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Autore: The Mad Tinhatter    14/10/2008    2 recensioni
Una donna, Selena, e la sua vita... tra amore e odio, tra dolore e gioia...
Capitolo 2: Fighting and Loving
“Would you mind if I killed you?
Would you mind if I tried to
Cause you have turned into my worst enemy
You carry hate that I feel
It’s over now
What have you done?”
What Have You Done – Within Temptation
"Avevo deciso di chiudere quel capitolo della mia vita, e realizzare che quella felicità non sarebbe mai più tornata. Non mi è possibile.
C’è qualcosa che mi impedisce di staccarmi da quei momenti. Lo stesso motivo che mi ha tenuta ancorata qui."
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Genere: Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brom, Selena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Frozen

Cap. 1: Sacrifice

“I would stop running
If I knew there was a chance
It tears me apart to sacrifice it all
But I’m forced to let go…” Frozen – Within Temptation

Mi guardi, i tuoi occhi profondi dentro ai miei.
- Ci hai pensato?
Se ci ho pensato. Per tutta la settimana, la tua è stata la domanda ricorrente nella mia mente. Mi era sembrato facile rispondere, ad un certo punto. Facile come scegliere tra la vita e la morte, tra la libertà e la prigionia.
Annuisco. Non so cosa tu riesca a leggere dai miei occhi. Si dice che guardando negli occhi una persona si riesca a capire cosa stia provando. Chissà se è vero.
A volte la decisione giusta da prendere non è la più semplice, né tantomeno la più felice.
Ho sofferto in questa casa, soprattutto negli ultimi tempi. Costretta a compiere azioni atroci che preferirei dimenticare. Costantemente controllata.
Morzan ti ha scoperto, ha scoperto la tua identità. E tu devi scappare.
Mi chiedi di seguirti, di rifarmi una vita con te.
Non sai quanto vorrei che ciò fosse possibile.
Sembra semplice, no? Liscio come l’olio. L’uomo che ami ti chiede di seguirlo, sarebbe stupido rifiutare.
- Non posso farlo, Brom.
Vedo la tua espressione, e vorrei non aver mai pronunciato quelle parole.
Avevi detto che avresti accettato qualsiasi mia risposta, allora perché mi guardi così?
- Selena… non puoi continuare a vivere così.
Le tue parole sono vere. Tu per primo hai visto come è la mia vita qui, a palazzo. Una prigione dorata, ecco come l’hai chiamato.
Mi appoggio ad una delle colonne del porticato. Ho paura di separarmi da te. Ho paura del dolore che potrei provare. Forse è un sacrificio troppo grande per me, forse non riuscirò a resistere….
Dal primo momento in cui ti ho visto, è stato come se un velo fosse stato tolto dal mio volto. Il mondo, per me, aveva cambiato completamente aspetto.
Se Morzan mi aveva mostrato soltanto campi di battaglia aridi e inondati di sangue, tu mi hai mostrato il verde dei prati, e la bellezza dei fiori.
La rabbia di Morzan ha lasciato spazio al tuo amore.
La mia vita, la mia stessa essenza è cambiata, in così poco tempo. Ho capito che il mio ruolo nel mondo non era quello di essere la Mano Nera di Morzan.
Ho aperto gli occhi.
Ho vissuto la mia favola. Ma forse la nostra storia non è destinata ad avere un lieto fine.
- Brom… io devo restare qui.
Sento qualcosa rompersi dentro di me. Ho provato più volte questa discussione, eppure non avevo considerato questo fattore. Posso decidere di lasciarti andare da solo, ma non posso evitare di sentire quella parte di me che vorrebbe andarsene con te, quella parte che soffrirà di più. Dovrò perdere una parte di me per sopravvivere al dolore?
- Perché, Selena, perché?
Non capisci, Brom, e comunque posso considerare giusto il tuo ragionamento.
C’è stato un tempo, prima che tu arrivassi, in cui io amavo Morzan. Amavo tutto ciò che faceva, lo assecondavo in ogni sua iniziativa, anche la più orrenda e disumana. Un periodo che vorrei dimenticare.
Ma c’è ancora un elemento di quel periodo che non voglio dimenticare. Che, anzi, vorrei proteggere.
Ed è per questo che devo restare qui.
- Mamma!
Un bambino corre verso di me, un po’ incerto. Lo abbraccio, più forte che posso, e sento la cicatrice della sua ferita sotto la maglia leggera.
- Torna da Nadja, Murtagh. Gioca con lei, io arrivo tra poco.
Lui mi guarda, un po’ deluso. Sposto una ciocca di capelli neri dal suo viso. Suo padre vuole che li tenga lunghi, come lui.
Aspetto che Murtagh sia tornato dentro, poi comincio a parlare.
- Brom… non posso abbandonarlo. Non posso abbandonare mio figlio, lasciarlo solo con Morzan. Tu non hai visto cosa gli ha fatto, tu non sai di cosa è capace. L’ha colpito con la spada, ha rischiato di ucciderlo… il mio bambino….
Una madre non può restare impassibile di fronte al dolore di un figlio. È naturale che sia così, esattamente come è contro natura che una madre abbandoni un figlio senza provare il minimo rimorso.
Ho pianto tanto, in quei giorni. Mi era sembrata tanto inconcepibile, e tanto crudele, come reazione. Che colpa poteva avere Murtagh se quel giorno suo padre era più nervoso del solito? Lui gli aveva solo chiesto di giocare con lui… e Morzan, per tutta risposta, gli aveva gettato la spada addosso….
- Possiamo portarlo con noi… vivremo assieme, come una famiglia… io e te ci sposeremo, e la nostra vita tornerà normale… il potere dei draghi non ha più effetto su di me, non sono immortale… vivremo insieme, invecchieremo assieme….
È un lieto fine. Quello che vorrei, quello che sogno ogni notte. Ma è irrealizzabile.
- Brom… il nostro posto è qui. Morzan ci cercherebbe, farebbe di tutto per vendicarsi, e allora nemmeno i nostri poteri messi assieme ci salveranno… lui ci troverà, e ci ucciderà tutti….
Forse tu saresti disposto a farlo, a rischiare tutto pur di stare con me. Ma io non voglio metterti in pericolo.
- Selena….
- No, Brom. Non sai… non sai quanto mi costa… ma so che sto facendo la cosa giusta. Parti, Brom, e non addolorarti pensando a me. Io… me la caverò.
Lo so, è una bugia. Lo dico quasi per convincere me stessa, ma so che non sarà mai vero. Sentirò sempre un vuoto, proprio qui, in mezzo al petto. Il mio cuore non batterà più come prima.
Ti avvicini a me, mi prendi la mano. Cerchi di nascondere il dolore.
Mi baci, per l’ultima volta. So che non ci rivedremo mai più, ne sono consapevole. Lasci andare la mia mano, e con la tua stretta va via anche una parte di me.
- Allora… addio.
La mia risposta è un mormorio appena percettibile, sovrastato dalle lacrime.
- Addio….
Ti vedo allontanarti da me, e mi sento mancare. Cado in ginocchio, in preda ai singhiozzi. Lascio scorrere le lacrime. Passerà, ecco ciò che dico a me stessa. Arriverà, presto o tardi, un tempo in cui potrò pensare a questo momento senza piangere. Ma non ne sono sicura.
È un detto popolare, no? “Il tempo cura tutte le ferite…”…. Ma non ne sono sicura.

   
 
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