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Autore: LORIGETA    16/10/2008    4 recensioni
Sono triste e ho scritto a mia madre, le ho scritto una lettera che spero possa raggungerla, perchè sono convinta che la forza di un sentimento come l'amore possa varcare ogni confine.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao,

domani è un mese che non ti vedo, che non sento la tua voce, che non posso raccontarti quello che succede nella mia vita e mi sembra un'eternità.

E’ terribile, sai, parlare solo con se stessi, non avere qualcuno che ti ascolta.

Mi ritrovo completamente persa a vivere pura tristezza, a cercare tra i tuoi abiti appesi nell’armadio il tuo profumo, a premere la stoffa contro il mio viso per odorarlo.

M'illudo di abbracciarti, ma è solo tessuto; solo un niente, quello che stringo.

Mi puoi vedere? Me lo chiedo spesso, sai? Per questo piango di nascosto, per questo non voglio mai guardare il cielo con il viso bagnato di lacrime. Ho paura di farti soffrire e non voglio: voglio che almeno in paradiso tu sia felice, perché hai già sofferto tanto qua giù.

A volte mi domando cosa starai facendo, cosa penserai dei miei errori, del fatto che a volte non studio o litigo con papà. Non vorrei deluderti, ma mi sento tanto fragile; come una fiamma che oscilla al vento prima di spegnersi. 

Mi manchi, mamma. Aspetto sempre di vederti aprire la porta, aspetto che ritorni e mi salvi da questa solitudine; aspetto che il mio telefonino squilli e sul display  appaia il tuo numero: è una perfetta simbiosi di desiderio e realtà, perché qualche volta accade che i desideri si realizzano, vero?

Oppure dovrei guardare in faccia solo la realtà e accettare il fatto che non tornerai mai più? Che te ne sei andata e non puoi più consolarmi, anche se so che lo vorresti fare?

Quando entro nella tua stanza mi sembra di precipitare nel vuoto, mi manca il fiato e devo uscire di corsa; scappo, ma non so dove rifugiarmi perché ovunque  vada c’è qualcosa di te e mi arreca troppa nostalgia. 

La rete dei ricordi m'imprigiona, mi fa male mentre mi avvolge; mi porta indietro a quei giorni sereni che abbiamo vissuto insieme, bruscamente interrotti dalla morte.

Piango spesso se ci penso e specialmente al sopraggiungere della sera, quando guardo fuori dal vetro della finestra il paesaggio buio che crea un'atmosfera malinconica; quando cerco con occhi lucidi un segno, uno qualsiasi, che mi permetta di farmi forza e di darmi la speranza che mi sei vicina.

E allora mi ritrovo ad immaginare che quell’unica stella che vedo risplendere nel cielo cupo sia tu: solo così posso ancora sorridere, posso salvare almeno qualcuno dei miei sogni già pericolosamente calpestati.

Brividi, sorrisi, lacrime… è il tuo amore che annulla la mia desolazione, il tuo amore la sola ragione che mi permette ancora di resistere.

 

Grazie mamma, tua Lory.

  
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