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Autore: Liberty89    24/10/2014    3 recensioni
Giunti in quel momento nel centro di quella baraonda, Gokudera e gli altri Guardiani osservarono la scena con orrore e preoccupazione più o meno evidente, per essere sostituita l'attimo dopo da un moto d'impazienza e curiosità, mentre un'inconscia domanda si faceva largo nella mente di ogni membro della Famiglia Vongola: come sarebbe stato il loro Boss più vecchio di dieci anni?
Dal capitolo I
Tsuna si scambia con il se stesso del futuro a causa del Bazooka di Lambo e il venticinquenne porta con sé notizie sulla nuova difficoltà che i Vongola dovranno affrontare. Che esperienza si cela dietro lo scioglimento del sigillo sulla Fiamma del Cielo?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve salve :3 Eccomi di ritorno! Mi dispiace averci messo così tanto a scrivere questo capitolo, purtroppo ho avuto i soliti problemi, però penso che mi perdonerete visto che è un capitolo bello pieno e lungo... *ci pensa* Voi vorrete la mia morte comunque ç.ç Ma basta cincischiare, vi lascio al capitolo dieci e state bene attenti alle maiuscole, mi raccomando ù.ù Buona lettura!

Capitolo X - L’Ultimo Desiderio di Tsuna

Final Fantasy VIII - The Landing

Quando il corpo di Tsuna si avvicinò di un passo, tutti i Guardiani ne fecero uno indietro. Persino Hibari si era unito a loro, mosso dall’istinto di sopravvivenza che si trovava in ogni essere vivente. Il sorriso dolce solo in apparenza che deformava il viso del Guardiano del Cielo era tutto fuorché rassicurante e li fece rabbrividire.
-Accidenti…- disse la Fiamma, portando la mano destra sul braccio sinistro, poco sotto la spalla, per massaggiarlo. -Credo che l’osso sia rotto.- rivelò con fredda indifferenza, quasi il braccio non fosse suo, e in certa misura era davvero così. -Ma non è un problema.- proseguì, mentre il suo palmo veniva avvolto da una calda fiamma gialla.
-Ma… ma quelle sono…!- balbettò Smoking Bomb, osservando con sincero stupore ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi.
-Devo ammetterlo Guardiano, hai cresciuto bene la Fiamma del Sole.- asserì il Cielo, terminando di curarsi e puntando gli occhi arancioni in quelli di Ryohei. -Il mio braccio è tornato perfettamente a posto.- comunicò poi, muovendo l’arto con naturalezza e senza alcuna difficoltà, lasciando una macchia rossa dove aveva posato il palmo. -Lo stesso non si può dire delle mani. Tsunayoshi ha fatto una grossa sciocchezza a voler concentrare le fiamme per scagliare un attacco simile senza protezioni adeguate.-
Nonostante la distanza, i ragazzi videro chiaramente il ventre delle mani del castano: la pelle era bruciata, mostrando sangue e carne viva.
-C-Com’è possibile?- domandò Takeshi, serrando la presa sulla katana. -Tsuna non si è mai ferito così, nemmeno quando ancora non aveva i guanti… Come-
-È più semplice di quel che credi, Guardiano della Pioggia.- lo interruppe la Fiamma. -Tsunayoshi non stava usando un attacco debole, voleva usare l’X-Burner per aprirsi un varco e fuggire.- spiegò. -Ammirevole il desiderio di proteggervi, ma stupido, visto che ha finito col farsi male.-
-…perché non le hai curate?- chiese Sasagawa, deglutendo e stringendo la spalla di Kyoya.
Il ragazzo mostrò un ghigno ancora più spaventoso dei precedenti. -Perché sarebbe inutile.- dichiarò, sollevando le braccia nella posa per la tecnica appena menzionata. -Le curerò a lavoro finito.-
Le fiamme morbide apparvero immediatamente nella mancina, mentre davanti la dritta caricava le fiamme dure, pronta a sparare.
Sudando freddo, Hayato richiamò immediatamente i componenti del sistema C.A.I., ponendoli a difesa di tutti loro ed elaborando in fretta una strategia.
-Non possiamo stare fermi qui!- avvertì Yamamoto. -Dobbiamo sparpagliarci!-
-Non c’è tempo!- replicò Gokudera. -Chrome! Vieni qui con la Scemucca! Muoviti!- chiamò, ottenendo immediatamente il trasferimento dei due Guardiani al suo fianco grazie al potere della ragazza. -Dietro di me! Tutti quanti!- ordinò poi, disponendo il sistema C.A.I. come la punta di una lancia, sovrapponendone tre di fronte a sé e poi gli altri a scalare ai fianchi del gruppo, espandendole con l’attributo delle Fiamme della Nuvola.
-Hibari.- disse poi, fissando gli occhi grigi del disciplinare. -Ho bisogno del tuo aiuto.- proseguì, ottenendo un sopracciglio inarcato, ma nessuna replica. -Io amplificherò al massimo la resistenza degli scudi con le Fiamme del Fulmine, ma tu devi chiuderti con gli altri dentro una delle tue sfere. Li hai i ricordi del te stesso futuro, no? Quindi sai benissimo di cosa parlo.- affermò, per poi tornare a concentrarsi per potenziare la loro difesa, che non sapeva se e per quanto avrebbe retto sotto la potenza schiacciante dell’X-Burner.
-Ho capito.- asserì semplicemente il sedicenne, dopodiché si rivolse al riccio sulla propria spalla, che annuì alle sue istruzioni silenziose. -Vedi di non morire, altrimenti ti morderò a morte.-
-Tsk!-
-Cosa? Gokudera, non resterai qui fuori da solo! È una- esclamò la Pioggia, muovendosi per tornare al fianco del compagno, ma fu fermato da una mano che si serrò con forza attorno al suo polso. -Chrome…-
-Sa quello che fa.- disse la Nebbia, puntando il suo unico occhio sulla schiena dell’italiano prima che la sfera chiodata della Nuvola la avvolgesse.
La Fiamma del Cielo rise di gusto di fronte alla tenacia di quei ragazzi. -I miei preziosi elementi… Non vedo l’ora di riaverli.- mormorò, leccandosi le labbra. -Sei pronto Guardiano della Tempesta? X-Burner!-

Fairy Tail - Fairy Law

L’attacco lo investì in un attimo con tutta la sua forza devastante.
Smoking Bomb aumentò l’intensità delle Fiamme del Fulmine, infondendone quante più possibili negli scudi per incrementarne la resistenza; non abbassò mai lo sguardo, nonostante la vista di ciò che aveva di fronte minacciasse di spezzare la sua determinazione in qualsiasi momento. Deglutì e sentì un brivido corrergli lungo la schiena, la forza delle Fiamme del Cielo era stupefacente e terrificante allo stesso tempo, ma fortunatamente la disposizione dei componenti del sistema C.A.I. stava funzionando: non appena incontravano il primo ostacolo, le lingue di fuoco si dividevano in due fasci separati e scorrevano lungo il resto della protezione, senza nemmeno sfiorare il guscio creato da Kyoya.
Era ormai passato un lunghissimo minuto, ma quell’offesa dirompente non accennava a volersi fermare. A un tratto, Gokudera sentì uno scricchiolio inquietante e con occhi increduli, seguiti da un’imprecazione, scoprì che la punta della sua formazione era attraversata diagonalmente da una lunga crepa, non sarebbe durata ancora per molto.
Scosse il capo e tornò a guardare avanti, più determinato che mai a proteggere i suoi compagni da quella violenta tempesta che avrebbe potuto distruggerli tutti in un battito di ciglia. Ghignò e sollevò le braccia, ignorando il loro tremore, dopodiché mosse le dita rapidamente per modificare la struttura del suo baluardo. Tutti i componenti si disposero attorno alla sfera chiodata del Guardiano della Nuvola, l’unico che rimase al suo posto fu quello in cima alla formazione, che a stento lo proteggeva dall’essere investito in pieno, infatti ai suoi lati, alcuni guizzi delle Fiamme del Cielo lo raggiunsero fin sulla pelle. Lo accarezzavano rapidamente, quasi imitando le beccate degli uccelli, come per dargli un’anticipazione di ciò che lo attendeva non appena il suo scudo fosse crollato.
Quando dalla prima si diramarono altre due crepe, Hayato prese un profondo respiro e non badò al sudore che gli colava dalle tempie e che gli imperlava la fronte, ma riconobbe che presto la sua energia si sarebbe esaurita, e allora… Nonostante il ruggito del fuoco che lo attorniava, sentì distintamente il miagolio inquieto della sua Box Arma, che lo risvegliò dai suoi cupi pensieri.
Gli sfuggì un sorriso amaro, e riacquistò la sua lucidità. -Non preoccuparti, Uri. Potrà anche portarmi via la Fiamma, ma io e te non ci separeremo.- affermò, mentre un’altra lunga incrinatura andava a incrociarsi con la prima, formando una traballante X. -Fidati di me, andrà tutto bene. Il Decimo vincerà questa battaglia e noi con lui.-
Dall’interno della sua Box, Uri ammirò in silenzio il coraggio e la determinazione incrollabili del suo padrone, decisamente più maturo rispetto al loro primo turbolento incontro, in cui non aveva dimostrato alcun rispetto per lui. Annuì e chiuse gli occhi, quindi uscì dalla sua Box per ritrovarsi al fianco dell’italiano. Sotto lo sguardo interdetto del Guardiano, il gatto si impossessò delle Fiamme del Sole che aveva raccolto grazie al sistema C.A.I. e grazie al loro attributo, mutò nella sua forma adulta.
-Uri?! Cosa stai facendo?! Torna nella Box!- urlò Gokudera, guadagnandosi un ruggito in piena faccia, prima di ritrovarsi dietro al corpo del grosso felino. -Uri…-
Smoking Bomb fissò gli occhi color magenta della sua Arma e comprese il suo desiderio di essergli accanto e proteggerlo. Non ebbe però il tempo di replicare in qualche modo, perché con un assordante rumore che ricordava i vetri infranti, il suo unico scudo cedette e venne spazzato via dall’X-Burner, che subito dopo travolse lui e Uri, gettandoli lontano.

-Hai resistito fino alla fine, eh?- commentò la Fiamma del Cielo, guardando con superiorità il Guardiano della Tempesta riverso ai suoi piedi, privo di sensi. -La tua Box Arma ti ha protetto bene, visto che sei sopravvissuto senza troppi danni.- continuò, girandolo sulla schiena con un piede per poi chinarsi e posargli la mano destra sul petto.
Poco dopo, tutto il suo braccio fino alla spalla, si ricoprì di uno strato di Fiamme color magenta, vive e scoppiettanti, quasi ringhianti. Con un ghigno soddisfatto tornò eretto e accarezzò quello strato infuocato con la mancina, godendo del contatto inebriante con il suo elemento più caro.
-Ah, finalmente è tornata da me… la mia Tempesta.- sospirò compiaciuto, per poi girarsi verso la sfera da cui stavano uscendo gli altri Guardiani.
-Gokudera!- chiamò il samurai, fissando con orrore il volto pallido dell’amico e il suo corpo coperto in diversi punti da bruciature grandi e piccole.
-Oi! Testa di polpo! Svegliati!- gridò Ryohei, finalmente in grado di sorreggersi sulle proprie gambe. -Svegliati!-
-Silenzio.- ordinò la Fiamma del Cielo, incamminandosi nella loro direzione. -Chi vuole essere il prossimo?- domandò, per poi esibire un nuovo ghigno quando incrociò lo sguardo furente di Yamamoto. -Ti aspetto Guardiano della Pioggia. Forza, vieni.-
-Yamamoto non devi ascoltarlo!- ammonì Sasagawa, affiancando il giocatore di baseball e posandogli una mano sulla spalla. -Vuole provocarti all’estremo!-
-Lo so senpai, lo so benissimo… però…- mormorò, stringendo i denti. -Mi fa una rabbia.-
-Roll. Cambio forma.- algida e atona, la voce del presidente del Comitato Disciplinare attirò l’attenzione di ogni presente.
Il riccio viola, posato sulla spalla del moro, annuì freneticamente all’ordine ricevuto, per poi illuminarsi di un’abbagliante luce bianca e mutare il proprio aspetto nelle Manette di Alaude. Rinfoderato uno dei fedeli tonfa, il Guardiano della Nuvola fece roteare i vincoli di metallo sul proprio indice, dopodiché li scagliò contro l’avversario senza perdere altro tempo.
-Erbivoro, se devi attaccare, ti conviene farlo adesso.- disse Kyoya, puntando gli occhi grigi in quelli di Yamamoto, che serrò la presa sulla sua katana e annuì.
Dopodiché, nell’esatto momento in cui le manette si moltiplicarono e si avvolsero attorno all’intero corpo di Tsuna, i due Guardiani si lanciarono all’attacco. La Fiamma però sembrò non preoccuparsi dei vincoli che l’avevano legata stretta fin quasi a soffocarla, anzi, ne parve compiaciuta.
-D’accordo…- asserì con un sorriso. -Il prossimo che mi riprenderò sarà la Nuvola.-

***

Final Fantasy IX - Grieve for the Skies

Quando riaprì gli occhi, Tsuna si ritrovò ancora una volta chiuso in un remoto angolo della sua mente, con l’unica differenza di non essere più prigioniero in quella strana pozza. Si alzò in piedi a fatica, ritrovandosi leggermente curvo in avanti per la stanchezza. Liberarsi da quel luogo e poi cercare una via di fuga, tenendo lontani i suoi amici, era stato incredibilmente faticoso a livello mentale e fisico.
La Fiamma del Sole bruciava dall’altro lato di quella specie di stanza e si sentì morire quando accanto a lei, vide un secondo globo, stavolta color magenta. Spalancò gli occhi, inorridito, e crollò di nuovo sulle ginocchia con le mani abbandonate in grembo.
-Hayato…- soffiò, per poi voltarsi verso la finestra che la Fiamma del Cielo aveva aperto per lui.
Ciò che vide lo straziò ancora di più. Gokudera era a terra, ai suoi piedi, inerme come una bambola di stracci. Si portò le mani tra i capelli e li strinse così forte che avrebbe potuto strapparseli senza difficoltà.
-Basta…- supplicò. -Basta…- ripeté e si scoprì a tremare quando vide la Pioggia e la Nuvola corrergli incontro, per approfittare dell’immobilità di quel corpo che ormai non gli apparteneva più. -Dovete fermarvi!- urlò, alzandosi in piedi e correndo alla finestra.
Vi picchiò contro i pugni chiusi, fino a spaccarsi la pelle, ma non se ne preoccupò e nemmeno il dolore lo fermò. In quel momento, nessun dolore era più grande di quello che provava al cuore. La vista del suo corpo che faceva del male ai suoi amici, alla sua Famiglia, era come una ferita aperta, profonda, che continuava a buttare sangue e che sicuramente l’avrebbe ucciso in poco tempo.
Sbarrò gli occhi, incredulo. Persino il respiro gli si fermò.
Le Manette di Alaude si erano aperte, docili come bestie feroci ormai innocue, e si erano dissolte in una fumata di fiamme violacee. Sawada si chiese come fosse stato possibile. Solo il disciplinare aveva il controllo delle Fiamme della Nuvola e della sua Box Arma, quindi come aveva fatto la Fiamma del Cielo a prendere il sopravvento? Non dovette pensarci troppo, poiché la risposta si trovava in quella stessa domanda, che ora non aveva più significato. Grazie all’attributo Armonia, le Fiamme del Cielo potevano liberare le Armi degli altri elementi dalle loro Box, e probabilmente non era stato difficile imporsi sul piccolo Roll.
Ancora una volta, le gambe non lo ressero e si ritrovò a terra, sorretto malamente dalle braccia deboli e scosse dai tremiti. L’orrore gli serrò le dita gelide attorno al collo, e il suo respiro si fece rapido e affannoso, mentre di fronte alle sue iridi lucide e piene di lacrime si consumava un vero e proprio inferno. Chrome si era unita all’offesa degli altri due Guardiani, ma presto, tutti e tre capitolarono. Per quanto fossero veloci, per quante volte riuscissero a rialzarsi e tornare all’attacco, la Fiamma del Cielo, ora più forte grazie ai due elementi recuperati, li respingeva con facilità, schiacciandoli con un banale movimento del braccio.
Quando vide la propria mano serrarsi con forza inaudita attorno al collo di Kyoya, Tsunayoshi gridò. Urlò con quanto fiato gli era rimasto, tossì, ingoiò le proprie lacrime e riprese a urlare, per poi scostarsi da quella finestra piena di orrori. Incespicò nei propri piedi e cadde, quindi si rannicchiò lì dove si trovava, con gli occhi ben aperti che fissavano le due sfere fiammeggianti a cui subito dopo si affiancò una terza di colore viola.
-Basta…- singhiozzò Tsuna. -Per favore… Cosa devo fare…?- chiese al nulla che lo circondava. -Qualcuno mi dica cosa devo fare…-

***

Final Fantasy VIII - Only a Plank Between One and Perdition

Anche se privo della Fiamma della Tempesta, Gokudera si rialzò, più che mai deciso a sconfiggere quell’entità che stava causando problemi a tutti loro, ma che soprattutto, stava facendo soffrire il suo Boss. Si piegò in avanti, tenendosi il torace per il dolore sordo che sentiva -insieme al vuoto provocato dalla mancanza della sua Fiamma-, e per le vertigini che gli stavano sballando la visuale, rischiando di ributtarlo sul pavimento. Prese un respiro profondo e risollevò gli occhi verdi, determinati più che mai, poi si portò una mano all’orecchio.
Poteva sentirlo benissimo. Non sapeva se fosse perché ora la sua Fiamma della Tempesta si trovasse nel corpo di Sawada, ma Smoking Bomb poteva sentire le sue suppliche e la sua disperazione come se ce l’avesse davanti. Strinse i denti e poco dopo anche le sue dita si serrarono attorno a dei candelotti di dinamite.
-Ehi bastardo!- chiamò, correndo incontro all’entità che aveva preso possesso del corpo del suo adorato Decimo. -Con me non hai ancora finito!- dichiarò poi, scagliando i dardi accesi e pronti a esplodere.
La Fiamma del Cielo, dimentica del corpo del disciplinare ora incosciente, si stava dirigendo verso i tre Guardiani rimasti, decidendo pigramente quale elemento recuperare, ma si fermò, voltandosi a malapena per scorgere gli esplosivi e facendoli divorare da una lingua di fuoco arancione, provocando la loro detonazione da cui si generò una nube di fumo nero.
-Tsk.- commentò seccato dall’interruzione, sollevando un braccio per sparare un attacco devastante.
L’attimo dopo, però, lo riabbassò e inarcò un sopracciglio, incuriosito. Tutt’intorno a lui erano comparse delle copie dei Guardiani che ancora possedevano le loro Fiamme, ognuno in una posa diversa, ma tutti pronti ad attaccarlo. Per assurdo, si scoprì lieto della precisione delle illusioni della Nebbia: tutte emanavano l’aura dell’elemento specifico per poterlo confondere. Studiò l’intero gruppo, e vedere il suo caro Fulmine nelle sudice mani di un marmocchio causò una crescita esponenziale della sua irritazione. Assottigliò lo sguardo e il fuoco attorno a lui si gonfiò come una vela preda del vento; quindi alzò entrambe le braccia e spinse le proprie fiamme verso tutti i bersagli.
Inclinò il capo e oltre il crepitio del fuoco udì le grida: dolore, rabbia, paura. Le copie stavano cadendo come foglie secche, urlando e strepitando, finché non svanirono tutte di colpo, lasciando unicamente gli originali su quel devastato palcoscenico. Con un ghigno, la Fiamma del Cielo agitò il braccio destro, spingendo verso la parete quel bruciante mare arancione e con esso la fragile Nebbia, che stringeva tra le braccia il giovane Bovino in lacrime.
-Non toccherai Chrome-chan!- esclamò Lambo, recuperando due granate dalla sua folta capigliatura.
-Ah no?- canzonò la Fiamma. -E chi me lo impedirà? Tu, forse?- domandò poi, distruggendo le due bombe con annoiato movimento della mano.
Circondandosi con una barriera di fiamme si avviò, e con pochi rapidi passi raggiunse i due Guardiani. Fissò dall’alto il soggetto che gli stava arrecando offesa con la sua sola esistenza, riservandogli uno sguardo glaciale a cui Lambo rispose con un grido di terrore. Allungò il braccio verso di lui per strappargli il Fulmine, ma un urlo alle sue spalle lo distrasse.
-Non mi hai sentito?! Ho detto che con me non hai ancora finito!- sentenziò Gokudera, attraversando il muro infuocato grazie alla protezione delle Fiamme della Pioggia.
Si gettò sul corpo del suo Boss e lo spinse via, lanciandogli dietro quattro candelotti di piccole dimensioni, quindi si girò e si chinò sui due compagni, facendogli da scudo dalla deflagrazione imminente. Infatti, una manciata di secondi dopo, la dinamite esplose, spazzando via la polvere e facendoli tremare per il grido che liberò il corpo di Tsunayoshi.
Hayato serrò forte gli occhi e si morse il labbro inferiore per la rabbia. Ignorò il sangue che gli colò lungo il mento e si disse che il dolore che sentiva per tutte le ferite che aveva subito fino a quel momento era nulla se confrontato a quello che stava scuotendo l’anima del Decimo. Non aveva avuto altra scelta. L’aveva sentita forte e chiara la voce del suo Boss che gli chiedeva di intervenire prima che fosse fatto del male al piccolo Lambo, e lui non aveva perso un istante. Quella supplica e quella sofferenza le aveva già udite poche notti prima, non poteva permettere che proseguisse oltre. Aveva quindi lanciato un’occhiata eloquente al Guardiano della Pioggia, augurandosi che capisse perché non s’era fermato a vedere né a chiedere conferma. Fortunatamente, il giocatore di baseball era intervenuto con un tempismo a dir poco perfetto per evitargli altre ustioni da parte del fuoco arancione.
-Gokudera!- chiamò Takeshi, correndo al fianco dell’italiano seguito immediatamente dai due compagni restanti. -State bene?- chiese poi, distraendolo definitivamente dai suoi pensieri.
-Sì… più o meno…- mormorò Smoking Bomb, lasciando che il moro lo aiutasse ad alzarsi in piedi. -Oi… Scemucca, tutto a posto?- domandò, osservando il bambino in lacrime che aveva tra le braccia.
-S-Sì…- balbettò il Bovino con un singhiozzo, stringendosi alla camicia del ragazzo. -R-Rivoglio Tsuna-nii…-
-Lo riporteremo indietro. Stai tranquillo, Lambo.- assicurò il samurai, carezzando la testa del piccolo per poi voltarsi. -Chrome come sta?-
-Sto bene, uomo della Pioggia…- mormorò lei, tenendosi in piedi grazie al braccio di Ryohei e al proprio tridente. -Dobbiamo aiutare il Boss…- disse, guardando il punto in cui la nuvola di fumo si stava dissolvendo.
Rimasero tutti col fiato sospeso e gli occhi fissi sulla figura prona avvolta da una debole aura arancione. In testa al gruppo, Hibari sollevò i tonfa, mettendosi in posizione di guardia senza mai perdere di vista la Fiamma del Cielo, pronto a reagire in caso di un attacco improvviso.
Dietro di lui, Sasagawa deglutì. -Non si rialza… Ehi, testa di polpo, non è che ci sei andato giù estremamente pesante stavolta?-
-Non dire assurdità.- ringhiò Gokudera. -È vero che la carica è esplosa a distanza zero, ma non era così potente.-
-Mukuro.- intervenne la Nebbia, richiamando la propria Box Arma, che comparve al suo fianco bubolando. -Cambio forma.-
In risposta al suo ordine, il gufo bianco s’illuminò e mutò il proprio aspetto, per poi posarsi davanti all’occhio sinistro della sua padrona nella forma delle Lenti Maligne di Daemon Spade. Osservò in silenzio, sbattendo un paio di volte la palpebra e lasciando tutti in una logorante attesa. Nel frattempo, il corpo del loro amico restava immobile a terra.
-Cosa vedi, Chrome?- domandò Takeshi, affiancando Hibari con la katana alzata.
Tramite le lenti, la ragazza studiò la Fiamma del Cielo: traballava come il debole fuoco di una candela, incerta se spegnersi o meno; s’ingrandiva e si rimpiccioliva come se stesse cercando le proprie energie per potersi risollevare tutta d’un colpo; scorse due entità che cercavano di prendere il sopravvento l’una sull’altra.
-Il Boss sta lottando.-

***

Pandora Hearts - Preparation

Dove avesse trovato la forza di risollevare il viso, Tsuna non lo sapeva. Forse a spingerlo fu l’ennesima ondata d’orrore che lo trafisse al cuore quando vide il suo alter ego dirigersi verso i possessori degli ultimi tre elementi, mista alla consapevolezza della propria impotenza; oppure fu la semplice paura, che come una lama ghiacciata era affondata in profondità in ogni frammento del suo essere, aggrappandovisi con dei minuscoli artigli per essere certa di non perdere la presa su di lui.
Si rimise eretto, sconfiggendo il tremore che gli scuoteva le membra, e si avvicinò alla finestra che gli stava mostrando il mondo esterno. In quel momento, qualcosa attirò l’attenzione della Fiamma del Cielo, che arrestò la sua avanzata per distruggere la dinamite che le era stata lanciata contro.
-Hayato…- mormorò Vongola Decimo, sentendo un barlume di gioia e sollievo scaldargli l’animo gelido.
Fu però un attimo effimero, perché di nuovo partì un attacco e Smoking Bomb era sparito dal suo campo visivo, in cui invece era entrata una moltitudine di copie dei Guardiani ancora in possesso delle loro Fiamme. Persino lui, chiuso in quell’angolo remoto della sua mente, comprese che l’illusione creata da Chrome era a dir poco perfetta in ogni dettaglio, e si sentì orgoglioso di lei. Subito dopo, però, percepì le emozioni del suo alter ego e nessuna di queste gli piacque.
Anche la Fiamma del Cielo era compiaciuta dal potere dimostrato dalla Nebbia, e lo era così tanto che il desiderio di riaverla con sé aumentò in maniera esponenziale. Tuttavia, accanto all’appagamento si diffuse come un gas il ribrezzo nei confronti del Guardiano del Fulmine.
Quando il fuoco arancione divampò tutt’attorno, bruciando e distruggendo le illusioni di Dokuro, Sawada indietreggiò di un passo, proteggendosi istintivamente il viso per timore di scottarsi a sua volta. Il pianto di Lambo lo risvegliò come uno schiaffo, facendolo tornare alla realtà. Puntò ancora una volta gli occhi marroni sulla finestra e si sentì ancora una volta schiacciato dalla propria impotenza.
-No!- gridò, picchiando i pugni contro ciò che vedeva. -Fermati! Non lo toccare!- ordinò, ricevendo una divertita risata in risposta.
-E chi mi fermerà?- intervenne la Fiamma del Cielo, comparendo alle sue spalle sospesa a mezz’aria, con le gambe accavallate, come se fosse serenamente accomodata su una poltrona. -Tu, forse?- domandò beffarda la Fiamma del Cielo facendo combaciare le proprie parole con quelle pronunciate fuori, così da farle rimbombare in quel buco che era stata la sua prigione per troppi anni. -Là fuori non c’è più nessuno in grado di fermarmi… Ormai tre elementi sono tornati da me…- mormorò con voce piena di desiderio, allungando un braccio verso le tre sfere e richiamando quella color magenta. -La mia Tempesta…- sospirò, carezzandola e portandosela al viso. -Non temere, presto il Fulmine sarà di nuovo accanto a te.-
-Non accadrà mai!- urlò Tsuna, scuotendo il capo. -Gokudera-kun!- chiamò, girandosi e fissando la Fiamma della Tempesta. -Hayato! Devi fermarla!- supplicò, stringendo gli occhi e i pugni lungo i fianchi. -Devi fermarla prima che faccia del male a Lambo! Hayato non pensare a me!- ordinò, per poi fissare il proprio alter ego, che gli restituì uno sguardo interessato e perplesso.
Sentiva le lacrime bagnargli le guance, fresche sul suo viso rovente, ma le ignorò e preferì concentrarsi su quell’impeto che aveva iniziato a travolgerlo poco prima, quando la vita del suo Guardiano più giovane era stata minacciata. Uno scossone improvviso lo fece barcollare, ma non cadde né si mosse di un solo millimetro, al contrario della Fiamma che gemette di dolore. S’era distratta e l’italiano era riuscito a colpirla al fianco causandogli un danno abbastanza serio, che la costrinse a tornare con i piedi per terra. Lasciò la presa sul globo rosso e alzò lo sguardo su Vongola Decimo, sorprendendosi il momento seguente.
-Non è possibile…- soffiò, indietreggiando di mezzo passo per l’incredulità. -Come puoi farlo…?!- chiese poi, fissando con occhi sgranati la fiamma arancione comparsa sulla fronte di Tsunayoshi.

All’improvviso, il quindicenne si scoprì incredibilmente calmo e allo stesso tempo pervaso da un impeto che non vedeva l’ora d’essere rilasciato, proprio come quando entrava in Hyper-mode. Prese un profondo respiro a palpebre chiuse, e si rilassò. I suoi amici stavano bene e non poteva permettere che soffrissero ancora. Finalmente aveva trovato la risposta alla propria domanda, la soluzione alla propria disperazione e alla propria impotenza.
Ora sapeva con esattezza cosa doveva fare.
-Non ti permetterò di fare del male alla mia Famiglia.- mormorò Tsuna, puntando gli occhi arancioni in quelli perfettamente identici del suo alter ego. -Io proteggerò la mia Famiglia! Fosse l’ultima cosa che faccio!- sentenziò infine, liberando un fiume prorompente di pure Fiamme del Cielo, che inondarono totalmente quell’angolo della sua mente e travolsero l’altro ragazzo, sopraffacendolo.










Ed ecco il nostro Tsuna che tira fuori le unghiette! ù.ù Avete capito perché vi ho detto di fare attenzione alle maiuscole? In ogni caso delucidiamo ù.ù
Ciò che permette l'uso della Fiamma dell'Ultimo Desiderio è appunto l'avere un ultimo desiderio prima di morire, nel nostro caso, direi che Tsunayoshi s'è sentito morire fin troppe volte lo so che è colpa mia! e i suoi pensieri sono tutti rivolti agli amici che lo hanno aiutato, anzi alla sua Famiglia, un concetto che va ben oltre la semplice amicizia. Libero dal sigillo, Tsuna potrebbe disporre delle Fiamme senza particolari problemi, però, la Fiamma del Cielo ha preso "vita propria" quindi la sola forza di volontà non sarebbe stata sufficiente per fargli prendere il controllo della situazione; serviva qualcosa che facesse scattare la scintilla, e cosa può esserci di meglio di un Ultimo Dsiderio? ù.ù Spero di essermi spiegata bene xD Nonostante abbia le idee ben chiare in testa a volte faccio fatica a metterle per iscritto e spiegarle xD
Altra nota: io sapevo che Chrome quando parla con gli altri Guardiani li chiama "uomo del/della *inserire elemento*", almeno mi ricordo che con Yamamoto e Hibari era successo da qualche parte, quindi quando parla con Yamamoto le ho fatto dire "uomo della Pioggia". Ditemi anche voi se torna oppure se è una cosa che mi sono sognata io xD
Ennesima (?) nota: per le Fiamme del sistema C.A.I., mi sono informata qui e spero di non aver fatto disastri!
Come sempre, spero che il capitolo non vi abbia annoiati né delusi. Il prossimo arriverà il prima possibile, Lucca e università permettendo <.< Perché lo so che tornerò dal Lucca Comics completamente devastata <.<
Per ultimo, ma non meno importante, ringrazio Yoake per aver messo la fic tra le preferite <3 Grassie <3 Ovviamente ringrazio tutti quelli che leggono e commentano e anche i lettori silenziosi, siete sempre così tanti *^* Vi adoVo tutti quanti *^*
Detto questo, ci rivediamo al prossimo capitolo!
See ya!
  
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