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Autore: Thiyori    24/10/2014    2 recensioni
Non aveva bisogno di una musica, per lasciarsi andare. I suoi passi si muovevano al ritmo della natura che la circondava.
Romantico | Flashfic | 462 parole | Rating Verde | 16 Febbraio
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Un anno colmo di prompt ~ challenge



Nick: Tecla_ / Tecla__ su EFP
Fandom: // originale, romantico
Mese: Febbraio
Giorno: 16
Prompt: Foglia



 


Rosso Scarlatto

 

Fluttuava nell’aria come in un’antica danza orientale. La forza di gravità aveva effetto, sì, ma il suo corpo riusciva ad armonizzarla con lievi ed impercettibili movimenti che immergevano la sua immagine in una sensazione di impalpabile immobilità, nella quale le percezioni venivano alterate e il cielo faceva a gara con il suolo per occupare il suo spazio visivo. Kaede, questo era il suo nome. Capelli rossi mossi dal vento che emanavano una tenue scia dal profumo della primavera. Pelle marmorea come le antiche statue greche. Il riflesso verdognolo delle vene rese visibili dalla fragilità di quel corpo snello la rendeva simile a una di quelle bambole che sua madre amava collezionare. Danzava con leggiadra eleganza incatenando involontariamente a lo sguardo dei passanti che, camminando per gli sterrati sentieri di Yoyogi Koen, facevano momentaneamente caso alla sua figura, per poi tornare svelti alla propria vita come se nulla fosse mai accaduto. Amava attirare l’attenzione, anche se a nessuno l’avrebbe mai detto. Amava le persone e vedere l’effetto che su di loro faceva. Amava le innumerevoli sfumature dell’animo umano, amava osservarle e studiarle, capirle e di nuovo innamorarsene.
Inclinò la testa e guardò il cielo; il turchese si rifletteva nei suoi verdi e vivaci occhi, andando a formare quella dolce sfumatura acquamarina che era, non a caso, il suo colore preferito. Non aveva bisogno di una musica, per lasciarsi andare. I suoi passi si muovevano al ritmo della natura che la circondava. Il ticchettio dei becchi dei picchi sui tronchi, lo stanco frusciare dei passi di sconosciuti che passavano da quel luogo per puro caso, lo scrosciare dei torrenti sotto gli stretti ponticelli in pietra, il canto dei pettirossi che salutavano la sera, il soffio del vento fra gli aceri e i peschi; tutto questo faceva parte della colonna sonora della sua vita, e Kaede amava viverla liberandosi del peso della sua routine quotidiana.
Il sole iniziava a calare, e un tramonto scarlatto accompagnava la sua figura che si muoveva tra un manto di foglie cremisi lasciandosi dietro una scia purpurea di capelli che seguivano i suoi movimenti passo passo.
Proprio in quel momento camminava per quello spiazzo, con passo frettoloso, un ragazzo che alla sua vista si fermò come incantato ad osservarla ballare.
La ragazza scivolò leggera su un manto erboso e con aria rilassata chiuse gli occhi, inspirò a fondo ed assaporò l’odore della natura che si abbandona all’inevitabilità dell’inverno.
Una foglia color carminio si adagiò inconsistente sulla sua fronte, e qualcosa all’interno del suo osservatore si mosse come in un impeto incontrollabile.
Perché se è noto che il battito d’ali di una farfalla riesce a creare un uragano dall’altra parte del mondo, allora, lui che le era così vicino, doveva aver risentito ancor più forte dell’eco di quel impercettibile fremito.

 




*NdA: Kaede è un nome Giapponese il cui significato è “foglia d’acero”.

 

   
 
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