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Autore: lapoetastra    29/10/2014    1 recensioni
Ed ora che cosa sono?
Niente, solo un guscio vuoto.
Senza passato.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Thomas.
Ho vissuto una vita fantastica.
Sono nato in una famiglia povera, ma molto unita.
I miei genitori hanno sempre cercato di non farmi mancare nulla, soprattutto l'affetto.
Ho avuto un'infanzia felice.
Penso ogni giorno al sorriso di mia madre, che mi scaldava il cuore, ed alle sgridate di mio padre, che mi facevano riflettere sui miei errori e mi aiutavano a crescere.
Poi sono diventato adulto.
Così, di colpo. Non me ne sono neanche accorto.
E mi sono innamorato.
Lei era una ragazza splendida, perfetta.
Non ho mai amato nessun'altra oltre che lei.
Jane, questo era il suo nome, dolce come il suo cuore.
Di notte, al buio, mi sembra ancora di poter vedere i suoi occhi luminosi e vivaci, di sentire sul mio petto la morbidezza dei suoi lunghi capelli, di percepire il suo inebriante e sensuale profumo.
Ho viaggiato molto, anche.
Ho girato il mondo, sono stato in luoghi di cui ignoravo l'esistenza.
E' stato bellissimo.
La mia vita è stata bellissima.
Non avrei mai potuto desiderare di meglio di ciò che ho avuto.
Ma ora sono qui, e ho le lacrime agli occhi.
Perchè posso cercare di ingannare il mio cervello, forse, ma di certo non il mio cuore.
Non è quella, la mia vita.
Ho inventato tutto.
Non riesco a ricordare chi siano i miei genitori, se sono mai stato innamorato davvero, se ho viaggiato per il mondo, o se invece non mi sono mai mosso di casa.
Ho l'Alzheimer.
Mi è stato diagnosticato... a dire il vero non mi ricordo quanto tempo fa.
So solo che esso si è portato via tutti i miei ricordi, che costituivano la parte più importante di me.
Ed ora che cosa sono?
Niente, solo un guscio vuoto.
Senza passato.
Non so più neanche il mio nome.
Ora, mentre sono qui, in una casa di riposo per anziani malati e indigenti, come me, l'unica mia via di fuga da questa realtà triste e distruttiva, è quella di immaginare un'altra vita.
Che magari non mi appartiene.
O che magari è proprio quella che ho vissuto.
Solo che non me la ricordo.
   
 
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