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Autore: Mordreed    28/10/2014    4 recensioni
COLIN O'DONOGHE- JENNIFER MORRISON
Due perfetti sconosciuti che si incontrano per caso, anni prima che il destino li unisse in una nuova esperienza lavorativa. Un incontro dimenticato, un nuovo inizio. Una storia d'amore tormentata, intesa e proibita che sconvolgerà la vita di entrambi. La passione incontrollabile e sventurata, di due amanti clandestini e maledetti.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Los Angeles, Giugno 2012 

Un turbinio di luci, immagini confuse e un sapore metallico in fondo allo stomaco. 
Si girò lentamente nel letto, ancora incosciente di quanto stava vivendo. 
Erano le 8.00, la radiosveglia emise un piccolo bip e poi partì con la canzone scelta. 
Una melodia così lenta e dolce ma che nascondeva al suo interno una malinconia immensa. Forse fu questo a conquistarla, perchè quella musica, quelle parole, la raggiunsero nell'incoscienza dei sogni, mentre il suo cervello rielaborava le ultime e confuse immagini prima di svegliarsi completamente. 

Settle down with me
Cover me up
Cuddle me in
Lie down with me
Hold me in your armsYour heart’s against my chest
Lips pressed to my neck
I’ve fallen for your eyes
But they don’t know me yet”


Braccia nude che si confondo, che la stringono, labbra sensuali, capelli  che volano, il barista Bill, una serie di shoottini di tequila allineati sul banco, un paio di occhi blù cobalto che la sfiorano.  E' quella l'ultima immagine che inconsciamente turberà la sua mente prima di svegliarla. E di fatti un secondo dopo aprì gli occhi, la musica c'era davvero, così come c'erano due braccia nude a stringerla.

“Buongiorno”

Mormorò lui con la voce impastata di sonno, sfiorandole la tempia con un bacio.

Jen sorrise, sentì il fiato del ragazzo solleticarle l'orecchio. Con gli occhi chiusi si voltò verso di lui, cercò a tentoni le sue labbra, sfiorandogli con un bacio prima la gola, il mento e poi finalmente la bocca.

Lui rispose al bacio con la stessa morbidezza e dolcezza di lei, portando le braccia dietro la sua schiena per stringerla meglio contro il suo petto nudo.

 

Kiss me like you wanna be loved
Wanna be loved
Wanna be loved”

 

E lei sperò davvero che lui lo facesse, che la baciasse placando quella fame insaziabile, quella voragine nello stomaco che da tempo non l'abbandonava nemmeno per un secondo. Le loro labbra erano lì che si sfioravano, così come i loro corpi, quel calore tra di loro, quella sensazione di strana famigliarità. Aprì gli occhi e incontrò quelli di Sebastian. Azzurri, di un azzurro così chiaro da perdere la sua particolarità. E per un attimo, come un flash, il suo cervello le mostrò un altro paio di occhi blu cobalto, come mare vivo, uno di quelli in cui hai voglia di tuffarti in piena estate.

“Grazie”

Sibilò lei stupidamente contro il suo petto.

Lui corrugò la fronte, anche se lei non poté vederlo, riusciva sicuramente a immaginarlo.

“Grazie, per cosa esattamente?”

“Per esserci”

Rispose lei, tracciando con le dita i contorni del suo capezzolo.

Seb rabbrividì di piacere e la strinse più forte.

“Grazie a te per volermi al tuo fianco”

Replicò il ragazzo baciandole i capelli.

“Hai fatto tardi ieri sera?”

“Si, sono stata da Bill”

Spiegò Jen trattenendo una risata nervosa.

“Cosa c'è di divertente?”

Lei gli baciò il collo, stuzzicandolo con la punta della lingua.

“Nulla.. solo dei clienti strani, tutto qui”

Liquidò la faccenda dello strano ragazzo che la notte prima l'aveva apertamente molestata.

“Se vuoi posso occuparmene io”

Questo fece decisamente sorridere la ragazza, che tirandosi su con i gomiti, si fermò con il viso a pochi centimetri dal suo.

“So difendermi anche da sola.. “

“Oh, questo lo so”

Disse lui tirando fuori la lingua per leccarle un labbro.

Lei si tirò indietro ridendo.

“No. No. No.”

“Oh dai”

Scosse la testa, mettendosi seduta sul letto e aggiustandosi le spalline della sua sottoveste.

“Non farò sesso con te adesso. Non arriveremo di nuovo tardi a lavoro”

Seb si portò le mani sul viso, sfregandoselo.

“Ad Eddy non importa”

“Importa a me”

Disse lei alzandosi e indossando la vestaglia.

“Oggi è la seconda table read, e cosa più importante, ci saranno i nuovi attori di questa stagione. Non posso fare brutta figura”

Lui brontolò rigirandosi nel letto vuoto.

“Vado a preparare il caffé”

Annuncio Jen, uscendo dalla stanza.


-----

 

Lui era già sveglio da un pezzo.

Perciò non si sorprese, ne protestò quando il suo cellulare vibrò per via della sveglia.

Aspetto qualche attimo prima di disattivarla e poi tornò a fissare il soffitto buio della sua camera d'albergo.

Un altro albergo, un'altra camera fredda e anonima.

L'ennesima.

E lui.. era diventato così anche lui? Freddo e anonimo?

Vuoto?

Non lo sapeva, ma sapeva invece di essere tremendamente insoddisfatto.

E la sua famiglia non faceva che ricordargli i suoi limiti, la sua situazione precaria e inconcludente.

La sua esperienza musicale non era andata come previsto.

Negli anni precedenti aveva partecipato a un bel numero di show televisivi, ma nessuno che richiedesse la sua presenza per più di qualche episodio, o un ruolo che lo vedesse protagonista e non una semplice marionetta del circo.

Così aveva finito per perdere se stesso.

Tutte quelle delusioni, quelle aspettative mancate, avevano portato via parti di lui.

Parti di cui sentiva dolorosamente la mancanza.

Perciò cosa gli restava?

Per cosa viveva davvero?

Si sentiva un essere errante, alla deriva, in una vita fatta di aridi desideri.

Si mise a sedere sul letto, si passò una mano tra i capelli arruffati.

Un nuovo lavoro lo attendeva.

Un altro show che lo prendeva in prestito come una puttana, per poi liberarsi di lui velocemente.

 

-----

“Siamo in ritardo”

“No che non lo siamo”

Disse Seb, tenendo gli occhi incollati alla strada. Sterzò dolcemente e poi, una volta superata una macchina nella corsia adiacente, imboccò la via verso gli studi televisivi.

Lei sbuffò sonoramente, battendo il piede sul tappetino dell'auto e guardando fuori dal finestrino, una città già sveglia da ore.

Seb rise.

Jen lo trucidò con un'occhiata.

“Mi eccita da impazzire quando fai così”

Sibilò lui mordendosi il labbro.

Jen arrossì leggermente ma voltò il capo per nascondergli i suoi pensieri.

“Forse.. se riuscissi a farti la doccia in meno di un'ora.. potremmo concederci una sveltina nella tua auto prima del lavoro”

Lui inchiodò l'auto nervoso. Per poco non tamponava la vettura che li precedeva.

“Stai scherzando?!”

Mormorò incredulo fissando la donna che sorrise bluffando,

“Tu mettimi alla prova..”

-------
 

“Siete arrivati finalmente”

Jen scese dall'auto e corse ad abbracciare l'amica.

Meghan le portò un caffé caldo che lei accettò volentieri. Il caffè era la sua droga di giorno, così come la tequila lo era di notte.

“Scusaci.. qualcuno fa fatica ad uscire dalla doccia..”

Rispose Jen lanciando un'occhiata accusatoria a Seb che chiuse l'auto, premendo il pulsante sulla chiave.

Beep.

“Ad ogni modo.. sono già tutti qui e buona notizia”...

Canticchiò Meg prendendo l'amica sottobraccio e incamminandosi verso gli studi..

“.. questa stagione avremmo un botto di scene insieme noi due!”

“Sia lodato il cielo”

Mormorò Jen sinceramente felice.

“Temevo mi affiancassero qualche altro strano personaggio delle fiabe quest'anno”

Entrambe risero mentre aprivano la porta ed entravano nella prima sala dell'edificio.

La stanza era un ampio salone pieno di porte, dietro ognuna delle quali c'era un posto in cui ricreare le ambientazioni a seconda delle scene da girare.

Nella sala c'erano davvero tutti: fu accolta da un harem di visi sorridenti, festosi, chiacchiere di benvenuto e saluti vari da parte di attori, costumisti, stagisti. Una grande famiglia che si ritrova dopo la una meritata vacanza.

“Ehy Jen.. stai da dio! Nuova dieta a base di sesso?”

Emily schiaffeggiò Robert su un braccio per quella provocazione sfrontata.

“Direi di si Bob.. io non l'ho impacchettato nel cellophane e messo via”

Rispose Sebastian salutando con una pacca sulla spalla il vecchio Rob.

Jen e Meg abbandonarono i due alle loro discussioni su roba che lei non avrebbe mai trovato lontanamente interessante, e si diressero verso l'ufficio dove si sarebbe tenuta la table read.

Fu in quel momento, mentre sorseggiava avidamente il suo caffè nero, che lo vide.

Era vicino alla porta alla quale lei e Meg erano dirette.

Rideva e chiacchierava amabilmente con Lana, Josh, Ginny e Adam come se fossero amici di vecchia data.

Le andò quasi di traverso il caffè.

“Lui chi è?”

Chiese a Meg mentre avvertiva un senso di nausea.

'Fa che sia solo di passaggio. Fa che sia solo un parente di qualcuno. Fa che sia solo in visita'

“Lui chi? Oh.. intendi quello figo?”

Jen annuì ma poi scosse la testa confusa.

Figo un cazzo.

“E' uno dei nuovi. Ha avuto una parte nello show”

Jen avvertì l'improvvisa sensazione di correre fuori e nascondersi da qualche parte nel parcheggio.

Quella risposta l'aveva colta di sorpresa, come un pugno nello stomaco. Sentì il respiro farsi pesante mentre la rabbia e l'impotenza si impadronivano di lei.

La sua sola presenza in quella sala la disturbava in una maniera assurda.

Jen non credeva fosse possibile odiare un semplice sconosciuto, ma in quel momento provò un sentimento di odio bruciante che sorprese persino se stessa.

Se gli sguardi potessero uccidere, pensò, lui ora sarebbe stecchito.

Forse fu l'intensità maligna del suo sguardo a catturare la sua attenzione, perchè il ragazzo alzò il viso e la guardò.

Poi, con sfrontatezza le sorrise e la salutò agitando la mano.

“Oh mio dio, ma voi due vi conoscete?”

Chiese Meg curiosa.

“C-cosa? No, certo che no”

Rispose Jen ricomponendosi mentre Adam urlava per la sala, chiedendo di raggiungerli.

Le due lo fecero e mentre lui continuava a sorriderle in maniera impertinente, lei lo maledì in tutte le lingue del mondo che conosceva.

“Eccola qui la nostra Jen.. la star dello show”

Annunciò Adam come un collezionista fiero del suo trofeo.

Ginny l'abbracciò rapida e così fece anche Lana.

Adam le baciò una guancia e Josh le dette una pacca sulla spalla e uno dei suoi migliori sorrisi.

“Facciamo le presentazioni.. lui è Colin...”

Disse Adam indicando il giovane bastardo che se ne stava eretto in maniera compiaciuta, e le sorrideva come se si stesse godendo la scena.

“Colin, Jennifer.. Jennifer, Colin”

Concluse Adam mentre il tizio nuovo allungava una mano in attesa che lei la stringesse.

Jen recuperò il senno.

Dopotutto era un'attrice e fingere era ciò che le riusciva meglio.

Sorrise e strinse la mano del ragazzo con tutta la forza che possedeva.

Voleva fargli male, lanciargli un avvertimento.

“Piacere signor?”

Chiese adottando il tono più educato che possedeva.

“O'Donoghue.. ma tu puoi chiamarmi benissimo Colin.”

Le fece l'occhiolino e la guardò in una maniera che lei ritenne perversa e fuori luogo.

Perchè nessuno diceva nulla? Perchè nessuno si accorgeva di nulla e sbatteva fuori questo tipo a calci in culo?

Lui ricambiò la stretta vigorosa di lei e per un attimo il gioco fu: vince chi stringe più forte.

Fu lei a terminare la sfida, quando Eddy, un altro autore dello show, sbucò dall'ufficio per richiamarli all'ordine.

“Oh. Vi siete già conosciuti, perfetto”

Cinguettò anche lui spalancando la porta per far entrare il cast.

“Vi voglio tutti in ufficio, SUBITO!”

Urlò poi per chiamare anche gli altri attori sparsi per la grande sala.

Josh, Ginny, Lana e Meg entrarono e lei si trovò per un attimo sola con lui, bloccata nel vano della porta.

Attendeva che il piccolo gruppo liberasse il passaggio prima di poter entrare e prendere posto al tavolo.

Lui la guardava e quello sguardo le mandava a fuoco la mandibola.

Si voltò per fulminarlo apertamente.

“Smettila di guardarmi così”

Lui socchiuse gli occhi confusi.

“Così come?”

“Come se mi conoscessi, come se sapessi tutto di me”

Mormorò lei per non farsi sentire da Rob, Seb ed Emily che nel frattempo li avevano raggiunti.

“Ciao”

Colin smise di fissarla e si concentrò sul nuovo arrivato.

Era Sebastian che l'aveva salutato, mostrandogli subito la mano in segno di amicizia.

Proprio non ci riusciva a smettere di essere così altruista e solare con tutti, pensò Jen, notando come il suo ragazzo accoglieva con un sorriso bonario il nuovo arrivato in famiglia.

Seguirono le presentazioni con Rob ed Emily e Jen approfittò di quel momento, per infilare la mano in quella del suo ragazzo. Non sapeva perchè lo stava facendo. Quel gesto impulsivo sorprese anche lei.

Non era la tipa da smancerie in pubblico.

Tutti lo sapevano e anche Seb che in quel momento impallidì confuso per poi sorridere radioso.

Jen fissò sfrontata Colin che fissò le mani dei due intrecciate.

“Oh, state insieme?”

'Si stronzo, guarda come non hai capito nulla di me. Guarda come non sono affatto triste e sola'

pensò J acida, mentre Sebastian annuiva da bravo fidanzato orgoglioso.

Tutto questo non sembrò turbare Colin, ma solo divertirlo ulteriormente.

'Forse ha qualche problema al cervello. Forse è uno psicopatico. Che cavolo ha da ridere?'

La sua mente urlava e J fu liete che nessuno potesse riuscire a sondare i suoi pensieri.

“Beh complimenti ragazzi, sono felice per voi”

Rispose lui in tono leggero e sincero mentre da dentro la stanza Eddy li invitava ad entrare.

Lui entrò e quando finalmente le dette le spalle, J chiuse gli occhi e ispirò il profumo della sua giacca di pelle.

Era la stessa che aveva al locale la sera prima.

Sapeva di bar di Bill. 

   
 
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