottile spicchio e l’energia portata da Jamie si stava esaurendo. 

 

Il bambino, ignaro di quello che gli succedeva intorno da quando aveva incontrato gli occhi del Spirito dell’Estate, allungò lentamente il braccio, porgendole la fiamma. 

Quella la guardò intensamente. Poi, lentamente, allungò un braccio lei stessa e la toccò.  

La luce esplose e l'ultima cosa che il bambino sentì fu l'urlo di rabbia di Hanwi.



***

Il peso che gli impediva di respirare scomparve e Jack prese una lunga boccata d'aria. La vista si schiarì mentre ancora boccheggiava. Aprì gli occhi; intorno c'era solo Luce, calda e rassicurante. Si rimise in piedi e alzò gli occhi. Pochi passi davanti a lui c'era Solstyce, stesa a terra e gli occhi chiusi.

“Oh no... No!” Jack si alzò in piedi e corse da lei, raggiungendola in pochi passi. La prese fra le braccia, afferrandole un polso. 

“Sol…” sussurrò con la voce rotta dal panico. “Solstyce... ti prego sono qui, adesso sono qui.” disse, dandole un bacio sulla fronte.

“Perdonami, sono un idiota. Non sono riuscito a proteggerti... Ti prego, non lasciarmi, non puoi…" 

Le accarezzò la guancia con una dolcezza infinita.

“Io ho bisogno di te! Nessuno mi regge il gioco con Aster come fai tu…”

Il respiro della ragazza iniziò ad accelerare, gli occhi si mossero da sotto le palpebre.

“Si! Si Sol! Torna da me, coraggio!” disse, con nuova speranza, circondandole il volto con le mani. 

“Ti porterò a vedere delle grotte che ho scoperto nell'Artico, sono meravigliose! E faremo a gara a chi arriva primo a Bruges... Ma che dico, tanto in quello vinci sempre tu... Giocheremo a palle di neve con Jamie, e lo lasceremo vincere perchè andiamo, è Jamie... Per la Luna, Solstyce, ti prego”

Le lacrime iniziarono ad accalcarsi negli occhi dello spirito, annebbiandogli la vista. Le lasciò cadere, e finirono sulla guancia di Solstyce.

“Torna da me…"Disse, poggiando la sua fronte su quella della ragazza, e chiuse gli occhi. 

All'improvviso, la spalla del ragazzo diede una fitta, ed un calore meraviglioso si irradiò in tutto il suo corpo.



Lei era nulla. Lei era solo Ombra, persa in se stessa. L'unica cosa che la teneva era quel filo rosso. Era legato al suo polso e si perdeva nell'oscurità. Ogni tanto aveva provato a seguirlo, quando lo sentiva tirare, e puntualmente veniva avvolta da una fiamma che la scaldava. Poi l'Ombra la soffocava, e quel gelo così crudele si impadroniva nuovamente di lei. 

Ma lei voleva quel fuoco, la faceva sentire così viva! Ma non sapeva come raggiungerlo... 

“Sol..,” 

“Ecco, di nuovo quella voce.” 

Si stupì al pensiero che aveva appena fatto. La conosceva?

“Sol!"

Oh, Perchè non tace? 

Porta con se emozioni così forti che ha paura di provarle. E se non le avesse rette? Non stava già soffrendo abbastanza?

“Io ho bisogno di te…"

Chi? Chi ha bisogno? La voce è così sofferente... Vorrebbe aiutarlo, ma lei è solo Ombra. 

Poi eccolo, improvvisamente. La spalla inizia a pulsare come il battito di un cuore. Il suo? Non lo sa, non sa nemmeno se ne ha mai avuto uno. 

“Torna da me…"

Il filo rosso tira di nuovo, stavolta più forte. 

Lei si alza, e come tutte le volte lo segue imperterrita nell'oscurità più nera. Tuttavia c’è qualcosa di diverso, lo percepisce. 

Deve arrivare alla fine. Deve farcela! 

Il fiato inizia a mancare, ma è sempre più vicina... sempre di più...

Eccola! Ecco la fiamma! Ci si aggrappa con tutte le proprie forze, le emozioni che erano state chiuse lontano fluiscono di nuovo nel suo cuore, e con loro, finalmente la Luce. 


“Jack…?" mugugnò Solstyce. 

Jack aprì lentamente gli occhi, incredulo; quelli della ragazza gli restituirono lo sguardi. 

Gridarono, al colmo della gioia e Jack strinse Solstyce più forte che potè, come tentando di fondere i loro corpi, beandosi del suo calore. Lei, d'altro canto, rispose all'abbraccio con tutta se stessa, abbandonandosi completamente.

“Giurami che non te ne andrai mai più, ti prego, giuralo” le sussurrò Jack all'orecchio con la voce arrochita dalla gioia.

“Lo giuro, lo giuro” sussurrò lei di rimando, aggrappandosi alla felpa azzurra del ragazzo.

E i loro occhi si incrociarono di nuovo e Solstyce sorrise con tutto l'amore del mondo. Un attimo dopo si slanciò in avanti, baciandolo. 

Jack rispose al bacio con forza e un quell’attimo di euforia, prese Sol in braccio ed iniziò a girare, mentre ridevano senza pensieri…

…Finchè non inciampò sui suoi stessi piedi facendo finire entrambi a gambe all'aria.

Si guardarono gli occhi mentre tentavano di riprendere fiato, sorridendo. Si alzarono in piedi imbarazzati, senza staccare le mani ancora allacciate, ridacchiando. Si guardarono intorno.

“Hai idea di dove siamo finiti?” chiese il ragazzo, mentre i preoccupanti ricordi di poco prima iniziarono a riaffiorargli nella mente. 

“Non l'hai ancora capito, figliolo?” disse una voce calda e piena d'amore che fece sussultare i due spiriti. 

Si girarono lentamente, avvertendo nel cuore una sensazione familiare. 

Davanti a loro c'era un uomo piuttosto robusto, con un pancione talmente rotondo da fare seria invidia a Nord. Aveva un faccione rubicondo, le guance rosee e uno sguardo pieno d'amore. 

Era vestito con un completo elegante completamente bianco e un doppiopetto decorato con un delicato fregio dorato, che illuminava la carnagione pallida ma quasi luminosa.  Al suo fianco, pendeva un gigantesco spadone. 

Guardò Jack e Solstyce come se fossero due stelle, orgoglioso di loro e lo spirito dell'Inverno si sentì invadere da un amore senza fine. 

“Benvenuti sulla Luna, miei adoratissimi figli” disse l'uomo. Allora Jack capì. 


-Manny?!-











  
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