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Autore: Masayume Pachirisu    24/10/2014    3 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui!! In Anticipo ma... beh devo dirvelo... ho spaccato i cristalli liquidi del computer ç_ç per ora è una botta laterale, proprio in basso dove c'è l'orologio e il calendario ecc... quindi non vedo l'ora xDD per quanto ne so si è già esteso un pochino, e ho paura di trovarmi con il computer rotto entra 3...2...1... NO!
Quindi, per tirarmi su il morale ho deciso di postare, e anche per evitare di rimanere indietro nel caso il pc sia inutilizzabile. Ma per ora sembra ferma li. Basta non toccarlo da nessuna parte xD 
Cmq sia, la storia va avanti, e io vi ringrazio di cuore per tutti i commenti, i messaggi privati^^ siete troppo adorabili.
E' sicura una cosa: in molti odiano Bang xD povero cucciolo xD
Qualcuno sembra adorare la banglo mentre altri la odiano
e tutti sono tristi per Sungjong.
In questo capitolo torniamo alla Jongkey, e per essere precisi, torniamo al passato.
Ho scritto la parte dedicata al passato in corsivo, mentre il ritorno al presente normale, così da non domandarsi "ma che diavolo sta succedendo???" xD
Vi ringrazio di cuore per il supporto e vi pongo ora un quesito:
Che cosa potrebbe succedere ai due gruppi, se questo segreto dovesse essere scoperto?
Ditemi un po' xD 
Ora vi lascio al capitolo! CHU!


**



Faceva caldo quel giorno, ed era solo il tre giugno!
Alle nove del mattino già si sentiva il calore del sole scottare e metà delle persone avevano tirato fuori abiti decisamente più estivi.
Era uscito di corsa, e per fortuna si era ricordato gli occhiali da sole, o avrebbe passato il quarto d'ora successivo a morire per il sole accecante. 
Si era dato appuntamento con Jinki quella mattina al Dream Girl, ed era anche in ritardo per colpa di Yong Guk che aveva passato ben mezzora a farsi la barba in bagno. Possibile che per radersi tre peli avesse avuto bisogno di così tanto tempo?
Nonostante la camicia a maniche corte e i jeans al ginocchio, il caldo lo stava già facendo sudare ed esultò con forza non appena notò un parcheggio laterale, vicinissimo al locale dell'amico.
Troppa fortuna, pensò il vocalist degli Humanoids, che non aveva mai trovato un parcheggio così vicino nemmeno nei giorni in cui la città si svuotava per le vacanze.

Entrò nel locale ballando mentalmente la salsa, perché il climatizzatore era già in funzione e lui si sentiva bollire anche il sangue. 
Si tolse gli occhiali e notò l'amico, barista, avvicinarsi con un sorriso enorme stampato sulla faccia.
Come faceva ad essere così felice nonostante il locale fosse quasi vuoto, Jonghyun proprio non riusciva a comprenderlo.

-Ehi! Finalmente... non hai trovato parcheggio?- domandò Jinki battendogli qualche pacca sulla schiena, costringendolo a comminare verso il palco in fondo al locale.
-No, è colpa di Yong Guk e della sua barba...- rispose sfinito l'altro, riprendendosi un po' dal caldo soffocante.
-Quale barba? I tre peli in croce? Davvero si ostina ancora a chiamarla barba?-

Ed entrambi risero di gusto, fino a che Jonghyun non notò una terza persona seduta ad un tavolo laterale al palco.
Per un attimo pensò che fosse solo un cliente, ma poi anche Jinki si girò a fissarlo fino a sorridergli.

-Jonghyun, ti voglio presentare Baekhyun, un mio grande amico! Ha diciotto anni e sta finendo le scuole superiori! Sai, vuole iniziare il tuo stesso corso in università!-

Jonghyun rimase un secondo sconnesso.
Quel Baekhyun aveva un non so che di affascinante, a partire dai pantaloni bianchi aderenti che gli fasciavano le gambe e che aveva potuto scoprire solo perché l'altro si era alzato inchinandosi per rispetto.
Sorriso timido e smagliante che gli illumava tutto il viso, davvero tenero, quasi quanto quello di un bambino. Lo strato sottile di matita nera verso la coda degli occhi gli rendeva lo sguardo profondo, attraente, quasi seducente, anche se l'altezza rovinava tutto.
Non era poi tanto più alto di lui, ma sicuramente un paio di centimetri li aveva guadagnati. 
-Ciao Jonghyun hyung... è un piacere conoscerti!- disse con estrema gentilezza Baekhyun, la voce acuta ma gentile, mentre si inchinava. 
-Ciao Baekhyun-sshi, è un piacere anche per me!-

Jinki si dileguò poco dopo, tirando fuori mestieri inesistenti e clienti nascosti da servire, per non parlare dei fornitori con cui discutere. Convinse così Jonghyun a tenere compagnia al suo piccolo Baekhyun e così passarono ben due o tre ore a chiacchierare del più e del meno, scoprendo un sacco di cose interessanti l'uno dell'altro.
Baekhyun adorava cantare e adorava gli Humanoids, anche se passava il tempo nascosto da tutti, proprio a quel tavolo riservato e non tanto visibile dal palco, dove memorizzava le canzoni e le studiava da solo, nel tentativo di imitare Jonghyun e la sua voce.
Parlarono della band, della scuola, degli amici, dei film che avevano visto e di quelli che gli avevano fatto schifo. Parlarono del tempo, della voglia di andare in piscina o della passione del più grande di andare a correre, seguita da una richiesta del più piccolo, sempre se gli andasse bene, di accompagnarlo qualche volta in queste corse mattutine.
Si ritrovarono a sorridere l'uno verso l'altro, mentre il tempo scorreva e il bar un po' si riempiva, mentre Jinki passava da loro con una cola, o un tè, o dei tramezzini, visto che si era fatto mezzogiorno. 

Si diedero appuntamento al giorno dopo, visto che era domenica e la scuola non avrebbe dato nessuna noia, sempre in quel bar e sempre a quel tavolo, dove parlarono ancora della loro vita, della loro famiglia, di come avrebbero voluto fare diversamente alcune cose, di come quello che gli altri dedicevano a volte non rispecchiava il loro volere.
Jonghyun si rivedeva in Baekhyun e lo stesso era per il minore, che in fondo aveva chiesto a Jinki di fargli conoscere il vocalist degli Humanoids, suo chiodo fisso ormai da più di un anno. 
Ma questo Jonghyun non lo scoprì molto facilmente, ma seppe subito che Baekhyun era una schiappa in ginnastica, ecco perché dopo nemmeno venti mintui di corsa si dovettero fermare per mancanza di aria da parte del minore.
Scoprì che Baekhyun amava prendere il sole in piscina, ma meno farsi una nuotata, anche se alla fine si fece buttare in acqua, tanto per stare aggrappato al collo del più grande per qualche secondo.
Baekhyun era un concentrato di felicità e sorpresa e ogni giorno imparava qualcosa di nuovo su di lui, scopriva qualcosa che non aveva notato il giorno prima, come per esempio il rettangolo che formava la sua bocca quando rideva di gusto, o che a volte non metteva l'eye liner perché gli bruciavano gli occhi per il continuo uso, unito a quello delle lenti a contatto verdi.
Baekhyun adorava la discoteca e bere, forse questa era l'unica pecca di quel ragazzino che in qualche modo, si era infilato nella sua vita. Dopo due mesi di uscite, di risate, di scoperte e di amicizia, Jonghyun capì che Baekhyun non era poi come tutti gli altri.
Baekhyun lo ascoltava e pendeva dalle sue labbra.
Baekhyun era geloso, ma non lo dava a vedere, quando Jonghyun sorrideva alle ragazze scosciate del locale. 
Baekhyun si rattristava quando Jonghyun doveva andare a casa, o a provare, o per un qualsiasi motivo doveva mettere fine alla loro uscita.
Baekhyun era l'unico che gli mandava il "buon giorno" e la "buona notte" sul cellulare, seguito da una faccina tenera, un gattino e un cuore. 
Baekhyun era anche scoppiato a piangere una sera di agosto, quando il più grande gli disse che una ragazza lo aveva invitato ad uscire la sera prima, durante una delle varie serate degli Humanoids al Dream Girl.

-Baekhyun! Baekhyun non piangere! Baekhyun ho detto no, ok? Non uscirò con lei... io devo uscire con te domani non ricordi... dobbiamo andare a Busan... te lo avevo promesso...-

E Baekhyun smise di piangere.
Alzò lo sguardo rigato dalle lacrime e dall'eye liner, con il labbro tremante, cercando di trattenere se stesso.

-Non... non andrai?-
-No...-

E lo abbracciò di scatto, stringendogli le braccia al collo, infossando il volto nell'incavo della spalla destra, mentre Jonghyun gli circondò vita con le braccia, sussurrandogli qualcosa all'orecchio che Baekhyun ricordò per sempre:


 
-Voglio uscire solo con te d'ora in poi...-


E così iniziò la loro storia.
Quel 17 agosto 2012, in cui Jonghyun ci mise tutto se stesso per far sì che le cose andassero perfettamente, perché ormai il suo cuore apparteneva a Baekhyun e niente avrebbe potuto distruggere quello che loro due avevano.

Mai frase fu meno azzeccata.
Baekhyun era un concentrato di felicità, ma anche un concentrato di arroganza misto nervoso che solo una donna in pieno ciclo mestruale avrebbe potuto in qualche modo assomigliargli.
Baekhyun odiava indossare gli occhiali e odiava la gente che gli diceva il contrario, che invece era molto carino con quelli.
Baekhyun era egocentrico fino al midollo e molte volte pensava prima a se stesso che a Jonghyun e alla loro storia.
Successe infatti molte volte che Baekhyun non si presentasse al locale, durante una loro serata, quando Jonghyun gli aveva chiesto espressamente di venire, per ascoltare una canzone che aveva modificato solo per lui.
Baekhyun era acido al mattino presto, ma anche nel primo pomeriggio, quando gli andava male un test, quando finiva l'eye liner o quando lo metteva male, quando non aveva abbastanza soldi per comprarsi un vestito che adorava o quando si macchiava i pantaloni o si svegliava dalla parte sbagliata del letto. Quando pioveva, nevicava, c'era troppo sole o ce n'era troppo poco, faceva troppo caldo o troppo freddo, quando il suo gatto non lo calcolava o quando sua madre gli preparava una colazione diversa da quello che era il suo solito rito mattutino: una tazza di latte bianco, un po' di riso e un succo.

Baekhyun era ingestibile all'ennesima potenza, quando Jonghyun gli chiedeva di non andare in discoteca per passare del tempo insieme. E tutto questo iniziò a succedere dopo due mesi di storia, quando ottobre era quasi alle porte, ed entrambi avevano ripreso la loro vita universitaria. 
Jonghyun sapeva di essere un po' egoista, ma da quando aveva provato le gioie del sesso con Baekhyun ogni momento era buono per darci dentro, per fare un po' di sano esercizio, che toglieva il nervoso. 
Ma a Baekhyun anche solo pensare al sesso lo innervosiva così che a malapena erano in grado di farlo una volta a settimana - e per il minore era già era troppo.
Dover rinunciare alla sua serata in discoteca per farsi delle coccole era ovviamente fuori discussione e così si accese il primo dibattito, che si trasformò in litigio esattamente due secondi dopo.
Grida, urla, pianti e una porta sbattuta.
Jonghyun aveva scoperto chi si celava sotto tutti quei sorrisi dolci di qualche mese prima.
Una vera belva.

Ma Jonghyun era innamorato, innamorato sul serio e nonostante questo continuò a stare alle prese di Baekhyun, alle sue richieste, alla sua vita, al suo modo di fare.
Fino a che non provò ad andare ad una delle serate alla quale Baekhyun lo aveva inviato.
Conobbe così gli amici di Baekhyun, tutti frequentati la sua università, ma che non aveva mai visto in giro.
Sehun, una pertica di ragazzo dallo sguardo apatico.
Luhan, cinese e troppo chiassoso, che pareva più uno scoiattolo indemoniato che un ragazzo normale.
Suho, pacato e preciso, che gli diede la mano come un vero occidentale, bevendo però il suo drink da una cannuccia giallo canarino, come un perfetto ragazzino stupido.
Kris, alto quanto un palo della luce, dallo sguardo penetrante e i capelli biondissimi. 
Lui gli disse semplicemente che "la musica live non è il mio stile" e per il resto della serata non gli parlò più.
In realtà Jonghyun, passò il resto della serata a bere drink e guardare il suo ragazzo ballare a turno con tutti i suoi amici in mezzo alla pista, completamente ubriaco di alcool e la ridarola perenne.
Si autoconvinse che andava tutto bene, che Baekhyun era un bravo ragazzo e quella era la sua prima sbronza, solo perché c'era lì lui e poteva controllarlo. 
Ma poi capì che quella era solo la più grande stronzata detta in tutta la sua vita.

-Perché devi bere così tanto?- gli chiese un mese dopo, quando una mattina si presentò a casa sua e lo trovò accasciato davanti al water del bagno di fianco alla sua camera.
-Ma sì, è per diverti...- e non finì la frase.
-No, non mi va bene! Che divertimento del cazzo è?! Voglio che la smetti!-

Mai richiesta fu meno gradita.
Baekhyun lo fulminò con lo sguardo, mandandolo a cagare in diverse lingue.

-Come puoi chiedermi di smetterla quando io ti chiedo di non rompermi le palle qualche volta e lasciarmi vivere, invece che mettermi sempre le mani nelle mutande! CAVOLO! E' la mia vita!-
-Sì ma ti stai rovinando...-

E ne seguirono altre di discussioni simili, tutte uguali, sempre le stesse.
Jonghyun era stufo, troppo geloso di come Baekhyun si muoveva in quella cavolo di discoteca, addosso a quegli amici che non gli piacevano per niente, contando che nessuno di loro si era mai messo a parlare davvero con lui, se non per chiedergli l'ora o una sigaretta.

Una sera, al compleanno di Luhan esattamente, Jonghyun prima di uscire ci provò di nuovo a chiedergli di non bere, e lì Baekhyun eruttò come un vulcano rimasto inattivo per anni.
Lo inondò di insulti, gli diede anche un paio di spintoni che non servirono a nulla, gridando talmente forte che Yong Guk entrò in camera a controllare che tutto andasse bene.
Alla fine Jonghyun decise di mandarlo a cagare del tutto.

-Vai a fare la puttana allora! Io non vengo!-

E Baekhyun se ne andò, chiudendo la porta, o per dirla meglio, sbattendo con violenza la porta della camera di Jonghyun e anche quella dell'ingresso. 
In quel momento Jonghyun pensò di aver fatto la cagata più grande della sua vita.
Forse aveva eragerato, forse il suo essere sempre appiccicoso, sempre pronto a chiedergli di fare sesso, sempre pronto a fare il geloso anche per niente... probabilmente aveva sbagliato.
Passo ben mezz'ora a domandarselo e poi prese il giubbotto e si avviò fuori dalla sua camera.
Non diede retta alla voce di Yong Guk, che gli diceva di non andare, di smetterla di stare con quel pazzo e di trovarsi qualcuno di decente, ma Jonghyun non lo ascoltò.
Prese la macchina e si avviò al locale che Sehun aveva prenotato per il compleanno di Luhan.
Entrò di corsa guardandosi intorno.
C'era troppa gente e le luci psichedeliche non erano di certo il massimo per trovare qualcuno.
Alla fine intravide Luhan e Sehun, in mezzo alla pista uno appiccicato all'altro, poi vide la pertica di Kris lì vicino, e poi, purtroppo, vide Baekhyun avvinghiato alla stessa pertica, le labbra di uno e dell'altro unite in un bacio troppo travolgente, troppo doloroso.
Jonghyun indietreggiò e trovò Suho dietro di lui, che guardava nella stessa direzione.
Forse solo lui si era reso conto della cotta di Suho per Kris, e a giudicare poi dallo sguardo triste che il minore aveva, Jonghyun capì di aver fatto centro.

-Mi dispiace Suho... io me ne vado... digli che non voglio più vederlo...-

E Jonghyun se ne andò.
Tornò a casa, strisciò i piedi fino alla porta e suonò perché non aveva la forza di trovare le chiavi.
Yong Guk aprì grugnendo, ma poi sospirò vedendo lo sguardo vuoto di Jonghyun, gli occhi prossimi al pianto, il volto pallido.
Passarono la notte l'uno vicino all'altro, mentre Jonghyun piangeva, si soffiava il naso, chiedeva perché e Yong Guk lo sosteneva, gli diceva che "no, non ti merita, smettila di piangere, è lui ad aver perso una persona meravigliosa...".
Ma faceva male e Jonghyun sapeva che quel dolore lo avrebbe dovuto sopportare per molto tempo.

Vide Baekhyun il giorno dopo.
Aveva ricevuto un suo messaggio quella mattina e rimase a leggerlo per un po':


 
"Perdonami... sono un cretino... ti aspetto al parco vicino a casa mia... proprio alla nostra altalena per le tre..."


E lui ci andò.
Ci andò ma rimase a distanza, nascosto poco lontando dietro un albero, mentre Baekhyun se ne stava sulla loro altalena, dondolandosi piano, guardandosi intorno e poi l'orologio, costatando che era passata mezz'ora, poi un'ora, poi due.
Jonghyun rimase lì a fissarlo, sedendosi a terra e aspettando.
Baekhyun aspettò fino a che non gunse il tramonto, e poi arrivò Luhan.
Baekhyun pianse tra le braccia di Luhan e Jonghyun decise di andarse, perché Baekhyun era in buone mani e non gli sarebbero venuti sensi di colpa.


 
**


-Jonghyun perché non mi hai detto subito come erano andate le cose?- chiese Kibum, seduto a gambe incrociate sul divano di casa Humanoids, in quel momento vuota.

Il vocalist alzò le spalle e fece un piccolo sorriso, passandosi una mano tra i capelli quasi platinati.
L'ultima tinta l'aveva davvero sbagliata.

-Non lo so... non mi piace parlare di lui... e poi ci sei tu ora. Tu sei talmente meglio che il suo ricordo è come un brutto sogno, come se non fosse mai esistito sul serio...-

Kibum respirò profondamente e portò la mano destra contro la guancia del maggiore, carezzandogli la pelle pallida.
Era così bello, così dolce il suo Jonghyun che davvero non riusciva a capire come Baekhyun avesse potuto anche solo pensare di tradirlo, di fargli del male, di trattarlo in quel modo stupido.
Jonghyun era un po' appiccicoso, questo era vero, ma a Kibum piaceva soprattutto per quello.
Sapere di essere amato, adorato così tanto dal suo Jonghyun lo faceva sognare, lo faceva esplodere di felicità.

Se ripensava a due anni prima, quando era solo un amico di Jonghyun, lo adorava di nascosto, probabilmente lo amava già, anche se non si era accorto praticamente di nulla.
Quei cinque, sei mesi che Jonghyun aveva passato con Baekhyun erano per lui un mistero, e non si ricordava nemmeno del viso di quel ragazzo, seduto in quel tavolino, che molte volte lui stesso serviva o puliva.
Provò a pensare a Jonghyun, che due anni prima gli presentava Baekhyun, a come avrebbe potuto prendere la cosa, a come avrebbe sofferto, avrebbe pianto.


-Perché non l'ho mai visto? A volte lavoravo da Jinki all'epoca...- disse più a se stesso che a Jonghyun, stringendo le braccia al petto.
-Avevi appena iniziato l'università, e lavoravi meno da Jinki... forse soltanto il giovedì quando suonavamo noi e il sabato...-
-Ah sì... è vero! Ti ricordi tu e non io...- 

Jonghyun sorrise di nuovo, arruffando i capelli del suo ragazzo, che tentò di salvare la piega ma venne preso per i polsi e spinto completamente sul divano, mentre l'altro lo seguì di colpo, trovandoselo sopra con gli occhi fissi nei propri.
Era da un po' che non passavano del tempo da soli, insieme, con un po' di privacy.
I genitori di Kibum erano tornati dalla vacanza, ed entrambi stavano aspettando che ne inizassero un'altra, ma loro non sembravano così intenzionati a ripartire subito.

-E' stato un vero stupido a lasciarti... ma dovrò ringraziarlo... perché ora sei mio...- sussurrò Kibum tra un bacio e l'altro.

Jonghyun gli sfilò la t-shirt e scese piano verso i capezzoli dell'altro, leccandoli, succhiandoli, martoriando la pelle bianca.

-Tu invece hai bisogno di una punizione... perché hai offerto questo...- e gli strinse un gluteo facendologli emettere un gridolino davvero poco mascolino -a quel deficiente di Chanyeol...-

Key sorrise con malizia, portandosi il proprio indice alle labbra, mordendolo e succhiandolo tanto da mandare Jonghyun un attimo in catalessi.

-Sicuro che vuoi punirmi?- domandò il minore sbattendo le ciglia.
-Oh sì!-

E Jonghyun si spostò di colpo, tirandolo in avanti per un polso .
Nemmeno si rese conto di come l'altro lo avesse messo con la pancia sulle proprie gambe, e avesse iniziato a sculacciarlo, piano ma con decisione, tanto da fargli quasi male, o bene, dipendeva forse dai punti di vista!

-Ah... Jonghyun...-
-Dimmi?- rispose il maggiore.
-No... Nooo! Non farlo... ahhh...- gemette Kibum sentendo altre pacche sul suo povero fondoschiena.

Per lo meno i pantaloni attutivano i colpi, ma il continuo strusciare del suo povero membro contro le gambe di Jonghyun non era di certo fantastico, anzi.

-Jong... aaww ti prego...-
-Oooh... ho capito Key... ora mi prenderò cura di te...-
-Awww...-
 
  
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