Film > X-men (film)
Segui la storia  |       
Autore: xX__Eli_Sev__Xx    14/10/2014    1 recensioni
[Seguito della One-Shot "You abandoned me"; spoiler X-Men DOFP]
Charles, Erik, Logan e Hank tornano a villa Xavier per tentare di localizzare Raven. Ad aiutarli ci sarà Charlotte Xavier, sorella di Charles, anch'essa mutante.
Durante le ricerche e gli allenamenti per migliorare i suoi poteri, Charlotte scoprirà cose che avrebbero dovuto rimanere nascoste, segreti mai rivelati e così potenti che sconvolgeranno totalmente la sua vita.
Nella corsa contro il tempo per salvare l'umanità e impedire al terribile futuro descritto da Wolverine di avverarsi, ognuno degli X-Men dovrà fare i conti con il proprio lato oscuro e mettere da parte l'orgoglio e l'odio per salvare, non solo le persone amate, ma l'umanità tutta.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Dottor Henry 'Hank' McCoy/Bestia, Erik Lehnsherr/Magneto, James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The second chance

CAPITOLO TRENTADUE

 
Charlotte si svegliò di soprassalto alle tre del mattino. Aveva avuto un altro incubo. Un altro sogno in cui Charles la torturava insieme a Trask per estorcerle delle informazioni sui suoi poteri e i suoi amici.
Charles è buono, Charles è buono, continuava a ripetersi.
Come poteva continuare a sognarlo mentre la torturava? Era suo fratello. Il suo Charles.
Rimase seduta nel suo letto, immobile ad osservare la parete davanti a sé con lo sguardo perso nel vuoto, per più di un’ora fino a che il sonno non la colse nuovamente.
 
La mutante si sedette sul divano del salotto dopo aver fatto partire un disco in vinile per rilassarsi. La musica la faceva stare meglio, sin da quando era piccola. Charles prima di addormentarsi le cantava sempre delle canzoni, dato che sua madre era troppo impegnata anche solo per preoccuparsi se lei stesse bene.
Charlotte chiuse gli occhi lasciandosi cullare dalla dolce melodia che aveva invaso la stanza. Quando la canzone finì, tolse il disco e lo ripose sullo scaffale nell’enorme libreria alla sua destra. Per un momento osservò i libri e le raccolte di dischi in vinile che le stavano davanti. Charles doveva averci messo molto tempo a raccoglierli tutti ed erano davvero belli da vedere, tutti ordinati, uno accanto agli altri a formare delle file ordinate.
«Ti è sempre piaciuta la musica, da che mi ricordo.» affermò una voce alle sue spalle.
La ragazza si voltò e sorrise a suo fratello. «Sì.» rispose.
Charles avanzò verso la libreria, prese uno dei dischi in vinile e si avvicinò al giradischi. Accarezzò per un momento la copertina e sorrise – probabilmente al ricordo di come aveva ottenuto il disco – muovendosi verso il camino, sul quale era poggiato il giradischi.
Charlotte notò che stava zoppicando. «Charles, ti fanno male le gambe?» chiese muovendo un passo verso di lui.
«No. Sto bene.» replicò lui dopo aver messo il disco e averlo fatto partire. Poggiò la custodia sul camino e poi tese una mano verso di lei per invitarla a ballare come aveva fatto Erik in quella che sembrava una vita fa.
La sorella sorrise e poggiò la sua mano in quella di lui. Charles la tirò a sé e cominciò a muoversi sul tappeto a ritmo con la musica. 
Era da molto che non passavano del tempo insieme. A causa della faccenda di Raven, poi di Trask e del rapimento, gli unici momenti che avevano condiviso erano quelli in cui Charles torturava la sorella.
Rimasero stretti l’uno all’altra per lungo tempo, nessuno dei due ebbe il coraggio di parlare e rompere la meravigliosa quiete che si era creata attorno a loro.
«Così, tu e Erik…» cominciò il professore con voce bassa.
Lei sollevò lo sguardo. «Stiamo insieme.» concluse per lui sorridendo radiosa. Sperava tanto che fosse felice per lui. Che avesse perdonato Erik e che fosse disposto ad accettare la loro relazione. Erano così felici, insieme…
Charles annuì increspando le labbra, poi le fece fare una giravolta e la tirò nuovamente a sé. I loro corpi si incontrarono nuovamente e lui le sorrise.
La ragazza attese che continuasse, ma lui non lo fece. Non le disse che era felice per lei, ma nemmeno lo negò. Non disse nulla. Dopo un’altra giravolta, inaspettatamente, la prese per i polsi e la spinse contro la parete per immobilizzarla. La schiena della giovane cozzò contro la parete con un colpo secco e le sembrò di sentire le ossa scricchiolare dentro di lei.  
«Charles.» boccheggiò la ragazza, stupita di fronte a quella reazione «Che ti prende?» esclamò tentando di dimenarsi, ma con scarsi risultati. Dove aveva preso tutta quella forza? Suo fratello era sempre stato gracile e poco allenato, ma adesso sembrava essere fatto di ferro.
Lui la immobilizzò premendo le mani sui suoi polsi con tanta forza da farla gemere dal dolore. «Non devi avvicinarti a lui.» ringhiò accanto al suo orecchio.
«Cosa?» chiese e sentì la rabbia farsi strada in lei. Credeva che avrebbe accettato il loro amore. Che avrebbe gioito con loro, invece non era cambiato nulla. Charles continuava ad odiare Erik.
«Mi hai sentito.» ringhiò «Non vi lascerò mai stare insieme. Mai. Non dopo quello che mi ha fatto.» pensare al fatto che Erik gli avesse portato via le gambe e di conseguenza anche i suoi poterti per perseguire i suoi scopi lo faceva infuriare ogni volta. Gli sembrava di aver un fuoco dentro, che bruciava partendo dal cuore per diffondersi in ogni cellula del suo corpo drogato dalla medicina di Hank.
«Charles!» tentò di clamarlo lei, dimenandosi. Doveva calmarsi, altrimenti avrebbe combinato un disastro.
«Come puoi amarlo, sapendo quello che mi ha fatto?» gridò «Come puoi amarlo?»
«Calmati, ti prego.» lo implorò, con voce rotta e spaventata.
«No!» ribatté lui e la ragazza sentì una fitta di dolore propagarsi dai polsi in tutto il resto del corpo. Possibile che il siero di Trask si stesse nuovamente impossessando di lui?  «No. Dovrei darti una lezione.» ringhiò tenendole i polsi premuti contro la parete, sopra la testa.
«Charles, ti prego. È il siero a parlare. Tenta di calmarti e riprendere il controllo.» disse con calma. Forse se fosse riuscito a riordinare le idee, avrebbe potuto tornare in sé.
«Stai zitta, ragazzina!» gridò e poi con la mano libera, prese qualcosa che aveva incastrato nella cintura. Un coltello. Il filo della lama brillò sotto la luce colpendo gli occhi della ragazza.
Charlotte ansimò. «Charles, ti prego…» lo implorò continuando a dimenarsi. Non l’avrebbe fatto. Non poteva farlo. Era sua sorella, avrebbe davvero…? Dopotutto era già successo con Trask. L’aveva torturata. L’aveva fatta soffrire. Avrebbe potuto farlo ancora, questa era la realtà.
Charles ghignò, divertito dalla reazione della sorella minore. Non avrebbe cambiato idea neanche se l’avesse implorato. Non avrebbe mai permesso che lei e Erik stessero insieme. Mai. Prese il coltello nella mano destra e con un colpo secco la trafisse all’altezza dello stomaco. Premette la mano fino a conficcare la lama fino all’impugnatura e poi ruotò il polso.
Il sangue di lei cominciò a sgorgare dalla ferita e colò sui suoi abiti e sulla mano del fratello, ancora stretta attorno all’impugnatura.
La ragazza sentì l’aria abbandonarle i polmoni e le forze abbandonarla. Gemette e sentì le lacrime bagnarle le guance. Poteva avvertire la lama lacerargli la carne e scalfirle le ossa.
Charles, alla fine, la liberò dalla sua presa e sfilò il coltello dal suo corpo. Lei cadde a terra, in ginocchio, tentando di tamponarsi la ferita e respirando affannosamente. «Charles…» mormorò e poi cadde sulla schiena, stremata dal dolore.
«Avresti dovuto darmi ascolto.» riprese lui «Avresti dovuto obbedire!» gridò rabbioso. «Se non avessi continuato a vedere Erik, non sarei stato costretto a fare questo.» concluse indicandola con un gesto noncurante della mano.
«Charles!» gridò qualcuno alle sue spalle. Lui si voltò e vide che Raven lo stava fissando inorridita. «No! Cos’hai fatto?» corse verso di lui e gli prese il coltello dalle mani. Prima che potesse reagire, lo bloccò e gli sferrò un pugno in pieno volto facendolo cadere sul pavimento.
«Charlotte!» Erik entrò di corsa in salotto e si inginocchiò accanto alla ragazza. Premette le mani sulla ferita e sentì le lacrime spingere contro i suoi occhi, pronte ad uscire. «Charlotte, resisti, ti prego…» sussurrò accarezzandole i capelli. Non poteva lasciarlo, non poteva… Loro dovevano stare insieme, avevano tutta la vita davanti, per…
«Erik…» sussurrò lei. Era sempre più pallida e i suoi occhi si stavano spegnendo lentamente, versando le ultime lacrime.
«Shh, non parlare.» continuò Magneto con voce spezzata «Hank!» gridò «Hank!» la sua voce raggiunse ogni angolo della casa, anche il più remoto. Era un grido di disperazione, di puro terrore. Non voleva perderla. Dovevano fare qualcosa prima che fosse troppo tardi. Prima che…
Lo scienziato entrò in salotto di corsa e vedendo Charlotte stesa a terra, coperta di sangue, fece cenno a Erik di seguirlo. «Portala in laboratorio. Presto.» gli disse in tono pratico tentando di non perdere la lucidità.
Lui annuì e la sollevò tra le braccia.
 
***
 
«Qui.» disse Hank indicando un letto dalle lenzuola bianche, sul lato sinistro della sala.
Erik adagiò Charlotte sulla barella e le accarezzò i capelli. «Stai tranquilla.» le sussurrò all’orecchio «Andrà tutto bene.»
Lei sorrise debolmente, ormai quasi priva di sensi.
«Erik, premi sulla ferita.» ordinò Hank mentre si infilava i guanti.
Il mutante eseguì e sentì la ragazza gemere quando le sue mani incontrarono la sua pelle.
 
L’operazione durò più di un’ora.
Erik si sentiva inutile, ma Hank gli aveva chiesto di rimare per dargli una mano e così lui aveva fatto. Non avrebbe mai lasciato sola Charlotte. La sua Charlotte. Sarebbe rimasto con lei fino alla fine.
Alla fine, Hank, dopo aver intubato la ragazza e averle inserito una flebo nel braccio, si allontanò dalla barella e si tolse i guanti scostandosi i capelli dalla fronte e rivolgendole uno sguardo carico di dolcezza e allo stesso tempo di dolore.
«Come sta?» chiese Erik «Si riprenderà?»
«Erik…» tentò di dire.
Magneto scosse il capo. «No. No, Hank…» sentì la lacrime scorrergli nuovamente lungo le guance. Non poteva dirgli questo. Non poteva. Cadde in ginocchio.
Hank gli si avvicinò. «Erik, ascolta…»
«No!» gridò «No!» e si scostò così violentemente da farsi male. «No, lei non… Non può… Io… non voglio… non voglio che lei mi lasci…» singhiozzò.
La porta del laboratorio si aprì e Raven entrò. Hank le rivolse uno sguardo implorante e lei si avvicinò a Magneto. Si inginocchiò accanto a lui e gli poggiò una mano sulla spalla. «Erik?» lo chiamò.
L’uomo scosse il capo e si premette le mani sulle orecchie. Sentiva di nuovo la voce di Shaw, quella dei soldati nazisti del campo di concentramento quando avevano ucciso sua madre… sentiva il dolore della perdita, la paura di rimanere solo…
«Erik, calmati, andrà tutto bene.» gli sussurrò, ma vedendo che lui stava scuotendo il capo, continuò «Ascoltami, Erik. Tu non la perderai. Lei starà bene, si riprenderà e tornerà da te. Starete insieme e sarete felici, mi hai sentito?»
Magneto sollevò lo sguardo e i suoi occhi di ghiaccio velati di lacrime incontrarono quelli della mutante.
«Andrà tutto bene.» gli assicurò, poi si voltò verso Hank. «Cosa possiamo fare?» chiese.
«Per ora deve riposare e devo tenerla sotto controllo.» affermò lo scienziato. «L’importante è che Charles le stia lontano.»
Raven annuì. «Ci ho pensato io.» per un po’ il professor X non avrebbe più dato problemi, legato e imbavagliato com’era.
Erik intanto si era alzato in piedi e si era avvicinato a Charlotte. «Oh, Lottie…» sussurrò poggiando le labbra sulla sua fronte.
Raven si avvicinò. «Perché non vai a riposarti un po’?» propose.
Erik scosse il capo. «Rimango con lei.»
Hank e la ragazza si scambiarono uno sguardo e poi uscirono per lasciarlo in pace con i suoi pensieri.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Lo so, sono imperdonabile. Un ritardo del genere è tremendo, scusate!
Con l’università è difficile aggiornare, soprattutto quando ci si mette anche la mancanza d’ispirazione. In ogni caso, spero che vi piaccia, ci ho messo molto impegno a scriverlo... comunque consigli e critiche sono ben accette (ovviamente sempre se educate e rispettose, si intende!)!
Il prossimo capitolo devo ancora scriverlo, perciò aggiornerò la prossima settimana, probabilmente giovedì!
Quindi a presto!
Kiss kiss, Eli
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > X-men (film) / Vai alla pagina dell'autore: xX__Eli_Sev__Xx