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Autore: always_in_my_heart_    12/10/2014    1 recensioni
*Capitolo Tre*
A quel punto le due porte a molla in fondo al corridoio si spalancarono all’ unisono lasciando intravedere due uomini, più precisamente due paramedici, che tenevano per le ascelle un ragazzo che continuava a gridare e dimenarsi.
Il ragazzo portava un paio di pantaloni della tuta grigi tendenti al blu, un giacchetto beige leggero e in testa un cappello rosso da cui spuntavano i capelli castani che gli arrivavano poco sopra gli occhi.
Ma la cosa che spiccava di più in quel ragazzo erano gli occhi: erano di un azzurro particolare, dentro c’era il mare, il mare piatto di inizio estate. Jade riusciva a vederli benissimo pur trovandosi a circa sei o sette metri da lui, e ne rimase colpita.
[...]
-Maschio, ventitré anni, schizofrenico, non aveva mai avuto crisi pesanti ma questa è la seconda volta perciò abbiamo deciso di portarlo da voi- disse l’uomo continuando a combattere contro il ragazzo. Jade si affrettò a controllare quale stanza fosse vuota ci condusse i due uomini e subito andò a prendere dall’ armadietto la siringa con il calmante.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IMPORTANTE: LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE!!


 

Capitolo 20



Ci sono momenti nella vita in cui tutti noi ci rendiamo conto della nostra fragilità, essere un’infermiera aveva sempre fatto sentire Jade forte, insomma, non tutti sapevano ciò che sapeva lei, non tutti riuscivano a fare una tracheotomia o altre procedure mediche per salvare le persone in un momento di difficoltà. Non tutti riuscivano a decifrare i comportamenti delle persone intorno a loro. Tutto questo faceva sentire Jade particolarmente forte, ma non forte in un modo di cui vantarsene, o per prendere potere. Lei sentiva di poter salvare tutti. Ma era davvero così? Perché dopo tutto se c’era una cosa che aveva imparato era che, nella tregua, la tempesta era sempre in agguato. La tempesta perfetta, “The perfect storm” in campo medico accade quando in un’ operazione tutto ciò che può andare storto, va storto. Ma questo termine funziona solo in campo chirurgico? O accade anche nella vita reale?
Era proprio a questo che stava pensando Jade, senza sapere perché, mentre si sbrigava a raggiungere la stanza numero undici, il campanello aveva suonato e doveva essere successo qualcosa di strano perché a quell’ora tutti i pazienti, per la maggior parte anziani, facevano il pisolino pomeridiano. Mentre si avvicinava alla stanza sentiva il brusio del televisore nella sala comune, che si trovava di fianco alla camera. Entrò staccando il campanello, tutto taceva. Il letto era sgualcito, segno che qualcuno ci aveva dormito su. L’armadio chiuso come sempre e la stanza completamente vuota.
Jade si chiese chi poteva aver suonato il campanello, era uno scherzo di pessimo gusto. Ma poi ripensò che alcuni, con le malattie che avevano, era come se tornassero bambini perciò scrollò le spalle ed uscì dalla stanza.
Riuscì a fare giusto due o tre passi che uno strano vocio la fece fermare. Questa volta però non era la tv a fare rumore, sembravano persone e le sentiva proprio dalla saletta comune, ma quell’ora non c’era mai nessuno lì. La saletta rimaneva vuota, con la tv accesa. Pensò che forse qualcuno non riuscendo a dormire si era messo lì a guardare la tv perciò decise di andare a controllare per vedere se era così.
Appena oltrepassata la cornice della porta sussultò alla vista di ciò che stava accadendo: uno dei pazienti, il signor Masters era seduto sul divanetto e al suo fianco, su uno dei braccioli, una figura lo sovrastava, portava una maglietta bianca con una scritta nera e le maniche color salmone. Gli occhiali da sole a coprirgli gli occhi, il braccio destro allungata a fianco alla testa del paziente, sulla mano stringeva una pistola nera postata sulla tempia dell’uomo.
-Te l’avevo detto che ci saremmo rivisti, non pensavi così presto però, vero? Già. Io stupisco sempre le persone- le accennò un piccolo sorriso.
Il cuore di Jade martellava nel petto. Non poteva credere a ciò che stava vedendo. Prima che potesse pensare a qualsiasi cosa il biondo di fronte a lei parlò di nuovo.
-Che c’è non mi aspettavi? Come ti ho già detto: nessuno mi vieta di fare del male alle persone che ti stanno attorno.- lei gli lanciò un’ occhiata d’odio. Poi parlò.
-Nessuno ti da il diritto di venire qui e fare questo. Chiunque potrebbe venire da un momento all’altro e chiamare la polizia. Come ti difenderesti in quel caso?- lo sfidò.
Il ragazzo ridacchiò divertito poi noncurante rispose:
-La polizia è l’ultimo dei miei problemi, se non lo sai. Chi mi ha ingaggiato sa anche come proteggermi-
-E chi è? Chi ti ha ingaggiato?- Jade sentì la sua voce tremolare mentre parlava con meno durezza di quanto avrebbe voluto.
-Oh, questi non sono affari tuoi mia piccola Jade. Semplicemente devi sapere che sono una minaccia. Da come mi rispondi sembra che tu non te ne sia ancora accorta, e questo non va per niente bene- il ragazzo spostò la pistola dall’uomo al suo fianco a lei. Quell’arma puntata addosso le diede quasi un senso di torpore, come se avesse preso un sonnifero ed ora stava crollando dal sonno, ma non poteva addormentarsi.
Era così strano, aveva pensato così tante volte a come sarebbe stata la morte. Quando viveva con i suoi genitori pensava che quella fosse l’unica via di fuga. L’ultima scappatoia che le rimaneva, quando invece l’hanno cacciata di casa le sembrava di essere rinata. Si sentiva un’altra persona. Aveva vissuto la sua vita in tutti i modi possibili ed immaginabili. Anche se le risultava strano ora non voleva morire. Quella parte di sé era morta e sepolta nell’esatto istante in cui i suoi l’avevano cacciata di casa.
-Metti giù quella pistola- sussurrò piano- Per favore-
Lui ridacchiò facendola passare da lei all’uomo, come un gioco.
Jade si ricordò una cosa: lì, proprio al suo fianco c’era il campanello per le emergenze. Le sarebbe bastato allungare una mano. E ci provò, l’allarme iniziò a risuonare per tutto il corridoio e la ragazza iniziò a sperare con tutta sé stessa che qualcuno accorresse.
Ma improvvisamente si bloccò e sembrò realizzare solo allora che Louis era lì, a poche stanze da dove si trovava, e se avesse sentito il campanello e visto la scena probabilmente sarebbe saltato addosso al biondo. Ma non solo, “Nessuno mi vieta di fare del mele alle persone che ami” le parole del biondo le saltarono in testa solo in quel momento, chiare e nitide. Lui lo sperava che il ragazzo in qualche modo se ne accorgesse. Il petto di Jade fu invaso da una strana sensazione, un calore che sapeva di paura e ansia.  Improvvisamente l’angoscia si impossessò di lei e desiderò non aver mai suonato quel campanello. Desiderò anche che nessuno rispondesse alla sua chiamata. Le venne l’impulso di arrestare il campanello. Farlo smettere di suonare, con quella cantilena che sembrava dire “Lo hai ucciso, è colpa tua. Ormai è spacciato”  il solo pensiero che a Louis potesse succedere qualcosa di brutto le faceva venire la pelle d’oca, poi ora che sarebbero riusciti a curarlo, ora che sarebbero potuti stare insieme, che poteva finalmente vivere la sua vita da normale ventenne non doveva succedergli nulla. Ma, anche se non fosse arrivato lui a salvarla, prima o poi non vedendola tornare si sarebbe insospettito e sarebbe andato a cercarla. A quel punto Jade non osava nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere. Poteva reagire in tanti modi diversi, ma ognuno di questi la faceva spaventare: dal più calmo al più avventato dei gesti la sua vita rimaneva comunque in pericolo.
Nella preoccupazione per il ragazzo, Jade non aveva badato a Niall che nel frattempo si era spostato ed andava verso di lei. Quando se ne rese conto indietreggiò di qualche passo.
-Buona, non ti muovere- cantilenò il ragazzo. Il suono che emise era come una leggera ninna nanna. Sembrava quasi che volesse stordirla. La pistola alta puntata verso di lei, gli occhi azzurri fissi nei suoi e il sorriso sfacciato piantato in viso. Le faceva una tale rabbia quel ragazzo.
-Hey tu che diavolo stai facendo!?- La voce rimbombò nel corridoio ed il biondo si distrasse per un momento, quanto bastava a Jade per sfilargli la pistola, ed è quello che provò a fare ma il ragazzo fu più veloce a capire le sue intenzioni e subito la imprigionò tra le sue braccia la incatenò in una morsa ferrea che le metteva i brividi.
Ed corse verso loro due me il ragazzo fu veloce nel puntargli la pistola addosso passandola da lei al rosso.
-No!- gridò la ragazza- Ed rimani dove sei, stai buono-
-Fai come ti dice lei- fu subito pronto a dire il biondo, mentre la stringeva ancora di più.
Ed alzò le mani portandole all’altezza della testa poi gettò uno sguardo al signor Masters che sonnecchiava tranquillo sul divano. La sua malattia lo portava ad addormentarsi ovunque e in pochissimo tempo, i familiari lo avevano spedito in quel posto perché non riuscivano più a gestire la cosa, ma gli facevano visita almeno una volta a settimana.
-Il nonnetto sta bene, tranquillo- subito affermò il biondo vedendo lo sguardo dell’ infermiere.
-Lo so- si affrettò subito  precisare quest’ultimo- Ma se non metti giù la pistola quando si sveglierà inizierà ad urlare ed attirerà l’attenzione-
-E allora gli sparerò- affermò deciso.
-Non credo- sussurrò Jade- Non hai detto che farai del male solo a chi ha un rapporto con me? Lui è un mio paziente, non lo conosco, mi occupo solo di lui quando capita-
Il biondo strinse la presa sulla pistola e sussurrò un ‘Sta zitta’ a  danti stretti. Poi il suo volto si illuminò.
-A chi dovrei sparare, allora? A lui?- domandò puntando la pistola verso Ed per poi riabbassarla subito dopo –O magari potremmo andare insieme dal ricciolino che viveva da te-
-Non ci provare- gridò la ragazza dimenandosi.
-No! idea. Potremmo andare da quel Louis. In fondo è più a portata di mano-
-Non ci provare nemmeno. Nessuno di loro c’entra in questa storia. Se vuoi qualcuno allora prendi me-
-Ti piacerebbe ragazzina, vero? Ma sarebbe troppo semplice. Devo rovinarti la vita, devo farti pentire di ciò che hai fatto. Devo farti rimpiangere di essere nata. Non sei tu quella che voglio Jade, è la tua infelicità- le sussurrò piano facendo corrucciare la fronte a Ed che la osservava spaventato.
Ma il ragazzo fece giusto in tempo a finire la frase quando una terza figura fece capolino nella stanza.
Appena lo vide Jade gridò. Gridò con tutto il fiato che aveva in gola sperando che avesse la coscienza di scappare il più lontano possibile.
Ma le sue speranze furono vane.
-JADE- gridò andando verso i due, ma due mani lo afferrarono bloccandolo per le spalle mentre il biondo portava la pistola, tenuta bassa fino a quel momento, alla nuca della ragazza. Si voltò per scoprire che colui che lo bloccava era proprio l’infermiere amico di Jade. Della sua Jade, si sua, glielo aveva confermato lei proprio venti minuti prima. Poi era scappata promettendogli di tornare il prima possibile ma non vedendola arrivare aveva deciso di andare a cercarla, però non avrebbe mai pensato di trovarla in un pericolo simile. Non poteva permetterlo, doveva fare qualcosa.
-Che diavolo fai, lasciami- inveì contro Ed -Devo aiutarla-
Il rosso scosse la testa- Se ti avvicini le spara, Louis non farlo-
-Louis fa come ti ha detto Ed- Jade parlò con la voce ferma, cercando di non far trasparire la sua paura. Il suo principale pensiero era il castano. Niall stava aspettando proprio un suo passo falso per potergli sparare.
-Jade..- sussurrò il ragazzo facendola rabbrividire, i suoi occhi invasi dal terrore la stavano fissando facendola sentire importante.
-Ma che scena commovente- asserì il biondo con voce fredda, beccandosi un’occhiataccia da Louis -Ditemi- continuò divertito E’ legale ciò che c’è tra di voi? No perché da quel che mi risulta c’è gente che ha perso il lavoro proprio per questo motivo. Le relazioni tra medici, o infermieri, e pazienti sono vietate. Sbaglio?- chiese rivolgendosi prima verso la ragazza poi verso il castano.
Louis cominciò ad infuriarsi. Ed gli afferrò di nuovo le spalle bloccandolo e sussurrandogli un ‘lascia perdere’.
-E tu? Tu ne sapevi nulla?-  domandò rivolgendosi verso Ed.
Lui lo osservò per un po’ per niente sorpreso e questo spiazzò Jade.
Lo sapeva? Come? Non le aveva mai detto nulla.
-Rispondimi!- gridò il ragazzo puntandogli la pistola contro.
Il rosso scosse la testa sussurrando un no poco deciso.
-SINCERO!- incalzò facendo ballare la pistola come ad indicarla.
-Si, lo sapevo- affermò spiazzando i due diretti interessati. Eppure erano stati attenti.
Chi altro lo sapeva?
Niall ridacchiò alle loro espressioni confuse.
-Che ne pensi- si rivolse di nuovo a Ed- Sarebbe ora di parlare con il capo di questa cosa. Non credi? Non sei stanco di dover tacere?-
A quel punto nemmeno la presa forte di Ed trattenne Louis che si liberò ed iniziò a correre verso lo stalker.
Poi accadde tutto a rallentatore: Niall puntò la pistola verso il ragazzo, Jade urlò, un colpo risuonò per la stanza, poi due urla disperate si levarono in aria mentre un corpo si accasciava a terra.
 


Mi sto facendo odiare lo so ahahahah scusate
Sparisco per mesi interi poi me ne torno con certi capitoli dal finale davvero odioso e impossibile. Mi dispiace!
Come prima cosa mi voglio scusare per l’immenso ritardo, dico sempre che torno presto ma non lo faccio mai çç
Purtroppo ho avuto parecchio da fare e ora che è cominciata la scuola va peggio ancora. Però per quanto riguarda il prossimo capitolo questa volta mi sono avvantaggiata. Stasera non avevo nulla da fare quindi ho scritto anche quello, perciò se questo capitolo riceve più delle solite due recensioni lo posto subito!! Vi lascio un piccolo spoiler qui sotto ;)
Bene, detto questo vi avverto che siamo quasi alla fine della storia. Manca il prossimo, poi c’è l’epilogo ed è finita, al massimo posso scrivere un altro capitolo ma non credo perché ho già le idee chiare su come fare l’epilogo!
E niente.. come al solito se ci siete mandate qualche recensione e fatemi sapere che seguite la storia. Mi bastano anche poche parole!
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito fino ad ora, chi ha messo la storia tra le seguite, preferite, e ricordate! Grazie di cuore, spero di non avervi delusi!!
Per qualsiasi cosa mi trovate su Twitter(@Dear_Lou) e su Tumblr(theyrloveforever)
Un bacio <3
 
                                             -always_in_my_heart_





                                       


"Era successo tutto troppo velocemente, ma allo stesso tempo lentamente. Nessuno di loro aveva ancora realizzato ciò che stava accadendo, ma soprattutto nessuno di loro  avrebbe mai pensato di trovarsi in una posizione simile"





 
  
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