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Autore: Riku_Lucis_Caelum    22/10/2014    1 recensioni
Doveva essere un solo capitolo, iniziare e finire la ma... ebbi delle "pressioni" per così dire e diventò un pelino più lunga... la mia prima RikuxSora ^^"
Riku e Sora sono amici da una vita ma, se in realtà si piacessero?
E Sora si troverà a un bivio dove gli servirà una spinta per capire i suoi sentimenti ^^
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Kairi, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Si risvegliò, stordito e confuso. Si era addormentato sul divano.
Si guardò intorno ancora assonnato cercandolo con lo sguardo ma non c’era.
-Riku!- urlò piano per chiamalo.
Attese qualche secondo ma nulla, nessuna risposta.
Si alzò e girò per casa cercando un biglietto o qualsiasi cosa ma nulla che gli dicesse dove fosse finito.
Lo aveva lasciato la da solo, forse sperava troppo per un semplice bacio, probabilmente era contato più per lui che per l’altro e si sentiva davvero ferito.
Uscì e corse verso casa a testa bassa e più veloce che poteva, fino a che non arrivò sotto il portico di casa respirando pesantemente per via della maratona che aveva fatto, si sedette per terra davanti al portone di casa, gli veniva da piangere, possibile che solo per lui tutto quello che era successo era così importante?  Si sentiva umiliato.
Passarono un po’ di giorni, lui non andò più da Riku e l’altro non l’era andato a trovare nemmeno una volta, pensò che probabilmente aveva ragione… cioè che quello che era successo contava solo per lui. Se ne fece una ragione, anche se ormai usciva di casa solo per fare spese, voleva evitare di incontrarlo anche solo per sbaglio. Era abbastanza giù di morale e stava camminando lentamente guardando per terra, calciava i sassolini ciondolando le buste della spesa  lentamente avanti e indietro, pensava ma non sapeva nemmeno lui a cosa esattamente. 
- Ciao… - sentì una voce femminile, salutarlo allegramente.
Alzò lo sguardo ancora perso e con la mente altrove e guardò in viso la ragazza davanti a lui, guardandola con la bocca spalancata per lo stupore.
Indossava un paio di jeans aderenti, scarpe nere col tacco e una magliettina bianca e rosa. Si mise i capelli dietro un orecchio sorridendo al ragazzo davanti a lui.
- Da quanto tempo non ci si vede…-  aggiunse lei.
- Kairi..? - chiese stupito guardandola ancora con una faccia da ebete.
- Si, non mi avevi riconosciuta? - rideva e intanto aveva preso dalle mani una delle buste di Sora.
- Torni a casa? Ti accompagno avevo proprio voglio di fare un po’ di conversazione…-  disse poi precedendolo di qualche passo, lui la seguì facendo una lieve corsetta per mettersi al passo con lei, camminando finalmente fianco a fianco.
Non ci volle molto per arrivare a casa del ragazzo, entrarono dal cancelletto fuori casa e poi Sora aprì il portone facendo entrare galantemente Kairi per prima, poi entrò lui chiudendo la porta.
Kairi si diresse in cucina poggiando sul tavolo la busta della spesa.
-Posso levarmi le scarpe? - chiese lei uscendo dalla cucina e sedendo sul braccio del divano.
- C… certo… - rispose imbarazzato.
La ragazza tolse le scarpe tirando un sospiro di sollievo, poggiando i piedi nudi sul pavimento fresco.
-  … sono belle ma ti distruggono i piedi…- borbottò prendendo le scarpe da terra e posandole ordinate vicino al divano.
Sora intanto riordinava la spesa, pensava a quanto Kairi fosse diversa, era poco più di un mese che non la vedeva ed era una ragazza diversa. Prese del’acqua fresca dal frigo e ne portò un bicchiere alla ragazza ancora seduta sul bracciolo.
- Grazie… - disse sorridendo e prese a sorseggiare.
La guardò nuovamente dai piedi alla testa.
- Avevi un appuntamento? - domandò il castano incuriosito.
La ragazza annuì, sbuffando scocciata.
- già… ma sono scappata hehe - lui la guardò stranito.
- Come scappata? -chiese lui non capendo il senso.
- Nel senso che ho alzato i tacchi e me ne sono andata, quel tipo era solo un viscido, l’ho abbandonato la - disse lei finendo il bicchiere d’acqua.
Lui si mise a ridere immaginando il povero sfigato che veniva piantato da Kairi e lei rise a sua volta trascinata da Sora. Chiacchierarono a lungo di tutto e di più, per molto tempo ridendo e scherzando divertiti. Si era fatta sera e Sora decise di chiederglielo.
- Kairi perché non resti a cena qui ? - domandò speranzoso con l’aria da cucciolo.
Lei gli carezzò la testa, scompigliandogli i capelli e sorridendo dolcemente.
- Non c’è bisogno dell’aria da cucciolo abbandonato, sarei rimasta lo stesso…-  lo guardò dolcemente.
Sora gli sorrise di rimando, con altrettanta dolcezza. Davanti a lui c’era una ragazza molto più adulta di come la ricordava, si rendeva conto di quanto fosse diversa, la trovava quasi attraente ma, nel suo cuore c’era lui… quello stronzo insensibile. Si alzò di scatto, spaventando Kairi.
- Che hai? - chiese stranita.
- Niente… prepariamo la cena- disse voltandosi e andando verso il frigo in cerca degli ingredienti.
La ragazza aveva capito che c’era qualcosa che non andava in lui, ma aveva deciso di non chiedergli nulla, sapendo che tanto se non voleva non avrebbe parlato, tanto valeva aspettare che lo facesse di sua iniziativa. Lo raggiunse ai fornelli e si mise ad aiutarlo.
- Sora se, qualcosa ti turba io sono qui…-  disse solo questo e poi riprese a trafficare con lui in cucina.
Cenarono assieme, Sora aveva bruciato un po’ la carne ma era buona comunque, mentre la pasta che aveva cucinato Kairi era buonissima, ma finirono comunque tutto. Restarono ancora un po’ seduti a parlare di ricette e lei gli dispensava consigli su come migliorarsi, ma il tempo passava e si era fatto tardi.
- Devo andare… si è fatto tardi e temo che i miei si arrabbino … - si alzò e si diresse nel salotto a prendere le scarpe che aveva lasciato vicino al divano, il castano la seguì.
Lei intanto di era rimessa le scarpe e si voltò verso il ragazzo.
- Grazie per oggi, sono stata bene…- si avvicinò a lui abbracciandolo e lui ricambiò.
La strinse forte, si sentiva sufficientemente fragile e sconsolato quei giorni e la compagnia della sua amica lo aveva risollevato un po’. Sora mise fine all’abbraccio guardandola.
- Usciamo insieme domani? - domandò serio fissandola negli occhi.
Lei annuì contenta, anche perché sarebbe stata una buona occasione per far sfogare Sora. Si diresse verso la porta scortata dal ragazzo.
- Domani alle 4 al parco qui vicino, non tardare…- e sorridente si avviò verso casa.
Sora rimase sulla porta, si sentiva un po’ triste ma infondo sarebbe bastato aspettare domani e sarebbe di nuovo stato con lei. Si avviò per le scale, quando sentì bussare alla porta.
- Chi diavolo sarà a quest’ora…- borbottò scocciato avviandosi all’entrata e aprendo.
Davanti a lui c’era una ragazza capelli quasi biondi, occhi chiari, con una mini vertiginosa, una magliettina quasi inesistente e truccata pesantemente. Era Selphie, vestita come una prostituta, non che poi non lo fosse. La guardò con espressione indicibile e per nulla entusiasta.
-Ciaaaaaaao!- disse la ragazza tutta allegra sfoderando un sorrisone.
-Che vuoi cretina… ? - domandò sapendo che tanto era venuta li solo perché voleva qualcosa ma la invitò comunque a entrare per educazione.
Lei tutta allegra si avviò verso il divano, si accomodò accavallando le gambe e nel farlo la mini salì ancora più su.
- Allora? - il ragazzo era abbastanza scazzato ma la raggiunse sedendosi affianco a lei.
La ragazza si alzò sedendosi in braccio a lui, gli mise le braccia attorno al collo. Lui sbuffò scocciato.
- Scendi… io non sono come quelli con cui esci tu…- la guardò malissimo e lei scese sbuffando e sedendosi di nuovo affianco a lui. Si voltò verso di lui sorridendo.
- Mi procuri un appuntamento con Riku???? - disse tutto d’un fiato aggrappandosi ad al suo braccio facendo la faccetta da cucciolo e gli occhietti dolci.
Sora per un attimo ebbe una sorta di blackout cerebrale… pensava di non aver sentito bene ma guardandola capì che aveva recepito perfettamente. Certo che la squinternata andava subito al sodo senza tanti giri di parole, gli venne un nodo alla gola e non sapeva nemmeno che gli passava per la testa in quel momento.
- Daiiiiiiii !!!! dimmi si… - cantilenò lei avvinghiata ancora al braccio.
Dentro di lui la rabbia stava prendendo il sopravvento, anche se non sapeva bene contro chi doveva sfogarla, si limitò a sbuffare scocciato, strattonandola via e scollandola dal braccio a cui si era aggrappata.
Si alzò in piedi e non la guardò nemmeno.
- Va bene, ti serve altro? - chiese freddo guardando davanti a se.
Lei si alzò soddisfatta dal divano abbracciando il castano da dietro.
- Grazie Sora sei un amico…- mormorò carezzandogli la pancia e dirigendosi più giù.
Lui la scollò di nuovo da dosso.
- Finiscila Selphie… se non ti serve altro quella e la porta…- disse pieno di rabbia repressa e disgusto.
- Vaaaa bene - si lagnò lei andando alla porta e uscendo sbattendola poi alle sue spalle.
L’aveva abbastanza disgustato quel modo di fare, si domandò come cavolo facevano a portarsela al letto una del genere. Ma non ci stette a pensare molto, se ne andò al piano di sopra nella sua stanza, era abbastanza stanco e voleva solo dormire per evitare di pensare a quel brutto evento di fine giornata.


p.s
Capitolo breve ^^" ma infondo la storia è ancora lontana dalla conclusione... aspetto commenti e critiche <3
   
 
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