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Autore: Evil_Sah    27/10/2014    4 recensioni
Dal testo: "Del resto si sa: 'Le Regine Cattive Sono Solo Principesse Che Non Sono State Salvate'. Non ancora...
Emma dice a Regina che le cose sarebbero più semplici se svelassero la loro relazione ma Regina, non vuole, ha paura, ha paura del giudizio degli altri e ha paura che qualcosa possa andare male, ha paura di tutto!
SWANQUEEN
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13 dedicato a -PepperSnixxHeart. Auguri Psh!!! <3


Erano passati tre giorni.

Tre giorni da quando Robin Hood aveva messo le sue ‘sporche’ mani sul corpo di Regina.

Tre giorni d’inferno. Durante la notte Regina aveva gli incubi ed un paio di volte le era venuto un attacco di panico. Emma non si era mai allontanata da lei.
Snow portò Henry a casa con se. Ed Emma era rimasta a dormire da –con- Regina. 

Erano quasi le 21:00 Regina era in salotto, ed Emma tentava, inutilmente, di cucinare qualcosa.
L’ex-sovrana si alzò dal divano ed entrò in cucina.

La salvatrice non si era accorta di lei, infatti continuava ad imprecare nei confronti del forno e di una pentola.

Il Sindaco non riuscì a trattenere una risata.

Un suono che Emma AMAVA, e che negli ultimi giorni aveva sentito ancora più raramente.

Regina si avvicinò lentamente alla ragazza, che le sorrise e le cinse i fianchi. La regina le avvolse la braccia dietro al collo, ed entrambe si persero negli occhi dell’altra.

Dopo qualche secondo la bionda schioccò un bacio veloce sulle labbra di Regina, la quale sorrise. 

“Forse…potremmo andare a cena da ‘Granny’s’!” iniziò Regina.

Fissò qualche secondo il viso sorpreso di Emma e sorrise ancora.

“Se non sbaglio dobbiamo festeggiare!” continuò.

Emma spalancò gli occhi, temendo di aver dimenticato un evento importante.

Regina non trattenne una nuova e cristallina risata.

“Tranquillo, Sceriffo! Dobbiamo festeggiare te…” Emma la guardò confusa.

“Me?” chiese. Regina annuì e continuò.

“Mi hai salvata e hai… hai arrestato Robin Hood! Sai, non è una cosa semplice…” Emma non poté fare a meno di notare un po’ di paura nei sui occhi.

“Mi piacerebbe! Ma…Regina, non sei costretta! Tesoro, se non vuoi…è normale che tu sia ancora spaventata e…” Regina la interruppe.

“Ehi! Emma, calmati! L’ho superato…davvero! Ci ho pensato in questi giorni. E visto che Robin è in prigione e la mia Fidanzata, oltre che lo Sceriffo, è la Salvatrice…credo di potermi ritenere abbastanza sicura, o…protetta!”

Emma le sorrise e le catturò le labbra in un lungo e dolce bacio, contro il quale Regina sorrise.

“E poi ho fame!” aggiunse la donna “E ci tengo a vedere mio figlio crescere!” disse accennando ad una delle pentole sui fornelli.

Emma rise. Si sporse a guardare il contenuto di una pentola e, dopo una smorfia di disgusto, annuì.
Strofinò le mani sulla schiena di Regina e le diede un veloce bacio sulla punta del naso. Regina arricciò il naso e rise, la stessa cosa che fece Emma quando vide l’espressione ‘buffa’ della sua ragazza.

“Allora…vado a prepararmi!” Sorrise.

La donna andò al piano superiore e andò a prepararsi.
Ci mise quasi un’ora, doveva lavarsi, vestirsi, abbinare gli accessori e truccarsi.
Regina era famosa per il tempo che impiegava a fare tutto ciò.
Doveva abbinare la giacca al vestito e alle scarpe, le scarpe alla borsa,  la borsa con gli orecchini e il trucco al vestito.


Emma andò a controllare che Regina non fosse annegata nella vasca, e quando la vide rimase a bocca aperta.

Non era vestita in modo elegante come al solito. Anzi, era vestita in modo piuttosto casual.

Indossava dei jeans a vita alta –un po’ troppo attillati, secondo Emma- una camicia bianca, ritirata nei pantaloni, ed una giacca.

Era comunque elegante, ma meno del solito, il che non dispiacque ad Emma.

Regina non si accorse di lei finché non vide il riflesso della ragazza dietro il suo, intenta a spostarle i capelli e lasciarle qualche dolce bacio sul collo.

Regina si rigirò nell’abbraccio e le sorrise. Mise una mano sul viso di Emma e la baciò dolcemente. Dopo un po’ si staccarono e la sovrana rivolse nuovamente la sua attenzione verso lo specchio.

“Come sto?” chiese sistemandosi la giacca.

“Sei bellissima, come sempre del resto!”

Regina si girò verso la ragazza e le sorrise.

“Sai, amore…siamo fortunate che il Granny’s rimanga aperto fino a mezzanotte il sabato!” disse Emma ridendo.

La sovrana le diede uno schiaffo sul braccio  e la guardò facendo finta di essere offesa.

“Sa, Miss Swan, inizio a pentirmi di averle proposto un appuntamento!”

Emma spalancò gli occhi e fissò Regina.

“Non starai mica pensando di cambiarti e rimanere a casa! Vero?! Perché anche io vorrei vedere Henry crescere, e dubito che la roba ammucchiata in quella pentola sia commestibile! E TI HO DETTO MILLE VOLTE CHE NON MI DEVI CHIAMARE ‘MISS SWAN’!”

Regina non poté fare a meno di ridere.

“No! Voglio ancora uscire! Non preoccuparti…Miss Swan!” rispose Regina.

Emma la guardò malissimo, ma decise di non reagire.

“Ti aspetto giù. Sbrigati!” disse con un sorriso mentre si dirigeva verso le scale.

DIECI MINUTI DOPO

“Eccomi!” disse Regina scendendo le scale.

“Stavo diventando vecchia!” sospirò Emma.

“Davvero molto spiritosa, Emma! Ah.Ah.Ah! disse Regina sarcastica.

“Regina…seriamente! Ci metti troppo tempo a prepararti!” Regina rise.

“Guarda, mia cara, che è colpa tua se ci metto così tanto!

Emma la guardò confusa.

“Come sarebbe a dire ‘MIA’?!

“Devo farmi bella per te, no?!” disse Regina prendendo il cappotto. “Muoviti, Emma!”

Lo sceriffo si alzò dal divano sbuffando e si avvicinò al sindaco.

Emma guidò il suo maggiolino fino al Granny’s. Ignorando completamente le lamentele di Regina su quanto fosse scomodo e poco sicuro il suo amato ‘Bug’.
Quando arrivarono, Emma strinse la mano di Regina, la quale, prima di entrare nel locale, fece un lungo e profondo respiro.

Emma era nervosa. Era la prima volta che uscivano e non dovevano preoccuparsi di comportarsi semplicemente come le madri dello stesso figlio. Potevano comportarsi da coppia quale erano. Ormai la voce si era sparsa ma, stranamente, nessun cittadino si era rivelato contrario alla loro relazione. Non che a loro importasse qualcosa.

Per Regina era più complicato. Non solo doveva sopportare gli sguardi compassionevoli che le venivano rivolti. Era la prima volta che usciva da quando tutto era accaduto.

Quando andarono a sedersi Regina si strinse al muro il più possibile e spostava freneticamente gli occhi da un oggetto ad un altro.

A quel punto Emma mise la mano sopra la sua e l’accarezzò col pollice.

“Regina, se vuoi ti porto a casa!” disse Emma in tono dolce e il più confortevole possibile.

“No…no, sto bene, ce la faccio! Davvero!” disse spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Emma continuò ad accarezzarla, finché non arrivo Ruby a prendere le ordinazioni.

Per far distrarre anche Regina, Emma si fece raccontare dall’amica i pettegolezzi degli ultimi giorni. Lei non era interessata, ma sapeva che Regina era interessata alle ultime ‘novità’ che riguardavano i cittadini di Storybrooke.

La cena passò in fretta. E le due donne non si lasciarono la mano neppure per un momento.
Uscite dal locale decisero di andare  a fare una passeggiata al chiaro di luna.
Camminarono per un po’ ma, siccome la gamba di Regina era ancora un po’ indolenzita, si sedettero su una delle panchine più vicine al mare.
Emma si sedette e Regina si mise in modo da poter guardare il viso della Salvatrice. Le sue gambe erano appoggiate su quelle di Emma e la testa sul dorso della sua mano.
Lo Sceriffo rimase incantato ad osservare il meraviglioso cielo di Stroybrooke, il Sindaco rimase incantato ad osservare il meravigliosi viso dello Sceriffo.  Poi Regina prese parola.

“Sai… è lo stesso cielo della ‘Foresta Incantata’! E’ una delle poche cose che ho portato con me. La maledizione ha avuto anche i suoi vantaggi!” disse.

“Per esempio?” chiese Emma girandosi verso la sovrana.

Regina le sorrise ed iniziò il suo discorso.

“Mi ha portato Henry! Mi ha portato una famiglia. Mi ha portato il mio Vero Amore e il mio Lieto Fine. Ma soprattutto mi ha portato la Mia Salvatrice!” disse Regina con gli occhi velati di lacrime. Anche gli occhi di Emma erano lucidi.

Era raro che Regina fosse così ‘emotivamente aperta’. Ma quando diceva qualcosa del genere era davvero sincera. Emma lo sapeva. Sapeva sempre se Regina era sincera o meno, aveva imparato capirlo anche prima della loro relazione.

Asciugò una lacrima solitaria che attraversava la guancia della donna, dopo di che prese il suo viso tra le mani e le diede un dolce e lungo bacio.



Bene... non ho molto da dire. Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi scusco per eventuali errori. E ancora TAAANTI AUGURI a PSH!! 

Fatemi sapere cosa ne pensate!!! 
         Sarah         
 
 
   
 
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